SATURNO, Mitologia, Arte e Astrologia - SCIENZE ASTRATTE

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SATURNO, Mitologia, Arte e Astrologia

ASTROLOGIA > PIANETI, ASTEROIDI E PUNTI FITTIZI

SATURNO
Mitologia, Arte e Astrologia
di Andrea Fontana
Sabato 7 Settembre 2013

Anno Planetario Esoterico Mese Planetario Giorno di Saturno, ed Ora Planetaria Media e Intera



SATURNUS/Saturno, Kronos/Crono
Capricornus/Capricorno e Aquarius/Acquario (2012)

Quadro-scultura ad altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 X 50


Questo quadro-scultura raffigura Saturno, in latino Saturnus, che nella mitologia greca corrisponde a Kronos, (Crono) talvolta scambiato per la personificazione di Chrònos, il Tempo.
Saturno veniva anticamente raffigurato come un vecchio dalla barba lunga, talvolta con le ali.
Gli attributi di Saturno che tradizionalmente tiene in mano sono la clessidra e la falce: la prima, nella mano destra, misura il tempo, e la seconda, nella mano sinistra, che lo taglia inesorabilmente, così che anticamente la sua figura venne assimilata alla figura della Morte dalla falce in pugno.
Le più antiche rappresentazioni del Tempo mostrano un vecchio dalla barba lunga, che tiene in mano una clessidra e nell’altra mano una falce; la clessidra indica che il tempo è arrivato e la falce segnala che ora si raccoglierà ciò che si è seminato. Inoltre c’è un collegamento con la figura della Morte dalla falce in pugno, perché Saturno è il pianeta del Karma, che miete i frutti delle azioni.
Saturno indica il Tempo, ma non lo produce, poiché anch’egli soggiace al suo inesorabile influsso.

    
Il Tempo mostra le rovine che genera e i capolavori che lascia scoprire - Jean-Baptiste Mauzaisse (1784–1844)

In Astrologia, Saturno è considerato il pianeta incaricato di dare ad ogni individuo la giusta retribuzione al momento opportuno, come conseguenza delle proprie azioni.
Ma il dio Saturno non è mai esistito, bensì, come ogni Mito, è un agglomerato di simbologie. In realtà i Maestri di Saggezza hanno rivelato che Saturno è precisamente l'Angelo Custode, lo Spirito Guida o Angelo Guida di ogni persona (da non confondere con l'Angelo Solare, ossia il Sè superiore), a cui viene affidato prima di nascere dalle Leggi del Karma, o se preferiamo da Dio, per controllare scrupolosamente che tutto sia correttamente eseguito e che ogni debito o credito sia saldato con sicurezza, sebbene accada in rare volte che tale Angelo non riesca a impedire i gesti estremi, come nel caso dei suicidi.

   



La primordiale figura di Saturno mostra le ali, che infatti è il più noto simbolo spirituale degli Angeli, ma c'è un'altra antica figura che rappresenta Saturno.


   
 Acquaforte di Alessandro Bornaccini, Rimini, 1800             -         Dipinto di Paolo Vincenzo Bonomini

L'altra antica figura che rappresenta Saturno è uno scheletro con la falce in pugno, talvolta con le ali ed altre volte senza ali, che rappresenta la parte più evoluta ed avanzata del Karma simboleggiato dal pianeta che porta questo nome, poiché, solo quando tutto il karma è stato saldato, dopo migliaia di incarnazioni, la personalità scompare e sopravvive solo la Monade immortale, per cui il grande Iniziato raggiunge l'elevato livello di Maestro della Grande Loggia Bianca, che ha esaurito tutto il Karma e non ha più alcun obbligo di reincarnarsi.

Saturno governa il Segno del Capricorno e dell'Acquario per l’Astrologia Classica, ed il Segno del Capricorno per l’Astrologia dell’Anima, mentre per l’Astrologia della Monade governa la Costellazione di Libra, ma questo livello è vissuto solo dai grandi Iniziati dopo la terza Iniziazione,.




Nel mio quadro-scultura ho situato in basso a sinistra la figura mitologica del Capricorno, la capra-pesce, ed a destra la figura dell'Acquario.
In primo piano si vede una tartaruga, animale sacro a Saturno, di cui riflette le caratteristiche, quali la lentezza e la robustissima corazza che protegge l'animale e lo isola dall’esterno, come ricorda il racconto di Esopo: «La tartaruga disse a Zeus: "Voglio una casa tutta per me, in modo che vi possa entrare solo chi dico io!". Zeus rispose: "Avrai una casa tutta tua, ma ci potrai entrare solo tu!"». Infatti le tartarughe sono dotate di un guscio protettivo molto resistente e simile ad una corazza, in cui la parte superiore prende il nome di "carapace" e la parte inferiore prende il nome di "piastrone"; le tessere del carapace e del piastrone sono chiamate scuti.
La tartaruga è stata, fin dai tempi remoti, il simbolo del lento processo creativo, della lunga evoluzione percorsa dallo Spirito, per questo è collegata al più basso dei tre Centri maggiori, il Chakra della gola, che rappresenta Brahma (Saturno) l’aspetto creativo, lo Spirito Santo, che vitalizza la materia, ossia il corpo, e nella Psicologia dei Sette Raggi è collegato al Terzo Raggio = Attività intelligente o Adattabilità.


 
IL TEMPO (1986)
Terracotta policroma ad altorilievo di Andrea Fontana, con orologio a pila - cm. 80 x 80


Questo vasto quadro-scultura raffigura Saturno, in latino Saturnus, che nella mitologia greca corrisponde a Kronos, (Crono) talvolta scambiato per la personificazione di Chrònos, il Tempo.
In questo quadro la figura del dio del Tempo è raffigurata solo dalla vita in su e indica con la mano destra il Tempo (l'Orologio e lo Zodiaco con i simboli dei Pianeti). Saturno-Crono indica il Tempo, ma non lo produce, poiché anch'egli soggiace al suo inesorabile influsso. Gli attributi di Saturno, che tradizionalmente tiene in mano, sono la clessidra e la falce: la prima, nella mano destra, misura il tempo, e la seconda, nella mano sinistra, che lo taglia inesorabilmente, così che anticamente la sua figura veniva scambiata e assimilata alla figura della Morte, raffigurata come uno scheletro con la falce, ma in questo quadro, Saturno ha deposto la Clessidra e indica il tempo presente.
Lo Zodiaco raffigurato in alto alle spalle di Saturno, riporta la scala dodecacromica, con un colore relativo ad ogni Segno zodiacale.
Al suo interno sono incisi i simboli dei Pianeti che governano i Segni Zodiacali per l'Astrologia Classica.
All'esterno dello Zodiaco sono incisi i simboli dei Pianeti che governano l'Astrologia dell'Anima.
Alla destra di Saturno è situata una pergamena aperta, su cui è incisa una quartina allegorica, che fa riferimento al mito di Cronos-Saturno, in cui egli venne detronizzato da suo figlio Zeus-Giove, esattamente come gli era stato predetto e nonostante la sua feroce opposizione ed il suo tenace dominio sul Tempo e sul Karma:

"Sovrano e spodestato
scandisci lento Ore, Mesi ed Anni.
E mostran gli Astri il Fato:
ricorda che di Lui anche Tu patisti i danni."

Andrea Fontana - 1986


   
Saturno, governatore del tempo, 1499





MITOLOGIA



Saturno-Crono corrisponde al dio Brahma degli indù e secondo altri corrisponde al dio Shani, al dio Sebek dell’antico Egitto, al dio Ninurta degli antichi babilonesi, al dio Baal degli antichi cartaginesi o punici, ed al dio Moloch per i Cananei e Fenici, anche conosciuto come 'Drago della Vita'.

        

Alcune immagini che raffigurano Brahma                                                                                   

Brahman, personificazione del supremo, è il creatore dell'universo e membro, insieme a Shiva e Vishnu, della Trimurti indù, la triade divina di formazione postvedica. Benché l'attività creatrice sia stata attribuita a diverse divinità nel periodo vedico più antico, nell'epoca dei Brahmana (un genere di letteratura vedica interessata al dogma e al rituale, ma ricca anche di riferimenti mitici e speculazioni filosofiche) il dio padre, Prajapati (l'epiteto vedico di Brahma), appare l'unico creatore. Nella 'Manu Smriti', o Leggi di Manu, si afferma che Brahma, già autonomamente esistente, crea il mondo dall'Uovo cosmico e la sua esistenza si protrae per un tempo così lungo da non essere paragonabile alle grandezze concepibili dall'uomo. Le tradizionali rappresentazioni indù di Brahma lo raffigurano nato da un loto che spunta dall'ombelico di Vishnu e dotato originariamente di cinque teste, una delle quali viene tagliata da Shiva. La sua sposa è Sarasvati, la personificazione dell'eloquenza, la dea del sapere e delle arti che costituisce una delle numerose personificazioni della 'Grande Dea'. Nell'attuale religione indù Brahma svolge un ruolo di secondo piano: Vishnu, Shiva e la stessa Sarasvati vengono venerati più diffusamente di questo dio.

      
Shani-Saturno

       
Il dio induista Shani in diverse raffigurazioni


       


Nella Mitologia Vedica Shani è il leggendario re dei malefici, associato alla morte, povertà, malattia, separazione, tristezza e perversione, ma ha anche un lato benefico, almeno per la vita spirituale, in quanto rappresenta il potere della disciplina, l’ascetismo e la solitudine. Ma non si deve dimenticare che la distruzione è la necessaria controparte della creazione. Tutto ciò che nasce è destinato a finire, e si trasforma.
Shani è uno dei Navagraha o Jyotisa dell'Astrologia Vedica; è il Signore del Sabato ed è anche conosciuto come Sanaiscara. Il suo mantra è 'Om Hlim Sham Shanaye Namah'.
Il termine Shani denota anche il settimo giorno, o Sabato, nella maggior parte delle lingue indiane e proviene da “Śanayē Kramati SAH“ = 'colui che si muove lentamente', perché Saturno impiega circa 30 anni a girare intorno al Sole.
Shani è un deva ed è figlio di Surya e della moglie Chhaya, quindi è noto anche come Chayyaputra. Egli è il fratello maggiore di Yama, il dio indù della morte, che in alcune scritture corrisponde alla liberazione di giustizia.
Shani restituisce i risultati delle proprie azioni durante la vita attraverso punizioni e ricompense adeguate; invece Yama concede i risultati delle proprie azioni dopo la morte.
Si dice che quando Shani aprì gli occhi da bambino per la prima volta, il Sole fosse entrato in un'eclissi, che denota chiaramente l'impatto di Shani sulle carte astrologiche. Egli è conosciuto come il più grande maestro e benefattore per i giusti, nonché il più grande punitore per coloro che seguono la via del male, dei tradimenti e delle vendette ingiuste. Egli è raffigurato di colore scuro, vestito di nero, impugna una spada, frecce e due pugnali in compagnia di un corvo, che è l'animale sacro di Shani Vahana.

     

   Sebek, raffigurato su una pergamena, e scolpito a rilievo nel Tempio di Kôm Ombo in Egitto

Sebek (noto anche come Sobek, Sochet, Sobk, Sobki, Soknopais, e, in lingua greca, Suchos) è il dio delle acque e delle inondazioni del Nilo nella mitologia egizia, è citato nei 'Testi delle Piramidi' come figlio della dea Neith, nel ruolo di Signore delle acque e della fertilità. Era generalmente raffigurato come un uomo con la testa di coccodrillo, spesso con l'ureo sul capo e l'ankh in una mano.
Veniva adorato nella capitale del XXI distretto dell'Alto Egitto, Crocodilopolis, l'odierna Faiyum.
Il santuario principale a lui dedicato si trova a Kom Ombo; nella vicina necropoli sono state trovate mummie di coccodrilli, animali sacri al dio.
È stato venerato soprattutto ai tempi del Medio Regno mantenendo sia la valenza benefica sia quella malefica e dopo, durante il Secondo periodo intermedio, alcuni sovrani della XIII dinastia inserirono il suo nome nella propria titolatura.


      
Bassorilievo dal tempio di Ninurta a Nimrud, in Iraq, raffigurazione la divinità Lamassu e il dio Ninurta

      

   Il bassorilievo originale proveniente dal Tempio di Ninurta a Nimrud, ed un disegno dell'ingresso del Tempio

Ninurta
, deriva da 'Nin Ur', e significa "Signore della Terra".
Ninurta è ricordato come il dio della guerra nei miti arcaici, il dio che ha quattro ali, come sono mostrate da un rilievo in pietra trovato nel tempio di Ninurta a Nimrud, in Iraq. Nimrud è il nome attribuito nell'ottavo secolo dagli arabi all'antica città assira situata a sud di Ninive sul fiume Tigri, il cui nome originale della città era Kalhu o Kalkhu, che è stata nominata anche nella Bibbia con il nome di Calah (Kalakh).
L'immaginario di Ninurta si adatta ai miti del vicino Oriente antico. Anche in un antico bassorilievo della città assira di Ninive, il dio Ninurta è raffigurato con quattro ali, proprio come gli esseri nella visione di Ezechiele che hanno quattro ali. Le ali dei quattro esseri nella visione, richiamano alla mente la descrizione dei cherubini del Tempio di Salomone, il 'Sancta sanctorum'.

Nella mitologia sumera e accadica Ninurta era il dio di Lagash (nome di una delle più antiche città sumere e successivamente babilonesi) identificato con Ningirsu, per tutto identico a lui. Nelle vecchie traslitterazioni il nome del dio veniva reso come Ninib o Ninip, e nelle prime descrizioni era ritratto come una divinità solare.
Nella città di Nippur, una delle più antiche città della Mesopotamia, il dio Ninurta era adorato come parte di una triade di divinità che comprendevano suo padre, Enlil, e sua madre, Ninharsag. Ninurta è stato spesso ritratto con arco e freccia, una spada a falce o una mazza, ed è stato chiamato Sharur, dio in grado di parlare nell'antica leggenda sumera chiamata "Atti e Gesta di Ninurta", in cui può prendere la forma di un leone alato, che rappresenta l'archetipo della successiva divinità Lamassu, figura mitica di cui esistono varie rappresentazioni, ma in genere è raffigurata con un corpo di toro o leone alato e la testa umana, per identificare in essa la forza di un toro o di un leone, le ali di un angelo e la saggezza dell'uomo.
In un'altra leggenda Ninurta combatte con un mostro dalle fattezze di un uccello chiamato Imdugud (in accadico "Anzû"). Una versione babilonese narra del modo in cui il mostro Anzû rubò le Tavolette dei Destini che Enlil necessitava per poter mantenere il proprio comando: Ninurta uccide ognuno dei mostri in seguito noti come "Eroi Uccisi" (il Guerriero Drago, il Re Palma, Lord Saman-ana, il Bisonte da battaglia, il Tritone, il Serpente a sette teste, il Montone selvaggio a sei teste), e li spoglia degli oggetti di valore (Gypsum, Rame forte, la nave Magilum), ed infine Anzû viene ucciso da Ninurta il quale riporta le Tavolette al padre Enlil.
La moglie di Ninurta era Ugallu nella ittà di Nippur, e Bau (dea della medicina e dea patrona di Lagash) quando egli veniva chiamato Ningirsu.


       
Statua del dio cartaginese 'Baal Hammon', Museo del Bardo, Tunisi

              

Baal è un nome utilizzato ampiamente nel Vecchio Testamento biblico per indicare inizialmente dèi minori locali, e successivamente il Dio supremo dei Cananei, gli abitanti di Canaan, la terra del "rosso porpora", dove i loro stretti parenti, i Fenici, da loro indistinguibili per lingua, recuperavano la preziosa tintura che li avrebbe resi ricchi e famosi nell'intero Mediterraneo. L'evoluzione da divinità minore a Signore dell'Universo di Baal, si era già compiuta nel XIV secolo avanti Cristo, come ci viene testimoniato dai testi contenuti nelle tavolette di Ugarit, antica città del Vicino Oriente, attualmente denominata Ras Shamra, non lontana da Latakia, in Siria. Baal è comunemente chiamato "il figlio di Dagan", sebbene questo Dagan (nei testi biblici Dagon), non appaia come protagonista dei testi mitologici del periodo. Altri titoli con cui veniva caratterizzato erano "Cavaliere delle Nubi", poi utilizzato, secondo alcuni studiosi di religioni comparate, anche nei Salmi 68:5 per il Dio unico ebraico Yahweh, nonostante nelle versioni attuali la traduzione letterale, corretta dal punto di vista linguistico, sia "che cavalca attraverso i deserti", oppure "l'Onnipotente" e il "Signore della Terra".
Essendo il dio dei temporali, Baal fu spesso descritto come il più vigoroso e aggressivo degli dèi, residente sul Monte Zaphon, a nord di Ugarit, e rappresentato nell'atto di lanciare una saetta, come poi sarebbe successo per il greco Zeus. L'adorazione di Baal, nella sua molteplice forma di Dio supremo o di divinità minore, è sicuramente molto risalente nel tempo rispetto al XIV secolo avanti Cristo delle tavolette di cui si parlava ed è strettamente collegato ai popoli semitici, secondo la tradizione discendenti di Sem, il figlio maggiore del biblico Noè.
Nella lingua semitica, il termine "ba'al" significava "signore" o "proprietario", quindi è facilmente comprensibile come tale termine sia poi stato utilizzato per denotare Dio, come signore supremo. Il culto di Baal celebrava annualmente la sua morte e resurrezione come parte dei rituali della fertilità cananei. Nell'ambito di tali cerimonie erano compresi non solo la prostituzione rituale, bensì anche i sacrifici umani. Entrambe le pratiche avrebbero portato a notevoli contrasti con gli Israeliti monoteisti e osservanti una morale rigorosa e antipagana.
L'evoluzione di Baal in dio della fertilità si può considerare una conseguenza della sua caratterizzazione originaria come dio delle tempeste, infatti, sebbene il clima di Canaan non preveda estati torride come quelle della vicina Mesopotania, esso è sufficientemente segnato da periodi secchi e periodi piovosi da far coincidere l'arrivo delle piogge con la rinascita e la fertilità.


La fede in Baal si estese dai Cananei ai Fenici, i quali, sebbene più conosciuti come popolo marinaro, erano pur sempre un popolo originariamente agricolo. Baal, insieme ad Astarte, l'equivalente della greca Afrodite, furono gli Dei fenici della fertilità. Baal, divenuto ora Dio del Sole, fu ferventemente adorato in quanto, secondo le predicazioni dei sacerdoti fenici, era responsabile delle siccità, delle malattie e di altre calamità, particolarmente legate ai raccolti e all'allevamento del bestiame. Data l'importanza dei compiti di Baal, in tempi di sventura non era raro che scoppiassero frenesie religiose particolarmente efferate, in cui sacrifici umani, soprattutto di bambini, fossero offerti al grande dio Moloch, nome fenicio di Baal.
I Fenici, come è noto, furono eccellenti navigatori e commercianti. Insieme alle loro merci, nelle traversate del Mediterraneo, portarono con sé anche il culto di Baal che si diffuse tra i Moabiti e i Midiniti, nonché tra gli Israeliti.
La più famosa delle colonie fenice fu Cartagine, città che avrebbe conteso per lungo tempo la supremazia del Mediterraneo occidentale ai Romani. Nelle sue terre si adorava Baal Hammon, il cui nome era scritto anche come Baal Ammon o Amun, e ciò fa pensare a una contaminazione tra la religione fenicia e quella egizia che adorava il Dio Amun-Ra. La città di Ammonium in Egitto, visitata anche da Alessandro il Grande durante la sua conquista dello stato egizio, fu famosa per l'importante oracolo di Baal Ammon.
Nei templi cartaginesi di Baal Hammon, era comune trovare una statua del dio rappresentato con le braccia protese in avanti e le mani dirette verso il basso, a indicare la fossa dove le vittime sacrificali venivano immolate e bruciate. La pratica dei sacrifici umani, già ricordata in precedenza per i Fenici, fu mantenuta anche presso i Cartaginesi che, in tempi di pericolo estremo per la nazione, arrivarono, secondo la tradizione, a sacrificare i propri primogeniti. La pratica era sufficientemente diffusa nel Vicino Oriente da essere ripresa anche nell'Antico Testamento, con la storia di Abramo che seguendo l'indicazione di Dio, era pronto a sacrificare Isacco, suo primogenito, salvato in extremis dall'intervento di un Angelo (Genesi 22).

    
Sacrifici umani di bambini al dio Moloch ed al dio Baal


Nonostante queste originarie pratiche comuni, l'evoluzione religiosa degli Israeliti li portò a vedere le abitudini sacrificali dei vicini di origine fenicia di far giungere i bambini "attraverso il fuoco a Moloch", così tradizionalmente era descritto il sacrificio umano, come un abominio agli occhi di Dio. Per non parlare della prostituzione rituale compiuta presso i templi di Baal, aborrita dagli Ebrei dalla ferrea morale. A ogni modo, Baal Hammon non era il dio supremo del pantheon cartaginese e già verso il 500 a.C., la dea Tanit seppe conquistare il primo posto nella devozione dei Cartaginesi credenti.
La situazione del dio Baal presso il popolo ebraico risultò a lungo contraddittoria e il suo culto fu ampiamente diffuso tra la popolazione, tanto che diversi re e parte della nobiltà delle dodici Tribù d'Israele ricordate dalla Bibbia, lo adorarono.
Lo scontro definitivo fra i Fenici e gli Ebrei avvenne al tempo dei Profeti biblici, che denunciarono con estrema durezza e fermezza il culto di Baal e ciò che avveniva all'interno dei suoi Templi. La crescente insofferenza degli Israeliti osservanti le regole di Yahweh può essere una semplice spiegazione dei grandi cambiamenti toponomastici che avvennero in tale periodo, con città come Esh-baal che divenne Ish-bosheth, Jerub-baal che si trasformò in Jerubbesheth e Merib-baal trasformata in Mephibosheth. Il termine "bosheth" o "besheth", secondo i linguisti, indicherebbe il termine "vergogna". Gli israeliti non furono meno intransigenti con i nomi di persona, dove Baal-zebub cambiò in Beelzebub, divenuto poi storicamente famoso col biblico Belzebù, angelo caduto per fedeltà a Satana.
Nel 1978, un gruppo di archeologici israeliani, scavando presso un sito del XVIII secolo a.C. nel deserto del Sinai orientale, rinvenne diverse iscrizioni che menzionavano Baal ed El, altro Dio semitico a volte coincidente con Baal, nella forma contratta di Elohim, nome usato per indicare Dio nella Bibbia ebraica.
Durante la XVIII dinastia del Nuovo Regno in Egitto il culto di Baal fu formalmente riconosciuto, tuttavia, la sua presenza come divinità popolare doveva essere precedente ed è possibile che essa abbia fatto la sua comparsa nelle terre dei faraoni durante il dominio straniero dei semitici Hyksos.
La similitudine tra la mitologia legata a Osiris ed a Baal, sebbene non connesse, dovette contribuire ulteriormente all'accettazione di Baal come Dio nel pantheon Egizio. Ulteriori similitudini, in quanto Dio delle Tempeste, possono essere trovate con le divinità egizie Seth e Montu.
L'egittologo E. A. Willis Budge ritiene che il nome di Baal fosse stato mutato in Bar o Balu e che coincidesse con il Dio della Guerra e rappresentasse la personificazione del potere distruttivo del sole e del vento del deserto, divenendo quindi, nell'arido Egitto caratterizzato dall'eterna lotta delle terre coltivabili con la sabbia circostante, un Dio molto specifico e identificabile.



Kronos evira il padre Uranus - Palazzo vecchio di Firenze


Nella Mitologia greca, Kronos era il figlio più giovane di Urano e di Gea (Terra) ed era uno dei Titani.
Egli aiutò la madre a liberarsi del padre Urano che giaceva costantemente su di lei impedendo ai figli concepiti di uscire dal suo grembo, per cui evirò il padre con un falcetto fabbricato dalla Terra, gettò l'organo amputato nel mar Egeo (da cui nacque Afrodite-Venere) e prese il posto di Urano alla guida del mondo. Poi Crono scacciò i fratelli Ciclopi e gli Ecatonchiri e li confinò nel Tartaro. In seguito sposò la sorella Rhea, nota anche come Cibele, nome della dea frigia chiamata "Madre degli dèi" o la "Grande Madre", con la quale generò i principali dèi del Pantheon greco.

                                   

                Kronos regna sul mondo                   -          Allegoria di Crono che divora i suoi figli appena nati   


Un oracolo aveva predetto a Crono che sarebbe stato a sua volta detronizzato da uno dei suoi figli, quindi, per evitare di perdere il suo potere, così come era capitato a suo padre Urano, che egli stesso aveva spodestato, e non potendo uccidere i suoi figli poichè divinità immortali, appena Rea li aveva partoriti, se li ingoiava. Crono divorò Demetra (Cerere), Hera (Giunone), Hestia (Vesta), Hades (Plutone) e Poseidone (Nettuno).

                             
Francisco Goya, 1820, Museo del Prado, Madrid    -   Saturno che ingoia i figli, incisione di Maarten de Vos


Infine Rhea diede alla luce Zeus (Giove), il suo terzo figlio maschio, e, non potendo sopportare la fine di ogni suo figlio, si nascose nella profonda caverna Ida, nell'isola di Creta, dove diede alla luce Zeus, che affidò alle cure delle ninfe; poi risalì al cielo portando al marito, invece che un neonato, una pietra avvolta in fasce, che Cronos subito inghiottì. Secondo altre versioni, Rhea immerse Zeus nel fiume Neda e lo affidò alla madre Terra e portò a Crono una pietra avvolta in fasce, che egli divorò credendo che fosse suo figlio.


   
Rhea consegna a Cronos una pietra al posto di Zeus


Quando Zeus fu adulto, egli somministrò al padre Crono un veleno che gli fece vomitare tutti i figli ingoiati.
In seguito, dopo una guerra intrapresa insieme ai fratelli liberati, Zeus riuscì a vincere il padre, a rinchiuderlo e ad affidarlo alla custodia degli Ecatonchiri, per l'eternità.
Il culto di Cronos era sostenuto in prevalenza ad Atene, dove si celebravano in estate le feste Cronie, in Beozia, a Rodi ed a Cirene.

      

Saturnus, di Polidoro Caldara da Caravaggio, 1500   -          SATURNUS, di Maarten de Vos, 1581

Nella Mitologia romana Saturno fu spodestato dal figlio Giove e fu esiliato in Ausonia (Italia), dove venne accolto benevolmente dal dio Giano. Si stabilì sul Campidoglio, nello stesso luogo dove poi sorgerà Roma, dove fondò un villaggio che prese il nome di Saturnia ed insegnò l'agricoltura alle genti del luogo, ancora selvagge. Per i suoi molti meriti avrebbe ricevuto una parte del regno di Giano, che gli conferì anche il dono della preveggenza.
Saturno avrebbe inoltre generato "Picus", primo re del Lazio.

   
Le grandi feste dei Saturnali


Nell’antica Roma, nel mese di Dicembre, al Solstizio d'Inverno, venivano celebrati i Saturnalia, o Saturnali, feste licenziose dove venivano temporaneamente invertiti i ruoli fra i padroni e gli schiavi. In memoria dell'antica 'Età dell'Oro' dell'uomo, era mitica durante la quale Saturno aveva governato. Originariamente duravano un solo giorno, tenendosi il 17 dicembre, ma in seguito duravano una settimana. Durante i Saturnalia, il ruolo di padroni e schiavi veniva invertito, i vincoli morali venivano meno e le regole dell'etichetta ignorate. Si pensa che i Saturnalia ed i Lupercalia siano le origini del Carnevale.
Il rito degli Argei, durante il quale si gettavano fantocci di giunco nel Tevere dal ponte Sublicio ogni 15 maggio, era secondo Ovidio connesso a Saturno, ed avrebbe ricordato un antico sacrificio di un uomo per ogni 'gens' al dio, che ebbe inizio in età preromana, stabilito per responso di Giove Fatidico.

       



Prima degli influssi della cultura greca, Roma possedeva le proprie divinità, chiamate in latino 'numina', che significa "potenze", "presenze" o "desideri". I primi Romani erano legati ai loro dèi in modo meno mistico e più pratico. I 'numina' più importanti erano i Lari ed i Penati, e Saturno era in origine uno dei 'numina', che si credeva proteggesse i campi e le sementi.

                                                                
Statua romana di Saturno del II secolo, Museo del Bardo, Tunisi         -      Statua di Opi, dea del raccolto


Sua moglie si chiamava Opi, la dea che proteggeva il raccolto e che divenne l'equivalente della dea greca Rhea. Saturno era il padre di Cerere, Giunone, Vesta, Nettuno, Plutone e Giove oltre ad altri figli.
Più tardi, quando l'influenza greca sulla religione romana crebbe, Saturno venne associato a Crono, il titano padre di Zeus.


Statuetta di Saturno datata circa al 100-400 d.C.


Il nome Saturno sembra che provenga dalla radice indoeuropea 'sat', da cui derivano le parole latine 'satus' e 'satur', che indicano pienezza, abbondanza, ricchezza, soddisfazione.   
Anticamente il suo nome si faceva derivare da 'sator' = seminatore, da 'satum', supino del verbo 'serere' = seminare, etimologia che oggi è poco accettata per la brevità della “a” di 'satum'.                                                                        
Gli ermetisti lo hanno collegato al vocabolo sanscrito 'sat', che significa “Essere”, ovvero la Realtà Metafisica che trascende l'Illusione, ed in effetti ciò che la Religione greco-romana chiamava "Regno di Saturno" é assonante al “Satya Yuga”, che in India indica l'Età dell'Oro, e 'satya' significa “Verità”, perchè deriva dalla radice 'sat', Essere.


Saturno che regna nell'Età dell'Oro, il “Satya Yuga”


Il nome stesso "Satya" riflette la natura peculiare del dio Saturno nel suo periodo aureo, caratterizzato da pienezza di potenza, fecondità, abbondanza e ricchezza, che conferma che Saturno avrebbe regnato nella mitica Età dell'Oro, quando la Primavera era perpetua, vi era abbondanza di ogni frutto della Terra, uomini e dèi vivevano insieme e non vi era necessità di lavorare, né distinzioni sociali, gli uomini si consideravano tutti fratelli ed avevano tutte le cose in comune, senza invidie o gelosie, vivendo in serena pace e liberi da ogni paura.
Nel tomo primo di “Antologia; giornale di scienze, lettere e arti”, Firenze, 1821 (pag. 399) è spiegato che il nome Saturnus deriva da 'Satuornoy', con il significato di 'creato'.

Il pianeta Saturno fu così chiamato dal nome della divinità già nell'antichità.


     
Saturnus, di Sebald Beham, 1540                                   Saturnus, di Jacob Matham, 1597



GEROGLIFICO DELLA VITA DELL'UOMO, di J. Marriot, Londra 1638


    
SATURNO e CARRO DI SATURNO, di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778)



    

Torre del castello di Cardiff, Galles.  Statua di Saturno in pietra di Thomas Nicholls del 1869-1873 - h. m. 2,75

       

Questa grande statua di Saturno è situata sulla cima della torre dell'orologio del castello di Cardiff, nel Galles, ed è alta 9 piedi (metri 2,75). La statua fa parte del gruppo di 7 statue raffiguranti i pianeti antichi dell'Astrologia, che raffigurano anche i Segni zodiacali: Sole, Mercurio, Venere, Luna, Marte, Giove e Saturno, che lo scultore ha stranamente raffigurato con una zappa, anzichè con la classica falce, ed ai suoi piedi ha posto l'anfora di Aquarius e la capra-pesce di Capricornus.
Le statue sono considerate come un raro esempio di sculture dipinte conservate all'esterno, che furono scolpite nella pietra da Thomas Nicholls nel 1869 e colorate nel 1873. Nel corso degli anni sono state ridipinte più volte a causa del degrado causato dagli agenti atmosferici; l'ultimo restauro è iniziato nel 2004 ed è terminato nel 2008, stavolta includendo la completa ridipintura e ristrutturazione delle statue con foglie d'oro, dopo una ricerca effettuata con il microscopio sugli strati decorativi che sono stati applicati nel corso degli anni, al fine di identificare i colori originali e le tecniche decorative.


SATURN, di Hans Thoma (Bernau im Schwarzwald, 2 ottobre 1839 – Karlsruhe, 7 novembre 1924)




           
       Il trono di Saturno, di Elihu Vedder (1836-1923)                     Saturno, di Vanya Zhuravlev, Edimburgo



Statua in bronzo di Saturno, Milano, Cimitero monumentale




ASTRONOMIA


Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più grande, dopo Giove. Saturno è classificato come gigante gassoso insieme a Giove, Urano e Nettuno, e possiede una struttura interna molto simile a quella di Giove, e anch’egli presenta una composizione affine a quella del Sole, essendo costituito per il 75% di idrogeno ed il 25% di elio, con tracce d'acqua, metano ed ammoniaca.



Saturno è l'ultimo dei pianeti visibili ad occhio nudo, ed era conosciuto sin dall'antichità.
Il primo astronomo ad osservarne la sua forma peculiare fu Galileo, che nel 1610 non riuscì a risolvere completamente la figura del pianeta circondato dai suoi anelli. Inizialmente il pianeta gli apparve accompagnato da altri due corpi sui lati, e pertanto lo definì "tricorporeo". Con le osservazioni successive - e l'uso di strumenti più sofisticati - la variazione dell'angolo visuale degli anelli gli mostrò aspetti diversi, che lo spinsero a definire bizzarro il pianeta. Galileo nei suoi schizzi ipotizzò varie soluzioni per la forma di Saturno, fra cui anche possibili anelli, che tuttavia erano tangenti la superficie del corpo celeste.
Nei secoli successivi Saturno fu oggetto di studi approfonditi.
Nel 1649 un costruttore di telescopi marchigiano, Eustachio Divini, pubblicò per la prima volta un'illustrazione dettagliata degli anelli di Saturno; successivamente nel 1655 l'astronomo Christiaan Huygens fu il primo ad intuire la natura anulare dei corpi visti da Galileo attorno al pianeta, e scoprì anche il satellite Titano.
Giandomenico Cassini nel 1675 fu il primo a ipotizzare la natura degli anelli e vi individuò la prima suddivisione o lacuna, che ancora oggi porta il suo nome. Inoltre nel 1671 scoprì altre quattro lune saturniane, nel 1672 Rea, nel 1684 Dione e Teti. La natura "granulare" degli anelli fu dimostrata per via teorica nel 1859 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell.

      


Saturno possiede ben 61 satelliti naturali, di cui se ne conoscono 49 tra confermati e probabili, 12 dei quali scoperti solo nel 2005 grazie al telescopio giapponese Subaru, ma solo 30 sono attualmente dotati di nomi propri e non sarà mai possibile quantificare con precisione il loro numero, perché tecnicamente tutti i minuscoli corpi ghiacciati che compongono gli anelli di Saturno sono da considerarsi satelliti. Il satellite saturniano più interessante è Titano, l'unico del sistema solare a possedere una densa atmosfera simile ai pianeti.
Saturno possiede un grande sistema di anelli planetari, composti da milioni di piccoli oggetti ghiacciati, della grandezza di un chilometro o meno, orbitanti attorno al pianeta sul suo piano equatoriale, e organizzati in un anello piatto. Poiché l'asse di rotazione di Saturno è inclinato rispetto al suo piano orbitale, anche gli anelli risultano inclinati. Questa natura "granulare" degli anelli fu dimostrata per via teorica fin dal 1859 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell.
La loro scoperta è dovuta a Christiaan Huygens, nel 1655; in precedenza già Galileo Galilei aveva notato delle insolite protuberanze ai lati del pianeta, ma la scarsa potenza del suo telescopio e la particolare posizione di Saturno all'epoca - con gli anelli disposti di taglio per un osservatore terrestre, e quindi periodicamente invisibili - non gli avevano permesso di distinguerne la forma con chiarezza.
Gli anelli sono divisi in sette fasce, separate da delle divisioni che sono quasi vuote. L'organizzazione in fasce e divisioni risulta da una complessa dinamica ancora non ben compresa, ma nella quale giocano sicuramente un ruolo i cosiddetti satelliti pastori, lune di Saturno che orbitano all'interno o subito fuori dell'anello.
L'origine degli anelli è sconosciuta. Ci sono due ipotesi principali: che siano il risultato della distruzione di un satellite di Saturno, ad opera di una collisione con una cometa o con un altro satellite, oppure che siano un "avanzo" del materiale da cui si formò Saturno che non è riuscito ad assemblarsi in un corpo unico.


Saturno fotografato a colori della sonda Cassini


Nell'ottobre del 2009 grazie al telescopio spaziale Spitzer, è stato scoperto il più grande anello di Saturno mai osservato prima di oggi. Questo enorme anello si trova alla periferia del sistema di Saturno, in un'orbita inclinata di 27º rispetto al piano del sistema di sette anelli principali. Il nuovo anello, che si ritiene sia originato da Febe, è composto di ghiaccio e di polvere allo stato di particelle alla temperatura di -157 °C. Pur essendo molto esteso questo anello è rilevabile solo nello spettro infrarosso, perché non riflette la luce visibile. La massa dell'anello comincia a circa 6 milioni di chilometri dal pianeta e si estende su 11,9 milioni di chilometri. La scoperta potrebbe essere decisiva per risolvere il problema legato alla colorazione del satellite Giapeto, poichè gli astronomi ritengono che le particelle dell'anello, che orbitano Saturno in modo retrogrado (proprio come Febe), vadano a collidere contro la superficie di Giapeto quando esso, durante il suo moto orbitale, attraversa l'anello.

Saturno compie il giro dello Zodiaco in circa 29 anni e 9 mesi, ed ha un passo annuale di circa 12 gradi.



Esagono di Saturno


Recentemente è stata pubblicata una sorprendente fotografia di Saturno, che ritrae una struttura insolita, con una forma esagonale che circonda il polo nord del pianeta, ed è stata avvistata per la prima volta trent'anni fa.
Mai nulla di simile con una tale geometria regolare era stato visto su qualsiasi pianeta del Sistema solare.
Gli astronomi sono stati in grado di studiare e misurare questo fenomeno e, tra le altre realizzazioni, stabilire il suo periodo di rotazione. Per di più, questo periodo potrebbe essere lo stesso di quello del pianeta stesso.

Saturno è l'unico pianeta del sistema solare in cui tempo di rotazione rimane sconosciuto.

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ASTROLOGIA   



    
Croce della Materia + Mezzaluna dell'Anima

Il glifo di Saturno è rappresentato dalla Croce della Materia unita in basso ad una particolare Mezzaluna dell'Anima ricurva nella parte in basso, che ricorda simbolicamente la falce di Saturno che usa per tagliare il superfluo, infatti la croce rappresenta la Materia e la falce rappresenta l'Anima, che matura la personalità per mezzo delle Leggi spirituali, come la Legge del Karma.

            
Saturno Diretto e Saturno Retrogrado



Quando Saturno diventa Retrogrado il glifo si inverte, la Mezzaluna dell'Anima si sposta a Est-sinistra e la Croce della Materia a Ovest-destra.
L'individuo che presenta Saturno Retrogrado è seriamente intento a completare ciò che ha dovuto interrompere nelle vite passate, ma tale persona è lenta nel portare a termine ciò che aveva precedentemente lasciato in sospeso, per cui questo individuo pone dei limiti interiori imponendo un autocontrollo costante sia a livello di pensiero che di azione, sebbene ci sia un rifiuto caparbio alle regole esterne. Questa reattività ostile non permette di sentirsi a posto e di arrivare a una posizione soddisfacente, ma si scontra inevitabilmente con l'autorità. Alquanto faticoso e incomprensibile in giovinezza, mostra i suoi vantaggi man mano che si matura e ci si rende conto della necessità dello sforzo disciplinato e dell'impegno responsabile, senza i quali si rischierebbe di vivere allo sbaraglio e in una giungla dove è il più prepotente a vincere. Saturno Retrogrado svela la Legge che regola l'armonia e alla quale ci si attiene senza sforzo. La lezione che insegna è quella della Giustizia, non quella umana spesso orba, ma quella che la trascende e considera il tutto con attenzione e rispetto.

Saturno possiede qualità sia inferiori (materiali) che superiori (spirituali).    
Dobbiamo considerare che Saturno, come ogni altro Mito collegato ai pianeti del nostro sistema solare, ha diversi significati perché esistono diversi livelli evolutivi e quindi la coscienza di ogni individuo corrisponde ad un determinato significato.
La maggior parte dell'Umanità sta ancora sviluppando i livelli inferiori di Saturno, oppure si trova nei livelli intermedi e più raramente è vicina ai livelli superiori: per coloro che sono nello stadio di affermazione della loro personalità indica gli accrescimenti materiali; per gli aspiranti e i discepoli indica le prove di tutti i gradi e livelli; per gli iniziati indica il loro Guardiano della Soglia che devono sconfiggere con l'aiuto del loro Sè superiore.

La fascia d'età rappresentata da Saturno inizia dai 60 anni in avanti; le figure che rappresenta sono gli anziani, i nonni, le persone sagge e sole.

Saturno causa limiti ed ostruzioni, ma tuttavia non bisogna dimenticare che la paura di Saturno indica il proprio grado di attaccamento alla vita materiale. Saturno ci mostra il limite del reale, ma ciò è una lezione necessaria e dolorosa che dobbiamo imparare per trascendere le apparenze materiali. Saturno può indicare un Karma difficile e sfortunato, ma tali afflizioni sono utili per coloro che vogliono una veloce crescita spirituale.
Saturno rappresenta gli ostacoli che ci fanno crescere, è associato con la vecchiaia e quando è situato male nel tema natale causa l’invecchiamento prematuro, può indicare malattie ed in particolare quelle croniche, causa povertà e privazione, conducendo a diventare servi degli altri. Saturno può indicare anche proprietà terriere.
In senso inferiore Saturno è il pianeta dell’egoismo e del nostro istinto di sopravvivenza, della necessità di mantenere un’esistenza separata. Di conseguenza è il pianeta della paura. Un saturno malefico forte è presente nelle carte dei criminali.
Ma Saturno non è solo il più “sfortunato” dei pianeti, bensì anche il più “giusto”, poiché la sua lezione è la più difficile, ma anche quella che produce frutti migliori e più duraturi, al contrario di altri pianeti che spesso producono risultati effimeri.
Un Saturno ben posizionato è necessario per la vita spirituale, poiché dona concentrazione, disciplina e serietà.

      
                    

Particolare del CAPRICORNO di Johfra, con Saturno     -    Particolare del CAPRICORNO di Patricia Ludlow, con Saturno


Per l’Astrologia Classica, che riguarda la vita materiale e la personalità, Saturno governa il Segno del Capricorno e dell’Acquario.
Per l’Astrologia dei Sette Raggi, che riguarda la vita spirituale e l’Anima, Saturno governa solo il Segno del Capricorno ed è il reggente del Terzo Raggio: “Attività intelligente o Adattabilità”.                                                                          
Il Maestro di saggezza Tibetano D.K. nei libri trasmessi ad Alice Bailey ha spiegato ai Discepoli che le energie dello Zodiaco e del nostro pianeta si comportano come forze stimolatrici o frenanti a seconda del livello evolutivo. Le forze che premono con intensità e con ritmi quasi violenti sulla vita del pianeta eccitano nei pensatori grandi reazioni e ne stimolano l’espressione ideologica, ma nello stesso tempo suscitano nelle moltitudini e nei meno evoluti nient’altro che terrore, miserabile fatalismo, esaurimento fisico e tante altre reazioni spiacevoli.
Saturno è il pianeta che condiziona soprattutto quel grado di sviluppo in cui si fa possibile la scelta, il rifiuto o l’accettazione cosciente dell’occasione, quando l’assumere responsabilità personale diventa un fatto riconosciuto in una vita pianificata e ordinata. I discepoli sul sentiero del Discepolato sono fortemente influenzati da Mercurio e Saturno: l’uno apporta illuminazione, l’altro offre opportunità.
Saturno è uno dei più potenti Signori del Karma e costringe l’Uomo ad affrontare il Passato, che impone la retribuzione ed esige l’estinzione totale dei debiti, e quindi condanna alla lotta per la vita ed a prepararsi nel presente per il futuro, sia come Personalità che come Anima.
Il potere di Saturno cessa del tutto quando l’uomo è divenuto completamente spirituale e quindi si è liberato di tutto il suo karma personale. Karma è sinonimo di tempo più di quanto si riconosca, perciò Saturno è sinonimo del Tempo.
Saturno è oggi attivissimo e offre al discepolo del mondo quelle crisi, quelle difficoltà che esigono capacità di scegliere, di discriminare, di reagire con saggezza e decidere correttamente, così distruggendo gli ostacoli senza peraltro abbandonare i veri valori di cui l’Umanità sia consapevole.
Per certi aspetti Saturno è come il Guardiano della Soglia planetario per la Terra, poiché tutta l’Umanità deve affrontarlo, con l'appoggio dell’Angelo della Presenza, ovvero l'Angelo Solare, o Sé superiore, per scoprire che entrambi sono quella dualità composita che è composta dalla Vita spirituale e dalla sua illusione riflessa sotto di lei.
Helena Petrovna Blavatsky ha scritto nella sua opera “La dottrina segreta”:  “Uno dei più potenti fra i sette Angeli creatori del terzo ordine è Saturno, genio che presiede al pianeta e Dio degli Ebrei... ossia Jehova... al quale è dedicato il settimo giorno, il Sabato, o giorno di Saturno. Saturno, Shiva e Jehova sono tutt’uno.”  

Occorre precisare e ricordare sempre che, sebbene Saturno sia il pianeta del Karma e regola l’applicazione delle Leggi di tutto il nostro Sistema solare, deve essere ben chiaro che quel lontano pianeta non ha alcuna colpa di quello che ci succede di spiacevole, perché è solo il preciso effetto delle azioni da noi prodotte nel Passato, ovvero nelle nostre molte vite precedenti.
Saturno indica soltanto i punti in cui noi veniamo messi alla prova ed in cui ci vengono offerte occasioni ed opportunità per distaccarci dagli attaccamenti emotivi e passionali, che sono collegati con la Luna. Se noi facciamo resistenza Saturno agisce con autorità, e quindi ci arrivano dolori e sofferenze.
Il motivo per cui Saturno è considerato implacabile ed inflessibile è che dobbiamo imparare a studiare ed applicare le Leggi Universali. Egli ci accorda intelligenza, potere e responsabilità, ma osserva scrupolosamente se li usiamo bene, oppure ne abusiamo, e se sbagliamo ci priva come il Giudice più severo.
Il dottor Douglas Baker ha spiegato che nei Temi astrologici Saturno è il maggior riferimento, insieme a Marte, del Karma, però Marte è collegato al Karma recente, mentre Saturno a quello più antico, risalente anche a molte centinaia di migliaia di anni.   
Nelle persone poco evolute Saturno non indica le stesse cose di chi è maggiormente evoluto, e tanto più l’individuo è evoluto, maggiormente la presa di tale pianeta è più forte e crea impedimenti e limitazioni materiali, perché egli deve imparare a distaccarsi dai possessi materiali e superare i problemi con l’uso della mente astratta, dopo avere lungamente sviluppato quella concreta, ossia l’intelletto razionale ed analitico.
Infatti Saturno è il pianeta sacro del Terzo Raggio, che governa l'Intelligenza Astratta.

Nei prossimi 700 anni la nostra Umanità sarà governata da Saturno, perché egli regge il primo Decano esoterico di Aquarius, dove stiamo entrando come punto Gamma della nostra evoluzione, in cui dobbiamo sviluppare l’intelligenza disciplinata dall’amore, mentre per l'Umanità ordinaria il primo Decano di Aquarius è retto da Venere.

CICLI PLANETARI MAGGIORI E MINORI (ANNI PLANETARI ESOTERICI)


I Cicli Planetari Esoterici sono composti da Cicli Planetari Maggiori e da Cicli Planetari Minori, detti anche 'Sottocicli'.
Si tratta di Cicli Esoterici (Psichici) quindi il Sole e la Luna velano determinati Pianeti più evoluti (Nettuno o Urano).
Ogni Ciclo Planetario, Maggiore e Minore, inizia sempre all'Equinozio di Primavera.
I Cicli Planetari Maggiori hanno una durata di 36 anni, in ognuno dei quali domina l'influsso di uno dei 7 Pianeti antichi seguendo l'ordine inverso dei giorni della settimana.
Nel 1981 è iniziato il Ciclo Planetario Maggiore del Sole (Nettuno o Urano) che durerà fino all'Equinozio di Primavera del 2017, quando ritornerà il Ciclo Planetario Maggiore di Saturno, che durerà fino al 2052.  Il precedente Ciclo Maggiore di Saturno è durato dal 1765 al 1800.
Durante il Ciclo Planetario Maggiore di Saturno, ed in particolare negli anni 2017 - 2024- 2031 - 2038 - 2045 - 2052, che sono Anni Planetari Esoterici governati da Saturno, sono da prevedere molte tristezze e miserie generali per cui vi saranno periodi di fortissime crisi materiali, che serviranno agli aspiranti ed ai discepoli del mondo ad imparare ed applicare nella vita le Leggi Spirituali, con lo scopo di aumentare la propria consapevolezza spirituale.

Anni Planetari Esoterici del Ciclo Maggiore di Saturno dal 2017 al 2052:
Saturno 2017 - 2024- 2031 - 2038 - 2045 - 2052
Giove 2018 - 2025 - 2032 - 2039 - 2046
Marte 2019 - 2026 - 2033 - 2040 - 2047
Sole 2020 - 2027 - 2034 - 2041 - 2048
Venere 2021 - 2028 - 2035 - 2042 - 2049
Mercurio 2022 - 2029 - 2036 - 2050
Luna 2023 - 2030 - 2037 - 2051

Elenco degli altri precedenti Anni Planetari Esoterici governati da Saturno dal 1765:
1765  1772  1779  1786  1793  1800 - 1804  1811  1818  1825  1832 - 1843  1850  1857  1864  1871 - 1875  1882  1889  1896  1903 - 1914  1921  1928  1935  1942 -  1946  1953  1960  1967  1974 - 1985  1992  1999  2006  2013  -

ANNI PLANETARI CLASSICI (FISICI)

Esistono due Tabelle di Anni Planetari, oltre alla Tabella degli Anni Planetari Esoterici (Psichici) vi è anche la Tabella degli Anni Planetari Classici, che sono Anni Fisici, quindi sono collegati a tutto ciò che riguarda il Corpo fisico ed eterico, individuale e collettivo (gruppi, città, regioni, nazioni, continenti).

Anni Planetari Classici di Saturno:
1916 - 1923 - 1930 - 1937 - 1944 - 1951 - 1958 - 1965 - 1972 - 1979 - 1986 - 1993 - 2000 - 2007 - 2014 - 2021 - 2028 - 2035 - 2042 - 2049 - 2056

Questo articolo su Saturno l'ho pubblicato Sabato 7 Settembre 2013, in un Anno Planetario Esoterico di Saturno, in un Mese Planetario di Saturno, nel giorno di Saturno e durante l'Ora Planetaria Media e l'Ora Planetaria Intera di Saturno.

Chi vuole approfondire può leggere questo articolo: http://www.scienze-astratte.it/le-ore-planetarie,-i-mesi-e-gli-anni-planetari.html



Il Maestro Tibetano D.K. ha rivelato gli aspetti spirituali ed esoterici di Saturno nei libri pubblicati da Alice Bailey. Ecco alcuni estratti. Le pagine si riferiscono all'edizione originale inglese.

Da ASTROLOGIA ESOTERICA:


"Altra affermazione, che procede direttamente da quanto ora detto, è che le energie dello zodiaco, del sistema e del pianeta si comportano come forze stimolatrici o frenanti secondo il veicolo o corpo sul quale agiscono; e la natura di questi veicoli, la loro capacità di attrarre, reagire, rigettare, assorbire e trasmutare dipende solo dal livello evolutivo, dalla condizione generale del pianeta e dall’insieme psicologico dell’umanità in ogni dato istante. Ne è esempio il mondo moderno, in cui le forze che premono con intensità e ritmi quasi violenti, e in parte nuovi, sulla vita del pianeta, eccitano nei pensatori grandi reazioni e ne stimolano l’espressione ideologica, e nello stesso tempo suscitano nelle moltitudini e nei meno evoluti nient’altro che terrore, miserabile fatalismo, esaurimento fisico e tante altre reazioni spiacevoli dell’aspetto forma. Chi conosce la natura delle attività di Saturno può facilmente capire questi effetti di stimolo o ritardo.
Saturno è il pianeta che condiziona soprattutto quel grado di sviluppo in cui si fa possibile la scelta, il rifiuto o l’accettazione cosciente dell’occasione, quando l’assumere responsabilità personale diventa un fatto riconosciuto in una vita pianificata e ordinata. È un livello evolutivo descritto nel Vecchio Commentario con questi simboli:
“Sono confuso in mezzo a forze vorticose. Non le conosco, poiché per tutto il passato mi trascinarono su e giù per il luogo dove andavo, cieco e inconsapevole. Da un luogo all’altro, da un punto all’altro mi sospinsero senza sosta. Ora le conosco e sto, e non mi muoverò finché non conoscerò la Legge che governa questo moto su e giù nello spazio. Posso volgermi nelle varie direzioni; vedo ampi orizzonti, eppure sto. Sceglierò io stesso la via su cui procedere. Poi avanzerò. Non voglio andare su e giù o girare nello spazio. Andrò solo avanti”.
" Pag. 19

"Sagittarius e Capricornus, tramite la Terra e Saturno, sono legati al terzo Raggio. Il discepolo focalizzato diventa l’iniziato."
Pag. 67

"I discepoli, sul sentiero del Discepolato, sono fortemente influenzati da Mercurio e Saturno: l’uno apporta illuminazione, l’altro offre opportunità."
Pag. 70

"Saturno “cade” in Aries. Il significato è duplice, perché il segno è duale. Primo: Saturno è il Signore del Karma, che impone la retribuzione ed esige l’estinzione totale dei debiti, e quindi condanna alla lotta per la vita, sia come forma che come anima. Saturno “cadde” pertanto, quando l’uomo cadde nella generazione. Egli “seguì i figli degli uomini nelle loro basse regioni”. Secondo: il potere di Saturno cessa del tutto, e la sua opera si compie
quando l’uomo (spirituale) si è liberato dal karma e dalle due Croci — Comune e Fissa.
Esotericamente, Saturno non può seguire l’uomo sulla Croce Cardinale."
Pag. 105

"I decanati di Aquarius sono retti (secondo Alan Leo) da Saturno, Mercurio e Venere, e già ne comincia ad apparire l’effetto sulle vicende umane e sullo stato del mondo. Saturno è il pianeta del discepolato e dell’opportunità; oggi è attivissimo, e offre al discepolo del mondo quelle crisi, quelle difficoltà che esigono capacità di scegliere, di discriminare, di reagire con saggezza e decidere correttamente, così distruggendo gli ostacoli senza peraltro abbandonare i veri valori di cui l’umanità sia consapevole. Il discepolo individuale ha sempre dovuto affrontare queste circostanze che limitano eppure sono liberatrici, e l’umanità è oggi nella stessa situazione. Siamo alle soglie del nuovo mondo, della Nuova Era, con le sue civiltà, culture e ideali. Saturno, avendo offerta l’opportunità e datoci modo di scegliere di effettuare i cambiamenti necessari e distruggere ciò che vincola la libera espressione dell’Anima, lascia poi che Mercurio, Suo grande Fratello, diffonda la luce dell’Anima — intuitiva e illuminante — sulla situazione, per interpretarci, mediante le nostre menti rischiarate, il senso degli avvenimenti e porre in rapporto vecchio e nuovo, passato e futuro con la luce del presente.
Ciò spiega l’efficacia soggettiva dell’odierna tendenza generale verso i processi della meditazione, che consentono di essere “impressionati dall’alto” (in senso tecnico) e illuminati dall’Anima.
Allorché Saturno e Mercurio abbiano compiuta l’opera, nel terzo decanato — Venere, unione fra cuore e mente, inaugurerà l’era tanto attesa di amore-saggezza, fratellanza e rapporti fraterni.
Opportunità — Illuminazione — Fraternità: ecco i doni che Shamballa appresta per l’umanità nell’Era dell’Acquario, se essa vorrà prepararvisi, accettarli e farne uso. Solo il futuro chiarirà quali saranno le reazioni umane.
Secondo altri astrologi, i tre decanati sono retti da Venere, Mercurio e Luna. Potete qui scorgere l’astrologia che risponde al moto normale della ruota della vita, o a quello rovescio. La Luna, qui al posto di Saturno, vela Urano. In questo caso Urano, il pianeta occulto, sta per la  scienza exoterica, che penetra nell’aspetto invisibile della vita della forma, e se ne ha quel periodo in cui l’uomo non è tanto vigile o cosciente per afferrare l’occasione e volgerla a fini esoterici o dell’Anima, ma sa identificarsi con gli aspetti più profondi della forma. Quell’energia, che produce opportunità, illuminazione e amore fraterno quali si conoscono e conquistano sulla Croce Fissa, sulla Mobile si manifesta come difficoltà, come mente versatile e volatile (instabile e oscura) e come sesso."
Pag. 149

"I reggitori planetari esoterici ed exoterici sono per Capricornus gli stessi, e in questo segno Saturno controlla l’essere umano, sia durante il moto ordinario che inverso, sia sulla Croce Mobile che sulla Fissa. Dopo la terza iniziazione, quando può salire di proposito sulla Croce Cardinale, l’uomo si libera dal governo di Saturno, e passa sotto quello di Venere, reggitore o governatore di quella Gerarchia che è detta dei Coccodrilli. Una lettura della tabella data in precedenza lo dimostra. Solo quando si è sulla Croce Cardinale divengono chiari il significato, il proposito e i poteri delle Gerarchie creative, e si aprono le “porte d’ingresso” in ciascuna.
Sulla Croce Mobile e sulla Fissa splende quello che si chiama il raggio verde, che controlla non solo la vita quotidiana degli obblighi karmici sul sentiero evolutivo, ma anche le esperienze e i processi dell’evoluzione stessa. La ragione è che Capricornus è segno di terra, e che il terzo e quinto Raggio vi sono preminenti, e incorporano il terzo aspetto principale della divinità, l’intelligenza attiva, e il suo potere secondario, il quinto Raggio della Mente. Essi attraverso Capricornus giungono a Saturno e Venere, donde passano sulla Terra. Saturno è uno dei più potenti dei quattro Signori del Karma e costringe l’uomo ad affrontare il passato, e a prepararsi nel presente per il futuro. Questo è l’intento dell’occasione karmica. Per certi aspetti, Saturno è il Guardiano della Soglia planetario, poiché tutta l’umanità deve affrontarlo, così come l’Angelo della Presenza, per scoprire che entrambi sono quella dualità composita che è l’umanità stessa. Saturno lo rende possibile, essendo in peculiare connessione con Gemini. L’individuo umano lo scopre e affronta i due estremi mentre è in Capricornus; lo stesso avviene in Libra per la quarta e quinta Gerarchia creativa."
Pag. 164

"In senso occulto si è affermato che all’iniziato, scalata la vetta del monte in Capricornus, si offre la vista di tutti questi poteri, con l’intrico delle loro molteplici linee (che appaiono come fiumi di luce). La visione si apre allo sguardo attonito del discepolo durante la Trasfigurazione. Tutte le grandi esperienze vissute sulle vette e riferite nella Bibbia sono connesse a Capricornus. Mosé, il Legislatore sul Sinai, è Saturno in Capricornus, che impone la legge del karma alla sua gente. Questo è un indizio che mostra la funzione del popolo ebraico quale “stanza di compensazione karmica”. Riflettete su queste parole. Il monte della Trasfigurazione del Nuovo Testamento è Venere in Capricornus, allorché mente, amore e volontà si unirono nella persona del Cristo, Che “fu trasfigurato” davanti a tutti. Nello stesso istante, Egli vide il Padre e ciò che doveva compiere “in Gerusalemme”, il luogo della morte, ma anche città della pace. Gerusalemme è Pisces. In Aquarius, Egli pose i Suoi discepoli in contatto con “l’uomo che portava una brocca”, e nella camera superiore li introdusse all’unione e all’unità sotto il simbolismo dell’Ultima Cena.
L’umanità oggi si prepara alla festa della comunione, come abbiamo già detto a proposito di Aquarius. Il significato astrologico del Nuovo Testamento è ancora poco capito. Il Cristo nacque in Capricornus, adempì la legge sotto Saturno, iniziò l’era della fratellanza intelligente sotto Venere ed è l’esempio perfetto dell’iniziato di Capricornus, che in Aquarius serve il mondo e in Pisces lo salva, completando la ronda attorno allo zodiaco, sì da poter dire trionfante in Pisces: “Tutto è compiuto”."
Pag. 168

"I tre decanati di Aquarius per il discepolo sono Saturno, Mercurio e Venere. In quest’ordine agiscono in lui e lo sospingono sulla via voluta, gli offrono opportunità mediante i contrasti, illuminano la sua mente e infine lo coronano con l’amore fraterno che è la saggezza. Nel senso ordinario le masse umane invece progrediscono attraverso Venere, Mercurio e Saturno, poiché l’uomo di poca evoluzione è influenzato da quelle qualità che si possono definire come mente istintiva o affetto (Venere), cioè amore fraterno allo stato embrionale; lento sviluppo mentale per opera di Mercurio; e infine, come effetto di ciò, un conflitto in cui Saturno dà occasione di soffrire e mediante il dolore, imparare a scegliere bene, analizzare con esattezza e decidersi per i valori superiori. Sono questioni che l’astrologo deve considerare con la più grande attenzione. Ma oggi siamo in un periodo di crisi e il problema assume implicazioni maggiori, poiché per la prima volta nella sua storia, l’umanità sta per salire sulla Croce Fissa del discepolo, e rovesciare il senso del suo procedere attorno allo zodiaco. Nel suo insieme, e per la numerosa presenza di aspiranti e di idealisti, l’umanità sta per entrare in Aquarius, attraverso la porta aperta di Saturno. Nello stesso tempo, un grandissimo numero di uomini è ancora nello stadio istintivo e non pensante, con coscienza di tipo Atlantideo. Queste moltitudini entrano in Aquarius tramite Venere, ed ecco nascere il conflitto.
Secondo Sepharial, i tre decanati di Virgo sono retti da Sole, Venere e Mercurio; secondo Alan Leo da Mercurio, Saturno e Venere. Vi rammento, cosa che gli astrologi sovente trascurano, che per il discepolo, Mercurio e Sole sono sinonimi. Quando il discepolo si accorge di essere Mercurio, il Figlio della Mente, e quindi una cosa sola col Cristo universale, “Sole e Figlio di Dio” (com’è chiamato esotericamente), è un iniziato. Quindi la serie proposta da Alan Leo è quella giusta in senso esoterico. Quando il discepolo sa che Saturno è il Dio che offre opportunità, e non lo vede soltanto come una fonte di calamità, vuol dire che marcia sul sentiero del discepolato in modo vero ed effettivo, e non solo teorico. Quando Venere è per lui la sorgente della saggezza ed è ciò che trasmuta la mente nell’intuizione e l’intelletto in saggezza, è pronto per essere iniziato. Si sta rapidamente liberando. Il punto debole della serie di reggenti dato da Sepharial è che se Mercurio e il Sole sono la stessa cosa, in quella lista inutilmente si ripetono; egli poi omette Saturno, e con ciò, in senso esoterico, “lascia la porta chiusa”."
Pag. 283

"Saturno. Quest’energia appresta soprattutto circostanze di opportunità per la Gerarchia e i suoi discepoli. Il detto per cui “Saturno è il pianeta del discepolato”, è sostanzialmente esatto, perché l’uomo comune, se non è in gruppo, non è soggetto al suo influsso in modo altrettanto potente. Anche la Gerarchia — in quanto gruppo — è impegnata in una grande crisi di approccio a Shamballa, analoga a quella in cui si dibatte l’Umanità odierna alla ricerca di contatto con la Gerarchia. Due crisi pertanto travagliano Umanità e Gerarchia, con reazioni reciproche che — se superate a dovere — produrranno allineamento o integrazione, e quindi afflusso molto più abbondante di energia divina. Sono “approcci” (cioè “trazioni” magnetiche) entrambi condizionati da Saturno; sull’Umanità l’attrazione è esercitata tramite la Gerarchia — senza la quale il genere umano non è oggi in grado di superare la crisi, né di affrontarla correttamente. È cosa da rammentare, e che dovrebbe indurre discepoli e aspiranti ad affrettare la loro opera, intesa a liberare l’umanità e a provocare un intervento divino.
L’intervento desiderato deve giungere tramite la Gerarchia, a scanso di effetti troppo distruttivi. Ai tempi di Atlantide, l’ultimo grande intervento si verificò proprio direttamente da Shamballa, e ne conseguì la distruzione parziale di intere regioni e continenti."
Pag. 440

"Saturno. Applica le prove, ed è eletto o invocato a farlo, perché è di terzo Raggio come la Terra. Le due note sono in sincronia. Saturno è il reggitore gerarchico di Libra, e quindi reca alla manifestazione umana e alle varie gerarchie implicate una crisi, la cui chiave e il cui esito stanno nel riconoscere l’equilibrio. Saturno controlla Capricornus in due dei suoi tre campi di influenza o di espressione, ed è potente in tutti e tre — exoterico, esoterico e gerarchico — e se raffronterete quanto qui esposto con le cose dette in precedenza a proposito di Capricornus, vi accorgerete che il segno dell’iniziazione si libra sul nostro pianeta e sul destino del singolo discepolo."  Pag. 550

"CAPRICORNUS. Tramite questa costellazione giunge la volontà vittoriosa che libera dalla forma, e inizia al regno in cui si esprime il volere (e non l’anima) del divino.
Ricordate l’intimo rapporto fra Terra e Capricornus. La ragione è che la Terra fornisce le condizioni ideali per questa forma particolare di conseguimento, poiché sta passando dallo stadio di “pianeta non sacro” a quello di “pianeta sacro”. Ecco perché Saturno è tanto potente e trasmette in Terra la qualità dinamica del primo raggio, del potere. D’ora innanzi, l’afflusso del primo raggio di energia sarà incrementato. Sono energie e influssi da esaminare con gran cura in relazione ai diagrammi prima indicati, tenendo presente che visualizzare è sempre dirigere energia, impiegata per ottenere i fini voluti."
pag. 621

"Riferimenti da “La Dottrina Segreta”:
In Egitto l’Orsa Maggiore era chiamata Madre delle Rivoluzioni, e il Drago dalle sette teste era pertinente a Saturno, chiamato Drago della Vita. (D.S. III. 195)"
Pag. 656

"SATURNO
Riferimenti da “La Dottrina Segreta” (D.S.) e dal “Trattato sul Fuoco Cosmico” (F.C.)
1. Saturno, padre degli Dei, è stato trasformato dalla Durata Eterna nel tempo limitato. (D.S. I. 451).
2. Jehova fu identificato con Saturno e Vulcano. (D.S. I. 632).
3. Col tempo Saturno venne insultato da chi adorava altri Dei. (D.S. I. 631).
4. Saturno fu connesso alla Lemuria. (D.S. II. 812).
5. Venere, Giove e Saturno possono essere considerati, per il momento presente, veicoli dei tre principi maggiori. Mercurio, Terra e Marte vi sono strettamente connessi; ma si tratta di un mistero. (F.C. 29).
6. Venere, Terra e Saturno formano attualmente un triangolo molto importante: a. Viene vivificato. b. Cresce la capacità vibratoria dei suoi centri planetari e individuali. (F.C. 181, 182).
7. Per qualche tempo il Logos solare ha rivolto l’attenzione alla Terra e a Saturno, mentre Urano è stimolato. (F.C. 357).
8. L’occultismo deve vincere il giorno prima che la nostra era raggiunga... il triplo settenario di Saturno del ciclo occidentale europeo — prima della fine del XXI secolo. (D.S. III. 23).
9. Uno dei più potenti fra i sette Angeli creatori del terzo ordine è Saturno, genio che presiede al pianeta e Dio degli Ebrei... ossia Jehova... al quale è dedicato il settimo giorno, il Sabato, o giorno di Saturno. (D.S. III. 115).
10. Il segno della venuta del Messia fu la congiunzione di Saturno e Giove in Pisces. (D.S. III. 152).
11. Saturno fu chiamato il Drago della Vita. (D.S. III. 195).
12. Saturno, Shiva e Jehova sono tutt’uno. (D.S. III. 195).
13. Saturno è lo schema sintetico per i quattro pianeti che incorporano il manas puro e semplice, ed è la risoluzione principale dei quattro minori e infine di tutti i Sette. (F.C. 370).
14. Sirio influenza l’intero sistema solare, tramite i tre schemi di sintesi, Urano, Nettuno e Saturno. (F.C. 378).
15. Saturno è il punto focale per la trasmissione della mente cosmica a tutti i nostri schemi planetari. (F.C. 378).
16. Lo schema di Saturno è esotericamente considerato aver assorbito i “fuochi per attrito” dello spazio solare. (F.C. 1154)."
Pag. 668

Dal TRATTATO DEI SETTE RAGGI – volume 1 - Psicologia Esoterica:

"III Raggio……Intelligenza attiva o Adattabilità.
Pianeta…………………… Saturno.
Giorno…………………… Sabato.
Colore exoterico………… Nero.
Colore esoterico…………. Verde.
Principio umano…………. Mente inferiore.
Principio divino………….. Mente universale.
Elemento…………………. Fuoco. “Fuoco per attrito”.
Sensazione……………….. Sistema nervoso. “È conosciuto”.
Sede corporea……………. Centri della colonna vertebrale.
Piano……………………. Atmico, o della volontà spirituale.
Senso……………………. Tatto.
Esotericamente, questo principio della mente creativa ha sede nella gola."
Pag. 419

Dal TRATTATO DEI SETTE RAGGI – volume 2 - Psicologia Esoterica:

"Le stesse condizioni che associano la Legge di Sacrificio alla sofferenza, al dolore e alle difficoltà, esistono anche su Marte e Saturno. Non esistono sugli altri pianeti. Chi ha letto e compreso La Dottrina Segreta e il Trattato del Fuoco Cosmico sa che la Terra non è un pianeta sacro.
Tuttavia Saturno, Marte e la Terra, in un curioso modo esoterico, costituiscono la personalità di una stupenda Vita, la cui energia è del terzo raggio. Come già detto altrove, esistono sette pianeti sacri e dieci schemi planetari, e in tre casi (quelli dei tre raggi maggiori) tre pianeti formano la personalità di ogni Vita di raggio. Alcuni esoteristi suppongono dodici pianeti nel nostro sistema solare, il che non è infondato. La personalità di questa Vita di terzo raggio opera tramite i tre pianeti in questo modo:
1. Il corpo mentale per mezzo di Saturno.
2. Il corpo astrale attraverso Marte.
3. Il corpo fisico attraverso la Terra."
Pag. 99

Dal TRATTATO DEL FUOCO COSMICO:

"Nettuno, Urano e Saturno assorbiranno l’essenza della manifestazione ed essi, in rapporto al Logos solare, corrispondono ai tre atomi permanenti nel corpo causale dell’uomo. Diciamo “corrispondono” perché l’analogia non vale nei dettagli. Urano e Nettuno sono i riflessi degli atomi permanenti astrale e mentale logoici. Saturno è in realtà il corrispondente dell’atomo permanente fisico logoico. Questo è un mistero occulto che non deve essere separato dalla verità a cui è legato nello schema cosmico." Pag. 406

"Gli agnichaitan del terzo sottopiano cadono sotto l’influsso dell’energia di Saturno. Sono i grandi fonditori della sostanza, ed è in relazione ad essi che diviene possibile la trasmutazione dei metalli. Con il Regno minerale hanno un rapporto analogo a quello dei deva acquei con il vegetale e l’animale. Sono connessi, come sarà evidente, al centro della gola di un Logos planetario e di un Logos solare, ed è mediante la loro attività che diventa possibile la trasmissione del suono attraverso l’aria. Gli studiosi e gli inventori sarebbero sorpresi se sapessero che la rapida crescita attuale dappertutto delle comunicazioni radio è dovuta all’entrata in contatto con la vibrazione umana di un gruppo di deva del fuoco coi quali non vi era stato finora contatto.
Come ogni piano ha sette sottopiani, così ogni sottopiano può essere ugualmente suddiviso, facendo in tal modo quarantanove fuochi su ogni piano o i trecentoquarantatre fuochi del sistema solare."
Pag. 905



Max Heindel ha parlato di Saturno nel libro del 1918: IL MESSAGGIO DELLE STELLE – tradotto e pubblicato in italiano nel 1992 delle Edizioni Jupiter.

“Nel Regno di Dio, dove tutto raggiunge l'equilibrio in modo da produrre il maggior bene possibile per tutti, l'influenza di Saturno è utilizzata per temperare l'esuberanza di Marte. La natura intrinseca di Saturno è l'ostruzione; esso è lento e tenace quanto Marte è impulsivo e favorevole al cambiamento; non si affida alla fortuna, ma valuta le possibilità di superare l'ostacolo, prima di affrontarlo e la sua mente, freddamente calcolatrice, non manca di considerare tutti i punti deboli di un progetto prima di realizzarlo. ….
Gli ostacoli di Saturno non presentano niente di gradevole. Ci capita, talvolta, di arrabbiarci, di irritarci contro questi lacci che ci legano, ma in quei periodi acquisiamo esperienza e quando l'ostruzione cessa, siamo capaci di apprezzare maggiormente ciò che Saturno aveva ritardato. Come coltiviamo i muscoli e l'aspetto fisico superando ostacoli materiali, così possiamo coltivare anche il potere dell'Anima sul piano spirituale, attraverso la resistenza generata da Saturno. L'insegnamento che esso ci dà, può riassumersi in queste parole: "Pazienza e perseveranza nel bene".

Pag. 172

"All'inizio degli studi astrologici consideriamo Saturno causa di tutti i nostri mali: infatti, spontaneamente, ci interessiamo innanzitutto al male, così da dimenticare di scorgere il bene presente e lasciandoci sfuggire le occasioni favorevoli; anche se si dice che la fortuna bussa ad ogni porta, la gente si lamenta sempre della propria sorte e dice di non avere mai fortuna. In realtà, Saturno impiega trenta anni per fare il giro del nostro tema di nascita e formare un aspetto con tutti i pianeti, mentre Giove, che esercita l'influsso più benefico di tutto il sistema solare, compie questo giro in undici anni; dunque, i vantaggi che può portare sono quasi tre volte superiori ai guai portati dai cattivi aspetti di Saturno."
Pag. 188





PSICOLOGIA



A livello psicologico il tipo saturnino è molto serio o serioso, di solito è pessimista, può soffrire di depressione, è introverso, solitario, egoista. Le molte difficoltà che attraversa lo rende insensibile ai bisogni degli altri, tende alla preoccupazione, alla paura, all’ansia, ha una mente pratica ma raramente è un buon pensatore o inventore.

Crono (Saturno) è l'archétipo di un maschile ancestrale, indifferenziato dalla controparte femminile, della quale assume i caratteri negativi.
Il 'complesso di Crono' si riferisce a colui che divora ciò che ha generato, che può essere un padre oppressivo e ossessionato, che non tenta di far crescere il figlio, ma lo trattiene a sé, e nel suo affettuoso abbraccio maschile lo stritola, lo uccide.
Il maschio del tipo "Crono complessato" chiede in continuazione, ma non dona, non offre nulla di sé, è un predatore in ricerca perenne, non è un amante felice, anche perché non è nemmeno veramente interessato alle donne, da cui pretende devozione totale. Infatti questo maschio è abituato ad essere servito, ma non a servire. Anche se il padre era presente, chi contava era la madre. Spesso è un figlio senza padre, come il Crono figlio di un Urano castrato. Castrato il padre, il figlio Crono diviene l'unico potente, e indirizza la sua energia negativamente; difficilmente è felice perché la sua energia è diretta a carpire, il suo sguardo è fisso su chi possiede energia positiva (la vita dei figli) e mira a distruggerla, la sua vita passa dall'odio all'ossessione di possedere.

Fisicamente il tipo saturnino è il meno attraente, sproporzionatamente alto o basso, con il naso largo, i denti larghi, le unghie rotte e la pelle secca.
Il tipo saturnino è il più portato alla malattia, ha poca vitalità, cattiva digestione, cattiva circolazione, è malato cronico.

Esiste un tipo saturnino più elevato, che è lo yogi, l’asceta, distaccato dalle fluttuazioni emotive.

    


IL VALORE DEL TEMPO


L'origine di questo racconto è sconosciuta, ma pare porti buonumore a chi lo legge, quindi non tenerlo per te.

"Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale e diventerà ancora più importante."


 
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