VERGINE - SCIENZE ASTRATTE

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VERGINE

ASTROLOGIA > PROFILI GENERALI DEI 12 SEGNI

VERGINE     


Due articoli diversi sotto vari punti di vista che si completano:
il primo scritto da Simonetta Martini nel 2007;
il secondo da Andrea Fontana nel 2013.



Attribuzioni della Vergine
Periodo: 22-23 Agosto – 22-23 Settembre
RAGGI: 2° = AMORE-SAGGEZZA; 6° = IDEALISMO O DEVOZIONE
Governatori:
Mercurio per l'Astrologia Classica = 4° Raggio
Luna che vela Nettuno per l'Astrologia dell'Anima = 6° Raggio
Giove per la Monade = 2° Raggio
Esaltazione: Urano
Caduta: Venere
Esilio: Giove e Nettuno
Triplicità: Terra
Quadruplicità: Mobile
Polarità: Femminile
Segno Opposto: Pesci
Casa: Sesta


IL SEGNO DELLA VERGINE
di Simonetta Martini
2007


I "profili astrologici generalizzati" sono sempre da considerare in senso lato, in quanto non tengono conto delle molteplici sfumature che un "Oroscopo di nascita" può dare, perché solo questo è calcolato sulla base di luogo, giorno, mese, anno ed ora di nascita, quindi è personalizzato. Ritengo comunque che una buona approssimazione si possa avere anche solo conoscendo la posizione del Sole della persona interessata (posizione che generalmente coincide con il Segno a cui appartiene) e il suo Ascendente. Se conoscete il Segno e l'Ascendente, sarà utile che leggiate entrambi i profili relativi ad entrambi tali Segni, perché probabilmente troverete corrispondenza in tutti e due.




VERGINE
Caratteristiche generali mirate all'aspetto affettivo



UOMO VERGINE


Ecco  un uomo un po' complicato da capire, ma che ha moltissime qualità desiderabili.
Sa ascoltare ed essere utile, ama parlare e offrirà sempre il suo sostegno, la sua comprensione o anche la sua assistenza materiale.
Dotato di gran senso critico, è una persona ragionevole che sa dare ottimi consigli, proprio perché le sue intuizioni lucide e distaccate sono utili e costruttive.
Autosufficiente e grande perfezionista, possiede tecnica e selfcontrol e a volte può anche essere considerato freddo, distaccato e troppo pignolo o “programmato“, specie negli slanci emotivi e sessuali.
La vergine che libera la propria sensualità ha invece bisogni sessuali intensi e profondi e la sua acutezza mentale e la sua sensibilità gli permettono di capire tutte le sfumature e i bisogni dell’altro. Il problema però sta nel liberare il lato sensuale: non dimenticate che alla vergine occorre molto tempo prima di scaldarsi e di sciogliesi veramente a livello emotivo , non è un passionale e la passione stessa lo rassicura poco, proprio per la sua tendenza a razionalizzare e a capire.
Inoltre ha bisogno di trovare un altro canale di comunicazione: quello sessuale/emotivo non è sufficiente per conquistarlo, raramente si lascia abbindolare da un bell’aspetto o dall’apparenza in genere, piuttosto sceglie l’affidabile. Ha bisogno di un incontro di menti che lo soddisfi per potersi innamorare.
Diffida istintivamente, proprio per il suo realismo, dei colpi di fulmine e delle passioni selvagge, così come tendenzialmente non ama le improvvisazioni, le cose incontrollabili o inesplicabili.
L’uomo Vergine ha sempre mille interessi e mille cose da fare e, grazie al suo grandissimo senso del dovere, prima di tutto viene il lavoro: abituatevi a condividere quest’aspetto con lui, perché amerà parlarne.
Non dimenticate mai di esprimervi con calma e chiarezza, perché ogni bisogno emotivo che non gli viene espresso in termini netti e chiari può sembrargli una pretesa.
Se vi ha offeso o se è stato freddo o troppo controllato, provate a dirglielo, ma con calma, e allora ascolterà, ma se tentate di esprimere emotivamente le vostre ragioni probabilmente non lo farà o si innervosirà : non sopporta le scenate di gelosia, le esplosioni di rabbia, o le scenate lacrimose.
Ha un temperamento nervoso, ma non manifesta platealmente il suo nervosismo, lo noterete piuttosto tamburellare le dita, agitarsi sulla sedia o fumare una sigaretta dietro l’altra.
Ha molto bisogno che riposo e svago lo distolgano periodicamente  dalla sua attività e anche dal suo continuo lavorìo mentale onde evitare situazioni di stress, ma spesso non si occupa di pensarci e di trovarne il tempo: trascinatelo voi in vacanza, visto che spesso si lega a partner che posseggono tutta la vivacità e quel pizzico di irresponsabilità che loro non si concedono!
Il vergine innamorato ha temperamento sensibile e nervoso, complesso, difficilmente aggressivo, incline a lasciare che i problemi che lo assillano lo logorino interiormente prima di parlarne o agire. Non è semplice essere un uomo della vergine : il segno è sensibile e vulnerabile e non si accorda facilmente con l’immagine culturale del maschio.
Ha bisogno di fiducia, sicurezza e calore per potersi esprimere al meglio. Se l’avete scelto perché avete bisogno di un uomo che vi dia sicurezza , forse non fa per voi, è troppo instabile e mutevole ed incline al cambiamento per sopportare di essere la roccia di qualcun altro.
Ma se apprezzerete la sua intelligenza, la perspicacia e rispetterete i suoi momenti di solitudine interiore, avrete vicino un compagno molto raro.

DONNA VERGINE


Già dando un’occhiata alle caratteristiche dell’uomo del segno, avrete capito che una delle qualità più evidenti è l’intelligenza. Eppure, quando si parla di Vergine sentirete spesso dire : “ ………uh ma come sono polemici, petulanti, ordinati, metodici “.
E’ in fondo vero, perchè anche queste sono qualità o difetti ( dipende dai punti di vista ) del segno, che vengono accentuate se prevale il lato “d’ombra”, ma non sottovalutatene mai e poi mai l’acutezza e la prontezza di spirito, che chiaramente si manifestano benissimo anche nelle rappresentanti femminili.
La donna della Vergine, pur amando la vita domestica, è molto apprezzata professionalmente per la sua serietà, onestà e la concezione del dovere e possiede inoltre un profondo senso morale, anche se è ambiziosa.
Energica, brillante e sempre indaffarata, ha buon gusto, sottigliezza,comprensione ed un intuito acuto per la vita e le persone.
E’ molto autosufficiente ed in genere non è il tipo di donna che si aggrappa ad un uomo, c’è qualcosa in lei che è psicologicamente intoccabile e spesso le rende difficile il sentirsi davvero “ sposata “ nel senso profondo del termine.
Se tenterete di aggredire questa indipendenza, susciterete in lei reazioni molto accese. Ricordate anche che il loro mezzo di difesa è l’espressione delle opinioni, quindi la parola ( e qui si manifesta il governatore del segno, Mercurio, legato, appunto, alla comunicazione in senso lato ). E di opinioni e parole ne ha da vendere ! Ha bisogno di comunicare, parlare,chiacchierare o magari spettegolare. Difficile trovarla silenziosa.
Possiede uno spirito critico e di analisi notevole e ha l’inclinazione a discutere ogni vostra affermazione e ogni vostra conoscenza magari facendovi mille domande:  non crede a nulla finchè non ha a disposizione tutti i dati sui quali vi siete basati.
Accusata di essere nervosa, irritabile, fredda e distaccata, la donna della Vergine spesso trova molte difficoltà ad essere spontanea, riesce meglio a dimostrare amore facendo qualcosa di concreto : ha paura delle passioni e delle emozioni e, come l’uomo del segno ed i segni d’aria in genere, riesce a dimostrare affetto solo in situazioni di fiducia.
Minate la loro fiducia o, peggio ancora, perdetela e avrete a che fare con la sua taglientissima e sarcastica lingua, che, se vuole, riesce ad essere davvero maligna perché vi ha osservati minuziosamente e dettagliatamente e conosce quindi tutte le vostre debolezze.
La donna del segno tende a fare bene ogni cosa, proprio perché osserva tutto e quindi conosce nei minimi particolari quel che studia o quello di cui si occupa, che sia il lavoro, la cura della casa o un hobby particolare.
E’ orgogliosa delle proprie capacità e ama essere apprezzata e rispettata per quello che fa.
Ma non aspettatevi slanci passionali o un erotismo sfrenato dalla donna Vergine, a meno che non ci siano aspetti o pianeti nel tema natale che sono in grado di ammorbidire e riscaldare la freddezza  del segno : la Vergine non vi adorerà ciecamente, piuttosto vi conoscerà talmente bene da apprezzare persino i vostri difetti, perché è realista e questo la fa sentire utile!
(Benedetta/Penelope)




VIRGO/LA VERGINE
nella Mitologia, nell'Arte e nell'Astrologia  

di Andrea Fontana
24 Agosto 2013

     




VIRGO di Johannes Hevelius nel "Firmamentum Sobiescianum" del 1690


Il Sole entra nel Segno della Vergine ogni anno nel periodo fra il 22-23 Agosto e il 22-23 Settembre, sempre ad un'ora diversa e talvolta un giorno prima o un giorno dopo.

Con il Segno della Vergine il ciclo annuale del Sole raggiunge il terzo e ultimo periodo dell'Estate, prima dell'arrivo dell'Autunno. Le ore di luce hanno già iniziato a diminuire di durata mentre si allungano le ore di buio, fino a raggiungere l'uguaglianza alla fine di questo Segno, all'Equinozio d'Autunno.

Il Motto esoterico della Vergine è: “Sono la Madre e il Bambino. Sono Dio e sono la materia”.
Questo Motto è la sintesi dello “Stadio di Virgo”, che non ha niente a che fare con il Sole nel Segno della Vergine, e riguarda solo i discepoli in Prova, che diventano discepoli accettati alla prima iniziazione con l'attivazione dei primi 4 petali del Centro del Cuore.
Per la maggior parte dell'umanità, che ancora deve sviluppare la personalità, il motto di Virgo è questo: “Regni la materia”.

La Vergine è il sesto Segno dello Zodiaco, Mobile e di Terra, domicilio di Mercurio per la personalità, e della Luna, che vela Vulcano per l'umanità ordinaria, e Nettuno, per l'Anima.
Si deve considerare che il Sole in Vergine è sempre governato da Mercurio, poiché il Sole indica la personalità, mentre l'Ascendente Vergine è governato dalla Luna, che vela Nettuno, solo per chi segue il Sentiero Spirituale, altrimenti è governato da Mercurio nel suo aspetto classico.
Infatti l'Ascendente indica, a seconda del livello evolutivo, il proposito dell'Anima per gli aspiranti spirituali e i discepoli, oppure solo l'aspetto fisico e l'attività dell'ego per gli esseri umani di medio livello.
Nel tema natale dei discepoli che presentano un Ascendente Vergine, lo scopo della loro Anima è indicato dalla Luna, ossia dalla posizione di Nettuno, pianeta sacro di Sesto Raggio della Devozione idealistica, ed in genere tale scopo riguarda un'intensa vita interiore, caratterizzata da esperienze spirituali, tanto più elevate quanto è il livello evolutivo.

Nell'Astrologia dei Sette Raggi la Vergine appartiene al Sesto Raggio = IDEALISMO O DEVOZIONE ed al Secondo Raggio = AMORE-SAGGEZZA.

Sono pochi gli individui che esprimono i livelli più evoluti della Vergine mentre la maggior parte dei nativi di tale Segno è combattuta dai valori inferiori o tutt'al più si trova a una via di mezzo.

           
Francesco d'Assisi (1181-1226/1253)         -          Goethe (1749-1832)                -         Madre Teresa (1910-1997)        


Francesco di Bernardone, meglio noto come San Francesco d'Assisi, secondo le “Fonti Francescane” p. XVII, le “Edizioni Francescane” e la “Editio minor”, potrebbe essere nato fra l'estate e l'autunno del 1181. L'ipotetica data del 26 Settembre 1181 è una data controversa e ritenuta valida per alcuni, mentre per altri la nascita sarebbe avvenuta quando il Sole era in Vergine, ipotesi avvalorata alla fine degli anni '80 dal carissimo amico Mario Zoli, ottimo astrologo classico e umanista, deceduto nel 1995, che condusse un lungo studio astrologico su san Francesco, condiviso da Claudio Cannistrà, che fu pubblicato in un articolo del 1992 sulla rivista del CIDA “Linguaggio Astrale”, identificando come data più probabile della nascita di san Francesco il 13 Settembre 1181, quando il Sole era a 27° di Vergine (a causa della Precessione degli Equinozi) e la Luna era in Pesci, quasi al plenilunio.


La leggendaria vita di San Francesco d'Assisi


Francesco Bernardone ha dimostrato nella sua vita di fondatore dell'Ordine Francescano il più elevato sviluppo spirituale della polarità dell'asse Vergine-Pesci; infatti era un Maestro di Saggezza, oggi noto come il Maestro Koot Humi, reggitore del Dipartimento del Secondo Raggio, di Amore-Saggezza, che in vite precedenti è stato anche il Faraone Thuthmosis III, Gautama Sakyamuni (che fu adombrato dal Buddha) e il sommo Maestro Pitagora.
Recentemente è stato scoperto che in realtà Francesco di Bernardone non sarebbe morto ad Assisi nel 1226, all'età di soli 45 anni, ma a Venezia nel 1253, all'età di 72 anni. Per approfondire si può leggere questo articolo: La leggendaria vita di Francesco d'Assisi, alias Giovanni Bernardone Morosini

    
Marino Morosini (Francesco d'Assisi o Giovanni Bernardone) 1° Doge Cristiano della Repubblica di Venezia


Il nome “Francesco” è un soprannome che significa “francese” in quanto nacque a Parigi da madre francese. Allo stesso modo, “Assisi” è una corruzione dell'antica parola che si utilizzava per indicare la locazione di Ascesi. Pertanto il soprannome “Francesco d’Assisi” si tradurrebbe più correttamente come “Il francese asceso”.

Le ricerche da me condotte mi hanno portato a concludere che la mistica “morte” di san Francesco nel 1226 non sarebbe stata una vera morte fisica, bensì un elevato avvenimento spirituale, ossia una morte iniziatica e una grande Iniziazione, ma per diversi motivi, spiegati nell'articolo che ho citato, fu deciso di fare credere che Francesco fosse morto e fosse stato sepolto.
Infatti fra' Tommaso da Celano fu incaricato dal papa Gregorio IX di scrivere una prima “Vita di san Francesco d'Assisi”, che risultò insoddisfacente per una parte dei francescani, e per questo la “Vita” ebbe una seconda edizione. Ma in seguito tutti quegli scritti furono condannati alla totale distruzione e sostituiti ufficialmente dalla “Legenda maior” scritta da Bonaventura di Bagnoregio su commissione dell'Ordine dei Frati Minori, che approvarono nel capitolo generale di Pisa nel 1263, ossia 10 anni dopo la vera morte a Venezia di san Francesco, il cui vero nome era Giovanni Bernardone Morosini, noto anche come Marino Morosini, primo Doge della Repubblica di Venezia e già fondatore dell'Ordine dei Frati Francescani. Inoltre l'ubicazione della presunta tomba del santo è rimasta segreta per oltre 600 anni, perchè fu nascosta da frate Elia ed è stata scoperta solo nel 1818, ma nessuno è riuscito a comprendere perché frate Elia abbia occultato la tomba perfino a papa Gregorio IX ed anche i successivi papi nei secoli seguenti hanno mantenuto il segreto fino al 1818. Secondo i cronisti dell'epoca fu scelto di tenere nascosta la tomba per evitare le probabili profanazioni e conservare intatti i resti mortali, ma soprattutto per preservare da un culto feticistico il corpo  di San Francesco, che fu traslato il 25 maggio 1230, in una strana cerimonia, in cui frate Elia, grazie ai poteri che gli erano stati conferiti con la carica di Vicario generale, quando l’imponente corteo giunse alle soglie della nuova Basilica ed appena la salma fu portata dentro, fece chiudere il portone alle sue spalle dagli armigeri del Comune, respingendo l’immensa folla ed anche i più alti prelati, i notabili e i nobili giunti appositamente da ogni parte d’Europa.
Resta da scoprire a chi appartiene lo scheletro riesumato nella presunta tomba del poverello d'Assisi nel 1818, ma non è poi così importante saperlo e non si può escludere che fosse uno dei suoi frati.
Leggere l'analisi esoterica e astrologica.




Goethe nella Campagna, dipinto da Johann Heinrich Wilhelm Tischbein a Roma nel 1787


Un altro esempio di Vergine evoluta è stato Johann Wolfgang von Goethe, nato a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749 ed è stato considerato uno dei più grandi letterati tedeschi. La sua attività ha riguardato la poetica, il dramma, la letteratura, la teologia, la filosofia, l'umanesimo e le scienze, ma è stato prolifico anche nella pittura, nella musica e nelle arti.
Goethe si oppose con forza alla teoria cromatica dei colori di Newton (che studiava i colori partendo solo dalla luce, da cui derivano per scomposizione), e rivendicava la centralità dei sensi dell'uomo nell'apprendimento della natura. Egli si è occupato dei colori da vicino, in natura, nelle tinture artificiali e come sia possibile combinarli o modificare la loro intensità, come compaiono e come vengono percepiti dall'occhio umano. A differenza di Newton, che studiava i colori partendo solo dalla luce, Goethe introdusse un nuovo concetto, ossia studiare i colori partendo da due poli opposti, i colori che si manifestano attraverso la luce e i colori che si manifestano attraverso l'oscurità. Alla luce e all'oscurità Goethe ha accomunato il primo al giallo e al secondo l'azzurro. Il giallo per Goethe è il colore che più si avvicina alla luce. Il giallo si forma quando la luce si irradia in un elemento torbido. Più l'elemento è torbido più i colori diventeranno scuri e la luce si trasformerà da gialla ad arancione ed infine rossa.




Un altro esempio di Vergine evoluta è stata Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, nata a Skopje, in Macedonia, il 26 agosto 1910, morta a Calcutta, il 5 settembre 1997, sempre con il Sole in Vergine, che è stata la fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, che gestiscono scuole, ospedali, orfanotrofi e mense in oltre 25 paesi del mondo, al servizio di persone malate ed anziane, lebbrosi e persone moribonde. Per il suo lavoro di Servizio tra i poveri dell'India le è stato dato il Premio Nobel per la Pace nel 1979, ed il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II. Da notare che Madre Teresa iniziò a lavorare con l'Istituto della Beata Vergine Maria, eloquente collegamento alla simbologia cattolica del Segno della Vergine.



Riguardo a VIRGO il Maestro Tibetano D.K. ha precisato e rivelato:

“La Vergine Madre compare in tutte le grandi religioni, come può leggersi in qualsiasi testo di religione comparata. Non posso elaborare per esteso questo riconoscimento universale della funzione di Virgo; sarebbe inutile, in quanto già compiuto in modo adeguato da molti esperti. Vi faccio però osservare che a tutti sono familiari quattro appellativi della Vergine, che descrivono bene, nel loro complesso, la natura della forma di cui la Vergine è simbolo. La stessa parola, Virgo, è la corruzione di un’antica radice Atlantidea, che in quei tempi remotissimi indicava appunto il principio Madre. Fu la Vergine a fondare il Matriarcato che dominò quella civiltà, cui si riferiscono miti e leggende che narrano di Lilith, l’ultima Dea Vergine di Atlantide; lo stesso concetto è alla base della tradizione delle antiche Amazzoni, la cui regina fu sconfitta da Ercole, che le strappò quanto cercava. È un’allegoria che mostra il liberarsi dell’uomo spirituale dalla schiavitù alla materia.
Tre di queste divinità sono Eva, Iside e Maria. Per la nostra civiltà esse hanno grande e peculiare importanza, poiché simboleggiano l’intera natura della forma, che quando è integrata e funzionante come un’entità, chiamiamo personalità. La personalità (per quanto riguarda l’uomo) è l’espressione evoluta e qualificata del terzo aspetto divino, lo Spirito Santo, il principio attivo e intelligente che nutre l’universo. Questo aspetto lo studieremo a proposito di Leo, dove vedremo lo sviluppo di quell’entità autocosciente, la personalità, che in Virgo diventa la madre del Cristo bambino.
Eva è simbolo della natura mentale e della mente dell’uomo, attratta dal fascino della conoscenza acquisibile con l’esperienza nella carne. Infatti, Eva accettò la mela della conoscenza dal serpente della materia, e avviò la lunga impresa umana di esperimento, esperienza ed espressione che — a livello mentale — ebbe inizio nei tempi ariani. Iside è la stessa cosa a livello emotivo o astrale. Eva non tiene in braccio un bambino; il germe della vita cristica è ancora inavvertito; il processo involutivo è ancora troppo recente; ma Iside segna il punto di mezzo; ciò che è desiderato (il Desiderio di tutti i popoli, come si legge nella Bibbia) ha subito un’accelerazione, e quindi Iside negli antichi Zodiaci rappresenta la fertilità, la maternità, colei che tutela il bambino. Maria raffigura lo stesso processo sul piano fisico dell’incarnazione, dove dà alla luce il Cristo. Queste tre Vergini, queste tre Madri del Cristo, rappresentano formazione e funzione dei tre aspetti della personalità tramite i quali il Cristo deve esprimersi.
Virgo è la sintesi di questi tre aspetti femminili: Eva, Iside e Maria. È la Vergine Madre, che dà quanto occorre per manifestare in modo mentale, emotivo e fisico la divinità nascosta, ma sempre presente. Queste tre espressioni giungono a perfezione in Leo, segno dell’autocoscienza individuale e compiuta, e dello sviluppo personale.
Virgo è dunque l’opposto polare dello Spirito e ne simboleggia il reciproco rapporto, dopo che in Aries si è iniziato il contatto, e in Gemini si è prodotto un dualismo riconosciuto.  ….........
Virgo dunque è la Madre cosmica, poiché rappresenta in scala cosmica il polo negativo dello spirito positivo; in rapporto al Padre, è l’agente ricettivo. Nel sistema solare precedente, l’aspetto materia fu l’elemento supremo e dominante, così come in questo Sistema solare è preminente l’Anima, cioè il principio Cristico. Per certi aspetti, Virgo è il più antico dei Segni, ma non posso proprio dimostrarvelo. In quel primo Sistema sono da ricercarsi i primi sintomi (se così posso dire) di quel dualismo, che in questo Sistema è ormai un fatto comprovato, e questa è la verità contenuta in quelle frasi secondo cui “lo Spirito Santo adombra la Vergine Maria”. La vita del terzo aspetto divino agì sull’oceano di materia ricettiva, e la preparò (durante sterminati periodi di tempo) per l’opera di questo sistema solare.
In questo Sistema infatti deve nascere il Cristo bambino, espressione della coscienza divina, frutto della relazione fra Padre-Spirito e Madre-Materia.”




Il dottor Roberto Assagioli, famoso psicologo e psicoterapeuta, fondatore della Psicosintesi e discepolo del Maestro Koot Humi, era uno degli allievi più avanzati scelti dal Maestro Tibetano D.K. per il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo.
La Psicosintesi è un grande strumento di guarigione psicologica, non solo per i singoli, ma per i gruppi, le Nazioni e anche per le Razze, che sarà sempre più applicata nei prossimi secoli.
Assagioli è nato con la Luna in Vergine proprio nel momento del plenilunio dei Pesci con il Sole culminante al Medio Cielo. La sua vita è stata un ottimo esempio di come la polarità dell'asse Vergine-Pesci può essere utilizzata al meglio da un'Anima evoluta, unendo una profonda compassione ad un intelletto straordinario. Nella sua lunga vita ha scritto molti saggi, pubblicati solo in piccola parte, che costituiscono un vastissimo sapere per ogni argomento e su diversi livelli. Egli ha scritto anche diversi articoli a carattere astrologico ed esoterico con lo pseudonimo "Considerator" che vennero pubblicati dall'amico e collega dottor Douglas Baker nella sua rivista “Aquarius”.

Riguardo alla Vergine, Assagioli ha scritto:

“Il Segno della Vergine è di suprema importanza, poiché attraverso la sua influenza siamo costretti a confrontarci con il problema fondamentale e vastissimo delle rette relazioni (almeno per questo pianeta) e possiamo infine risolverlo. Parliamo della relazione fra la materia e lo spirito e, principalmente e più specificamente, della relazione fra la forma e l'anima. Il Maestro D.K. ha detto una volta che la simbologia delle Vergine riguarda l'intero fine del processo evolutivo, in quanto essa protegge, nutre e da ultimo rivela la realtà spirituale invisibile.
La Vergine è il segno specificamente umano e la sua funzione in relazione all'umanità può essere sintetizzata nel termine “gestazione”.
I tre stadi del Regno umano sono:
1) L'individualizzazione
Questa corrisponde alla fecondazione. E' il “piantare il seme dell'autocoscienza”, proiettato dallo spirito nella forma animale umana.
2) L'evoluzione
E' il lungo processo della gestazione, dello svluppo del bambino all'interno del ventre materno; del risultato dei due.
3) L'iniziazione
E' la nascita del Cristo nella personalità alla Prima Iniziazione.”



LA NASCITA DEL CRISTO ALLA PRIMA INIZIAZIONE



La Nascita del Cristo nella grotta del Cuore (1988) - Ceramica di Andrea Fontana


Sarò sempre eternamente grato al dottor Assagioli, che silenziosamente mi ha guidato ed aiutato in modo anonimo e impersonale dai Piani Sottili. Egli mi ha anche incoraggiato, fra altri argomenti, a divulgare l'Arte del Presepio, argomento che mi ha interessato e coinvolto fin da quando ero un bambino, di cui poi ho scoperto che è uno dei simboli della Prima Iniziazione, obiettivo a cui sta preparandosi l'Italia come Nazione, che si trova nello stadio finale di “discepolo in Prova”.
Per approfondire l'argomento, leggere questo articolo: IL PRESEPIO RIVELATO


Presepio in terracotta policroma (1992) di Andrea Fontana






Così ha scritto Douglas Baker nel suo libro dedicato alla Vergine, riguardo le persone più evolute di questo Segno:

“E' difficile trovare un lavoratore più bravo e più dedito al miglioramento e al progresso dell'umanità di quanto lo sia il nativo della Vergine spiritualmente evoluto. E' una persona cui piace rendersi utile dove si richiede un lavoro minuzioso e che non ha ambizioni di riconoscimento. Preferisce il servizio al comando e rispetta tranquillamente le gerarchie e le regole connesse. Felice di servire i suoi superiori spirituali, costituisce con il suo alto livello morale e con la sua purezza di intenti un bell'esempio per tutti."


Inoltre Baker ha pubblicato un elenco di immagini per l'ascendente in Vergine:

"Valutazione;
Purificazione (lavaggio spirituale);
Espiazione;
Capocameriere;
Ristorante di prima categoria;
Fortemente analitico;
Inchiesta nazionale;
Domande senza fine;
Servizio sanitario nazionale;
Mettersi in fila con pazienza e umiltà;
Purezza negli atteggiamenti;
Molto rispetto delle convenienze;
Addentrarsi in ogni minimo dettaglio;
Resistere bene alla fatica,
Instancabile ape operaia;
Cenerentola e la Fata Madrina;
Perseveranza nel materializzare i progetti più delicati;
Fare da madre al bambino interiore;
Un paziente dopo l'altro;
"Dottore, lei è in servizio";
Schizzi di pasta bianca difficili da rimuovere su un abito di stoffa delicata."





Per ultimo ecco gran parte di un articolo che ha scritto Mario Zoli sul mito di VIRGO, pubblicato, due anni dopo la sua morte, su “Linguaggio Astrale” N. 108 del 1997.
Come premessa, vorrei fare notare che Mario Zoli era nato con la Luna in Vergine e il Sole in Cancro, quindi la Luna nel sesto Segno per lui era fortissima, perchè governava il suo Sole, per la sua personalità, e la Vergine come suo Karma, Segno in cui aveva anche Nettuno in XII. Infatti nel 1982 l'Editore Armenia di Milano ha pubblicato un libro di Mario Zoli intitolato: "VERGINE" di 186 pagine dedicate tutte a questo Segno, a cui egli mi ha detto più volte di essere molto legato.
Un mio articolo in sua memoria: http://www.scienze-astratte.it/blog/index.php?id=z9g10m46

“L'etimologia collega il sostantivo latino «virgo» alla radice «vir», presente in «vireo», «viridis», «vir», «Virtus». «virga». Ognuna di tali parole presenta, per così dire, una variante del medesimo concetto: «vireo» vale «verdeggio», ed è detto di piante, dell'età e del corpo dell'uomo, ed anche di oggetti che mandano un riflesso verde particolarmente bello: «viridis», («verde») è riferito, com'è ovvio, a campi, erbe, piante, alberi, e, in senso traslato, all'età giovanile che anche noi diciamo verde, ma anche al mare, ai fiumi e a tutto ciò che ha rapporto con essi. Virgilio chiama «viridis» il suo Mincio, mentre Ovidio, più immaginoso e prezioso, attribuisce questo colore alla «corna Nereidum»; lo stesso poeta, con viva originalità, chiama «virides dei» gli dei marini. «Vir» è il maschio, l'eroe, l'uomo fatto, l'uomo verso, con riferimento alle sue doti fisiche e morali (fermezza, coraggio, energia), è il soldato; «virtus» è ogni qualità del «vir», e particolarmente la robustezza fisica, la forza e l'ardimento: «virga» vale «virgulto, ramoscello». Il concetto espresso dalla radice «vira è dunque quello d'una crescita piena, prospera e vigorosa, così dell'uomo come dei vegetali. Ancora nel Medioevo S. Pier Damiani, illustrando la verginità di Maria - nella cui figura, come vedremo, confluiranno tutte le più alte caratteristiche del Segno - la paragona alla «verga» di Aronne, feconda, anche se secca:
«Tu Aaron es virga: Fecunda, licet sicea, Quae germen protulisti, Sed Virgo pcrmansisti». (Rythinus de S. Maria Virgine, in Patrologia Latina. 145, 938.B)
Il legame Virgo-virga è presente anche nella storia di S. Giuseppe. Egli, secondo l'agiografia, fu miracolosamente prescelto a sposare Maria, perché il bastone da lui lasciato sull'altare, insieme con quelli degli altri pretendenti, fu ritrovato l'indomani fiorito. Nell'iconografia egli è solitamente rappresentato col bastone a lato, alto e sottile, fiorito di gigli nella parte superiore. Un altro collegamento tra Virgo e l'acqua, oltre quelli stabiliti dalla fantasia dei poeti, si coglie, e più direttamente, in una leggenda romana, di cui danno testimonianza Ovidio e Seneca. L'acqua freschissima che fu condotta a Roma da Agrippa e che alimentava la fontana di Trevi, sgorgava da una sorgente scoperta da una vergine, da cui il nome: Acqua Virgo, o, più semplicemente ancora, Virgo.
La medesima radice «vir» troviamo nel rum, «vargura». nell'engad, «verna», nel sardo (Nuoro) «birghines» (le fate delle grotte). Non è inopportuno ricordare quanto antico fosse, presso tutti i popoli, il culto della verginità e la perfezione fisica del corpo erano segni di eccellenza, doti che significavano una speciale consacrazione alla divinità; nel caso di dee che avessero partorito, il mito racconta che esse riacquistavano la verginità immergendosi in acque sacre, dal potere miracoloso. Cosi è detto di Era (Scoli ad Omero, Iliade, I, 609; Pausania, II, 38, 2) che si bagnava nella fonte di Canato, presso Argo; così delle sacerdotesse di Afrodite che si immergevano ogni primavera nel mare innanzi a Pafo (Cipro), residenza della dea e sede principale del suo culto, e in questo modo riacquistavano la verginità. La quale dunque, nel mito, non esclude la maternità; l'una e l'altra sono riferite alle acque: la loro compresenza è del pari collegata a un prodigio operato dall'acqua.
In greco «parthenos» esprime il medesimo concetto della radice «vir»: pienezza dell'espansione fisica. Citeremo per tutte le «parthenoi» la dolce Nausicaa che soccorre lo sventurato Odisseo nelle vicinanze d'un fiume. L'eroe omerico, nell'invocare la sua protezione, ricorda un prodigio cui assistette nell'isola di Delo, quando presso l'ara di Apollo nacque, miracolosamente, una nuova pianta di palma; quello stupore è il suo stesso di ora, e quella giovane pianta nata prodigiosamente è come Nausicaa. Anche qui, dunque, in epoca molto più antica di quella di Ovidio e Seneca, la medesima associazione «virgo» - «virga». Nel brano famoso si ricordano poi due idee: Artemide cacciatrice (Od. VI, 102 e sgg.) e Atena, protettrice di Odisseo; a tutte e due la tradizione letteraria greca attribuisce la verginità. Il prodigio ricordato da Odisseo si manifestò poi presso l'ara di Apollo, che era, come si sa, gemello di Artemide. La quale, detta Diana dai Romani (la radice del nome, la stessa di «deus», «divus», «dies», indica luce), è chiaramente una dea lunare, da sempre associata a idee di castità e di purezza (cfr. l'invocazione di Niso alla Luna, nel famoso episodio dell'«Eneide» virgiliana; cfr. il «Canto notturno d'un pastore errante dell'Asia» di Leopardi, ove la Luna è chiamata «vergine», «intatta», «silenziosa», «giovinetta immortale»; (cfr. anche la famosa romanza dalla «Norma» di Bellini, «Casta diva»). Artemide-Diana è cacciatrice, reca con sé arco e frecce, e porta tra i capelli un ornamento che raffigura la falce (o l'arco) lunare; secondo Omero la dea, con le sue invisibili frecce, fa morire le donne, ma dolcemente e senza sofferenza. Artemide abita luoghi solitari, sconosciuti e non toccati dall'uomo, i boschi profondi e le fresche sorgenti, ed è solitamente seguita dalle sue compagne, della cui verginità è, come della propria, severissima custode."' .........
"Vergine viene detta anche Persefone prima del ratto da parte di Ade. La scomparsa della fanciulla, condotta sottoterra dal dio spaventoso e diversi particolari del celebre ciclo dedicato alla celebrazione del buon Borso d'Este, si accordano con la tradizione astrologica più antica e in specie con quella greco-persiana, i cui principi fondamentali sarebbero stati insegnati alla corte ferrarese, come oggi si opina, da Pellegrino Prisciani. docente di astronomia e ottimo conoscitore di astrologia.” ..........
"Ma esistono, nella bucolica, più diretti riferimenti al segno della Vergine, ai suoi simboli e ai suoi attributi.
Il ritorno dell'Età dell'oro è annunciato dal ritorno della Vergine (« lam rcdit et Virgo», v. 5); la sua vittoria coincide con la sconfitta del Serpente e cori la scomparsa del veleno («Occidet Ct Serpens, et fallax hcrha veneni occide( ...» v. 24-25); una delle sue manifestazioni di pace e del rinnovato rapporto dell'uomo con la natura è il biondeggiare della spiga che lievemente si flette al vento nella pianura («molli paulatim Ilavescet campus arista». v. 28). Né mancano le allusioni alla maternità, del tutto convenienti con quanto abbiamo detto dei valori del segno, è invocata la «Casta ... Lucina» (v. 10), cioè Artemide, la casta vergine, che è anche (o perciò) protettrice dei parti (cfr. (Catulle, Orazio, Servi(); quest'ultimo afferma chiaramente essere tono (Lucina e Diana Lucina «unum») e nella chiusa due volte è ricordata la madre:
«lncipe, parve puer, riso, cognoscere matrem: Matri longa decem tulerunt fastidia menses» (v. 59-60)
Ieri nei commentatori antichi, la Vergine di cui si parla qui, è Astrea, dea della giustizia,''che aveva per ultima abbandonato gli uomini a causa della loro malvagità" (Ovidio, Met. 1, 149, ma cfr. anche Verg.. Georg. 11, 474; e s'osservi ancora che negli esastici «de duodecim signis», Riese, Anthol. Lat., 615-626, Astrea è chiamata «virgo sancta susta optima pia»).
Nel Medioevo cristiano la Virgo diventa la Vergine Maria e il «puer» Cristo. E non ci meraviglieremo di questa interpretazione arbitraria, testimoniata da Agostino, Lattanzio, Costantino, poiché è tipico della cultura medioevale inquadrare tutta la storia umana nei due semplici aspetti di annuncio e figura della venuta di Cristo e di effetto di tale venuta. Né, tanto più, può essere difesa la tesi d'un Virgilio profeta cristiano. Vero è invece che egli, interprete e testimone della crisi spirituale del suo tempo, come s'è detto, sgomento dinanzi alla tragedia della storia, che gronda lacrime («sunt lacrimae rerum») e sangue, ove non si costruisce se non su ciò che s'è distrutto, avvertì come nessun altro l'insufficienza dell'operare umano che non va mai esente da colpa, incapace di purificarsi da sé e perfino di autogiustificarsi. Ma altre voci di poeti, prima e dopo Virgilio, cantano note non dissimili. Catullo e Orazio, non certo sospetti di moralismo, esaltano le virtù della semplicità, dell'innocenza, della modestia; Tibullo loda - in armonia con Virgilio (cfr. Fncide, VIIi. 102 e segg.) - la povertà dei tempi antichi, le origini rurali di Roma; è in questo clima di rinnovamento e insieme di recupero dei fondamentali valori della tradizione - promosso dalla politica di Augusto - che figure come quelle di Cincinnato possono diventare mitiche.
Si vede dunque come l'attesa della grande Età e la stessa «pax augusta» siano accompagnate ed espresse dai tipici caratteri della Vergine, i quali passano poi tutti nell'agiografia e nell'iconografia della Vergine Maria: la verginità, la maternità divina, la falce di luna, la vittoria sul serpente, al quale schiaccia il capo, l'umiltà, il «servire». La Vergine, la cui festa la Chiesa celebra l'8 settembre, quando il Sole si trova al centro del segno, compare nella Sacra Scrittura nella scena dell'annunciazione, con parole di umiltà («Ecco la serva del Signore; sia fatto di me secondo la tua        
parola»); da qui prende avvio la sua maternità, spirituale e fisica insieme, particolare e universale, è ancora, la stretta connessione degli attributi verginità-maternità-umiltà-servizio-silenzio.
A considerare poi l'albero genealogico di Cristo si vede bene che la storia dei suoi antenati contiene, come motivo pressochè ricorrente, quello di maternità miracolose, compiute, per intervento divino, da donne che l'età avanzata o altre cause rendevano sterili, che sterili erano giudicate da tutti, e che sterili esse stesse si giudicavano.
Esemplari, a questo riguardo, le maternità di Sara, moglie di Abramo (Gen, 15 e sgg.), di Rachele, moglie di Giacobbe (Gen. 29-31, 30, 22-25): di Anna, madre della Vergine (secondo il protovangelo di Giacomo), e di Elisabetta (Luc., 1,5-25). Altre volte la maternità è di donne indegne che poi si redimono; così Rahab, la meretrice di Gerico, che sposò Salomon, della tribù di Giuda, antenato di Davide (Gios., 2, 1-21. h. 22-25); così Betsabea, la non esemplare moglie di Uria, l'Eteo, che generò a Davide, prima di Salomone, il figlio dell'adulterio (Sam. 1 l: 12, 1-25).
Il motivo costante è dunque quello della costruzione d'un ceppo straordinario al di sopra (o contro) le leggi di natura e le consuetudini umane; la sterile partorisce anche nell'estrema vecchiezza (Sara aveva oltre 90 anni alla nascita di Isacco, e Abramo più di 100); la disonorata viene esaltata. La grande maternità non sembra davvero opera umana.
In rapporto di polarità con la terrestrità («humilitas» - «humus») della Vergine, col suo senso del particolare e del limite, della insufficienza, sta l'acqua dei Pesci come universale illimitato, come perfetta pienezza; come rigenerazione, purificazione, riscatto dalla colpa (il limite della terra e dell'ego). La Sacra Scrittura offre infiniti esempi di questa polarità.
Così Mosè, salvato dalle acque, e cresciuto come figlio dalla figlia del Faraone, veduto poi quale «figura» del passaggio dei popolo di Dio da uno stato di prigionia e schiavitù a uno stato di libertà spirituale: così il primo miracolo di Cristo che avviene alle nozze di Cana, su preghiera della Vergine - che, qui, «serve», prima d'esserne richiesta, gli sposi facendo mutare l'acqua in vino; così il battesimo di Cristo stesso nelle acque del Giordano; così la chiamata dei primi apostoli, pescatori; così il miracolo dei pani e dei pesci; così il simbolo stesso del pesce che i primi cristiani tracciavano sulla terra per riconoscersi vicendevolmente; così varie parabole, come quella delle vergini sagge e delle vergini stolte, o come molte altre, incentrate sulle figure di «servi».
Il simbolo grafico della Vergine è dunque da correlarsi alla «M» di acqua-vita, ed ha la sua origine in tempi antichissimi. L'asta rientrante, ma senza angolature rigide e senza punta, - si direbbe al contrario che si fletta all'indietro con una certa dolcezza - è evidentemente da mettersi in relazione con un invito all'interiorizzazione. L'asta, pur se non tracciata con rigidezza, è tuttavia collegata ad un'autopenetrazione, e cioè al sacrificio, al dolore dell'autocoscienza obiettiva, alla consapevolezza del proprio limite; ma essa, per i suoi legami con l'acqua, parla d'una vita nuova che nasce dalla perdita dei confini dell'individualità, dalla scomposizione dell'unità troppo ristretta dell'ego. L'avventura verso l'infinito del Tutto, la conoscenza dell'Universale, l'amore indifferenziato per ogni forma di vita hanno la loro origine nell'interiorità dello spirito umano dove, nel silenzio, si compie un evento in apparenza minore, ma in realtà fondamentale; l'autorigenerazione dello spirito stesso. La tradizione dei significati di Virgo - dai Sumeri in qua - può dare al nostro tempo insegnamenti davvero non trascurabili né scontati, ed è forse questo il segreto della vera ricchezza, espresso antichissimamente nella figura della Spica."


Mario Zoli


NOTE

(12) Torquato Tasso, autore d'un commento assai parco di note e tuttavia stimolatissimo della Divina Commedia annota semplicemente accanto a questo verso: «bello»: e nient'altro, come se ogni altra parola sua dovesse parergli inadeguata. Non crediamo sia eccessivo supporre che egli - nativo dei Pesci - sentisse qui una profonda consonanza col proprio «io» profondo.
(13) Che Dante sia direttamente coinvolto nel dramma spirituale di Ulisse, dice egli stesso in altre parti dell'opera, ed è concordemente riconosciuto da tutta la critica. in questo stesso canto prima ancora di narrare il celebre episodio dichiara la necessità di porre un limite ai desideri dell'intelletto, introducendo cosi uno dei temi- chiave della vicenda d'Ulisse; e, poco più avanti dove descrive la bolgia disseminata di fiamme, paragona quella visione a quella che un contadino ha del poggio, nelle prime ore della sera («quando la mosca cede alla zanzara») guardando verso il piano («dove vendemmia e ara»), che è disseminato di lucciole. La magnifica scena, tratta dalla vita rustica, per l'ora, la figura del contadino, i lavori ricordati è strettamente legata a valori Vergine.
(14) Un insigne dantista, Natalino Sapegno. commenta: «La tragedia dell'eroe greco, al di sopra della sua personale responsabilità, mantiene una precisa funzione esemplare, vuol essere un monito per tutti gli uomini; ed è rievocata in uno spirito, che non è di esaltazione, sì di religiosa perplessità. Non è certo un caso che la commemorazione di questa sconfitta dell'umana ragione abbandonata alle sole sue forze sia collocata qui, a breve distanza, e quasi a guisa di esemplificazione, dell'affermazione della necessità di altrenare l'ingegno e contenerlo nei limiti di una norma religiosa (ve. ?I ?2).»
(13) (Comm. alla Div. Comm. Inferno, La Nuova Italia. Firenze, pala, 2013. nota al v. 94). Dove si vede molto chiaramente che Dante interpretai suoi valori Vergine come insufficienza e povertà della ragione umana, e tinelli dei l'escicorre collegati a una rivelazione superiore che puri scendere solo per grazia divina. A ben guardare non sono pochi i particolari dell'episodio che consentono di vedere infisse e nei suoi compagni una specie di comunica religiosa, raccolta, modesta, silenziosa. Una religiosità umanistico-laica che è sconfitta, nell'estrema tensione della propria ricerca, perché non si è aperta al divino.
( 15) La iV bucolica, legata certamente a concezioni rniltenaristiche di provenienza orientale, parla del «magnus annus», cioè un ciclo di vari anni - il cui numero varia a seconda degli autori - compiuto il quale i pianeti si ripresentano nelle medesime posizioni reciproche. Il termine «a quo, deve essere evidentemente quello dell'origine del mondo. Cicerone, nell'«i)rtensio», etc fissava la durata in 12.954 anni solari.
1(1) La colpa antica non è dimenticata I 'manent sccleris vestigia nostri' v. 13): il riscatto non sarà perfetto, la purezza primitiva non sarà recuperata nella sua integrità; resteranno «priseae vestigia fraudisn lv.3i). Nel ritorno della fase del ciclo si avverte chiaramente un decadere. Così anche la storia futura non sarà immune dalla sofferenza: ci sarà ancora avidità, l'uomo dovrà ancora difendersi dall'uomo; ci saranno altre guerre (vv. 3I-3fi). La colpa antica ha lasciato tracce che non possono essere cancellate. Questa certezza - che non sarà compiuta una purificazione assoluta, una redenzione perfetta - rende dolorosa l'attesa e dà al ripetersi del ciclo una nota di sofferenza tanto più profonda quanto meno manifestata. Fu penoso vivere nelle altre età, e qualche pena resterà anche in quella dell'oro. Il Paradiso, anche quello pagano, è perduto davvero per sempre. è questa consapevolezza che inibisce alla natura di Virgilio, pur quando egli usa torti solenni come nell'inizio di questa bucolica, il trionfalismo e la retorica: ed è la stessa consapevolezza che conferma la sua «huniilitas».

07) Il nome «Astrea» è da collegarsi al sscr.-vedi «astaras>, e alla rad. 'star-, che vale 'spargere, spanderei, per la ragione che gli astri appaiono disseminati per il cielo. Questa etimologia pare più probabile dell'altra che la collega alla rad.sscr. «as» (dardeggiare, gettare). Il mito di Astrea, tanto in Grecia che presso i Romani, è strettamente collegato a quello di Temi, dea della giustizia (il nome ha la radice del greco «itithemi», io pongo. in stabilisco) e a quello di Pudicizia. Numerosi autori confermano la sua identificazione con la costellazione della Vergine. (apella afferma che essa reca in mano le spighe della Vergine. Lo stesso autore stabilisce una stretta connessione -- sulla base del valore della «giustizia» e della «misura» tra Vergine e Bilancia. Macrobio poi (l. Sto.. 21) ha una bellissima intuizione circa la «giustizia» e l'utilità della Vergine: «Virgo Justitia creditun caga: sula facit nascentes fructus ad limiti-mini «sua pervenire» .
( is;) La purezza che intendiamo ha per Virgilio la particolare attribuzione di onestà, schiettezza, autenticità. E' la virtù delle persone e delle cose (cfr. v. 42) che non mentono, che sono veramente così come si manifestano esternamente. Tale virtù è dunque contrapposta al vizio del veleno dalla Purezza è dunque, in questa particolare e antichissima accezione, la qualità per cui la persona o la cosa è integralmente secondo la sua natura, non alterata; l'alterazione è falsità, inganno, tradimento, oltre che degli altri, di sé.
119) In una interessante lettura del 'Patcr noster', pubblicata su l'Aslrologv» del dic. 1969 (I be I.ortl's Prayer». di R.('.1).) Fautore assegna la frase 'Dacci oggi il nostro pane quotidiano' ; alla Vergine (pag. I lll- 1111. II miracolo dei pani e dei pesci vi è veduta come un'allegoria Vergine (i pani) Pesci. I due pesci starebbero a indicare la creatività e la fecondità di Cristo. Il pesce, è detto, è la più prolifica delle creature; era d'uso presso i cristiani cibarsi di pesce, il venerdì, giorno di Venere, esaltata nel segno.
(20) Nicola Sententovsky-Kurilo nel suo «Nuovo trattato completo di astrologia teorica e pratica» (Hoepli, Milano) afferma che Leonardo da Vinci nell'ideazione e nell'esecuzione dell'«Ultima Cena» dispose gli apostoli secondo criteri astrologici. Nella lettura che egli ne dà, persuasiva per Giovanni (Bilancia) e Bartolomeo (Pesci), molto convincente per Giuda (Scorpione) attribuisce a Tommaso, l'apostolo che non crede se non vede e non tocca, il segno della Vergine (pagg. 1416).
(21) Tolstoi nacque il 28 agosto (= 9 settembre) del 1828, a Jasnaja l'oljana, del governatorato di Tula. Si spense il 7 (= 20) novembre 1910, a Astapovo, del governatorato di Rjazan. Giovanni Verga nacque a Catania il 31 agosto 1840 (ma da altre fonti è riportato il 2 settembre) e morì nella stessa città il 27 gennaio 1922. Charles Foucauld nacque a Strasburgo il 15 settembre 1858 alle ore 17 e morì assassinato il l~ dicembre 1916, intorno alle 21. Epoca fondamentale per la sua conversione fu l'autunno del 1866. Agnes Bojaxhiu nacque a Skoplje (Jugoslavia) il 27 agosto 1911 (testimoianza della stessa). Eventi significativi della sua vita: vocazione (1922), partenza per l'india (intorno al 1930): chiede al Pontefice di dedicarsi interamente ai più poveri (10 novembre I946); giunge la risposta affermativa del papa (12 aprile 1948); inizio del suo nuovo apostolato (agosto 1948); nascita della nuova congregazione missionaria (marzo 1949 - ottobre 1950); riceve il «Panda Shiri», il più alto riconoscimento che si conceda in India (1963); è onorata dal governo filippino col «Magsysay Prize» (1963: «alla donna più benemerita di tutta l'Asia», diceva la motivazione); premio della fondazione Kennedy (19711: premio internazionale della pace «Giovanni XXXIII», ricevuto dalle mani di Paolo VI (6 gennaio 1971); premio «<Jawahrlal Nettru» (1972); premo «Templetorn» consegnatole da Filippo di Edimburgo (1973).
Nell'oroscopo di Tolstoi notiamo Sole, Luna, Mercurio in Vergine, trigoni a Marte-Nettuno in Capricorno. Giove e Y congiunti in Scorpione, sestili a Marte. Saturno cong. Venere ai primi gradi del Leone. opp. tirano. Plutone a 8° Ariete, sestile a X. Nell'oroscopo di Verga, Sole e Venere nel segno; Venere opp. Urano, quadr. X. sestile a Y. Sole isolato, Mercurio quadr. Y. Venere quadr. Saturno; Giove yuadr.Nettuno. Plutone trig. Mercurio.
Nell'oroscopo di De Foucauld, Sole e Mercurio cong. in Vergine, oppi a Nettuno, quadr.a Giove in Gemelli e quadr. a Luna-Marte in Sagittario. Plutone quadr. Saturno e opp. Venere.Y al MC (esattamente). La morte intervenne approssimandosi Y all'AS, con Urano esattamente sullo stesso AS; Saturno e Nettuno congiunti attivavano le dissonanze Saturno-Plutone-Venere natali; X quade a Marte natale; Marte dissonante con Luna, Nettuno, Sole natale; Mercurio su Marte natale.
Madre Teresa di Calcutta ha nel segno della Vergine Sole, Marte e X; Y in Acquario oppi a Venere, quadr. Saturno: Saturno trig. al Sole-X; Nettuno opp. Urano; Giove se-stile Venere. Anche in celebri personaggi dello spettacolo del tipo Vergine-Pesci osserviano il permanere degli stessi valori: i diseredati, i falliti ((iasmann, U. Macina). la maternità dolorosa (S. Loren ne «La ciociara», Anna Magnani). Tutte e tre le attrici ricordate hanno avuto anche nella vita reale molto a soffrire per la maternità. è oltremodo significativo che abbiano raggiunto le vette più alte della loro arte interpretando personaggi della polarità Vergine-Pesci. Si ricordi per tutti il teledramma dal titolo «La sciantosa», che Anna Magnani interpretò poco prima della morte, la scena.
Dante la pronunciare a S. Bernarciu l'elogio della Madre di Dio: «Nel ventre tuo si raccese l'Amore?,. L'Amore che si riaccende nei ventre della Vergine rappresenta la sfera immensa della Divinità che riappare misteriosamente nella ristrrna s_fi'ra de! corpo umano. Anche l'incarnazione è aura rnaniJestuzionc' e1e1 arassimo del rumino e dell'infinito nel finito. (pag. 20).
Citando i luoghi ove ican de Mettili; fonde i simboli del triangolo e del cerchio, e Philippe de (irèves clic ripete lo stesso motivo, accentuandone l'irrazionalità che pur non è tale davvero, se crediamo che «mundi figulusllnclusii in vasculo». Poule) osserva: «Nelle due poesie quello che colpisce è il paradosso logico che colloca l'infinito nel finito, ma c'è anche il paradosso morale che colloca l'estrema grandezza sull'e-stremo mortificazione.
Ila Zodiaco, Rivista di ricerca e Cultura astrologrica, Novembre 1978. 1V O. in cui canta dal palco per i soldati, e li vede mutilati, feriti, commossi e lieti, è difficilmente dimenticabile. Il caso (?) volle che in quella scena qualcuno le mettesse ad-dosso la bandiera italiana e la corona, a signikare una specie di ideale maternità. E il pianto di lei, irrefrenabile alla vista di tanta sofferenza, era davvero quello d'una madre; e d'una madre era la sua morte, incontrata nel gesto istintivo di salvare un giovane soldato.
(22) Non ci meraviglieremmo davvero se in futuro si dimostrasse che il Santo della Povertà, Francesco d'Assisi, nacque sotto il segno della Vergine. Sacrificio, rinuncia, penitenza e. soprattutto, umiltà (si ricorderà che l'ultimo verso del celebre «Cantico», quasi un testamento spirituale, invita a servire Dio «rum grande hurnilitaue») furono i cardini della sua predicazione. Forte dovette essere anche il segno opposto (misti-Osino, amore dell'universale, infinita tenerezza per gli animali) forse occupato dalla Luna (pietà e tenerezza per gli infelici, dolcezza di cuore, facilità alla commozione). ('erto è che, come si è visto, per attivare positivamente i valori Vergine occorrono «dissonanze» oppositive dai Pesci, Per t'AS opteremmo, d'accordo qui col Runge, per i Gemelli (piccola statura, ossa minute, versatilità, gaiezza giovanile, frequenti viaggi, predicazione). Un campo iV tra Leone e Vergine (padre ricco, in ottima e consolidata posizione sociale, ma anche gretto; commerciante col culto del proprio «prestigio»; il conflitto eli Francesco con lui, legato certamente a Saturno forte, per lo meno co-dominatore, e dissonante, non si spiega se non sul presupposto che il figlio volesse respingere, col padre e nel padre, una parte molto intima di sé e avvertita come pericolosa). Leggiamo in «Fonti Francescane» (vol. ll, pag. 2471, ed. Movimento Francescano, Assisi. 1977), opera fondamentale per la biografia del santo e la questione del francescanesimo, uscito per il 75Uesimo della morte, che l'annodi nascita fu il 1181, e il periodo quello dell'estate-autunno. La nostra ipotesi potrebbe dunque trovare conferma.
Tenendo conto di tutto ciò abbiamo supposto una data e un'ora di nascita tali da soddisfare tutte queste esigenze: esse quadrano» per la notte dal 2 al3 settembre 1181, ora locale 23 circa. La Luna e Nettuno sono congiunti in Pesci nel campo decimo, opp. al Sole. L'AS è intorno ai 20 Gemelli. Saturno e Venere congiunti in I icone, tra campo terzo e quarto, non lontani dall'opp. a Marte in Acquario; Luna- Nettuno trig. Plutone in Cancro. Marte quadra a Urano-Giove congiunti in Toro. Si ricordi che la svolta decisiva della sua vita fu compiuta (gennaio-febbraio 12(16) cot pubblico ripudio del padre Pietro Bernardone, respinto come padre («Tu non sei mio padre») e offeso nell'orgoglio (Francesco si spogliò degli abiti lussuosi che indossava; il padre era commerciante di stoffe), Il «taglio» è ben espresso dalle dissonanze Marte-Urano-Saturno; la scelta della povertà e della castità, dai contatti Saturno-Venere,
(23) M. Ilomet, «Alla ricerca degli dei solari» trad. M. Sanfeliec, SugarCo, Milano.
(24) A quanto ci risulta solo Barbault e, più recentemente, Sicuteri hanno esaminato a fondo dal punto di vista psicologico e psicoanalitico, i legami e le relazioni che uniscono e, diversificano, su un comune fondo di «penetrazione», Vergine e Scorpione.
(25) (i Poulet, nel suo bellissimo «Le metamorfosi del cerchio» (trad. G. Bogliolo, Rizzoli, Milano, 1971), la cui lettura riteniamo indispensabile ad ogni persona di cultura, nell'analizzare i vari significati che filosofi, scrittori e poeti hanno attribuito alla figura del cerchio, antichissima c sempre nuova, scrive alcune annotazioni che ben s'adattano al nostro studio. A proposito degli ultimi canti della «Divina Commedia» egli annota che vi si celebra «il più splendido della congiunzione c dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo. Proprio prima della visione finale del poema.




    
Madonna sulla Falce di Luna (1500) - Albrecht Durer    -    Statua in terracotta di Antonio Begarelli (1545)




Demetra e Persefone


La dea greca Demetra, Cerere per i latini, è la dea del grano, la Madre Terra - che è lo spirito Madre della Vergine.
Il grano della Vergine rappresenta le “idee seme” o l'aspetto mentale della Vergine.



                        
Demetra-Cerere (1717) Jean Antoine Watteau       -          Statua di Demetra - Museo Pio-Clementino



Demetra-Cerere è anche considerata come divulgatrice degli insegnamenti dei misteri antichi. Questo è molto in linea con l'attitudine della Vergine e con il secondo Raggio per l'insegnamento, così come il suo mito è collegato alle grotte sotterranee, che indica i misteri nascosti.
Demetra-Cerere è collegata a Sirio, il sistema di grandi stelle che è collegato al segno precedente Leo, noto anche come il mese della Canicola o stella del Cane.


OSIRIDE, ISIDE E HORO

       
OSIRIDE (Sirio B) e ISIDE (Sirio A)

Demetra è identica a Iside della tradizione Egizia, e simboleggia la stella più luminosa del gruppo di stelle di Sirio, la stella Sirio A. La sua consorte, Osiride, è Sirio B, la stella nana bianca.
Si credeva anticamente che il Nilo fosse il seme di Osiride e la Terra il corpo di Iside.

Ecco da dove deriva la rappresentazione di Iside-Demetra con la falce della Luna, collegata a tutti i cicli di crescita della Natura.
La Luna è anche il governatore della Vergine per l'Anima, ed Iside è un aspetto della Vergine come 'tripla dea', che rappresenta il corpo astrale-emotivo, mentre il simbolismo delle Acque del Nilo corrisponde al Piano Astrale-Emotivo.


POLARITA' VIRGO-PISCES


Il Maestro Tibetano D.K. ha precisato una verità poco conosciuta che non si deve mai scordare: i Segni opposti si rafforzano e aiutano a vicenda, poiché sono connessi da una linea diretta di forza e di contatto.
In Astrologia Esoterica, un Segno zodiacale è sempre da considerare in relazione al suo opposto polare, perché rivela come bilanciare le coppie di opposti fisicamente, emotivamente e mentalmente, in modo che alla fine trascenda la dualità.
Il Segno opposto alla Vergine sono i Pesci, governati da Giove e Nettuno per la personalità e da Plutone per l'Anima.
Chi nasce con il Sole in Vergine avrà la Terra in Pesci e viceversa per chi nasce con il Sole in Pesci avrà la Terra in Vergine.
Infatti se noi osserviamo attentamente una persona nata con il Sole in un determinato Segno, noteremo che presenta alcune caratteristiche del Segno opposto, tanto più se non vive in modo cosciente i valori del suo Segno solare, come ha classificato l'Astrologia Psicologica, denominando questa tipologia “compensazione”.

Nella sua espressione migliore il Segno di Virgo indica l'importanza della purificazione, della dedizione e devozione per la vita spirituale nelle Religioni, sia pure a volte estremamente mistica e puritana. Nella sua frequenza più bassa, la mente analitica di Virgo è priva di amore, compassione e rispetto, mentre la qualità dei Pesci è di esercitare l'amore incondizionato, il perdono e la comprensione. Infatti la Vergine è noto come il Segno del criticismo e del punto di vista analitico, dell'analisi, collegata alla mente concreta. Eppure il secondo Raggio di Amore-Saggezza trova la sua espressione più forte attraverso la Vergine per mezzo della guarigione, dell'alimentazione, della medicina naturale e delle professioni per la cura dei malati. La professione di infermiera, svolto principalmente dalle donne, ma anche da uomini, è una delle più forti espressioni dell'asse Vergine-Pesci.


LA CROCE MOBILE


I Gemelli, la Vergine, il Sagittario e i Pesci formano la Croce Mobile dello Zodiaco.

     
LA CROCE MOBILE E IL SUO SIMBOLO



Vi sono due rotazioni per ognuna delle grandi Croci: la rotazione in senso orario riguarda gli esseri umani meno evoluti; la rotazione in senso antiorario riguarda i discepoli e gli iniziati.

Nella Croce Mobile la rotazione in senso orario è di tipo materialistico ed inizia in Pesci, passa in Sagittario, poi in Vergine ed infine giunge in Gemelli, dove la personalità ormai affermata avverte il senso del dualismo, che produce quel desiderio di stabilità che fa emergere il desiderio di misticismo; invece la rotazione in senso antiorario inizia in Gemelli, dove la forza della personalità decresce ed aumenta progressivamente l'aspirazione ad una vita spirituale, passando alla Vergine, poi al Sagittario ed infine ai Pesci, in cui la personalità non esiste più ed il grande iniziato diventa un Salvatore del mondo.

Vi sono due dimensioni della Croce, una verticale e una orizzontale.
La dimensione verticale dell'uomo sulla Croce Mobile è sempre riferita all'asse Vergine-Pesci, ma non riguarda il Segno in cui si trova il Sole, bensì lo stadio evolutivo, ed indica che l'individuo Vergine, centrato sul Sè superiore, impara le lezioni del discepolato provenienti dalla Croce, si decentralizza nei Pesci servendo il Piano Divino e dopo molte vite diventa un Maestro della Gerarchia Spirituale, dedicandosi al Servizio del mondo.
La dimensione orizzontale è riferita all'asse Gemelli-Sagittario, ad indicare che al desiderio di esperienze mondane dei Gemelli subentra il desiderio di valori spirituali, attraverso il giusto orientamento e il discepolato del Sagittario; l'Aria dei Gemelli e il Fuoco del Sagittario devono entrare in rapporto e fondersi, ossia i desideri mutevoli dei Gemelli devono essere immolati a tempo debito nel Fuoco purificatorio del Sagittario.

La Vergine è il secondo dei quattro Segni doppi della Croce Mobile.
La Croce Mobile è essenzialmente un simbolo cristiano ed è associata alla vita del Cristo e allo sviluppo del Salvatore del Mondo. Si tratta della Croce delle esperienze fluttuanti e di quelle assimilate, dell'azione e della reazione karmica, e consente il riconoscimento della mèta dell'uomo. Rappresenta i quattro punti critici del grande circolo della manifestazione dell'Anima e non riguarda il Sole nel Segno, ma essenzialmente si riferisce agli Stadi Evolutivi:
= i Gemelli corrispondono allo stadio umano, ossia all'umanità ordinaria;
= la Vergine corrisponde allo stadio del risveglio e della prova, ossia agli aspiranti;
= il Sagittario corrisponde allo stadio del discepolato, ossia ai discepoli accettati;
= i Pesci corrispondono allo Stadio dell'Iniziazione, ossia ai grandi Iniziati ed ai Maestri di Saggezza dopo la quinta Iniziazione.
Lo sviluppo dell'Anima attraverso le molteplici vite in cui rinasce produce diversi tipi di esperienze:
= nei Gemelli, il rapporto che esiste all'interno della grande dualità di Anima e corpo permette all'energia di essere al servizio dell'Anima;
= nella Vergine, la materia, la sostanza e l'Anima agiscono l'una a beneficio dell'altra;
= nel Sagittario, avviene il servizio verso la Vita Unica sotto forma di servizio verso la Gerarchia Spirituale, che è l'espressione del servizio a livello planetario;
= infine nei Pesci, come risultato dell'intero processo evolutivo, abbiamo la manifestazione del Servitore del Mondo, devoto, addestrato e provato a servire il mondo in modo completamente altruistico e impersonale.


ASTINENZA, PURIFICAZIONE, DISCRIMINAZIONE E DISCERNIMENTO


La Vergine ha come simboli un covone di grano o una spiga di grano, ed è un Segno di fertilità e di nutrimento, ed è tradizionalmente associata alla dieta, all’igiene e alla purificazione.
Infatti il ciclo annuale della Vergine è un ottimo periodo per dedicarsi ai regimi sanitari, ai digiuni e alle discipline.

Virgo è uno dei Segni doppi della Croce Mobile, ma a livello esoterico è un Segno triplo, perchè rappresenta simbolicamente le tre “dee”: Maria, Iside ed Eva, che rappresentano i tre corpi della personalità: fisico/eterico, astrale/emotivo e mentale inferiore, definiti anche “triplice personalità”:

1) Livello Fisico: purificazione del corpo eterico-fisico attraverso la dieta, l’igiene, lo yoga ed altre discipline. Astinenza da alcool e droghe o alimenti artificiali. Si presenta un aumento della sensibilità per i problemi di salute, dando alla Vergine la reputazione di essere a volte ipocondriaca!
Si riferisce all'umanità ordinaria.
A livello fisico la Vergine è collegata all’intestino, ossia la zona del corpo in cui il nutrimento viene separato dai rifiuti, infatti durante il suo cammino nell’intestino il cibo viene estratto dei principi nutritivi e poi i rifiuti vengono inviati al retto, l’ultima parte prima dell’espulsione all’esterno del corpo. Infatti le persone che sono collegate a qualche pianeta lesionato nel Segno della Vergine possono diventare facilmente stitiche, perché l'intestino inferiore è influenzato dall’energia del chakra del plesso solare e quindi alle emozioni e all'emotività.

2) Livello Emozionale: raffinamento del corpo astrale o del desiderio attraverso giuste relazioni ed a volte con il celibato o l'astinenza dal sesso.
Si riferisce agli aspiranti.

Allo stesso modo, a livello mentale la Vergine separa e discrimina.
La parola “discriminazione” ha una derivazione e un significato simile a “discernere”.
Il termine “discernere” significa “distinguere o separare con la vagliatura”.
Quando il grano viene lavorato, viene setacciato o 'vagliato', così che il grano è separato dalla pula, il grano dal loglio, l'utile dall'inutile, ed i principi nutritivi dai rifiuti.
Ad un livello superiore, ossia a livello mentale, corrisponde al discernimento, che separa il vero dal falso e la verità dalla menzogna.
La critica ed il pensiero critico sono stadi evolutivi inferiori e precedenti al livello superiore, rappresentato dal discernimento, che è collegato al governatore di Virgo, Mercurio, nella sua espressione più bassa, ossia la mente concreta.
Nel livello mentale dell'integrazione della personalità, valido solo per i discepoli, il discernimento entra in attività.
La Vergine riguarda le “idee seme”, la loro germinazione, la propagazione e la fecondazione. Queste idee emanano dal Piano Mentale superiore, che è la Dimensione dove vive l'Anima.
Per analogia la Vergine riguarda il processo di germinazione del seme attraverso il suo eventuale raccolto, simboleggiato dal mese di Settembre nell'emisfero settentrionale del nostro pianeta.

3) Livello Mentale: purificazione del pensiero e sviluppo della discriminazione e del discernimento. Astensione da alcune linee di pensiero e sviluppo dello studio e del servizio al prossimo, ed inoltre espansione del corpo mentale superiore, la mente astratta.
Riguarda i discepoli accettati di vari gradi.

L’astinenza e le piccole rinunce che iniziano nello stadio della Vergine si ripetono nel corso di molte vite, fino a quando l'iniziato si è perfezionato al punto che è pronto ad affrontare l'iniziazione della liberazione, chiamata anche la 'grande rinuncia’.
Il tema della 'moderazione' della Vergine si vede anche dal fatto che Saturno, il grande pianeta del Karma, governa a livello dell’Anima il decanato centrale della Vergine, mentre per la personalità il decanato centrale è governato da Venere; per cui le discipline a livello fisico sono solo l'inizio delle discipline della Vergine.


Ade rapisce Persefone


La figlia di Demetra è Persefone, o Proserpina per i latini, la dea della vegetazione, rapita da Ade-Plutone e portata sottoterra per un terzo di ogni anno in veste di sua moglie.
Simbolicamente Persefone-Proserpina è il seme di grano che giace sotto la terra per una parte dell'anno e che poi ritorna alla madre Demetra come grano che nasce dalla Madre Terra.

Questo mito incarna la polarità dell'asse Vergine-Pesci ed è un'allegoria delle 4 Stagioni nella tradizione nell'emisfero nord; infatti Ade-Plutone (il Signore della Morte) prende Persefone-Proserpina (la vegetazione) alla fine delle stagioni calde, e quindi la vegetazione perde le foglie e rimane spoglia.
Esotericamente il mito di Persefone si riferisce alla sepoltura del corpo dell'uomo e all'immortalità dell'Anima.
Ade-Plutone è il governatore dei Pesci per l'Anima e il suo dominio è sotto la Terra, mentre la Vergine è sopra la Terra ed è rappresentata dalle grotte, che sono l'utero della Terra. Infatti nel mito, Ade-Plutone emerge dal suo regno per rapire Persefone, figlia di Demetra.


ANALOGIA CON LA SESTA CASA


Il Segno della Vergine governa la Sesta Casa, ma occorre sempre tenere presente che tutte le Case hanno un duplice significato: Materiale e Spirituale (Personalità e Anima). Quindi le Case hanno molti più significati di quelli tradizionalmente conosciuti dall'Astrologia Classica.

VI CASA MATERIALE:
1) Salute e malattia, guaritori e malati.
2) Medici, camerieri e impiegati.       
3) Il lavoro imposto o scelto.   
4) Tecniche e capacità personali.
5) Alimentazione fisica.  
6) Animali domestici.
7) Agricoltura in rapporto alla salute.
8) La fatica e il servizio agli altri.

VI CASA SPIRITUALE:
1) La correzione del carattere (le cause della malattia).
2) Servitori e serviti, studenti e pazienti.
3) Servizio all'Umanità tramite la guarigione e la cura.
4) Conoscenze e capacità esoteriche e spirituali.
5) Acquisizioni esoteriche e spirituali.
6) Servizio al Regno Animale (Terzo Regno di Natura).
7) Il rapporto con la Natura e la raccolta.
8) Raccolta del lavoro a vari livelli.




ARTE E ASTROLOGIA




VERGINE
di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778)




    

Galles, Regno Unito. Torre del Castello di Cardiff


      
Statua di Mercurio con il Segno dei Gemelli e della Vergine (1869-1873) - di Thomas Nicholls


Nella torre del castello di Cardiff, nel Galles, sono situate le più grandi statue colorate che raffigurano i sette antichi pianeti dell'Astrologia e sono disposte in senso orario in quest'ordine: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno. Le statue comprendono anche le figure dei Segni zodiacali governati dal pianeta rappresentato. Ogni statua è alta in media 9 piedi (metri 2,75).
Le statue sono considerate come un raro esempio di sculture dipinte conservate all'esterno, che furono scolpite nella pietra da Thomas Nicholls nel 1869 e colorate nel 1873. Nel corso degli anni sono state ridipinte più volte a causa del degrado causato dagli agenti atmosferici; l'ultimo restauro è iniziato nel 2004 ed è terminato nel 2008, stavolta includendo la completa ridipintura e ristrutturazione delle statue con foglie d'oro, dopo una ricerca effettuata con il microscopio sugli strati decorativi che sono stati applicati nel corso degli anni, al fine di identificare i colori originali e le tecniche decorative.
Nella statua di questo originale Mercurio, stranamente barbuto, la piccola statua della Vergine dorata è stata messa accanto ai Gemelli, sotto il piedistallo di Mercurio.




LA VERGINE (1973)
dipinto di Johfra Bosschart (1919-1998)

Nel bellissimo dipinto del Segno della Vergine di Johfra Bosschart, l'autore ha raffigurato e spiegato i simbolismi di VIRGO, ispirandosi a tre grandi scuole filosofiche: Neoplatonismo, Hermetismo, e Cabala Ebraica.
Tutti i 12 dipinti zodiacali vennero eseguiti da Johfra per essere stampati su poster di grande formato, e purtroppo quando vengono ridotti a una piccola dimensione non si riescono a vedere i dettagli, come invece accade nei poster.

Ecco la descrizione di Johfra su VIRGO:

“Nei primi Segni l'io è al centro dello sviluppo della personalità, tappa che si conclude con la Vergine: qui tutto viene spezzato e sbriciolato il più possibile, un grande ammasso di frantumi che è ora governato dall'uomo. E' la fase durante la quale i dettagli vengono presi in esame.
Siccome la materia è caratterizzata dalla capacità di frazionamento in atomi, la Vergine rappresenta la natura materiale sotto forma di Madre Fertile: è la Demetra greca con la spiga di grano, la Cerere romana, l'Iside egizia con il suo velo verde che simbolizza la crescita e Maria, ponte dei cieli e mediatrice, anima del mondo o Anima Mundi. Nel “Libro dei Morti” egizio, il segno della Vergine è anche rappresentato come il “passaggio nel regno di Osiride”. Dal punto di vista macrocosmico, è la sostanza primordiale universale dalla quale il cosmo materiale si è condensato, ed è per questo che ho aggiunto quattro cherubini alla cornice, quelli della visione di Ezechiele: rappresentano i quattro Evangelisti nonché i quattro elementi.
La vita che ispira la materia – la fertilità, in altri termini – è simbolizzata dall'uovo trasparente con la fiamma ardente che la vergine tiene in mano. Sul suo capo vediamo una ghirlanda di grano e di fiordalisi, e l'accento viene posto proprio sul grano, il pane, simbolo della “Manna”. Le ali bianche (gli uccelli sono un antico simbolo dell'anima) indicano il suo stato di castità. Una stella a cinque punte, segno della quintuplice persona (i cinque sensi) le risplende sul capo.
Tutti gli altri simboli, in questo quadro, sono governati dal signore di questo segno, Mercurio.
Ermete o Mercurio, nella sua forma greco-romana è visibile sulla sinistra, mentre cerca di misurare l'universo – sullo sfondo – con la propria intelligenza. A destra lo vediamo nella sua forma egizia, in qualità di Thot, scriba degli dèi, con l'aspetto del cynocephalus hauradryes, il babbuino dell'Abissinia.
Thot è soprattutto il giudice delle anime che siede alla porta di Osiride, la soglia che i morti devono varcare per raggiungere i campi dell'Amenti, nome che gli Egizi diedero al regno dell'”altra parte”. Thot pesa ogni anima sulla bilancia, ponendo il cuore del morto su un piatto e la piuma di maat (misura) sull'altro: la piuma rappresenta l'ordine universale e la misura di tutte le cose (la Verità). I due serpenti della bacchetta di Mercurio sono anch'essi presenti, come fattori siderali.
Gli angoli inferiori del quadro raffigurano aspetti di Mercurio: a destra la saggezza, raffigurata in Egitto per mezzo dell'Ibis sacro. Di fronte ad essa, a rappresentare la tradizione ebraica, un libro della Cabala aperto sulla raffigurazione dell'Albero delle Vita.
Nell'angolo inferiore sinistro vediamo simboli che si riferiscono ad un'altra funzione di Mercurio, quella di transmutator: la guida dei morti verso il paradiso, lo Psicopompo. In Egitto, per questa sua funzione, egli assume l'aspetto di uno sciacallo, animale che frequenta i luoghi di sepoltura. E' Ermete-Thot ad assumere il ruolo più importante in questa trasmutazione: quello dell'imbalsamatore che conferisce l'eternità al corpo, ovvero il pensiero che, trasmutato come Mercurius sublimatus, conduce ad una nuova coscienza universale.”

Infine l'autore ha spiegato nei dettagli il significato dei vari glifi alchemici e sigilli magici legati a Mercurio.



VIRGO (1993)
Dipinto esoterico di Patricia Ludlow su incarico di Douglas Baker (1922-2011)
Copyright © Editore Richard Painter (www.claregategroup.org)


(Libera interpretazione di Andrea Fontana)
Nel dipinto esoterico realizzato dalla pittrice Patricia Ludlow su incarico di Douglas Baker dedicato a Virgo, vediamo in primo piano la fanciulla alata e nuda, che raffigura la figura mitologica della Vergine, per i greci Kore o Persefone, e per i latini Proserpina, il cui volto si specchia nell'acqua sottostante dello stagno, in cui è seduta nella posizione del loto con atteggiamento di autoriflessione e tiene fra le mani due delicati gigli bianchi, due come i gigli violacei che cingono i suoi capelli e due come le sottilissime ali molto simili alle ali delle fatine: il numero 2, ripetuto due volte nelle due coppie di fiori, ci ricorda che la Vergine è il secondo dei Segni doppi, dopo i Gemelli. Il giglio è il fiore che ha sempre simboleggiato la purezza sul piano fisico, che è la qualità che deve essere sviluppata dall'aspirante al Sentiero.
Alle spalle della Vergine si vede in alto nel cielo la Luna, raffigurata nella sua fase piena. La Luna governa la Vergine in Astrologia dell'Anima, ma vela Vulcano per l'Umanità ordinaria, Nettuno per chi segue il sentiero spirituale ed Urano per i grandi Iniziati.




VIRGO (1987)
Bassorilievo in ceramica di Andrea Fontana - m. 10 x 10


In questo bassorilievo in ceramica è raffigurata la VERGINE dell'Astrologia Classica, che ruota in senso orario ed è governata da Mercurio.
Nello stadio di Aspirante spirituale e durante il probandato il moto delle incarnazioni attraverso lo Zodiaco gradualmente si inverte: da orario diventa antiorario. L'inversione della rotazione dello Zodiaco riguarda esclusivamente la Coscienza, ossia l'Anima, ma non c'entra niente lo Zodiaco astronomico.
Per l'Umanità ordinaria la Coscienza ruota in senso orario da Aries a Taurus passando per Pisces; invece per le Anime che hanno invertito la rotazione, la Coscienza ruota in senso antiorario da Aries a Pisces, passando per Taurus.
Nel moto orario si manifesta il Raggio della Personalità con il suo governatore planetario classico, nel moto antiorario si esprime il Raggio dell'Anima con il suo governatore spirituale, ma fino alla terza Iniziazione la personalità alterna fasi di collaborazione con l'Anima e altre fasi in cui cerca di opporsi ai propositi dell'Anima.
Nella rotazione in senso antiorario la Vergine è governata dalla Luna, che vela Nettuno e Urano.




MERCURIUS/Mercurio, Hèrmes/Ermete
GEMINI/GEMELLI e VIRGO/VERGINE (1988)
Quadro-scultura a medio rilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50


Questo quadro-scultura a medio rilievo raffigura il Messaggero degli dèi, che gli antichi greci chiamavano Hèrmes e i latini Mercurius, dio del commercio, dell'Artigianato e dell'Arte, inventore delle lettere e delle cifre, di cui si vede in alto nel cielo il pianeta che porta questo nome, uno dei più piccoli pianeti del nostro Sistema Solare.
In primo piano si vede il Caducèo. In alcune immagini antiche del Caducèo si vedono i due serpenti di colore uno rosso e uno blu, oppure uno bianco e uno nero: in questo quadro-scultura sono stati ritratti questi ultimi, perché raffigurano simbolicamente la lotta fra la Luce e l'Ombra, fra il Bene e il Male. Il simbolismo del Caducèo è molto profondo e raffigura anche la colonna vertebrale con i sette grandi Chakra, in corrispondenza dei punti di intreccio dei serpenti, ma in questo quadro-scultura sono stati raffigurati solo quattro punti di intreccio, che corrispondono ai Chakra superiori al diaframma, dal Centro del Cuore fino al Centro alla sommità della Testa, qui raffigurato con un occhio a forma di sfera.
Fra le mani di Mercurio si vede l'arcano Libro di Thot, che cela la mitica tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto.
In terzo piano si vede il gallo, animale consacrato a Mercurio.
Nello sfondo si vedono le raffigurazioni mitologiche delle Costellazioni Gemini e Virgo, da cui derivano i Segni zodiacali dei Gemelli e della Vergine, domicilio diurno e notturno di Mercurio nell'Astrologia Classica, mentre invece per l'Astrologia dell'Anima, Mercurio governa l'Ariete, di cui si vede in alto nel cielo l'omonima Costellazione.

Mitologia

Il mito di Ermes-Mercurio è ricco di molti particolari simbolici e anagogici.
Nacque in una grotta e ancora neonato si tolse le fasce e uscì dalla caverna, dove incontrò una tartaruga a cui tolse il guscio e sulla parte cava tese sette corde ricavate dalle budella di un bue, fabbricando così una cetra dal suono dolcissimo e inventando così il primo strumento musicale con materiali che nessuno aveva mai pensato prima di usare. Più tardi suonò la sua cetra in presenza di Apollo e quella dolcissima musica conquistò il dio del Sole, che per ottenere quello strumento gli lasciò i cinquanta buoi che egli aveva appena rubato e inoltre gli regalò una verga magica d'oro, intorno alla quale si intrecciarono due serpenti che si fronteggiano, e con due piccole ali spiegate diventò il Caducèo.
Il Caduceo divenne attributo di Ermes come simbolo della pace e del commercio, e inoltre divenne il simbolo della Medicina perché nei tempi antichi l'arte di guarire era riservata ai pochi iniziati che erano in grado di guarire anche per mezzo di poteri spirituali acquisiti con dure prove iniziatiche.
Hermes indossava abiti semplici, da viaggiatore, lavoratore o pastore, ed essendo il messaggero degli dèi veniva raffigurato con ai piedi i talari, speciali calzari alati che gli permettevano di volare, e sulla testa un cappello da viaggio a larga tesa anch'esso alato, detto pètaso, che gli aveva regalato Plutone e che poteva renderlo invisibile. Hermes rivestiva anche il ruolo di Psicopompo, ovvero accompagnatore dello spirito dei morti che li aiuta a trovare la via per il mondo sotterraneo dell'Aldilà. Molte leggende lo ritraggono come l'unico dio, oltre ad Ade (Plutone) e Persefone (Proserpina), che avesse il potere di entrare ed uscire dagli Inferi senza problemi. Era devoto e fedele a suo padre Zeus. Nel Pantheon olimpico classico Hermes era figlio di Zeus e della Pleiade Maia, figlia del Titano Atlante.
I suoi simboli erano il gallo e la tartaruga ma era riconoscibile anche per il suo borsellino, i suoi sandali e cappello alati ed il bastone da messaggero, il 'kerykeion'. Hermes era il dio dell'eloquenza, degli scambi, del commercio, del profitto e anche dei ladri, perché era molto scaltro ed astuto ed inoltre era un ladro egli stesso, fin dalla notte in cui nacque, quando sfuggì a Maia ed andò a rubare la mandria di buoi del suo fratello maggiore Apollo.

Su un piano più filosofico e teologico, Ermes veniva identificato con una forza mediatrice tra il Cielo e la Terra, impersonata dalla figura di Ermete Trismegisto, corrispondente al dio egiziano Thot, che siede alla porta di Osiride, a cui è attribuito l'arcano libro di Thot o Tavola di Smeraldo, che in questo quadro-scultura si vede che Mercurio osserva fra le sue mani. Vista la sua abilità ad attraversare i confini, era anche "Hermes Psychopompos" (Ermes accompagnatore di anime) che conduceva gli spiriti di chi era appena morto nel regno sotterraneo dell'Ade. Nell'Inno omerico alla dea Demetra, Hermes riporta la "kore" (giovinetta vergine) Persefone (Proserpina) sana e salva da sua madre. Era anche noto per ispirare i sogni ai mortali mentre dormivano. Per gli antichi Greci in Hermes si incarnava lo spirito del passaggio e dell'attraversamento; ritenevano che il dio si manifestasse in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito, tutti concetti che rimandano in qualche modo ad un passaggio da un luogo, o da uno stato, all'altro. Questo spiega il suo essere messo in relazione con i cambiamenti della sorte dell'uomo, con lo scambio di beni, con i colloqui e lo scambio di informazioni consueti nel commercio nonché con il passaggio alle altre Dimensioni esistenti oltre la vita fisica. Hermes funge anche da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero da parte degli dèi presso gli uomini, un compito che divide con Iris. Da Hermes deriva la parola Ermeneutica, ovvero l'arte di interpretare i significati nascosti. In greco un uomo fortunato veniva chiamato "hermaion".
Nella mitologia romana il corrispondente di Hermes è Mercurio che, sebbene sia un dio di derivazione etrusca, possiede molte caratteristiche simili a lui.
Mercurio, in latino Mercurius, deriva probabilmente dal termine 'merx' (merce) da 'mercari' (commerciare) e da 'mercator' (mercante).

Astronomia

Fra i pianeti conosciuti del nostro Sistema solare, Mercurio è il pianeta più vicino al Sole ed è stato classificato come ottavo in ordine di dimensioni. Ha ricevuto questo nome probabilmente perché, come il dio Mercurio, si muove molto velocemente attraverso il cielo.

Astrologia

Mercurio possiede qualità sia superiori (spirituali) che inferiori (materiali) e svolge una quadruplice azione. Per l'Astrologia Classica, che riguarda la vita materiale e la personalità, Mercurio governa il Segno dei Gemelli e della Vergine, e svolge le funzioni collegate alla mente concreta e analitica, nota anche come mente inferiore. Per l'Astrologia dei Sette Raggi, che riguarda la vita spirituale e l'Anima, Mercurio governa il Segno dell'Ariete ed è il reggente del Quarto Raggio: "Armonia tramite conflitto. Unità e Bellezza".
Ad un livello superiore Mercurio governa la mente astratta o mente superiore, perchè illumina la mente ed è intermediario fra Anima e personalità, ed esprime l'aspetto duplice della mente, mediatrice fra il superiore e l'inferiore. Anche questa funzione mediatrice di Mercurio è doppia: la mente concreta, mediatrice all'interno della personalità, condiziona l'esistenza personale, analizzando e distinguendo fra il sé umano e il non-sé, accentrando la consapevolezza "dell'io e tu", della personalità stessa e del suo ambiente; in secondo aspetto, reca messaggi fra anima e cervello e stabilisce giusti rapporti fra ego inferiore e Sé superiore: nella vita spirituale è dunque la mente illuminata, che connette Anima e personalità. Un terzo aspetto di Mercurio comincia ad agire quando gli altri due sono ormai perfettamente sviluppati e in questo caso Mercurio è la Mente astratta, avulsa da ogni contatto con la materia, che pone in rapporto Anima e Spirito e rivela all'Anima la Triade Spirituale (atma-buddhi-manas, cioè volontà, amore e mente superiore spirituali). Il quarto livello rivela l'Aspetto Vita, la Monade, durante i processi spirituali superiori. Tutto ciò produce tensione, azione e reazione, e quello stato di grande lotta e difficoltà così caratteristica della vita umana, ma che finisce per destare l'Umanità a perfetta coscienza planetaria. In Gemini questo effetto è fortissimo, poiché Mercurio produce uno stato di costante tensione fra gli opposti; in Virgo invece determina la lotta interiore fra la natura materiale e il Sé spirituale, fra la coscienza materiale (planetaria, umana e subumana) e l'Anima.



Bibliografia fondamentale


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