Italia in Miniatura - SCIENZE ASTRATTE

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Italia in Miniatura

ARTE-CULTURA > PARCHI TEMATICI IN ITALIA >

ITALIA IN MINIATURA - Viserba di Rimini (RN)
di Andrea Fontana - 25 Luglio 2011

Visitai per la prima volta il Parco "Italia In Miniatura" nel 1972, condotto dai miei genitori, di cui ho rimasto tre fotografie scattate da mio padre con la Polaroid a sviluppo istantaneo in bianco e nero. Avevo solo 12 anni, ma era già presente in me una forte attrazione verso l'arte e la cultura. Ricordo che l'impressione principale dentro quel Parco era di essere diventati dei Gulliver nel Paese di Lilliput, e inoltre notai subito che era tutto immobile e statico, ossia non era presente alcun tipo di movimento alle rarissime mini statuine sparse per i monumenti miniaturizzati. Infatti la mia passione per i Presepi meccanici era già iniziata e mi portava a cercare il movimento alle figure e alle statue. Ricordo anche la presenza di alcuni pinguini vivi e vegeti, a dimensione naturale, che mai più ho rivisto in questo Parco nelle visite che ho effettuato negli anni successivi.



Una delle prime foto storiche del Parco, inaugurato il 4 luglio 1970


Alcuni anni dopo, quando già costruivo statue e Presepi meccanici, il francescano padre Giovanni Lambertini di Ravenna mi propose di costruire un gruppetto di statue meccaniche su commissione del Parco Italia in Miniatura, per la scena dell'orchestra all'Arena di Verona, che a lui era stato richiesto dai proprietari del Parco, ma che mi disse di non avere tempo per realizzare. Iniziai subito a fare alcune parti delle statue alte come le statue meccaniche dei miei presepi, ovvero cm. 30, ma dovetti fermarmi perché appresi che tale altezza era troppo grande in base alla scala dei monumenti, e quindi avrei dovuto realizzare statuine piccolissime, alte pochi centimetri, quindi troppo piccole per le mie modeste cognizioni tecniche ed attrezzature. Diversi anni più tardi ho visto che il gruppo dei suonatori è stato realizzato e sistemato dentro la miniatura dell'Arena di Verona, completato anche con la musica dell'Aida di Verdi, dove tuttora è in funzione, insieme a svariati altri movimenti inseriti nelle miniature, dai treni elettrici alle automobili ed alcuni aerei.
A mio parere il Parco ha preso gradualmente più vivacità con le animazioni meccaniche aggiunte durante gli anni.



                                               Foto panoramica aerea del Parco come era agli inizi degli anni '70


Nel 1991 fui invitato da un amico presepista di Ravenna a visitare il Laboratorio dell'Italia in Miniatura, dove egli lavorava, che era situato nella zona Bassette di Ravenna, e lo scrissi sul mio Diario. Era sabato 8 Giugno 1991 e quel ragazzo si chiamava Lorenzo Pernisco, che un anno dopo finì tragicamente i suoi giorni in un mortale incidente stradale ad Alfonsine.
Fu la prima volta che entrai in uno dei laboratori dove nascevano le miniature del Parco e dove vidi tutta la lavorazione, dai modelli originali, agli stampi in gomma di silicone, fino alle riproduzioni in resina e in materiale speciale, che mi parve simile al poliuretano. Lorenzo mi regalò un modellino in resina di uno dei leoni alati di Venezia, come ricordo del lavoro che stavano realizzando da 4 anni, il progetto Venezia in scala 1:5 del costo di 4 miliardi di lire. Poi Lorenzo se ne andò e rimasi a parlare con gli altri collaboratori; in particolare due tecnici della zona meccanica mi mostrarono alcuni modellini meccanizzati, ancora da completare, per un progetto della Roma antica, comprendente la Palestina, fra cui un robot a grandezza d'uomo e una Via Crucis meccanizzata con statue alte cm. 30, con meccanismi realizzati molto bene, ma con scarsa qualità per la parte figurativa, realizzata impegando giocattoli di plastica.
Descrissi a loro il mio grande Presepio poliscenico/meccanico, che allestivo ogni anno in una città diversa, e gli proposi una collaborazione.
Alcuni giorni dopo vi tornai e portai con me alcune delle mie statue meccaniche e le fotografie dei miei lavori, che lasciai da mostrare al signor Rambaldi.



Ivo Rambaldi al centro, con il plastico di Venezia in Miniatura in scala 1:5


Conobbi Ivo Rambaldi il 23 Settembre 1991, quando tornai nel Laboratorio di Ravenna e gli proposi di allestire il mio Presepio poliscenico/meccanico sotto il Monte Bianco della sua "Italia in Miniatura". Mi disse che la mia proposta gli pareva ottima e il suo aiutante mi spiegò che avrei potuto tenerlo allestito in permanenza presso il Parco. Invece dopo alcuni giorni ricevetti una telefonata dal suo collaboratore, nella quale mi disse che Rambaldi non era interessato all'allestimento, ma mi invitò al loro laboratorio per una collaborazione. Mi fu proposto di trasferirmi in Brasile per due anni a lavorare in un grande progetto, che nel frattempo Rambaldi aveva ideato, di un colossale Parco storico con la riproduzione delle scene della vita di Cristo, ma che dovetti rifiutare perché sarei stato costretto a trasferirmi senza potermi portare dietro quasi niente di tutto il mio laboratorio, essendo costosissimo il trasporto via mare o via aerea.
Una cosa che mi colpì nel carattere di Ivo Rambaldi non fu solo la fretta di terminare in breve tempo quanto stava facendo, ma soprattutto l'ansia spasmodica di finire comunque ed a tutti i costi le idee che voleva realizzare, al punto che mi disse che non era importante se i particolari fossero eseguiti male, ma era importante finire, e successivamente si sarebbe sempre potuto rifare quello che non andava bene.
Probabilmente questa sua strana ansia nascondeva il presentimento di finire i suoi giorni presto. Infatti dopo un anno e mezzo egli moriva improvvisamente per un infarto, il 14 Marzo 1993. Destino della sorte volle che, proprio tre giorni prima, ero andato all'Italia in Miniatura a cercarlo per parlargli di un progetto che avevo in mente, ma non lo avevo trovato; comunque rividi il Parco, con la nuova grande area dedicata a Venezia in scala 1:5 già terminata, ma ancora chiusa per una falla che faceva disperdere l'acqua dalla laguna. Vidi anche il Parco della Preistoria, che non avevo mai visto, e che attualmente non c'è più.

Successivamente ho visitato il Parco altre volte, di cui l'ultima il 22 luglio 2011.
L'ho trovato sempre vivo, brulicante di visitatori fra le innumerevoli riproduzioni architettoniche italiane ed europee, ed ampliato con le nuove "rinfrescanti" attrazioni per tutti.
Se dovessi fare un paragone con il vastissimo Parco di Ravenna "Mirabilandia", direi che quel Parco, pur molto più grande e con maggior numero di attrazioni, tecnicamente bene realizzate, non può competere con "Italia in Miniatura", poiché si tratta di due tipologie diverse, come diverse sono le riproduzioni installate:                             
"Italia in Miniatura" è una precisa riproduzione architettonica e geografica in miniatura della nostra penisola italiana, dove sono stati presentati famosi personaggi storicamente esistiti (Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo, Giuseppe Garibaldi, ecc) ed è stato creato perfino un mini Parco dedicato a uno dei personaggi italiani più vecchi, famosi e amati da tutti, Pinocchio. Inoltre è stato oltrepassato il confine italiano ed è stata realizzata anche LA PICCOLA EUROPA, con monumenti antichi sempre in scala 1:25 o 1:50.
"Mirabilandia" presenta prevalentemente scenografie inventate su un paesaggio inesistente nella realtà; perfino i personaggi sono stati inventati (probabilmente per evitare i diritti d'autore nel caso avessero riprodotto famosi personaggi protetti da copyright) che si fatica a comprendere perché non si collegano ad alcun ricordo storico. "Mirabilandia" è un Parco di puro divertimento immaginario, soprattutto per giovani e bambini, un grande Luna Park permanente.

"Italia in Miniatura" è un Parco tematico di Storia, Arte e Cultura, italiano ed europeo, per tutte le età, in sintesi è un grande Museo artistico all'aperto.


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Scolaresche di bambini in fila per entrare nel Parco, e all'interno, che prendono appunti, con la guida delle maestre.


LA STORIA DI  ITALIA IN MINIATURA


Nella seconda metà degli anni '60, Ivo Rambaldi - titolare di un'azienda di impianti termosanitari e appassionato di viaggi, storia e arte - visitò un parco in miniatura durante una visita all'estero. Per Rambaldi fu un'illuminazione e si mise al lavoro per realizzare un parco del genere in Italia, allo scopo di rendere visibili a tutti le innumerevoli meraviglie del patrimonio Italiano come in una grande mappa in 3D. La ricerca del materiale più adatto per costruire manufatti che potessero rimanere perennemente esposti alle intemperie senza deteriorarsi fu febbrile: scartato il legno, troppo deperibile, il metallo e la plastica, troppo inespressivi, la scelta cadde sulla schiuma di resina, modellabile e resistente, che costituisce tuttora il materiale di cui sono fatte le miniature del parco.
Coadiuvato da un'équipe di 14 tecnici, 2 geometri e 4 professori, percorse oltre 27.000 chilometri, per visitare e misurare personalmente, metro alla mano, chiese, piazze, ponti e monumenti. Scattò oltre 6.000 fotografie, richiese disegni e mappe a tutte le Università Italiane e finalmente realizzò il primo monumento: S. Apollinare in Classe, in omaggio a Ravenna, la sua città.
Dopo tre anni di assiduo lavoro e 300 milioni di lire di spesa (quando la lira valeva ancora abbastanza) il 4 luglio 1970 Italia in Miniatura, apriva i battenti, esponendo con orgoglio le prime 50 miniature collocate su una superficie complessiva di 20.000 mq.
La giornata era piovosa, lo "stivale" ancora brullo era percorso da un trenino dal quale si poteva vedere questa insolita "Italia" dipanarsi, con un misto di incredulità e stupore: il termine "Parco tematico" non era ancora entrato a far parte del vocabolario italiano.

Da quel lontano 4 luglio 1970 il parco è stato visitato da circa 30 milioni di visitatori.
Accanto alle 272 meraviglie architettoniche e paesaggistiche, italiane ed europee, perfettamente riprodotte in scala e immerse in un verde spettacolare, fatto di oltre 10.000 piante e 5.000 veri alberi in miniatura, il sogno di Ivo Rambaldi si presenta oggi come una realtà imprenditoriale d'eccellenza, un polo vitale incentrato sull'edutainment, ovvero la filosofia dell'imparare… divertendosi, della quale il Parco riminese ha fatto la sua missione, trasformando arte, educazione ambientale, scienza e storia in esperienze divertenti e percorsi istruttivi e stimolanti anche per le scuole.
L'impegno costante nella ricerca e negli investimenti, l'inesauribile voglia di evolversi e le attrazioni esclusive fanno di Italia in Miniatura un Parco che non smette mai di stupire.










Piazza Italia, con S. Croce di Firenze, in scala 1:4













VENEZIA IN SCALA 1:5 - partenza in barca


















Piazza San Marco in scala 1:5 con il campanile alto 20 metri










LA PICCOLA EUROPA




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PANORAMA COMPLETO





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