La psicologia e l'arte di vivere - SCIENZE ASTRATTE

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La psicologia e l'arte di vivere

PSICOLOGIA > PSICOSINTESI

La psicologia e l'arte di vivere
di Roberto Assagioli
Tratto da "L'economia umana", Rassegna medica Internazionale, Novembre-dicembre 1953


   



Amplissima omnium artium bene vivendi disciplina (Cicerone)


Vi è una fondamentale deficienza e sproporzione nella nostra civiltà. L'uomo moderno conosce molte cose, sa servirsi in modo mirabile delle forze naturali, ma generalmente non si cura di esplorare il mondo che è dentro di lui; di conquistare ciò che costituisce la sua parte più intima e vitale: il proprio animo.

Qualche paragone potrà forse dare un'idea più viva e più chiara di questo stato di cose.

Che direste di una persona che ignorasse che la terra gira intorno al sole? Oppure di chi tentasse di guidare un'automobile senza sapere nulla della sua struttura e del suo funzionamento o senza avere avuto alcuna lezione sul modo di dirigerla? Potete immaginare facilmente quali errori e danni ne risulterebbero!
Ebbene, senza esagerazione, questo è quanto avviene abitualmente per quel che riguarda il mondo interno. Ci si incammina nella vita, si tenta di dirigere noi stessi e di educare gli altri, senza avere alcuna nozione chiara e precisa, alcuna preparazione adeguata per tali ardui e delicati compiti, e gli effetti purtroppo, si possono osservare da ogni parte. Una lista degli errori psicologici che vengono commessi di continuo sarebbe lunga...

Molte e preziose sono le energie dell'uomo, tali da farlo forte, sano, efficiente, da dargli gioie e soddisfazioni, da renderlo un potente strumento di bene per gli altri, eppure ben poco e male egli sa trarre profitto delle sue ricchezze.
Molto spesso noi sperperiamo in modi inopportuni, dannosi, o per lo meno sterili e vani, questi tesori di energia. Non di rado, al contrario, mossi da paure ingiustificate, o da preconcetti tradizionali, ci sforziamo di reprimere o combattere violentemente, condannandole, molte energie vitali ed emotive, mentre se sapessimo dominarle ed incanalarle opportunamente, potremmo utilizzarle in attività costruttive e creative.

Altro grave errore, che quasi tutti commettiamo, è quello di lasciare inutilizzate le più importanti, le più feconde energie psichiche, quelle che scorrono nel profondo del nostro essere, e siamo in questo pari al contadino che lavorasse faticosamente una terra ingrata, ignaro del prezioso petrolio esistente nel sottosuolo.
Un altro nostro atteggiamento sbagliato è quello di cercar di soffocare il dolore, di sfuggire a situazioni penose, ad ardui problemi, andando a caccia di distrazioni e di eccitamenti. Questa fuga da noi stessi non risolve nulla e, se pur dà un effimero sollievo, lascia poi fiacchi e impotenti come prima.
Altri falli, spesso gravi, sono commessi per la mancanza di dominio di sé e di una volontà allenata, sì che veniamo sopraffatti dall'insorgere di impulsi e di passioni. Continuamente ci lasciamo influenzare, e, diciamo la vera parola, suggestionare, da altre persone, dai giornali, dai libri, sì che ci illudiamo di essere noi a pensare, a giudicare, decidere, mentre non facciamo che obbedire passivamente agli impulsi esterni.
Questi, e tanti altri errori psicologici - che commettiamo per ignoranza delle leggi della vita psichica, per inabilità e debolezza di fronte alle forze che si agitano in noi - non solo limitano la nostra attività, sono fonte di danno e di insuccessi nella vita pratica, ma non di rado insidiano e danneggiano grandemente anche la nostra salute.

Il forte influsso che il morale esercita sul fisico era ben noto agli antichi e veniva da loro sapientemente utilizzato a scopi curativi. Invece la medicina moderna, tutta imbevuta, fino a poco tempo fa, di dottrine materialistiche e intenta solo all'indagine dei fenomeni palpabili e visibili del corpo, ha generalmente trascurato quest'influsso. Però, lo studio di certi malati nervosi nei quali molti disturbi, anche fisici, si sono rivelati esser prodotti da cause psichiche e sanabili con mezzi psichici, ha indotto recentemente i medici di mente più aperta a dare sempre maggiore valore all'elemento psicologico (medicina psicosomatica).
Così si va riconoscendo sempre più, non soltanto nei nervosi, ma in tutti i malati, come i fattori morali hanno una grandissima importanza. Gli influssi psichici operano non solo direttamente attraverso i nervi regolatori delle varie funzioni organiche, ma anche in modo indiretto, attraverso le modificazioni di secrezioni esterne e interne, le quali ultime si sono dimostrate, come è noto, tanto importanti.

L'azione degli stati d'animo sulle secrezioni esterne e interne, risulta evidente già da fatti di comune osservazione come «l'acquolina in bocca», cioè la secrezione delle glandole salivari, alla sola vista di un cibo appetitoso, o «il sudore freddo» determinato dalla paura. Essa poi, è stata confermata da una serie di studi fisiologici, quali ad esempio quelli del Paulow sulla secrezione psichica delle glandole dello stomaco, quelli del Cannon sulla glicosuria emotiva e quelli del Gates il quale ha dimostrato che per effetto dell'ira e della paura si formano nel nostro corpo dei veleni.
È facile comprendere quindi come gli errori che commettiamo possano esser causa di vere e proprie malattie.

* * *

Ma oltre alla eliminazione di questi danni, la psicologia applicata offre una serie di importanti aiuti positivi, di armi preziose per la vita.

Un primo vantaggio è quello di una sapiente economia ed organizzazione delle energie psichiche. Come è noto, vi è ora un vasto movimento di studi e di applicazioni tendenti ad eliminare gli sperperi di energie, di tempo, di denaro, nel lavoro manuale e nell'andamento delle aziende di ogni genere.

Le espressioni più note e caratteristiche di tale tendenza sono il così detto «Taylorismo» (dal nome dell'ingegnere americano che ne fu uno dei principali iniziatori), e l'organizzazione scientifica o «razionalizzazione» delle imprese industriali e commerciali.
Orbene coi vari metodi di psicologia si tende, anzi si è già cominciato, a fare un'opera consimile nel mondo interno, eliminando gli sperperi di energie emotive e mentali, organizzando in modo più razionale, pratico e produttivo il complesso lavoro delle nostre facoltà, per ottenere il massimo rendimento, col minimo logorio del possente ma delicato meccanismo della nostra psiche.

Ecco qualche esempio, scelto fra i più semplici e di comune esperienza. Lo studio in generale, e particolarmente la preparazione agli esami, vengono fatti per lo più "come viene viene", senza metodo, senza neppure pensare ad apprendere e a rispettare le precise leggi psicologiche dalle quali dipende il loro buon esito.
Come tutti sappiamo, il procedimento (che non merita il nome di metodo) comunemente usato, soprattutto all'Università, è quello del precipitoso, spossante e sterile immagazzinamento di nozioni nelle poche settimane che precedono gli esami; procedimento col quale si riesce generalmente a «passare», sfoggiando dei labili imparaticci di fronte ai più o meno smaliziati professori; ma al «passaggio» si aggiunge talvolta un meno gradito esaurimento nervoso; in ogni caso segue un rapido oblio e quindi la necessità di ricominciare da capo quando si deve sapere sul serio.

Vi sono invece metodi di apprendimento basati sulla conoscenza delle leggi della memoria, del subcosciente e dei suoi vari rapporti con la coscienza di veglia, che ci permettono di imparare con uno sforzo incomparabilmente minore, in modo durevole, quello che desideriamo.
 Questo si applica a qualunque studio, ma in modo speciale a quello delle lingue che, invece di esser fatto a furia di sbadigli sulle grigie grammatiche può divenire un'occupazione piacevole e geniale, un divertente giuoco intellettuale (v.: come si apprendono le lingue col subcosciente).

Ritornando agli esami, ricorderò che si ha - con minor frequenza, ma pur non tanto di rado - il caso opposto, quello degli studenti preparati bene, o non meno degli altri, i quali, interrogati dai professori, non riescono a ricordare le nozioni che pur sanno e che un'ora prima o un'ora dopo sono in grado di esporre con facilità agli altri. In questo caso si tratta di un cattivo regime delle emozioni; la paura, la impressionabilità, la timidezza non dominate offuscano la mente, paralizzano la funzione rievocatrice della memoria. Tale inconveniente, che non di rado è fonte di gravi danni pratici, di insuccessi e di umiliazioni non meritate, può venir eliminato con adatti metodi psicologici, che ci rendono capaci di disciplinare le nostre energie emotive.

Non solo l'apprendimento, ma anche il lavoro attivo, la produzione intellettuale e artistica possono venir molto facilitate, rese più feconde e meno faticose, dalla conoscenza e dall'uso delle particolari tecniche psicologiche con cui vanno attuate.

Vi sono stimoli adatti per avviare ed intensificare le nostre attività creative, vi sono leggi e condizioni della elaborazione del subcosciente che vanno riconosciute e rispettate; vi sono metodi per facilitare la nascita delle creature del nostro pensiero e della nostra fantasia.

In un altro campo ancora la psicologia applicata può essere di grande aiuto: è quello della scoperta delle proprie particolari attitudini pratiche, e quindi della scelta della carriera o della professione.
Per taluni che sentono una netta preferenza, una imperiosa spinta verso un dato compito, il problema è di facile soluzione, talvolta anzi non si pone nemmeno, ma per molti altri non è così; alcuni, dotati di natura versatile si sentono capaci di fare molte cose diverse, altri, per eccessiva sfiducia in sé, per le altrui suggestioni scoraggianti o perché una più lenta maturazione tarda a far manifestare la loro vera natura, non trovano in sé attitudini precise. Per entrambi i gruppi vi è possibilità di dannosi tentennamenti ed indugi e di ancor più dannosi errori, dai quali possono risultare delle vite mancate, dal punto di vista del successo esterno e delle soddisfazioni che ha chi compie un lavoro che veramente gli corrisponda.
Ebbene, vi sono metodi psicologici con i quali si possono fare affiorare le attitudini latenti, si può dare orientamento e guida per la scelta del lavoro più adatto.

* * *

Fin qui abbiamo preso in esame le applicazioni riguardanti la nostra efficienza pratica nella vita esterna. Ma vi è un altro gruppo di applicazioni che riguardano la conoscenza, il dominio, e lo sviluppo della nostra personalità, le quali poi naturalmente aiutano e potenziano a loro volta la nostra attività nel mondo.

Un primo genere di tali applicazioni riguarda il nostro stesso corpo.
Abbiamo visto come le forze psichiche mal dirette possono esaurire e far ammalare il corpo. Fortunatamente è altrettanto vero che con i metodi adatti, con un sapiente uso di energie psicologiche, si può ritemprarlo e farlo risanare.
Si è costituita oggi una nuova branca della medicina: la psicoterapia, la quale dispone di una serie di metodi diversi per i vari bisogni ed i vari casi: l'ipnotismo, ormai in gran parte abbandonato; la suggestione, che viene applicata in modi sempre più fini, fino a divenire una direzione del subcosciente attuata dal malato stesso; la persuasione, del Dubois; i vari metodi di allenamento delle diverse funzioni psichiche; la tanto discussa psicanalisi di Freud con le successive modificazioni ed i vari sviluppi ad essa apportati dall'Adler, dal Rank, dallo Jung, dallo Stekel, ecc.; infine il sorgere di una terapia più ampia ed integrale, in cui viene tenuto conto e fatto uso anche degli elementi supercoscienti e delle energie spirituali, in cui si mira ad una ricostruzione totale della personalità del malato, e che perciò viene detta psicosintesi.

Si noti che tutto ciò interessa e riguarda non solo i medici, ma anche e non meno, il pubblico in generale. Già in ogni ramo della medicina, ad eccezione della chirurgia, la parte del malato sta divenendo sempre meno passiva. Il malato non è più una persona che sta a letto ad ingoiare docilmente pillole e pozioni (ed erano talvolta mollica di pane ed «acqua fontis» più o meno colorate e mascherate!). Ora una cura che si rispetti consiste in tutto un regime di vita che il malato stesso deve attuare e delle cui ragioni è bene che egli sia il più possibile edotto e persuaso. E lo stesso vale per il personale di assistenza e per i famigliari. Ma questa comprensione intelligente e questo aiuto volonteroso è tanto più necessario - come è facile capire - nelle cure psicologiche. In questo campo occorre una volonterosa e consapevole cooperazione e collaborazione da parte del malato, e quanto più essa è attiva, tanto meglio è per lui. In questo campo un'infermiera ignara, può compromettere la cura; l'ambiente agitato e ansioso, le incomprensioni, i contrasti di pareri, le impazienze, i dubbi dei famigliari possono nuocere grandemente. Inoltre la conoscenza dei procedimenti psicoterapici è utilissima per prevenire molti disturbi nervosi, sia negli adulti, sia soprattutto nei giovinetti e nei bambini, per svolgere un'opportuna opera di profilassi psichica su noi stessi e sugli altri.

È dunque interesse di tutti conoscere gli elementi principali di questa nuova e promettente branca della medicina.
Un secondo genere di applicazioni dei metodi di cultura interna riguarda il dominio e l'uso consapevole delle nostre energie vitali e psichiche. Si è trovato che queste energie agiscono e reagiscono l'una sull'altra in modo analogo a quello delle energie fisiche. Come il calore si può trasformare in movimento e in elettricità (macchine a vapore, impianti termoelettrici) e inversamente l'elettricità in calore e in movimento (stufe elettriche, motori elettrici) e il movimento in elettricità, così pure si può constatare come una passione o una emozione si possono trasformare in azione esterna o in attività intellettuale, come immagini e pensieri suscitano emozioni e sentimenti, e come alla loro volta gli atti esterni possono suscitare immagini e stati affettivi.

In generale questo giuoco complesso ed incessante di azioni e reazioni si compie automaticamente, senza la nostra consapevolezza e la nostra direzione e spesso siamo vittime di effetti non desiderabili, inopportuni e violenti.
Molte sono le applicazioni concrete che sì possono fare in questo campo. Ad esempio per questa via, e solo per questa via si può giungere, almeno in molti casi, a risolvere in modo sano, opportuno ed elevato, gli ardui problemi connessi con la vita sessuale.
Meritano particolare menzione, per la loro grande insospettata importanza, i metodi che insegnano l'uso dell'immenso potere che hanno l'immaginazione ed il pensiero. Sono vere energie creative, di solito usate inconsapevolmente e spesso in modo nocivo e distruttivo, ma capaci di infinite possibilità di bene se usate e utilizzate in modo cosciente e saggio.
Un poco più noti, ma altrettanto meno applicati, sono i metodi ancora più preziosi che insegnano l'educazione della più alta, ed insieme, più pericolosa facoltà dell'animo umano: la Volontà.

* * *

A questo punto si potrebbe ritenere che l'enumerazione dei contributi della psicologia all'arte di vivere fosse finita. Infatti in generale le opere che trattano di questi temi non vanno oltre. Ma in realtà arrestarsi qui vorrebbe dire fermarsi a metà dell'opera; si può dire anzi che mancherebbe il più e il meglio: il coronamento dell'edificio, che solo dà ad esso dignità e valore. Finora cioè, si è esaminata una serie di metodi particolari, ciascuno dei quali tende a far raggiungere risultati parziali e, fino ad un certo punto, indipendenti. Manca dunque la sintesi, cioè la scelta e la coordinazione di quei metodi ad un fine unitario, secondo un vasto ed armonico piano di ricostruzione integrale del nostro essere. Questa opera di psicosintesi ha essa pure, come le altre, due aspetti e momenti, inscindibili, ma pur distinti l'uno dall'altro: il primo di conoscenza, l'altro di attuazione.

Compito preliminare ed insieme essenziale, della psicosintesi è la scoperta del nostro Essere profondo, del Centro di noi stessi.
Questo va inteso in due sensi: primo, come scoperta dell'elemento spirituale in senso universale, distinto e superiore a tutti i particolari elementi puramente psicologici; secondo, come scoperta del proprio Centro individuale, della propria «nota» spirituale specifica, della nostra «vocazione interna», che è qualcosa di diverso da quella pratica e professionale. Queste scoperte richiedono una speciale opera, differente dall'introspezione analitica; è un atto di raccoglimento, di meditazione, di approfondimento, nel quale vengono messi da parte via via tutti gli elementi in cui il nostro vero essere si disperde e si oblia: le clamorose sensazioni del corpo, l'ampia e varia gamma delle emozioni e dei sentimenti, il brulichio e l'intrico dei pensieri, su su, fino a creare il silenzio interno e, in questo, afferrare, possedere, realizzare la nostra nuda, semplice, radiosa Essenza Spirituale.
In questo intimo Centro, che è il nostro Io più vero e migliore, si possono attingere la luce e la forza necessarie per sopportare, senza esserne travolti, i gravi dolori che talora scuotono e sembrano dissolvere la nostra personalità, per resistere agli attacchi, per rialzarci dalle cadute e riprendere con nuova lena la Via.
Ciò è possibile perché quel Centro interno ci pone in contatto col mistero che ci avvolge, con le Grandi Realtà, con l'Essere Supremo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo, e dal quale possiamo attingere tutta la forza, l'aiuto, l'amore che siamo degni e capaci di contenere.

* * *

Da questa vetta interiore, con la Luce che scende ad illuminare le altre regioni della psiche, con la Forza inesauribile che vi attingiamo, si può ben compiere l'opera concreta di riconoscimento, di equilibramento e di sintesi degli elementi psicologici della personalità.
Il lavoro di comprendere esattamente la nostra psiche, la nostra propria speciale costituzione psicologica - non facile né semplice, data la complessità e la frequente contraddittorietà degli elementi che ci compongono - è agevolato se vien distinto in due parti:

1. Studiare i vari tipi psicologici esistenti, e riconoscere a quali di essi noi apparteniamo. È il campo della «psicologia individuale». Questa - che fino a non molto tempo fa si limitava ad una semplice classificazione di temperamenti, ad una caratterologia puramente descrittiva - si è negli ultimi decenni approfondita ed affinata, per quanto si può dire che sia tuttora in formazione.
Sono stati scoperti e descritti i diversi tipi degli estrovertiti e degli introvertiti; dei sensoriali, degli emotivi, degli intellettuali, degli intuitivi; e se ne stanno studiando le varie combinazioni.

2. Dal riconoscimento del tipo al quale apparteniamo, occorre procedere al più sottile appuramento della speciale, singolare miscela e combinazione, qualitativa e quantitativa, di elementi che fa di ciascuno di noi un essere unico, e che dà all'umanità la sua inesauribile varietà e ricchezza di manifestazioni individuali. Tale varietà e ricchezza ne costituiscono da un lato l'interesse ed il fascino (si pensi come sarebbe tedioso esser tutti uguali o ridotti a pochi modelli riprodotti in serie!), ma dall'altro ne creano le complicazioni e i drammi per le incomprensioni che ne derivano.
Fatta questa duplice indagine, si tratta di scegliere fra i vari metodi di cultura psichica di cui abbiamo fatto cenno, quello o quelli più adatti per correggere e per sviluppare ciascun tipo e per risolvere i problemi particolari di ciascun individuo. Occorre che ciascuno formuli il proprio «piano d'azione», scelga e crei, o meglio, comprenda ed intuisca, il modello ideale a cui adeguarsi.
Si tratta di «costruire» la propria personalità e di farsene uno strumento agile ed obbediente, si tratta di creare la forma più atta a manifestare e realizzare la nostra «nota» individuale, di trovare lo «stile di vita» che ci è consono, di attuare la nostra «vocazione interna».
È un'opera ad un tempo di scienza e di arte ed è, insieme, cosa essenzialmente pratica. In essa sta il segreto della soddisfazione e del successo, intesi nel loro senso più vasto e più alto.

La complessità di tale opera non ci deve preoccupare né scoraggiare. Essa può venire attuata in modo graduale ed ordinato, armonico e sereno. E la gioia e i vantaggi arrecati già dai primi successi, dalle prime conquiste, danno stimolo ed incoraggiamento a continuare.
Certo, un insegnamento adeguato e l'aiuto di guide competenti può agevolare molto il compito ed accelerarne il ritmo.

* * *

Ma la psicologia non ha soltanto applicazioni personali ed individuali; il suo raggio d'azione si estende nel vasto campo dei rapporti interindividuali e sociali.
Qui pure vi è anzitutto un grande compito di illuminazione da svolgere. Se comprendiamo e conosciamo poco noi stessi, comprendiamo ancor meno gli altri. È da tale ignoranza - resa maggiore dal fatto che per lo più essa ignora se stessa! - che deriva una triste serie di errori di giudizio, di malintesi, di conflitti, con i quali noi ci facciamo del male gli uni gli altri e - doloroso a dirsi - anche, e talvolta soprattutto, a coloro che più ci sono cari.
Infatti una gran parte di questi errori viene commessa nell'ambito della famiglia.

Esaminiamo anzitutto i rapporti fra genitori e figli. Per l'allevamento fisico dei bambini sono stati fatti negli ultimi decenni progressi molto notevoli, almeno per le classi colte, e nelle grandi organizzazioni assistenziali. Invece nel campo psicologico i progressi sono stati scarsi.
Così i medici che si occupano di malattie nervose hanno modo di osservare quante forme isteriche e psicasteniche sono state favorite, e talvolta si può dire create, dall'affettività ansiosa ed opprimente, dalle indulgenze e debolezze, o dalle severità inopportune, dalle violenze incomposte, dalle incoerenze disorientatrici dei genitori. Anche quando questi errori non giungono a provocare delle vere malattie, bastano a produrre nei figli difetti, debolezze, disarmonie, che possono avere effetti dannosi per tutta la vita.
In un periodo successivo, quando i bambini sono diventati adolescenti e giovani, sorge spesso uno speciale tipo di incomprensione e di conflitto dovuto, oltre che ad altre cause di carattere generale, alla differenza di mentalità esistente fra due diverse generazioni.
Il Turghenieff ha descritto magistralmente, nel suo noto romanzo Padre e Figli, un tipo di conflitto di tal genere, quale si avverava ai suoi tempi in Russia, ma si può dire che ad ogni nuova generazione sorge un nuovo tipo di tali conflitti. In essi l'incomprensione è reciproca e gli errori di giudizio e di contegno che ne risultano vanno ascritti a carico sia degli uni che degli altri.
Occorre però fare una riserva: ci sono alcune eccezioni; vi sono genitori che sanno mantenersi giovani d'animo e rinnovarsi e ritornare giovani con i figli. E viceversa vi sono dei giovani che assorbono la mentalità degli adulti sì da uniformarsi alla generazione di questi ed essere psicologicamente vecchi prima di essere stati giovani.

Errori in parte simili a questi dei genitori, in parte diversi, vengono commessi dagli altri adulti che si occupano dei fanciulli e dei giovani: istitutrici, maestri, professori. Accennerò solo al modo antipsicologico e spesso ingiusto di interrogare agli esami, che usano troppi professori - modo che si risolve tutto a danno dei timidi e degli impressionabili e a vantaggio dei calmi e degli audaci.

Un terzo campo, nel quale gli errori commessi dall'ignoranza e dalla incomprensione psicologica sono cause di una somma incalcolabile di mali e di infelicità, è quello dei rapporti fra l'uomo e la donna, soprattutto nell'intima e continua convivenza dei coniugi.
Vi sono delle fondamentali differenze di costituzione psicologica fra l'animo maschile e l'animo femminile che producono un modo tutto diverso di considerare se stessi, gli altri, la vita, di agire e reagire, donde proviene una fonte perenne di malintesi e di urti. Oh, se oltre che insegnare tante cose del lontano passato o tanti fatti del regno minerale e vegetale - nozioni certo interessanti ma che spesso non hanno immediato riferimento alla nostra vita di ogni giorno - si insegnassero i fatti fondamentali della psicologia umana, come quello della diversa costituzione psicosessuale, quanti errori non necessari, quante sofferenze, quanti drammi potrebbero venir risparmiati!
Altra categoria di incomprensioni e di urti è quella fra superiori e inferiori nei vari campi delle industrie, impieghi, esercito, ecc. Un particolare (ma generale!) di tal genere, molto spinoso è la vexata quaestio delle «persone di servizio» che amareggiano la vita di tante signore!
Vi sono poi le incomprensioni, che arrivano quasi ad incompatibilità di carattere, fra categorie di persone di tipo psicologico e di attitudini assai disparate, ad esempio fra artisti ed uomini pratici, fra mentalità scientifiche ed anime mistiche, e così via. Così si giunge alle incomprensioni e agli urti più vasti; fra partiti, fra classi sociali, fra nazionalità diverse. Questi conflitti sono prodotti naturalmente da molteplici e complessi fattori, ma uno dei più importanti fra essi è quello psicologico. I pregiudizi, le antipatie, le critiche malevole, i giudizi offensivi, gli atti impulsivi e violenti, basati sull'ignoranza reciproca delle classi, dei popoli, delle razze, complicano ed esacerbano, talvolta in modo pericoloso, le altre cause di dissenso e di rivalità, che potrebbero più facilmente venir eliminate con una considerazione obiettiva e serena, con una equa conciliazione degli interessi, giovevole a tutte le parti in causa, e che aprisse la via ad una feconda collaborazione. In questa collaborazione le energie vitali e psichiche, prima consumate in attività combattive e distruttive, potrebbero venir utilizzate a scopi produttivi e costruttivi.

Tale vasta opera d'intesa, di affiatamento, di conciliazione, di sintesi interindividuale e sociale, non può esser compiuta (gli eventi contemporanei lo dimostrano) solo con affermazioni ideali ed astratte, nobilissime, ma poco efficaci, e con accordi giuridici e formali, troppo esteriori e generici; essa richiede un'azione concreta di carattere psicologico e morale, basato su principii e metodi analoghi a quelli che abbiamo visto esistere e valere per l'individuo. Si tratta di conoscere, dominare, dirigere in massa, su vasta scala, le stesse forze psichiche che giuocano nei singoli.

Da ciò risulta il grande valore, anche nazionale e sociale, della psicologia.
Questo sguardo d'insieme, per quanto di necessità rapido e schematico, ci mostra come il campo d'azione della psicologia sia ben vasto e ben vario. Essa ha iniziato profondi rinnovamenti e conquiste nella educazione, nella medicina, nelle varie forme di vita consociata. Essa invero ci addita e ci insegna tutta una nuova «arte di vivere» che contribuirà efficacemente a diminuire la grande somma di sofferenze umane; che ci renderà più forti e più buoni, più saggi e più lieti.
 



Assagioli sulla nave per l'America, con la nipote Donatella Ciapetti


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