Lettere del Maestro D.K. ad Assagioli - SCIENZE ASTRATTE

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Lettere del Maestro D.K. ad Assagioli

LEGGI SPIRITUALI E COSMICHE

LETTERE DEL MAESTRO TIBETANO D.K. AL DISCEPOLO ROBERTO ASSAGIOLI
di Andrea Fontana
2011


L'evoluzione del discepolato di Roberto Assagioli è accennata nelle lettere dettate dal Maestro Tibetano D.K. ad Alice Bailey e riferite ad Assagioli, che furono pubblicate nei due volumi: "Il Discepolato nella nuova Era": da pag. 138 a 156 (edizione inglese) nel primo volume, e da pag. 459 a 473 nel secondo volume.
In queste lettere il Maestro D.K. usò un acronimo di tre lettere per riferirsi ad Assagioli, ovvero F.C.D., che consistono nelle iniziali di una frase (in inglese) usata dal Tibetano per guidare Assagioli nella sua evoluzione spirituale: "Freedom from ties, Chelaship, Detachment" = Libertà dagli attaccamenti (emozionali), Navigare nello studio (esoterico), Distacco (impersonalità).
Le lettere si riferiscono al discepolato di Assagioli per un periodo di quindici anni, dal 1933 al 1948, quando egli aveva da 44 a 60 anni.
Occorre tenere presente che sono istruzioni riservate ad un Discepolo della Terza Iniziazione, che si preparava per la Quarta, attuabile nella vita successiva, e solo una piccola parte sono state rivelate pubblicamente, poichè alcune conoscenze esoteriche è necessario che restino riservate fra Maestro e Discepolo.

Da notare che nel 1933 Assagioli ha fondato l'Istituto di Psicosintesi e due anni dopo, nel Luglio 1935, il Maestro D.K. in una sua lettera ha affidato ad Assagioli il compito di scrivere un libro con una SINTESI delle nuove idee della Psicologia subordinate a un tema centrale che le domini. Inoltre l'anno seguente il Maestro D.K. ha iniziato a dettare ad Alice Bailey il primo volume del "Trattato dei Sette Raggi" dedicato proprio alla Psicologia Esoterica.


I riferimenti ai Maestri e Discepoli sono scritti con le seguenti iniziali:
K.H. = Maestro Koot Humi
F.C.D. = Roberto Assagioli
A.A.B. = Alice Ann Bailey
JWK-P = Foster Bailey
B.S.W.= John Tassin
C.D.P. = Alice Ortiz
Z. = (?)
X. = (?)
B.S.D. = Herbert Adams



                                 

Il Maestro D.K. disegnato da Patricia Ludlow su incarico di Douglas Baker     -    Assagioli nel 1946


DAL PRIMO VOLUME "IL DISCEPOLATO NELLA NUOVA ERA"
Prima edizione inglese: 1944
Prima edizione italiana: 1975
Da pag. 139 a 156 versione inglese


"A F.C.D.
Gennaio 1933
Al mio condiscepolo F.C.D.,
che opera in quella solitudine tanto ardua per chi è di secondo raggio, vorrei dire che il tuo problema è duplice, e quando si avvierà a soluzione il tuo campo di servizio — già vasto — si estenderà ancora. Il tuo corpo eterico è devitalizzato, e il cuore è attaccato a molte persone e perciò indebitamente affaticato e messo alla prova dagli altri. Molti richiedono troppo dalle tue simpatie. Quando avrai raggiunto i cinquant’anni dovrai affrontare la difficile impresa di vivere come “sannyasin” nel mondo occidentale.
B.S.W. ci è riuscito e potrebbe aiutarti se tu, con franchezza, volessi avere uno scambio epistolare con lui. Anche tu hai qualcosa da donargli.
Il corpo eterico, con i suoi problemi, reagirà al trattamento se terrai conto dei suggerimenti offerti a C.D.P. e se la dieta (nel tuo caso) sarà ben controllata e regolata… Non ho intenzione di indicare a chi lavora nel mio gruppo metodi dietetici, che variano per ciascuno.
A questo stadio hai necessariamente i difetti del secondo raggio. Soffri di attaccamento e di troppo rapida identificazione con gli altri. Tutto ciò può essere curato se ti mantieni saldo come anima e non ti focalizzi sulla personalità nei rapporti col prossimo — sia nella tua cerchia familiare che nel servizio al mondo. Hai bisogno di tenere a mente che il rapporto è con l’anima e non con le forme temporanee e perciò devi stare distaccato dalle personalità, servendole ma vivendo sempre nella coscienza dell’anima — che è il vero “sannyasin”.
Medita accentrato esclusivamente nella testa, ad eccezione di alcuni esercizi secondari collegati alla milza (che ti indicherò) per vitalizzare l’eterico. Il tuo centro del cuore è sufficientemente risvegliato per questa vita, e una maggiore sensibilità ti sarebbe d’ostacolo. Il perfetto compimento del tuo dovere e la tua libertà interiore dai legami, ti porteranno quella misura di liberazione che ti consentirà un servizio più completo. Se hai domande da rivolgermi, fratello di lunga data, ti risponderò con gioia.

Giugno 1933
Fratello mio,
il tuo periodo di difficoltà e di solitudine non è diminuito, e la tua lotta è stata ardua.
Non ho molto da dirti per ora; ti avvicini al tuo Maestro, e in tali casi è bene che i condiscepoli non interferiscano. Il massimo aiuto che posso darti oggi consiste nel ripeterti alcune cose. Tu hai la persistenza e la volontà (come acciaio temprato) del secondo raggio e puoi bandire tutti i timori sulla tua capacità di resistere alla tempesta e alla difficoltà e di uscirne vittorioso. Nulla può arrestarti…
Ti do una formula speciale, un mantram, composta di alcune frasi da ripetere ogni qualvolta ti sembri opportuno:
“Sono un messaggero di Luce. Sono un pellegrino sulla via dell’amore. Non procedo da solo, ma mi riconosco uno con tutte le grandi anime e uno con esse nel servizio. La loro forza è mia. Richiedo questa forza. La mia forza è loro e la do liberamente. Quale anima, cammino sulla Terra. Rappresento l’UNO”.
Il tuo lavoro nel mio gruppo e il tuo potere in relazione ai fratelli di gruppo sta nella tua comprensione compassionevole. Tu alimenti il loro amore reciproco e sei un punto focale per quell’aspetto dell’anima che si esprime come comprensione. Tu sai trasmettere questa qualità.

Giugno 1934
Fratello mio,
sei in procinto di espandere assai il tuo lavoro e devi prepararti. Credo tu ne sia già consapevole. Ma usufruirai di piena libertà d’azione solo quando impiegherai la volontà spirituale. La tua vita è stata disciplinata, ma i frutti di questa disciplina si manifesteranno man mano che aprirai le porte e le chiuderai a vecchie limitazioni che ti imprigionano. Sai bene di cosa parlo.
Anzitutto, a te, discepolo del Maestro K.H., che è stato anche per me saggio Maestro e Guida, dico: desisti da quella stretta attenzione alla vita di chi ti attornia e che è così congeniale a tutti discepoli di secondo raggio. Il loro senso di responsabilità infatti è tanto grande, e il loro desiderio di proteggere e difendere tanto forte che valutano in modo indebito chi è legato ad essi da obblighi di karma ed è a quotidiano contatto con loro. Segui la tua via con forza e in silenzio, e fai ciò che la tua anima comanda. Non lasciare che le voci minori di chi ami e ti è vicino ti distolgano dal tuo progresso sul sentiero del servizio. Tu appartieni al mondo ora, e non a pochi tuoi simili. Non è una lezione che si apprende facilmente, fratello mio, ma tutti i discepoli dovranno impararla un giorno, ed è adatta a te attualmente. Si è lanciato l’appello ai Servitori, e tutti coloro che sono discepoli consacrati devono essere i primi a rispondere. Ciò implica sacrificio, ma puoi contare sul fatto che tu sai farlo.
La tua salute è ora migliore e continuerà ad esserlo, se vigilerai con cura e ti atterrai alle norme dietetiche che ti trasmisi, e ad altre ancora. Vedrai che nei prossimi anni le ore di sonno diminuiranno. Ciò sarà un bene, non un male, fratello mio, perché il troppo sonno disperde la forza eterica. Un cenno basta al discepolo saggio. Più aria, più Sole e meno contatti umani: ecco la tua regola per l’avvenire. Leggi in queste parole il loro significato nascosto. Non posso parlare più chiaro, perché saranno lette da altri. Ma se non dovessi comprendere bene, chiedi ad A.A.B., il cui problema fu simile al tuo. Le ho detto alcune cose importanti per te, ma lei esita a parlare e spera che tu comprenda senza troppe interpretazioni. Credo che comprenderai, perché la tua intuizione è risvegliata, sei realmente devoto alla causa dei Grandi Esseri, e hai molta esperienza di contatto con gli altri. Il tuo compito principale attualmente, è di prepararti in buone condizioni fisiche per le richieste del tuo tempo, della tua forza e del tuo cuore che sicuramente ti verranno fatte…
Per quest’anno cerca soprattutto di dare stabilità alla tua routine o pratica spirituale. Se ti sentissi in grado di farlo e la pressione del lavoro lo permettesse (come vedi, non ti faccio una richiesta imperativa) vorrei che scrivessi un saggio sul Potere della Volontà Consacrata. È appunto la volontà che i discepoli di secondo raggio devono acquisire, e questo per te, è un problema immediato. Tu hai la volontà della persistenza. La volontà dinamica che abbatte le barriere e ottiene un successo completo è il tuo prossimo conseguimento e sviluppo. Che il potere e la benedizione del tuo Maestro ti accompagnino, mio condiscepolo.
Rispondo alle due domande che mi hai rivolto. Per quello che riguarda Z., il processo di estroversione deve continuare, e suggerisco che egli attenda altri sei mesi o un anno prima di riprendere il lavoro in cui era impegnato. Egli avrà molto da fare man mano che il tuo lavoro si espanderà; passerà per gravi crisi, perché il tuo lavoro assumerà proporzioni che il suo non potrà raggiungere per la presente incarnazione... Che egli curi anzitutto l’allineamento con l’anima, e quindi mediti, perché dall’anima dovrà venirgli il consiglio giusto...
Il tuo suggerimento, in secondo luogo, di stabilire a X un centro di valore internazionale è veramente utile, e potrà essere materializzato se lavorerai senza fretta e se la sua conduzione rimarrà nelle tue mani, e non in quelle di altri. Medita molto su ciò ma non fare alcun passo fin dopo… I tuoi piani devono essere realizzati nel luogo segreto e due uomini (che ti potrebbero aiutare) non sono ancora pronti; uno non l’hai ancora incontrato. Rifletti perciò con chiarezza su:
a. La nota che tu cerchi di far risuonare.
b. Il lavoro sul piano fisico che il centro preposto dovrebbe svolgere.
c. I principi che devono governare tutte le azioni che ritieni dovrebbero essere intraprese.
d. Il collegamento necessario affinché l’opera sia veramente non razziale e intesa a dissipare alcuni annebbiamenti mondiali.

Gennaio 1935
Fratello mio,
riconoscerai quanto vere fossero le mie parole nell’ultima comunicazione, allorché predissi la crescente espansione del tuo lavoro. Tutto ciò è avvenuto e l’anno trascorso ti ha visto creare molti contatti, e la tua influenza nel tuo paese e nel mondo è ora molto più notevole. Le decisioni che prenderai e la disciplina volontaria cui ti assoggetterai determineranno l’ambito e l’estensione del tuo possibile lavoro futuro. Tutto sta nelle tue mani e nella tua capacità di compiere gli adattamenti opportuni. Come ben sai, e come ti ho già detto, i tuoi problemi sono di natura intima, perché concernono i rapporti familiari e la tua salute fisica. Devi risolverli tu stesso a modo tuo, e nessun estraneo può fare altro che suggerire e indicare, come io ho cercato di fare. La debolezza fisica è causata dal costante svuotamento e dispersione del corpo eterico. Ciò ti debilita, e si spiega perché io abbia insistito sul bisogno di Sole e aria. Troppe ore di sonno incrementano l’esaurimento della vitalità. Il sonno ricarica il corpo stanco e lo rende idoneo al lavoro del giorno dopo, ma otto ore di sonno per notte devono bastarti. La vera energia vitale deve venirti dall’anima. Non la otterrai dal troppo dormire, e questo ti è sicuramente chiaro, perché dormi molto e sei sempre stanco. Non dimenticare che un corpo eterico indebolito viene facilmente svuotato dagli altri, anche se inconsciamente. Perciò gli intimi rapporti con altri non sono per te desiderabili — non soltanto per la salute fisica, ma anche per il posto che hai raggiunto sul Sentiero del Discepolato. La tua aura richiede di essere sigillata (se mi è lecito questo termine inusuale) per arrestare la dispersione ora in atto. Ma questo non lo si può fare, in senso occulto, finché non avrai apportato certi cambiamenti nella tua vita. L’intima mescolanza con le aure altrui provoca nel tuo caso una continua perdita di vitalità, perché sei costantemente disposto a dare.
La tua linea di condotta è ovvia, ma altro non posso dire, né tornerò più su questo argomento. Il tuo problema è reale, ma tutt’altro che raro; dev’essere affrontato con buon senso, comprensione amorevole e saggezza. Devi assumere la posizione di un discepolo cui lavoro e tempo sono necessari al mondo in quest’ora così grave. Tutti i problemi sono suscettibili di due metodi di soluzione, una volta che la loro natura sia afferrata e compresa. C’è il metodo dell’aggiustamento subitaneo e drastico, per cui si troncano repentinamente le vecchie condizioni, e si inaugura un nuovo stato di cose. Questo metodo — sebbene sovente sia il migliore — non è facile per i discepoli di secondo raggio. L’altro è un graduale riaggiustamento, accompagnato da spiegazioni esteriori, finché col tempo s’instaura la stessa condizione del primo metodo. È un metodo abituale al discepolo di secondo raggio. Devi scegliere tra questi due, fratello mio, a meno che non preferisci lasciare le cose come sono. Prima di chiudere definitivamente questo argomento aggiungo che quando il cuore è pieno d’amore e la testa piena di saggezza nulla viene mai fatto che a lungo andare possa danneggiare altri. Con ciò, non mi riferisco all’azione, ma ai frutti dell’azione. Si può prendere una decisione e seguire una certa condotta (e la decisione può essere giusta), ma le condizioni risultanti possono non essere armoniche se non si è interiormente liberi dalla paura, col cuore pieno d’amore, e non si abbia quella comprensione amorevole che è la vera saggezza. L’uomo coraggioso, saggio e amorevole può fare qualsiasi cosa e gli effetti saranno innocui e benefici.
Persevera con l’attuale meditazione… Medita costantemente sulla volontà — consacrata al servizio attivo e amorevole. È l’uso della volontà che conta per un discepolo, perché la volontà ben diretta, controlla la forza, e il discepolo opera appunto nel regno delle forze.
Fratello mio, non soltanto per karma, ma perché lo stesso grande Maestro ci guida, c’è del lavoro che possiamo compiere assieme — sia interiormente che all’esterno, nel mondo. Vi è un vero servizio che puoi rendere. Ma il tuo lavoro è dirigere e ispirare. Assai raramente il discepolo di secondo raggio è un buon organizzatore, se non lo rende tale il raggio secondario.
Lavoro esecutivo e organizzativo non sono per te. Devi imparare a lavorare tramite altri, risvegliandoli al senso di responsabilità e incitandoli all’azione. Col fermo potere della tua stessa irradiazione interiore, devi mantenere i tuoi collaboratori saldi.
Trovare individui adatti e ispirarli: ecco il tuo compito immediato. Non ti sarei d’aiuto e ti confinerei entro i limiti del mio lavoro (nota questa frase, mio antico fratello) se ti dicessi chi dev’essere avvicinato, oppure: ecco colui che ti aiuterà, come ho preannunciato. Ti stai preparando a manovrare uomini, guidare aspiranti in quella costruzione della Nuova Era che impegna i Grandi Esseri. Impara a discriminare, a comprendere, a scegliere bene, mediante esperimenti, fallimenti e successi. Tutti gli uomini sono anime. È vero, fratello mio, ma non tutti sono pronti per il servizio disinteressato. La giusta valutazione è la qualità che ti occorre nel giudicare gli uomini. Per il lavoro che intendi attuare non cercare chi è dolce, mite, gentile e tenero, perché tante ottime persone sono spesso pigre e poco intelligenti.
Cerca quelle anime forti che, rispondendo al grido dell’umanità e reagendo all’amore (che tu diffondi in abbondanza) sono tuttavia capaci di pensare con vigore, sono decise nei loro progetti, conseguenti nell’attività e non perdono tempo a sognare belle visioni. Il mistico visionario percepisce l’ideale, ma (non usando la mente) non trova il compromesso tra le idee meravigliose che possono materializzarsi in un lontano futuro e il periodo attuale di gravi necessità. Cerca chi magari non ti rassomiglia nelle qualità di secondo raggio, ma ti si offre con fiducia e amore perché riconosce la tua saggezza, si accorge del tuo vincolo interiore con la Gerarchia e si appoggia alla tua esperienza e forza d’animo. Per il lavoro che cerchi di fare non attrarre dunque chi è dolce, ma fiacco e debole, chi ha buone intenzioni ed è gentile, ma inefficace. Cerca quelle anime forti tramite cui devi imparare a lavorare. Cerca le persone che possono cooperare al Piano.
Non cercare i tuoi collaboratori nemmeno fra gli individui psicologicamente disturbati e anormali... Desisti da inserire costoro in qualsiasi struttura che edifichi per i Grandi. Non sono ancora pronti e sarebbero povere pietre nella costruzione e deboli leganti nel tuo lavoro.
Devi costruire per il futuro. Ti ho scritto a lungo perché la tua collaborazione costruttiva può cominciare. Simbolicamente ti dico: Cerca chi ha fuso testa e cuore, e sulla cui fronte splende il simbolo mistico del costruttore.
Che tu possa integrarti più liberamente e pienamente nell’opera della Gran Loggia Bianca ed entrare in rapporto più intimo e fraterno con i costruttori della Nuova Era: ecco l’ardente desiderio e preghiera del tuo amico, fratello e insegnante.

Luglio 1935
Mio antico fratello,
di recente hai sperimentato (come molti) un periodo di prova; è stato tuttavia anche un consolidamento preliminare al lavoro di costruzione cui mi riferivo nell’ultima istruzione. Io opero con “gruppi di costruttori” — quei gruppi che procedono lungo la linea dell’insegnamento e costruiscono le forme-pensiero che incarnano le nuove tecniche e le nuove idee. Nei prossimi due secoli essi cambieranno il volto della nostra civiltà, inaugurando un periodo storico in cui saranno sperimentati metodi e stabiliti principi per ora completamente sconosciuti alla maggioranza. Quel periodo condurrà la razza a una civiltà e una mutua collaborazione che porranno termine all’epoca attuale di egoismo e competizione.
Tu sei soprattutto un insegnante e hai avuto bisogno (e ancora ne hai) di imparare tre cose:

Primo, hai bisogno di acquisire quel divino distacco interiore per cui si vede la vita nella sua vera prospettiva. L’uomo è allora libero e non toccato da qualsiasi cosa possa accadere. L’atteggiamento ideale per te è quello dell’Osservatore, che non si identifica con nulla di ciò che accade nel piano fisico ed emotivo, e la cui mente è un limpido riflettore della verità. Tale verità è percepita per intuizione, perché manca qualsiasi violenta reazione mentale o emotiva; i veicoli di percezione sono quieti e nulla ostacola il giusto atteggiamento. Quando avrai conseguito questo stato di coscienza, sarai capace di insegnare con potenza, e nello stesso tempo sarai in possesso di ciò che insegni.

Secondo: devi acquisire una maggiore capacità di enunciare la verità per iscritto. Avrai occasione di raggiungere il mondo con idee relativamente nuove; quello che scriverai potrà essere stampato e diffuso... Ma, fratello mio, per un anno devi organizzare il tuo pensiero e il materiale, sì da raggiungere i pensatori del mondo con nuove idee nel campo di quella incipiente, grande scienza, quel nuovo campo di servizio che è la psicologia... Tu sai dare a un’idea la veste appropriata. Potresti scrivere una sintesi di queste nuove idee psicologiche, subordinate a un tema centrale che le domini, come la testa domina le attività del corpo. È su questo tema centrale che devi avviare il processo di riflessione cui sei chiamato. Devi sapere chiaramente ciò che di nuovo vuoi dare al mondo. Allora, e solo allora, le molte vere idee che tanto facilmente fermentano nella tua mente andranno al loro posto e rivestiranno quel tema di bellezza che dovrai esprimere. La scrittura di questo libro dovrebbe essere il tuo principale lavoro soggettivo nei prossimi anni. Dev’essere elaborato nel crogiolo del vivere energetico e non essere frutto di isolamento, prodotto dal ritiro dall’attività esterna. La tua opera migliore dev’essere compiuta nonostante qualsiasi ostacolo, perché l’impulso a donare queste idee al mondo li sormonterà tutti.

Terzo: continua nella ricerca di quelle anime forti che potrebbero appartenere al Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo, se appositamente educate. Esercitati in quell’abilità discriminante che ti porrà in grado di trovare quelli che giustificheranno un tuo dispendio di tempo, forza, pensiero ed energia — dal punto di vista della Gerarchia e dell’opera che la Gerarchia cerca di realizzare. Studia queste parole, perché ti danno la chiave del tipo e della qualità richiesti.
I tuoi problemi di adattamento devono proseguire fino a soluzione, e il distacco da un contatto troppo stretto con le aure altrui deve procedere e includere anche il campo del tuo servizio agli altri. Vedo che hai una migliore comprensione di questo problema e ti applichi alla sua soluzione più facilmente. Stai imparando rapidamente, fratello mio, e troverai ampio compenso col procedere dell’opera. Avanza verso una libertà maggiore e, di conseguenza, verso un più ampio potere di servire.

Dicembre 1935

Fratello mio,
ti ho già detto che la tua sensibilità di fondo è responsabile di gran parte della tua difficoltà per quanto riguarda la telepatia e le tue condizioni fisiche. Oggi, con queste pagine, voglio farti sapere come io comprendo quanto hai ultimamente sofferto. La vita è stata particolarmente dura per te nei sei mesi trascorsi, perché puoi intonarti molto facilmente a ciò che ti circonda.
Il sentiero dei Salvatori del Mondo è sempre arduo; la via dei divini Sensitivi è colma di sofferenza e di pena. Tu hai scelto di percorrerla, e la consapevolezza di ciò, se lo ricorderai, ti aiuterà a sopportare. Molto soccorso ti verrà inoltre dal pensiero che vi sono vite in cui la formazione delle qualità necessarie è la meta principale. Succedono poi altre incarnazioni in cui si impiegano quelle doti. Per te questa vita è principalmente di preparazione e sviluppo dell’apparato sensibile e reagente. Diventi sensibile e quindi consapevole. La facoltà di intonarti al dolore del mondo e di esserne cosciente (e questo dolore indica la crescita mondiale della sensibilità) va rapidamente sviluppandosi in te. Ma è una fase. Ci vuole un’anima forte per conoscere le fonti e le radici della sofferenza, celate profondamente nel mondo manifesto.
In questo momento e solo temporaneamente ti suggerisco un distacco senza pensieri, un netto rifiuto a permettere che la mente indugi su ciò che intorno a te suscita il tuo apprezzamento. Pratica questa divina indifferenza per i prossimi sei mesi. Sii occupato ad andare incontro alle necessità immediate degli individui; a mettere in pratica i miei consigli sul tuo lavoro e servizio di gruppo; e riflettere in modo profondo, introspettivo, sul Piano e sull’opera del Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo… Oggi ti rivolgo semplicemente una frase di approvazione e apprezzamento. Persisti sulla Via.

Giugno 1936
Mio antico fratello e amico,
la tensione dei sei mesi trascorsi è stata notevole. Ma ora è finita e il tuo problema è di rilassarti, non tanto in senso fisico quanto nelle tue posizioni interiori mentali. Gran parte del tuo senso di inadeguatezza e della tua incapacità di eseguire i piani a te cari per lungo tempo hanno base nell’incapacità fisica, più (come ho detto altre volte) per mancanza di vitalità che per cattiva salute. Tuttavia il futuro ti serba molto lavoro di successo, se saprai eliminare debitamente le attività non-essenziali (col conseguente rafforzarsi di quelle essenziali e con una certa misura di disciplina fisica). Come ti dissi nella mia ultima lettera, il sentiero dei Salvatori del Mondo è arduo, a causa soprattutto della capacità di soffrire di chi è di secondo raggio. Questo raggio è di per sé il principio di manifestazione e detiene le chiavi dell’esistenza, da cui la facoltà — per chi vi appartiene — di “agonizzare verso la meta, portando il fardello del mondo, e di imparare — tramite l’identificazione con gli altri — un distacco che, col tempo, annulla ogni pena”. Nota il paradosso qui implicito e impara il suo significato, che è poi il tuo compito per questa vita, fratello mio.
Come disciplinare il corpo fisico e rafforzarlo è il tuo grande problema e dovere immediato. Non intendo dire che sei indisciplinato. Voglio soltanto farti notare che adattando il veicolo fisico alle richieste attuali e al tuo particolare ciclo di vita, otterrai liberazione nel servizio. Sarà un servizio che darà il massimo sforzo col minimo dispendio d’energia e di vitalità e, di conseguenza, con minore logorio fisico. I grandi psicologi finiscono sempre per diventare dei Salvatori del Mondo, perché affrontano e risolvono il loro problema psicologico secondo una tecnica di trasmutazione. Poco posso dirti, perché sei dotato di conoscenza e saggezza; non ho nulla da indicarti, perché hai studiato i tuoi problemi profondamente e io per parecchi anni ho cercato di aiutarti. Mi limito a questo: il tuo problema ha assai meno a che fare con le tue doti individuali che con le condizioni del tuo ambiente. È in queste condizioni che tu devi servire. Tu sei eccessivamente sensibile a chi ti circonda, sia alla massa che agli individui; non sai ancora dare con pienezza e tuttavia ritenere, soccorrere altri senza perdere la tua posizione stabile.
Permanere nell’essere spirituale — come ti ho già detto — è la chiave del tuo problema. Hai bisogno di farlo, e di migliorare la stabilità. Una focalizzazione mentale e dinamica ti salverà da molto esaurimento. Se, fratello mio, ti manterrai sempre sul piano della mente, non potrai essere facilmente raggiunto dalla maggior parte dei pazienti con cui entri in contatto e che attualmente prosciugano la tua forza. Rifletti su questo suggerimento.

Gennaio 1937
Fratello mio,
stai per inoltrarti in un servizio maggiore. Gran parte della tua vita è stata finora dedicata ad attività esterne, e ti sei imposto di sopperire alle esigenze immediate. Ora il tuo lavoro dovrebbe farsi più soggettivo, più efficace, con un raggio d’azione più vasto.
Questo sarà possibile solo se imparerai la difficile lezione (assai difficile per te) di lasciare incompiuto molto di quanto hai finora iniziato, esercitando una saggia e più precisa discriminazione. Il tuo lavoro dev’essere specifico e rivolto a certe anime che giustificano la tua attenzione perché idonee ad operare sul Sentiero. Perciò in avvenire, il tuo lavoro dev’essere principalmente rivolto ai discepoli e non alla gente comune. Puoi però influire sugli intelligenti, sugli aspiranti e sui principianti, in quanto sei capace di raggiungerli con la parola e gli scritti. Il tuo compito non è di raggiungere chi è ancora assopito o di scrivere per il popolo. È un compito più specializzato per agire e cooperare con chi guida i “piccoli”. Sei avido di servire e di acquisire conoscenza e informazioni, ma ciò ora va regolato. In passato tutto questo è stato valido. Oggi va aggiustato e controllato giustamente; in futuro farai uso dei risultati di quest’acquisizione. Una volta, fratello mio, hai indicato una delle tue maggiori necessità, allorché accennasti alla “mancanza di fuoco” in te evidente. Come sai lo si deve in parte a cause fisiche, ma ti rammento che in un corpo fisico quale il tuo può albergare un fuoco di tale intensità (perché puro e raffinato) da riscaldare molti e accendere le loro piccole fiamme. Non fare del tuo corpo fisico un impedimento o una scusa. Usa la ferrea volontà di cui sei dotato e costringilo ad arrendersi alle richieste dell’anima e al bisogno dell’umanità.
È un appello questo che rivolgo a tutti i membri del mio gruppo di discepoli. Tutti voi avete limitazioni, impedimenti e ostacoli nel progresso. Se così non fosse sareste anime libere e non più sulla via dell’Avvicinamento e sotto il mio insegnamento, come ora.
L’immediatezza del bisogno circostante e la richiesta gerarchica di aiuto a favore del mondo dovrebbe incitarvi a rinnovare e sostenere lo sforzo — liberandovi dall’inerzia in cui è tanto facile cadere. I discepoli sono soggetti a due difetti (come tutti gli aspiranti), e dovrebbero affrontarli con coraggio e chiara visione:

1. Inerzia o incapacità di seguire i consigli e le informazioni di cui dispongono, che dovrebbero usare e sperimentare.
2. Egocentrismo, in forma celata o palese.

Tu ti porrai, lo so, tra coloro che per inerzia mancano di conseguire il massimo possibile.
Vorrei farti rilevare che sebbene tu possa avere questo difetto per quanto riguarda il fisico o l’emotivo, nella mente ne sei privo. Tu sei tra coloro che conquistano il regno del cielo con la violenza. B.S.D. ha bisogno di quest’attività mentale dinamica, anche se non riconosce la verità delle mie osservazioni.
Se rifletterai sui versi che sto per sottoporre alla tua considerazione, ne potrai ricevere illuminazione. Queste frasi occulte non alludono alla letargia che riconosci — ne sei conscio e non è il caso che io ne tratti. Queste frasi trattano principi basilari e spesso non riconosciuti, o quanto meno non apprezzati adeguatamente. Ecco i versi:
“Una stella brillò nella volta azzurro scuro del cielo. Un’altra ne apparve, e un’altra ancora, finché attorno alla prima stella sfolgorarono molti punti splendenti. Quel cerchio di stelle roteava, restando al suo posto, e le tenebre lo attorniavano. Ciascuna stella manteneva il suo posto entro la sua piccola orbita e ruotava lentamente. I suoi contatti col bordo del cerchio erano adeguati. ‘Esiste un solo grande cerchio — disse una voce — non molte piccole sfere. Alcune stelle sono piccole e il tempo deve alimentarne la fiamma. Alcune sono dei soli che spandono luce ovunque. Cerca un sole e alimentane la vita. Irradia e vivi’”.

Luglio 1937
Mio antico fratello,
a proposito dei raggi che controllano e determinano la tua vita ti rammento che hai mente di primo raggio, e ciò ti conferisce indubbio potere mentale. Lo sentono nettamente tutti coloro che vengono in contatto con te. Poiché sei in definito rapporto con l’anima (che a sua volta è sotto l’influenza del secondo raggio) hai una combinazione di forze certamente utile a te e ad altri. Il tuo corpo mentale è dunque governato dal primo raggio. Il corpo astrale è un aggregato d’energie di secondo raggio, donde l’amore che spandi ovunque. Bada però, che quando anima e corpo astrale sono entrambi dello stesso raggio, si presenta sempre un serio problema di equilibrio. In tali casi nel complesso delle qualità ci sarà una tendenza alla carenza di equilibrio e — come ben sai — tu sei sempre alle prese con questa situazione. Il corpo fisico è di settimo raggio, ma talmente controllato dalla personalità di quarto raggio che — in senso assai peculiare — ha poca vita di suo. È notevolmente negativo, e anche questo è un serio problema. I tuoi raggi, perciò, sono:
1. Raggio dell’anima o egoico — secondo, dell’Amore-Saggezza.
2. Raggio della personalità — quarto, dell’Armonia tramite Conflitto.
3. Raggio della mente — primo, del Potere o Volontà.
4. Raggio del corpo astrale — secondo, dell’Amore-Saggezza.
5. Raggio del corpo fisico — settimo, dell’Ordine Cerimoniale o Magico.
Credo che queste notizie ti recheranno molta illuminazione, consentendoti un reale progresso.

Gennaio 1938
Fratello mio,
durante l’anno trascorso molti cambiamenti si sono prodotti nel rapporto fra l’anima e la personalità. Essi sono ora emersi sul piano fisico e hanno causato un preciso cambiamento esteriore nella tua vita e nelle circostanze. Tale sconvolgimento dovrebbe essere per te un indizio incoraggiante del tuo emergere in una vita di servizio più pieno, come operatore meglio equipaggiato e come canale più libero e meno ostruito per l’energia dell’anima. Tu hai ora una personalità rinnovata e più vigorosa nelle manifestazioni esterne. Su questo pensiero ti prego di meditare e riflettere accuratamente. Se lo farai, potrai compiere con saggezza certi cambiamenti e adattamenti necessari, che per lungo tempo hai riconosciuto interiormente come meta e che possono essere più agevoli, se attuati all’unisono con i molti altri aggiustamenti che il cambiamento d’ambiente ha reso possibile. Un periodo di intensificato servizio ti attende, a partire da settembre di quest’anno. Questo, fratello mio, ti permette un periodo di interludio in cui pensare con chiarezza, assoggettarti alla disciplina auto-imposta, ed elevare la tua vibrazione magnetica. Il tuo compito non è di inoltrarti nei luoghi aspri della Terra, ma di agire dal tuo stesso centro con l’irradiazione magnetica dell’anima. L’hai sempre fatto, e non ti chiedo cosa nuova, ma soltanto di accrescere quella radiazione magnetica, basata su una libertà interiore che rende possibile spezzare ceppi e catene esterne, una libertà che si diffonderà in ogni parte del tuo essere. A proposito del servizio e della ricerca di collaboratori adatti, confermo la tua stessa opinione, cioè che finora non è apparso alcun collaboratore ben equilibrato. Domandi a te stesso (e a me) se questa mancanza di collaboratori sia dovuta a un tuo difetto, e cosa potresti fare per attrarre l’uomo adatto a una cooperazione feconda e durevole. Risponderei a questa tua domanda soggettiva nei seguenti termini: l’azione decisiva, perseguita e mantenuta per il debito periodo di tempo è per te — finora — soltanto in embrione. Non mi riferisco alla tua capacità di parlare con decisione a chi cerchi di aiutare — nel fisico e nella psiche — perché sei sempre in grado di farlo. Ma alla capacità di agire sempre con decisione saggia e ben delineata in relazione a te stesso e ai tuoi problemi immediati. Tu stai imparando a farlo, e i prossimi due anni vedranno molto progresso in questo senso, ma sei soltanto all’inizio. Il tuo problema è pur sempre quello del vero discepolo di secondo raggio. Esso implica la capacità di identificarti con gli altri, con le loro idee e le loro reazioni, e con ciò limiti e ostacoli la tua stessa attività per quell’indecisione che sorge da troppa comprensione e da troppa simpatia per i problemi della personalità e per il lato forma dell’espressione. Allorché saprai stare più saldo nell’essere spirituale e lavorare in modo più definito e cosciente con l’anima, e sarai meno assorbito dalla personalità, la tua vita si farà più semplice e certi tuoi peculiari problemi di personalità spariranno. Allora e solo allora, l’anima chiamerà a te quelli che possono essere i tuoi veri collaboratori. Ecco un breve consiglio: non cercare chi ha spiritualità potenziale ma è incapace di esprimersi, bensì quelle anime mature che non hanno bisogno del tuo aiuto, ma cercano di collaborare con te come tu cerchi di fare con loro. Tu hai scelto i tuoi collaboratori tra coloro che aiuti, ma qui non li troverai. Ecco quello che pensavo quando ti dissi, in precedenza, di “cercare un sole e nutrirne la vita”. Ti consigliai di lasciare al tempo la cura delle piccole stelle di poca luce. Una delle cose difficili per gli aspiranti umili è comprendere quel peculiare momento nella loro vita in cui devono salire di livello e operare con discriminazione. Ciò li fa capaci di lavorare come noi, che insegniamo dall’interno. Noi non operiamo su tutti coloro che chiedono aiuto, ma lasciamo le “luci minori” alle cure dei nostri discepoli e degli istruttori minori. Ci limitiamo a preparare le anime forti, quegli individui potenti che sono in grado di “focalizzarsi nella radiazione”, la cui risposta e il cui sforzo giustificano la nostra fatica. Vi sono molti, raccolti attorno a te, fratello mio, a cui hai dato molta forza e insegnamento, ma che confondono l’acquiescenza al tuo insegnamento e l’accettazione della tua forza, col compito più difficile di conseguire la divina fiducia di sé e la loro forza innata, non presa a prestito o ricevuta. Lascia andare quelle persone, e quale centro radiante di forza magnetica, attira collaboratori al Piano e non dei consumatori della tua energia. Scorri la lista di coloro che hai cercato di aiutare e abbandonali alle loro anime. Non badare alle loro critiche, ma dedicati a un più importante lavoro — che scoprirai quando ti sarai svincolato dalle avide mani degli aspiranti di belle intenzioni ma mentalmente deboli. Allora attorno alla stella che è la tua anima, vedrai molti “punti splendenti”. In certi periodi mi è stato difficile trovarti, per l’oscuramento prodotto da coloro che ti circondano e quasi ti soffocano mentre ti si aggrappano. Rimani libero… Avendoti indicato ciò, antico fratello, procedi verso la meta e la visione con fiducia, con sicuro giudizio, consapevole che io, che per anni (più a lungo di quanto pensi) ho vigilato sul tuo progresso, ti accompagno, ti comprendo e ho fiducia in te.

Gennaio 1939
Noterai, fratello mio, che il tuo problema è opposto a quello di B.S.D., perché i raggi della tua personalità, dell’anima e dell’astrale sono tutti lungo la stessa linea di forza — quella del secondo raggio. Ti ho già fatto rilevare la difficile natura del tuo problema, che è quello sottilissimo del giusto equilibrio delle energie. Non hai alcuna energia di terzo raggio (l’energia dell’intelletto), nonostante la tua costituzione fisica. Ciò spiega la tua intensa sensazione di non avere vero rapporto razziale con gli ebrei, benché tu sia di razza ebraica. Ed è una sensazione vera, e l’unica cosa che ti unisce agli ebrei è il tuo corpo mentale di primo raggio, che è lo stesso dell’anima della Giudea. L’anima non conosce distinzioni o differenze, e al suo livello non esistono problemi, salvo il problema del comprendere l’amore. Su questo tu sai molto. Il raggio della tua anima si focalizza nel tuo corpo astrale o tramite esso, così come fa quello della personalità. Da qui il tuo problema e la facilità con cui colleghi i raggi dell’anima e della personalità e ne fai scendere le energie fuse assieme nel centro del cuore. L’uso crescente di questa linea di forza è appunto una delle qualità che dimostrerai in pratica in futuro. È poi necessario che alle energie dell’anima e della personalità aggiungi l’energia del centro del cuore, imparando come farle fluire tutte e tre al centro della testa, dove le fonderai col tuo potere mentale di primo raggio. Con un atto di immaginazione creativa devi imparare a far discendere nel centro della testa il potere mentale di primo raggio, e mantenerlo saldamente lì…
Vorrei chiederti, per quanto ti sia possibile, di isolarti dalla paura, dall’effetto della situazione mondiale e dai suoi problemi connessi. Il futuro per te è stabilito e puoi compiere le mosse appropriate mediante il potere della tua mente illuminata. Ti chiedo che quest’isolamento sia amorevole, secondo l’antico metodo chiamato “La ruota di fuoco vivo che non brucia ma sempre guarisce”. È un metodo occulto e sicuro e non impedisce i rapporti, come farebbe la costruzione di un muro separativo. Il metodo è questo: Vedi, proprio davanti agli occhi, una ruota di fuoco con sette raggi. Quindi, con l’immaginazione creativa, vediti al centro della ruota, come se tu ne fossi il fulcro. Da questa posizione centrale effondi sette correnti d’amore vivo, radianti sul mondo. Così servi e, al tempo stesso, sei completamente protetto. Questo esercizio può divenire istantaneo ed efficace; genera una forza protettiva e contemporaneamente fa di te un centro vivente di luce e amore. Non angosciarti, fratello mio, ma segui la tua via con calma e in pace. In quest’epoca ciascuno ha la sua parte di difficoltà da sopportare, ma che importa quale sia? Ama tutti. Servi tutti. Preserva la tua integrità mentale e non lasciarti influenzare dai cuori amari e dalle lingue crudeli. La vita è iniziazione, e per essa tu sei pronto. Le crisi nella vita dell’anima si esprimono in certi casi come iniziazioni maggiori. Ti sto dando un’indicazione. Anche a questo, come sai, vieni preparato. Sono alle tue spalle con comprensione e forza. Ti do la mia benedizione, fratello mio.
NOTA: In condizioni molto difficili, questo discepolo procede con saldezza, lavorando con K.H. e servendo nel gruppo del Tibetano."




DAL 2° VOLUME "IL DISCEPOLATO NELLA NUOVA ERA"
Prima edizione inglese: 1955
Prima edizione italiana: 1977
Da pag. 459 a 473 versione inglese


"A F.C.D.

Agosto 1940
Fratello mio,
gli ultimi mesi sono stati estremamente difficili per te, non è vero? Due volte ho sentito io stesso la necessità di avvolgerti con una corazza protettrice e rimanere come un muro fra te e le circostanze. Sei consapevole di questi due contatti? Avvennero in momenti di tensione e di fatica estreme. Il futuro prepara anche per te molta apprensione e di questo ti avverto perché, nel caso di discepoli sensibili e immaginativi, l’essere preparato è di grande aiuto. Saranno le condizioni, più che le circostanze, a procurarti apprensione. Puoi comprendere la differenza? Condizioni razziali, nazionali e personali si incontrano nella tua vita e creano un vortice irto di difficoltà e una combinazione di annebbiamento emotivo e realtà. I discepoli lavorano duramente (come tu hai sempre fatto), per rendere inclusivo il loro rapporto con l’umanità, e lottano per raggiungere quelle condizioni che produrranno questa desiderabile espansione di coscienza. Ma spesso dimenticano che tale espansione di coscienza non solo li renderà sensibili alle influenze superumane, comprese le condizioni dell’anima, ma dovrà inevitabilmente includere tutti gli stadi intermedi della consapevolezza, come pure la facoltà di includere le reazioni, le condizioni mentali ed emotive, il dolore e la sofferenza dell’umanità disorientata e crudamente messa alla prova. Ciò comprende anche le sue gioie e le sue aspirazioni. L’annebbiamento emotivo causato da un’estrema sensibilità è il tuo maggior ostacolo, fratello mio, che limita in modo determinante la tua utilità. Il plesso solare è completamente aperto a tutte le impressioni. Ma come anima, sei indifferente e come anima, non soffri affatto. Credo tu sia cosciente di questo. Liberati quindi, sul piano fisico, da tutte le impressioni psichiche che arrivano attraverso il plesso solare, e cerca invece di registrare solamente quelle impressioni e quei contatti che si riferiscono al tuo servizio, e riguardano il prossimo deciso passo avanti che deve compiere l’uomo. Vigila attentamente questo processo nella tua vita. La tua estrema sensibilità  impressionabilità psichiche (devo ammettere che sono di un ordine molto elevato, tuttavia di natura personale) devono essere superate da un’estrema sensibilità spirituale parallela. Credo tu lo comprenda, e sai anche che questa tendenza spirituale è accompagnata da una corrispondente e potente inerzia fisica e mentale. La potenza della tua attività astrale esaurisce gli altri due punti del triangolo della personalità. Sei talmente e realmente preparato spiritualmente, che non ti occorreranno ulteriori delucidazioni per afferrare ciò che intendo significare.
Fratello mio, stai percorrendo il sentiero del Cristo, e mentre ti prepari a calcare questo sentiero al fine di aiutare e salvare l’umanità, devi imparare (sentendo intensamente) la futilità dell’emozione e del sentimento, come mezzi intesi per salvare i tuoi fratelli. È necessario acquisire quella divina indifferenza che lascia l’anima libera di servire, senza la schiavitù delle reazioni della personalità, poiché queste sono fondamentalmente tutte condizioni del plesso solare. Ti ho appena dato un’importante indicazione o comunicato un fatto, secondo il caso, quando ho detto che “la potenza della tua attività astrale esaurisce gli altri due punti del triangolo della personalità”. Il tuo problema in questa vita è stato il medesimo di quello di A.A.B., trasferire le energie dal plesso solare al cuore. Il primo stadio di questo processo, parlando esotericamente, è scoprire quanto sia potente la polarizzazione astrale di tutte le forze della tua personalità; l’intera focalizzazione della tua vita è sul livello più elevato del piano astrale. Nel tuo caso (non in quello di A.A.B.), ciò ha portato alla sottrazione di energia dal corpo fisico (il corpo eterico), conducendo alla debolezza e alla fatica fisiche, oltre che a una pronunciata incapacità di “ancorarti” sul piano fisico. Inoltre ha dato luogo a un considerevole esaurimento o indebolimento dell’aspetto Volontà. Mi riferisco qui in modo specifico all’aspetto volontà, che produce l’espressione sul piano fisico di un’attività diretta dell’anima, e che l’intelligenza (focalizzata nella mente) deve condizionare. Non mi riferisco qui alla volontà nel senso di qualsiasi fluttuazione della tua aspirazione spirituale, o della mancanza di progresso costante verso la tua meta. Ti sarà certamente evidente che se il corpo astrale è il punto focale di tutte le tue energie inerenti alla vita della personalità e anche di quelle che affluiscono dall’anima, è inevitabile che ci sia anche una condizione di attrito o di logoramento del corpo eterico (che determina la condizione fisica) come pure del corpo mentale. Tutto ciò si oppone alla piena manifestazione del tuo eccellente equipaggiamento mentale. Ti espongo molto chiaramente il problema perché sei un discepolo provato e degno di fiducia. Prima che tu possa prendere l’iniziazione alla quale ti si prepara, devi cambiare la focalizzazione della tua vita e trasferire l’energia dal corpo astrale al corpo mentale e, di conseguenza, dal plesso solare al cuore. In questo processo, la meditazione di gruppo dovrebbe materialmente esserti di aiuto, perciò ti consiglio di eseguirla molto attentamente. Cerca anche di isolarti, nelle varie circostanze della vita (per un proposito altruistico), da un contatto troppo stretto con coloro che soffrono. Aiutali, amali, ma non identificarti con loro. Parlo di un isolamento astrale e non di un rifiuto a incontrare o ad aver contatto con l’umanità sofferente sul piano fisico. Mi riferisco all’atteggiamento assunto e mantenuto dall’anima e dalla mente nei confronti del corpo astrale, atteggiamento che ti consente di esprimere quella divina indifferenza verso il sentimento e la sofferenza personali, quale risultato di quella compassione che caratterizza i salvatori, Fratelli Maggiori dell’Umanità. Questo è il tuo problema fondamentale. Per tale motivo dovrai sorvegliare attentamente i primi effetti di questa meditazione di gruppo, onde il plesso solare non ne sia indebitamente stimolato e accresca di conseguenza la tua difficoltà.
Desidero anche darti una meditazione personale che credo si rivelerà utile. Ha piuttosto le caratteristiche di un esercizio, e i suoi risultati si basano sulla capacità di focalizzarti nella coscienza dell’anima e mantenere quella posizione senza deviare. Dipende anche dalla capacità che possiedi di mantenere un’immaginazione sostenuta, ed è un buon esercizio per il lavoro creativo costruttivo. Può divenire ancora più efficace se aiutata dalla volontà; poiché il tuo corpo mentale è sul primo raggio e questo lavoro, che consiste in gran parte nel condurre costantemente l’energia verso il corpo mentale, ti dovrebbe riuscire relativamente facile e potresti ottenere i risultati desiderati.
1. Concentrati nella testa. Intona l’OM come anima, pensa che è avvenuto il contatto fra anima-mente-cervello.
2. Quindi, vedi te stesso focalizzato esotericamente sul piano mentale e (dal punto di vista dell’anima) exotericamente nel cervello.
3. Inspira profondamente; poi trai il respiro dal plesso solare verso l’alto lungo la spina dorsale e osserva quel movimento ascendente del respiro, che porta l’energia del plesso solare, lungo la spina dorsale fino alla testa, dopo averlo fatto passare attraverso il cuore. Pensa che ciò è avvenuto.
4. Nell’intervallo fra l’inspirazione e l’espirazione, dona l’energia così richiamata dall’anima, pensando alla sua conseguente e susseguente trasmutazione. (Ti ricordo che la trasmutazione è il cambiamento di una vibrazione e di un’attività vibratoria in un’altra superiore).
5. Durante l’espirazione, nella quale il respiro viene portato sull’OM pronunciato inaudibilmente, indirizza l’energia del plesso solare, ora focalizzata nella testa, fino al centro della gola. Ciò dovrebbe produrre un crescente risultato creativo per l’umanità.
6. Nel seguente intervallo, dopo l’espirazione, fai mentalmente (con l’immaginazione), una specie di ricapitolazione di quanto hai eseguito.

                                             OM                 OM             OM

Ripeti questo esercizio tre volte e fai questo trasferimento tre volte al giorno. Non cercare risultati; poiché sarà necessario lavorare per un anno con un atteggiamento distaccato prima che tu stesso riconosca la differenza delle reazioni e la diminuzione dell’attività emotiva. Tale esercizio, accompagnato alla meditazione di gruppo, produrrà nel tempo (come del resto avrai constatato) il collegamento dei tre centri sopra il diaframma — cuore, testa e gola. Questo esercizio dev’essere praticato prima della meditazione di gruppo, in quanto serve a liberare. Eseguito in modo appropriato, affretterà i risultati della stessa meditazione di gruppo, perché libera il plesso solare dalla forza emotiva indesiderabile, lasciando “spazio alla ricezione”, come viene qualche volta definito tecnicamente il processo. Il vero amore allora, prenderà il posto dell’emozione, la compassione sostituirà la pietà e la comprensione prenderà il posto dell’apprensione per la sofferenza.
I discepoli sono spesso inclini a pensare che l’ingiunzione di identificarsi nel prossimo debba implicare una totale identificazione con tutte le sue esperienze, gli umori e le reazioni. Non è così, né dev’esserlo. Esso richiede l’identificazione (per mezzo dell’intuizione) col proposito sottostante dell’anima e la conseguente capacità di interpretare e spiegare il presente. Rifletti su questo, mio amato fratello.

Agosto 1942
1. Hai dato tutto ciò che avevi da dare. Ora riprendilo arricchito. Poi torna a dare.
2. La pace è per te la luce più chiara di tutte. Le lezioni dell’oscurità sono state ugualmente rivelate. Vai oltre passando fra le due.
3. Il meglio deve ancora venire. Tieniti a Me.
4. Il ponte di luce è solidamente costruito e puoi seguirlo in un senso o nell’altro, ma sempre sulla Via.
5. Le sofferenze della Croce dell’Uomo hanno pesato su di te, ma non ti hanno sommerso, né hanno oscurato la luce. La gioia della resurrezione verrà.
6. L’amore è la tua nota e la saggezza la tua guida. Non ti necessita altro che il fuoco.

Settembre 1943
Mio Fratello e Collaboratore,
non dico ai tuoi condiscepoli se sei da questa parte del velo separatore o no. Non li informo se hai attraversato il “ponte di luce” al quale mi riferivo nella mia ultima comunicazione. Tu hai bisogno del loro amore protettivo, che tu sia qua o là; l’agitazione dall’altra parte è molto grande, grande quanto l’agitazione sul piano fisico. Che tu sia nel corpo o fuori del corpo, sei particolarmente vulnerabile poiché, fratello mio (come ti ho spesso detto nel corso degli ultimi anni) la tua intensa sensibilità ha complicato il problema della tua vita. Il tuo karma ... ti impedisce quella completa libertà e liberazione che tanto profondamente desideri. Solamente coloro che hanno raggiunto la libertà possono tornare, con immunità e aiuto nelle mani, a quel gruppo dal quale sono stati liberati.
Ho un suggerimento per te. Non lo definirò un ordine, poiché un Maestro non dà mai ordini, e del resto tu appartieni all’Ashram di K.H. e avrai ricevuto le istruzioni direttamente da Lui. Egli sente, come me, che a causa della pressione, dell’ansietà e della tua partecipazione psichica al destino del tuo paese, nonché della tua reazione sensibile alla tensione razziale, forse non hai registrato adeguatamente l’importanza della Sua conversazione svoltasi con te un anno fa. Ti è stato difficile e quasi impossibile concentrarti sulla programmazione. Ti riassumerò quindi ciò che Egli disse allora. La protezione di gruppo che ti fu accordata (più grande di quanto forse pensi) mi permette, più di qualsiasi altro membro della Gerarchia in questo momento, di raggiungerti con maggior facilità. Posso trovarti e prendere contatto con te col minimo sforzo. Il tuo Maestro K.H. ti chiese a quel tempo, se eri disposto a iniziare il lavoro preparatorio da svolgere per un determinato incarico sul Sentiero dei Salvatori del Mondo. Un incarico dopo l’altro, in connessione con gruppi, nazioni, razze e unità sempre maggiori, è sempre stato il sistema per sviluppare un Salvatore del Mondo, fino al momento in cui può produrre un impatto mondiale e giungere a una certa misura di salvezza mondiale. Molte volte nel passato, ti ho fatto rilevare che eri su quell’arduo sentiero di servizio. K.H. voleva sapere se eri preparato per accettare il tuo primo e importante incarico su quella Via. Quando acconsentisti, rassicurandolo che avresti fatto del tuo meglio, pur non avendo interiormente fiducia in te stesso a causa delle pressioni del momento che sembravano avere un netto effetto disintegratore sui tuoi veicoli, Egli ti rassicurò dicendoti che il potente sviluppo interiore della tua natura di amore e la completa decentralizzazione erano una protezione vitale.
Egli ti informò anche che, allo stadio di maturità spirituale da te raggiunto, l’aura del Suo Ashram unitamente all’aura del mio avrebbero agito da scudo e che le risorse di ambedue gli Ashram ti avrebbero assistito. Fratello mio, tu lo sai molto bene e puoi testimoniare tale efficacia fusa… Ti ho detto abbastanza qui, per incoraggiarti a riprendere la posizione attiva quale discepolo-iniziato consacrato (posizione che i tuoi condiscepoli ti hanno sempre riconosciuto) e ti ho dimostrato quanto sia stata valida la recente esperienza passata ... Ma benché tu sia un discepolo di K.H., lavori ancora nel mio Ashram in quanto io rimango in stretto contatto con i piani del mondo, per quanto concerne la loro esecuzione immediata, mentre K.H. essendo un Chohan, è più attivo nel trattare le stimolazioni e i propositi più profondi, e quei programmi che potranno concretizzarsi solamente quando il lavoro svolto da Me e da altri, associati alla Gran Loggia Bianca, di rango uguale o inferiore, sarà completato o per lo meno in via di realizzazione. Il lavoro a te assegnato, mio amato fratello, sarà enormemente difficile. Preparati ad essere respinto da coloro che cerchi di aiutare e ... sappi che incontrerai pochissima comprensione; troverai incoraggiamento e assistenza fra gli illuminati del Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo; questo renderà possibile il tuo lavoro, ma nel contempo costituirà per te un grave ostacolo.
Ti consideri sufficientemente forte per portare avanti questo compito parzialmente delineato, fratello mio? La tua resistenza, l’orientamento interiore spirituale e la ferma determinazione psichica sono adeguati a tale impresa? Puoi intraprenderla con l’attuale equipaggiamento psichico o devi costruire nuovi corpi per l’integrazione, l’uso e il servizio? La decisione sta a te, poiché coloro che s’incamminano sulla Via dei Salvatori del Mondo sono lasciati inusualmente liberi (a causa di certe difficoltà di tempo e di spazio nell’ambito della vita planetaria) e devono lavorare come vogliono, con ciò che desiderano offrire e con provata comprensione del proprio compito. Tale fu l’essenza del colloquio col tuo Maestro. D’ora in avanti puoi procedere con la Sua approvazione, con l’aiuto e il sostegno miei e di A.A.B. e sempre con l’aura protettiva di K.H., e con tutto rispetto ti vorrei far notare che un aspetto dell’aura del Cristo è incorporata in quell’aura minore.
Nella mia ultima comunicazione ho affermato che “l’amore è la tua nota e la saggezza la tua guida. A te non necessita altro che il fuoco”. Quel fuoco, fratello mio, è il residuo del fuoco puro che resta quando si calpesta e oltrepassa il terreno ardente e si attraversa il Portale fino alla Presenza. Questo tu lo hai fatto. Il fuoco è lì, e puoi contare su di esso se cerchi di distruggere ogni opposizione, di bruciare le barriere (presenti in te stesso o in altri) e anche aprire un sentiero di fuoco diretto dal tuo cuore al cuore degli altri…
Sono immutabilmente e in ogni momento al tuo fianco, fratello mio, e su ciò puoi contare. Tale è anche il desiderio di K.H., mio Fratello e mio Maestro, e anche su ciò puoi contare. Non ti do una formula stabilita di meditazione. La profonda riflessione e concentrazione sul lavoro che ho delineato e che il tuo Maestro chiede di vedere realizzato, costituisce per te una focalizzazione spirituale adeguata. L’amore profondo di tutti i fratelli del gruppo è tuo; molte, moltissime persone ti inviano amore e moltissime menti sono rivolte a te con pensieri di gratitudine, forza, fede e speranza. Anche su questo devi contare. Il sentiero di un Salvatore del Mondo è, come ben sai arduo, ma intessuto di compensazioni di gran lunga superiori alle difficoltà. Ti benedico, e la mia mano è sempre protesa a soccorrerti.

Novembre 1944
Non è mia intenzione, mio amato fratello, darti istruzioni personali in questo momento. Quelle che ti furono assegnate negli ultimi tre anni debbono tuttora essere considerate, assimilate e applicate in modo concreto. In questo momento faccio semplicemente quei passi interiori necessari, permessi al Maestro di qualsiasi Ashram, per metterti in rapporto più stretto con me e col gruppo. Tale rapporto ben determinato e ravvicinato, risana e fortifica; permette anche una visione talmente chiara che l’immagine si svela come un’unità e il passato viene visto libero dal karma. Questa frase può significare molto per te, se la sottoponi all’intuizione penetrante, oppure ben poco. Tuttavia racchiude un significato di massima importanza per te personalmente e per nessun altro di questo gruppo. Con la tua domanda, fratello mio (sulla natura e la funzione delle controparti nella testa dei vari chakra e su come ottenere un migliore accordo fra il centro del cuore e la sua controparte nella testa), hai espresso un quesito estremamente esoterico che merita la più attenta considerazione ed esposizione da parte mia. La ragione risiede nel fatto che ancora poco si sa (perfino nell’Oriente esotericamente erudito) circa il centro della testa. Neppure gli studenti avanzati si sono resi conto di questa profonda ignoranza. Il loto dai mille petali continua ad essere un segreto o un enigma. Benché molto sia stato rivelato circa il centro del cuore, poco si è comunicato riguardo al centro della testa. Il motivo per cui si sa di più sul centro del cuore, è dovuto al fatto che fu il centro risvegliato nella più alta iniziazione all’epoca di Atlantide. Nella nostra razza ariana il centro della testa è l’obiettivo di ogni stimolo, e anche la stimolazione degli altri centri viene avvertita in relazione all’effetto prodotto sul centro della testa. La razza nel suo insieme, tuttavia, comincia appena ad essere pronta per questo risveglio. Da qui il silenzio completo che è stato mantenuto su questo argomento. Nella razza atlantidea il grado di adepto si otteneva quando il centro del cuore era attivo e i suoi dodici petali erano aperti. La quarta iniziazione, che conferisce il grado di adepto, produceva la realizzazione mistica, lo sviluppo del loto del cuore e la profonda convinzione dell’esistenza degli opposti; allo stesso tempo anche la conoscenza del fatto che la realtà fenomenica e quella spirituale erano la sola e la medesima realtà. In questo modo, il compimento dagli Atlantidei stabiliva nella coscienza dei suoi adepti, attraverso l’iniziazione, la dualità di tutta la creazione.
L’evoluzione Ariana produrrà un’identificazione occulta, lo sviluppo del centro della testa e la comprensione dell’unità. “Io e il Padre siamo Uno”. Questo costituì il vero conseguimento del Cristo, Che fu il primo della nostra umanità a raggiungere la completa realizzazione. Questo è un punto di interesse vitale. Anche i nostri attuali Maestri di Saggezza sono giunti a questo stesso riconoscimento. La differenza fra Loro e il Cristo è che Egli aggiunse a questa realizzazione la capacità di essere un canale puro e incontaminato, esente da qualsiasi forma di identificazione con se stesso, a causa del Principio cosmico dell’Amore. Tuttavia, solamente i Maestri che raggiunsero l’adeptato nell’epoca Atlantidea possiedono il dono di questo sviluppo occulto. I discepoli sono portati a dimenticare che i Maestri stessi si trovano a diversi stadi sul sentiero della Loro particolare evoluzione.
Vedrai quindi, che stabilire il significato delle controparti del centro del cuore situate nel centro della testa, per esempio, costituisce uno dei grandi misteri che saranno rivelati in una determinata iniziazione superiore. Nella prossima grande razza, che seguirà alla nostra, la meta sarà innanzitutto duplice:
1. L’unità cosciente dei centri inferiori mediante un grande risveglio del centro del plesso solare.
La prossima razza sarà buddhica o intuitiva e quindi incarnerà, come espressione più alta della spirale in rotazione, il più grande mistero dello sviluppo astrale dell’antica Atlantide. Essa mostrerà la corrispondenza superiore di questo conseguimento. Tale sviluppo culminante segnerà la sua quarta iniziazione e rivelerà la trasmutazione della vita astrale nella coscienza buddhica.
2. Il trasferimento di tutta quest’energia mobilitata al centro del cuore, alla quinta iniziazione, con propositi di gruppo, effettuando ciò con piena coscienza risvegliata.
Nell’ultima razza il processo si ripeterà su una voluta ancora più alta della spirale, e tutto ciò che concerne il centro superiore sarà sviluppato e perfezionato occultamente, sempre tramite due stadi:
1. Quando le energie accumulate del plesso solare (il grande centro di distribuzione), del cuore e della gola saranno trasferite, alla terza iniziazione, al centro ajna, avrà luogo la completa “trasfigurazione” della razza.
2. Il processo sarà quindi portato avanti e, alla quarta iniziazione, le energie saranno focalizzate nel centro della testa.
Ciò porterà come risultato un avvenimento di tale significato esoterico che non mi è neppure possibile dartene un’idea, perché io stesso non lo conosco. È troppo lontano nel futuro, anche per coloro che sono attualmente Maestri di Saggezza. Soltanto il Cristo e il Buddha cominciano appena a percepirne il significato.
Quindi, non posso rispondere alla tua domanda perché, fino a che il centro della testa non sia un poco più risvegliato, la mia spiegazione non avrebbe senso. Tutto ciò che affermo è che con l’uso dell’immaginazione creativa, applicandoti costantemente alla via della testa, con una perseverante attività di gruppo, con una crescente capacità di distacco, e quindi un’identificazione meno potente con la coscienza individuale, tu stesso puoi forse arrivare a un vago barlume di quella vibrante realtà di cui il cuore è il riflesso.
Una cosa posso aggiungere. Come ti ho detto prima, l’attività del centro del cuore non si manifesta mai in rapporto agli individui. Questo è un fatto fondamentale. Ciò che sconvolge la maggior parte dei discepoli è la capacità del plesso solare (quando purificato e consacrato) di identificarsi con gli individui. Il centro del cuore invece reagisce solo all’impulso di gruppo, alla felicità o infelicità di gruppo e altri rapporti di gruppo. Ciò può darti un’indicazione utile. Questo è un argomento che faresti bene a prendere in seria considerazione e a discuterne con A.A.B. Che, come te, si trova sul difficile sentiero dell’insegnamento e della salvezza del mondo.

Agosto 1946
Mio Amato Fratello, a questo punto, avrai già letto e assimilato gli scritti e le comunicazioni tenuti in serbo per te fino al termine della guerra e al tuo conseguente scampato pericolo. Non è stato necessario che io mi esprimessi sulla situazione esistente, poiché lo stretto legame che unisce il Maestro K.H., me stesso e te, assicura la comprensione ed evita perdita di tempo.
Hai attraversato un periodo di grande difficoltà e pericolo senza perdere nulla della tua presa spirituale sulla realtà essenziale o della tua visione spirituale. La tua forza è stata tale da elevare con te la tua famiglia proteggendola sempre. Avendo raggiunto una vetta del conseguimento spirituale, puoi scorgerne un’altra e fra le due vette esiste un campo di servizio, una sfera di pericolo, un luogo d’annebbiamento emotivo e delle profonde paludi attraverso le quali devi lottare, fino alla riuscita prevista dalla tua anima per questa vita. Tu puoi raggiungerla ed io e A.A.B. siamo pronti ad aiutarti.
Uno scambio di opinioni sorse fra il tuo Maestro (K.H.) e me. Eri stato inviato (o prestato, se così posso dire) per essere d’aiuto nel mio Ashram. Discutemmo l’argomento relativo al fatto se le tue sofferenze degli ultimi anni non avrebbero giustificato il tuo ritorno all’Ashram di K.H., dove il lavoro sarebbe stato duro ma non del medesimo tipo, e dove ci sarebbe stata minore necessità di lavoro e di contatto sul piano fisico. Io sostenevo che tu eri sufficientemente forte per la duplice prova; K.H. pensava che probabilmente tu lo fossi, ma che non occorreva chiedere a un discepolo di bere sempre la coppa del sacrificio fino all’ultima goccia, almeno finché l’iniziazione della crocifissione non fosse tua per diritto. Il compito che ti è assegnato oggi, con la tensione e la sofferenza che ne derivano, sarà di altro tipo e il dolore sentito sarà in gran parte mentale, ma “tu puoi sopportarlo”come si dice. Fu deciso di lasciarti provare a svolgere il compito richiesto per tre o sette anni (a tua scelta) e poi, se deciderai di non continuare nella direzione indicata, potrai abbandonarlo … senza sentirti in difetto. Questo lavoro può essere intrapreso solamente da persone che, come te, respingono senza alcuna difficoltà ogni atteggiamento separativo, e agiscono e pensano sempre in termini di umanità una e con amore inclusivo.
Tu, fratello mio, rispondi a tutti questi requisiti ... Questo compito è senz’altro parte del mio lavoro ... e io starò in contatto con te a intervalli frequenti. Puoi contare su quest’affermazione. Il tuo lavoro di meditazione deve andare di pari passo con la tua visione. Ti suggerisco di seguire il semplice schema che definisco “Le Vette” e di dedicare molto tempo al pensiero calmo e all’impressione. Sappi che sarai guidato passo per passo, quando sarà necessario. Il mio amore ti circonda e l’ingresso al mio Ashram è sempre aperto per te.

Novembre 1948
Fratello e Amico mio,
sono passati due anni da quando comunicai con te l’ultima volta tramite A.A.B., e questi sono stati per te anni di grande tensione e di grande sforzo. Ogni discepolo in questi momenti difficili deve sopportare tre tipi di tensione; anzi, fratello mio, direi meglio quattro:
1. Ci sono tensioni e sforzi derivanti dalla vita di famiglia del discepolo o dalle sue relazioni quotidiane immediate; di queste ne hai avuta la tua parte abbondante.
2. Ci sono tensioni e sforzi dovuti alla profonda vita interiore del rapporto con l’anima; queste portano con sé le proprie difficoltà particolari e uniche che non possono essere condivise con alcuno (ad eccezione del Maestro, quando il discepolo ha raggiunto il punto di sviluppo che tu hai raggiunto ora), e che pure creano una vita di tensione interiore capace di condurre inevitabilmente al prossimo punto di rivelazione.
3. Ci sono problemi e circostanze che sorgono dal periodo nel quale vive la nostra umanità moderna; oggi questi sono unici e di rilevante preoccupazione; implicano la messa in equilibrio di valori che prosegue in ogni settore della vita umana e che evoca nel discepolo sofferenza e ansia quasi insostenibili.
4. Ci sono anche complicazioni e prove particolari che hanno origine nelle relazioni ashramiche, stabilite dal discepolo mediante il suo contatto con l’Ashram.
Sono il risultato del suo tentativo di alleviare il peso dell’umanità e la misura della sua comprensione del Piano, all’unisono con tutta la Gerarchia. Ciò produce un’inevitabile crisi, e costituisce un peso che, aggiunto alle altre tre sfere di difficoltà, fa spesso pensare al discepolo che la sua croce (la sua vita verticale e orizzontale) sia più pesante di quanto possa sopportare.
La Croce Fissa diventa una realtà ed egli comincia a impararne il vero significato.

Questi quattro tipi di difficoltà si aggravano ulteriormente, quando consideri il fatto che vengono avvertite simultaneamente in tutti e tre gli aspetti della personalità del discepolo. Avviene una reazione nel suo corpo eterico, nel veicolo emotivo e nella sua mente. Questo ingenera quelli che a volte vengono definiti “i sette dolori divini”, descritti simbolicamente, e in modo molto inesatto, nella disciplina cristiana come le sette stazioni della Croce. Come ho già detto altrove, (19 )“dal punto di vista del simbolismo cristiano (anche se l’interpretazione è ancora inadeguata) queste sette crisi corrispondono alle sette stazioni della Croce che segnano la via del progresso di un Salvatore del Mondo”. Qui hai nuovamente il quattro e il tre, messi insieme in una sintesi di servizio, di disciplina e di sviluppo.
Tutti questi fattori sono stati attivi nella tua vita, fratello mio e condiscepolo. Vorrei lodarti su un punto. Hai continuato col tuo lavoro ashramico, coi tuoi pensieri e il servizio, nonostante quanto ti è accaduto. Ciò è stato notato da noi ed è precisamente tale qualità di stabilità spirituale che noi osserviamo. Il campo del tuo lavoro rimane invariato; costituisce parte del tuo debito karmico che non può essere evitato, ma il modo di lavorare e la natura del lavoro da realizzare dovranno essere modificati per motivi che sono certo tu comprenderai…
Come avrai notato, ti ho detto poco per quanto riguarda te stesso e il tuo sviluppo spirituale.
La guerra ha insegnato a molti discepoli che col servizio e il pensiero profondo arriva la vera saggezza; sono riusciti a comprendere che illuminando gli altri, la radianza della gloria di Dio può essere rivelata. Questo tu l’hai imparato e d’ora in avanti entri in una nuova fase del discepolato e puoi essere considerato un autodidatta.
Il lavoro assegnato ti richiederà una sola disciplina, ed è difficile. Consiste in una rigida programmazione del tuo tempo senza tener conto delle esigenze della tua personalità, degli ostacoli, di un corpo eterico la cui trama è troppo allentata, e di una sensibilità che ti rende la vita molto difficile. La grande necessità del servizio che puoi rendere e il compito disperato implicato nella riorganizzazione del tuo tempo e dei tuoi piani, ti aiuteranno molto a superare le suddette difficoltà e ti permetteranno, col tempo, di porvi rimedio. Non appartieni più, fratello mio, alla tua famiglia. Tu appartieni all’umanità, lezione che A.A.B. ha imparato con molta difficoltà.
Non ti do alcuna meditazione da seguire. Potrai trovare necessario apportare alcune modifiche in quella che stai già facendo. Considerati libero di cambiarla dove ritieni sia conveniente e cerca di stabilire costantemente e quotidianamente un contatto col tuo maestro e col mio, il Maestro K.H.
Ti osservo quotidianamente, fratello mio, e non lo dico con leggerezza. Puoi contare sulla mia comprensione e rivolgerti a me quando è necessario. Sviluppa la sensibilità telepatica per udire la mia voce, come io l’ho sviluppata per udire la tua."


(19 )Trattato dei Sette Raggi - Astrologia Esoterica, Vol. III, p. 476."




Dopo la pubblicazione di queste Lettere, poco o nulla si sa pubblicamente del Discepolato di Roberto Assagioli fino al suo decesso, avvenuto all'alba del 23 Agosto 1974, se non che evidentemente ha superato la grande Prova della Trasfigurazione, la cosiddetta Terza Iniziazione, ed ha continuato a servire l'Umanità ed i Maestri, preparandosi per la vita successiva, in cui probabilmente affronterà la tremenda Prova della Crocefissione, la Quarta Iniziazione, dove diventerà un Adepto, come accadde al Maestro Gesù circa duemila anni fa, sebbene su un Raggio diverso.

Andrea Fontana, 18 Ottobre 2011


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