OPERE ARTISTICHE - SCIENZE ASTRATTE

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OPERE ARTISTICHE

ASTROCERAMICA

Microcosmo e Macrocosmo nella Ceramica
OGNI ESEMPLARE E' NUMERATO E FIRMATO
Opere artistiche di Andrea Fontana


IL PILASTRO COSMICO (1987)
Scultura in ceramica. h. cm. 75


IL PILASTRO COSMICO (1987)
Scultura in ceramica. h. cm. 75


Questo complesso ceramico racchiude molti significati comprensibili attraverso il linguaggio dei Simboli.
E' composto da due piani circolari, sorretti da due colonne bianche, che si fondono assieme, formandone idealmente solo una, divisa dal piano inferiore, e consiste in un tavolino circolare, di forma stilizzata.
Il piano superiore contiene una scacchiera tradizionale. Intorno alla circonferenza del piano vi sono dodici bassorilievi, raffiguranti alcuni mestieri di una volta, associati ai Mesi dell'anno attraverso varie simbologie.
Intorno al piano inferiore vi sono altri dodici bassorilievi raffiguranti i Segni zodiacali e i simboli dei pianeti governatori, a cui vennero anticamente associate le dodici Costellazioni ed i pianeti del Sistema solare, di cui presero i nomi.
Dodici è il numero simbolico dell'Universo nel suo svolgimento ciclico spazio temporale.
Esso rappresenta anche la moltiplicazione dei quattro Elementi (terra, acqua, aria e fuoco) per i tre princìpi alchemici (zolfo, sale e mercurio). Questo numero è molto sfruttato anche nella simbologia cristiana; infatti, combinando il quattro del mondo spaziale e il tre del tempo sacro, che misura la creazione-ricreazione, si ottiene il dodici, che è quello del mondo compiuto: è il numero della Gerusalemme Celeste (dodici Porte, dodici Apostoli, dodici Fondamenta, ecc) e del popolo di Dio (Israele-Giacobbe aveva dodici figli, antenati delle dodici Tribù del popolo ebraico - l'Albero della Vita aveva dodici frutti, ecc). Anche per il mondo celtico il dodici ha un simbolismo comune (la Tavola Rotonda di Re Artù comprende dodici cavalieri).
Nel linguaggio dei simboli il pilastro è associato all'Asse del mondo, alla colonna, all'Albero della Vita ed all'Albero cosmico. Esprime la relazione fra i diversi livelli dell'Universo e dell'Io, un luogo di passaggio loro tramite dell'energia cosmica, vitale o spirituale, ed un focolaio d'irradiazione di quest'energia.
Per la stessa verticalità la colonna, come l'albero, è un simbolo ascensionale (come l'albero di Leonardo da Vinci); nell'evoluzione della personalità segna la tappa dell'affermazione di sè; nel corpo umano corrisponde alla colonna vertebrale, che nell'Uomo è il supporto della verticalità.
Fin dagli antichissimi tempi gli alberi erano venerati e sacri a una divinità: "Lucus" era il Bosco Sacro, il Tempio all'aperto; Lugo di Romagna, mia città natale, è sorta sul luogo di un "Lucus Dianae", di cui ha preso il nome.
L'Albero della Vita è un albero centrale: la sua linfa è la rugiada celeste ed esso è spesso assimilato alla croce di Cristo, che diventa, così, anche strumento di redenzione.

La scacchiera, con il simbolismo del gioco degli scacchi, è originaria dell'India e si ricollega chiaramente alla strategia di guerra. Con le sue figure geometriche, di colori alternati -bianco e nero-, essa rappresenta le forze contrarie che si oppongono nella lotta per la vita, nella costituzione della persona e dell'Universo. Inquadra una situazione conflittuale, appunto: la formazione in quadrati è il segno della battaglia che inizia. Il conflitto che esprime può essere quello della ragione contro l'istinto, dell'ordine contro il caos, di una combinazione contro un'altra, o di diverse potenzialità del destino. La scacchiera è una raffigurazione del mondo intessuto d'ombra e di luce; nella sua forma più elementare è il mandàla quaternario semplice. La scacchiera normale ha 64 quadrati, come il numero della realizzazione dell'unità cosmica. Dunque è il campo d'azione delle potenze cosmiche e corrisponde alla Terra, che nel simbolo è un quadrato, in quanto misurata dai suoi quattro orizzonti ed è divisa nelle quattro Regioni, occupate da quattro Caste, ecc.
Nell'antichissima tradizione dei Quadrati magici -scienza iniziatica- il 64 è il quadrato magico di Mercurio-Ermete, ed è infatti considerato il numero dell'intelligenza (Mercurio-Hermete governa l'intelletto).
Anche nella tradizione cristiana il quadrato, data l'uguaglianza dei suoi quattro lati, rappresenta il Cosmo.
Ma la forma quadrata non è unica. Essa appartiene al tempo, ma l'eternità è rappresentata dal cerchio che, dopo aver scandito l'arco dell'anno, ha misurato il tempo, poi l'eternità ed infine ha significato l'infinito.

Il cerchio ed il quadrato rappresentano i due aspetti fondamentali di Dio: l'unità e la manifestazione divina.
Il cerchio esprime il celeste, il quadrato il terrestre e il cerchio è per il quadrato ciò che il Cielo è per la Terra e l'eternità per il tempo, ma il quadrato si inscrive nel cerchio, vale a dire la Terra è dipendente dal Cielo. Il cerchio, infatti, è anche il simbolo del tempo: la ruota gira. Carl Gustav Jung ha mostrato che il simbolo del cerchio è un'immagine archetipica della totalità della Psiche, il simbolo del Sè, mentre il quadrato è il simbolo della materia terrena, del corpo e della realtà materiale.
Il Cerchio è per il Quadrato ciò che il Cielo è per la Terra, e l'Eternità per il Tempo, ma il Quadrato si inscrive nel Cerchio, vale a dire che la Terra è dipendente dal Cielo, come ricorda la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto:
"CIO' CHE E' IN BASSO E' COME CIO' CHE E' IN ALTO, E CIO' CHE E' IN ALTO E' COME CIO' CHE E' IN BASSO".

L'Albero cosmico è anche Albero di vita, archetipo sul quale si costruisce l'Asse cosmico tribale. Tutte le betulle, che sono alberi bianchi e perciò i più luminosi, alberi stupefacenti, per dimensioni e longevità, lo evocano e partecipano alla sua sacralità. La betulla, in quanto pilastro cosmico, viene incisa con dodici tacche, che rappresentano i livelli celesti.
Ecco il motivo di avere realizzata questa scultura di colore bianco, associandola simbolicamente alla betulla.
Il bianco si colloca alle due estremità della scala cromatica e significa l'assenza dei colori o la somma. E' il colore del latte, luce dell'argento e della Luna, ma è anche colore solare e diviene il simbolo della coscienza diurna illuminata, che ha presa sulla realtà. Ed infatti la betulla è talvolta associata alla Luna e al Sole: in questo caso è doppia, padre e madre, maschio e femmina.
La betulla, inoltre, è il simbolo della via attraverso la quale discende l'energia del cielo e risale l'aspirazione umana verso l'alto.
L'albero riunisce simbolicamente i quattro Elementi tradizionali: l'acqua circola con la linfa, la terra si integra al suo corpo attraverso le radici, l'aria nutre le sue foglie ed alimenta il fuoco che si sprigiona dal legno se lo si strofina. Esso è anche il simbolo dell'Uomo, infatti il corpo umano è composto dai quattro Elementi necessari per la vita: l'acqua è presente per oltre due terzi, la terra è presente nelle ossa, nelle cartilagini e nella parte chimica del corpo, l'aria viene introdotta con la respirazione, la quale è fondamentale per la combustione interna (ovvero il fuoco).
Perciò io vi associo anche la Ceramica, perchè anch'essa è formata dai quattro Elementi: la terra e l'acqua formano la creta che è essiccata all'aria e viene consolidata con il fuoco.
Ma l'albero e la Ceramica sono androgini, l'uomo, invece, no.
La Ceramica è la più antica delle forme artigianali di cui si abbiano ininterrotte testimonianze attraverso i secoli, da vari millenni. Perciò rappresenta il primo simbolo dell'Artigianato artistico, come l'albero è il primo simbolo dell'Uomo.

Ecco, quindi, l'accostamento tematico e simbolico che ho ideato assemblando precisi significati in questa scultura: la Terra (il Quadrato, la Scacchiera), circondata dal Tempo ( i Mesi e i Segni zodiacali, il Cerchio), con la raffigurazione del popolo vivente (i Mestieri).

Andrea Fontana 1987

QUADRI A RILIEVO MITOLOGICI

Bassorilievi e altorilievi in terracotta policroma raffiguranti i Miti Greci e Latini in correlazione ai Pianeti ed ai Segni Zodiacali. Ognuno misura circa cm. 34 x 50  


MICROCOSMUS/Microcosmo (1988)
Quadro scultura in terracotta di Andrea Fontana - cm. 48 X 80.

Opera in terracotta a medio rilievo, composto dal Corpo umano con le correlazioni astrologiche tramandate dal famoso "Padre della Medicina": Ippocrate.


MICROCOSMUS/Microcosmo (1988)
Quadro scultura in terracotta di Andrea Fontana - cm. 48 X 80.


L'Uomo è il microcosmo perché riproduce in piccolo il Macrocosmo, secondo la Legge di Analogia che fu descritta dal mitico Ermete Trismegisto nella "Tavola di smeraldo" o Tavola smeraldina, che fu ritrovata in Egitto, prima dell'Era cristiana. Il testo fu inciso su una lastra di smeraldo ed è stato tradotto nel 1250 dall'arabo al latino. Rappresenta il documento più celebre degli scritti ermetici.
Ermete incise il testo della Tavola su una lastra verde di smeraldo con la punta di un diamante e poi Sara, moglie di Abramo, la rinvenne nella sua tomba (secondo altre versioni lo scopritore fu Apollonio di Tiana o Alessandro il Grande).
Traduzione dal latino:
"E' vero senza menzogna, è certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in Alto e ciò che è in Alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa Una. E poiché tutte le cose sono e provengono da Una, per la mediazione di Una, così tutte le cose sono nate da questa Cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le Tre parti della filosofia di tutto il mondo. Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato."

Le correlazioni tra Segni dello Zodiaco e parti del corpo umano hanno origini antichissime e si fanno risalire al grande matematico e studioso del cielo Hipparcos di Nicea, vissuto fra il 190 e il 120 a.C. nell'antica Grecia. Ipparco proseguì gli studi del grande medico greco Hippokrates, nato circa tre secoli prima, che affermava di essere un discendente diretto di Asclepio, dio della Medicina, fondò in Grecia la prima Scuola medica e scrisse una settantina di opere, raccolte nel "Corpus Hippocraticum".
Ippocrate coniugò la medicina con la chirurgia e scrisse anche il testo più celebre che codifica l'etica medica, "Il Giuramento", ancor oggi in uso in Medicina, in cui sono enumerati i princìpi fondamentali che deve seguire chi esercita la professione medica ed è considerato ancor oggi il padre della Medicina moderna. Ippocrate sostenne la teoria di Empedocle dei "Quattro Elementi" ed elaborò una "teoria umorale", secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori diversi (sangue, bile gialla, bile nera o atrabile e flemma, elaborati rispettivamente da cuore, fegato, milza e cervello) dalla cui corretta proporzione (crasi) dipende lo stato di salute o malattia (discrasia).
Ipparco di Nicea estese gli studi di Ippocrate e seguì il pensiero di Platone, secondo cui ogni fenomeno sulla Terra è in analogia con gli eventi cosmici, per cui il corpo umano è una riproduzione dei modelli celesti (Archètipi).
Ma fu Claudio Tolomeo, astronomo, astrologo, matematico e geografo, vissuto nel II secolo d. C. ad Alessandria d'Egitto, che per primo introdusse metodi scientifici nell'interpretazione dei corpi celesti e scrisse il Tetrabiblos, il primo trattato scientifico di Astrologia pubblicato in Occidente, in cui Tolomeo riunì ed ordinò tutto quanto era noto a quei tempi in materia astrologica a Babilonia, in Egitto e in Grecia. Dal Cielo natale di un individuo è possibile conoscere le sue parti del corpo più vulnerabili e la sua predisposizione nei confronti di alcune malattie, che possono esternarsi nel corso della sua vita.
Le teorie astrologiche di Tolomeo sono state successivamente seguite da molti, come ad esempio il medico naturalista Theophrast Bombast von Hohenheim, noto come Paracelo (1493-1541) , il quale sosteneva che ogni medico dovrebbe essere anche astrologo e conoscere il Cielo in cui l'uomo vive, per cui non è sufficiente che un medico sappia giudicare il presente, ma dovrebbe anche comprendere quello che potrebbe accadere in futuro.
Ma già Leonardo Da Vinci aveva studiato gli antichi testi ermetici, come si intuisce da alcuni suoi celebri dipinti e si nota dall'elenco dei volumi che egli aveva nella sua biblioteca. Molto eloquente è il suo disegno con l'Uomo circondato dai Quattro Elementi.

Gli organi del corpo umano sono collegati ai 12 Segni zodiacali procedendo lungo la figura umana eretta, dall'alto verso il basso, ad iniziare dalla testa e dall'Ariete, primo segno dello Zodiaco, fino ad arrivare ai piedi e ai Pesci, l'ultimo Segno zodiacale.
ARIES: Testa, fino all'arcata dentale superiore. Colore Rosso.
TAURUS: Collo, gola e nuca. Colore Rosso tendente all'Arancio.
GEMINI: Polmoni, spalle e braccia. Colore Arancione.
CANCER: Petto e stomaco. Colore Arancio tendente al Giallo
LEO: Cuore, schiena e colonna vertebrale. Colore Giallo.
VIRGO: Intestino e milza. Colore Verde-giallo.
LIBRA: Reni, ovaie e utero. Colore Verde.
SCORPIO: Genitali, vescica e appendice. Colore Verde tendente al Blu o Verde smeraldo.
SAGITTARIUS: Coscie, anche, fegato. Colore Blu.
CAPRICORNUS: Ginocchia, ossa e denti. Colore Blu scuro o Indaco.
AQUARIUS: Polpacci, caviglie e circolazione. Colore Violetto.
PISCES: Piedi, pelle e peli. Colore Violetto tendente al Rosso o Cremisi.
Si devono anche considerare le correlazioni tra Segni zodiacali opposti o complementari, situati cioè sullo stesso asse zodiacale, che si influenzano l'un l'altro nel tipo di patologie.
Esiste quindi:
l'asse Ariete-Bilancia o asse umorale ippotalamico-drenante renale, dall'impulso al vaglio;
l'asse Toro-Scorpione o asse oro-anale o riproduttivo;
l'asse Gemelli-Sagittario o asse degli arti superiori ed inferiori;
l'asse Cancro-Capricorno o asse temporale della crescita, dalla giovinezza alla vecchiaia, dall'immaturità alla saggezza;
l'asse Leone-Acquario o asse circolatorio;
l'asse Vergine-Pesci o asse carpale-tarsale di mani e piedi, o della psicosomatizzazione.

Andrea Fontana


SOL/Il Sole, Hèlios, Hèracle/Ercole, Apollo, Febo.
LEO/Leone (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

SOL/Il Sole, Hèlios, Hèracle/Ercole, Apollo, Febo.
LEO/Leone (1988)

Terracotta a medio rilievo - cm. 34 x 50


In questo quadro-scultura sullo sfondo nel centro del cielo si irradia lo splendore del Sole, attraversato dal mitico Hèlios sul suo aureo carro, trainato da quattro fulgenti cavalli bianchi sulle nuvole.
In secondo piano è raffigurato Ercole (Hèracle) durante una delle sue mitiche dodici Fatiche, l'uccisione del Leone di Nemea, la Quinta Fatica, in analogia al quinto Segno, il Leone.
Dal punto di vista esoterico, il cinque è il numero più occulto ed il più profondamente significativo dei numeri. Cinque è il numero dell'Uomo individualizzato e cosciente di sè, perché l'Uomo è un divino figlio di Dio, più il quaternario (1 + 4 = 5) che consiste nella sua quadruplice natura inferiore: il Corpo mentale, il Corpo emotivo, il Corpo eterico e il Corpo fisico. La figura di Hèlios con i suoi quattro cavalli esprime l'aspetto più elevato di questo simbolismo. Anche per la Psicologia l'uomo è un Sé ed una continuazione degli stati mentale, emotivo, vitale e del corpo fisico. Ma cinque è anche il numero in cui lo Spirito non domina la Materia, ed è il numero dell'Aspirante spirituale, il cui obiettivo è subordinare la Materia al servizio dello Spirito. È infatti nel quinto Segno che avviene l'ultima delle Prove sul sentiero Probatorio spirituale.
Nel Segno del Leone troviamo la Mente cosmica che opera nell'individuo come mente inferiore razionale, o mente concreta, che deve essere sacrificata e subordinata alla Mente universale, ovvero alla Mente Astratta e al suo Sè superiore.
Il leone di Nemea simboleggia la Personalità coordinata e dominante, poiché l'Aspirante deve essere sempre un individuo altamente evoluto. Quindi l'Aspirante deve uccidere il Leone della propria Personalità. Essendo uscito dalla coscienza di massa del Cancro e avendo sviluppato la propria individualità, deve distruggere l'egoismo e l'istinto di autoprotezione che ha creato, deve ridurre all'impotenza ciò che è stato fino a quel momento il suo meccanismo di difesa, che deve cedere il posto all'altruismo e al collegamento con il suo Sè spirituale.
Vi è nella testa umana una piccola cavità ossea che protegge e custodisce una delle più importanti ghiandole del corpo: la pituitaria. Quando questa ghiandola è in piena e giusta attività, abbiamo una personalità completa ed attiva, autocontrollata, con notevole attività mentale e resistenza. Il corpo pituitario ha una duplice configurazione: in uno dei suoi lobi, il frontale o pituitario anteriore, si trova la sede della mente razionale, dell'intelletto; nell'altro, il pituitario posteriore si trova la sede della natura emozionale immaginativa. È in questa cavità (grotta) che il leone della personalità sviluppata, o individualità, ha la sua tana ed è qui che il figlio di Dio, Ercole, l'Aspirante spirituale (non ancora diventato un Iniziato) deve vincere, per arrivare al livello superiore, simboleggiato dal dio Hèlios e rappresentato dal divino Apollo, raffigurato in primo piano. La Lira che Apollo tiene in mano ricorda che egli ha inventato la Musica ed era il dio del Canto, della Poesia e Maestro delle Muse.

Una nota personale: nel 1988 ho avuto l'intuizione che Leonardo Da Vinci era a conoscenza che il Sole è al centro del nostro Sistema solare e tutti i pianeti gli ruotano intorno, perché nel suo grande dipinto del Cenacolo egli ha collocato la figura di Gesù Cristo con il capo esattamente al centro del grande dipinto e ha sovrapposto il volto ad un'intuibile immagine del Sole al tramonto, al centro del cielo nel paesaggio retrostante. Per questo Leonardo anticipò segretamente di quasi 50 anni la scoperta del Sistema eliocentrico, che fu attribuita all'astronomo Niccolò Copernico.

Andrea Fontana



LUNA/Selene, Artemis/Artemide, Diana.
   CANCER/Cancro (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

LUNA/Selene, Artemis/Artemide, Diana.
CANCER/Cancro (1988)
Terracotta a medio rilievo - cm. 34 x 50


In questo quadro-scultura è raffigurata in alto nel cielo la Luna, davanti a cui sta passando Selene, la mitica dea lunare (dal greco sèlas = splendore) sorella del dio Sole, sul suo cocchio d'argento (metallo lunare) trainato da due candidi buoi bianchi, che riflette la luce nell'acqua del mare sottostante.
Quasi in primo piano, in basso a sinistra, si erge l'impavida figura di Artemide, pronta ad estrarre una freccia dalla sua faretra e intanto con la mano sinistra tiene la sua cerva per le corna. Dietro di lei si staglia un fitto bosco.
La figura di Artemide venne confusa e assimilata dagli antichi Romani con la dea lunare Diana, la fredda e austera dea della Caccia, a cui erano consacrati i boschi (lucus Dianae).
In primo piano a destra su una roccia si vede un granchio, che richiama sia la mitica Costellazione del Cancro, sia il Segno zodiacale da cui prende il nome, Cancer, governato anticamente dalla Luna.
I Miti sono racconti simbolici, che velano e racchiudono precisi Livelli della Coscienza umana.

Le Fatiche di Ercole
Questo quadro è in parte riferito al mito della Quarta Fatica di Ercole: "La cattura della Cerva", in analogia con il Segno del Cancro.
Per l'Astrologia Classica il Cancro è governato dalla Luna, che è la Madre dell'aspetto materiale umano e controlla le acque e le maree. Perciò in questo Segno la Materia è dominante e costituisce un impedimento evolutivo. Il granchio costruisce la sua casa, o guscio e se la porta sulla schiena. Le persone nate in questo Segno sono sempre coscienti di ciò che hanno costruito, di solito sono ipersensibili, eccessivamente emotive e cercano sempre di nascondersi. In genere il nativo del Cancro è così sensibile che è difficile da trattare e così elusivo ed a volte così indefinito che è difficile comprenderlo o definirlo con precisione.
Il Cancro è l'ultimo dei quattro Segni che sono preparatori, sia che consideriamo l'involuzione dell'Anima nella Materia o l'evoluzione dell'Aspirante spirituale che lotta per passare dal Regno Umano al Regno Spirituale. Acquistate le facoltà mentali in Ariete, il desiderio in Toro e giunto a realizzare le sua essenziale dualità in Gemelli, l'essere umano che si incarna entra, con la nascita in Cancro, nel Regno umano. Il Cancro è il Segno della massa; l'influsso che emana è determinante per la formazione della Razza, delle Nazioni e del nucleo familiare.
Per quanto concerne l'Aspirante spirituale, la cosa è alquanto diversa, poiché in questi quattro Segni egli prepara il suo equipaggiamento ed impara ad utilizzarlo. Nei prossimi quattro Segni, che possiamo considerare come Segni di lotta sul Piano Fisico per giungere alla realizzazione superiore, troviamo raffigurata la tremenda battaglia tramite cui l'individuo autocosciente, uscendo fuori dalla massa in Cancro, si riconosce in Leone quale individuo autocosciente, in Vergine come Cristo potenziale, in Bilancia quale Aspirante spirituale che si sforza di equilibrare le paia degli opposti e in Scorpione come colui che vince l'illusione.
Tre parole riassumono l'aspetto cosciente dell'Uomo che evolve: istinto, intelletto, Intuizione spirituale.
Il Cancro è il Segno dell'istinto ereditario, della vita di gregge, della reazione di massa e rappresenta la mente subcosciente e l'immaginazione collettiva. Individualmente, rappresenta la totalità della vita e la coscienza delle cellule nel corpo e di quella vita istintiva e collettiva che è in gran parte subcosciente nell'uomo, ma che sempre influenza il suo corpo fisico, il suo essere emotivo e la sua mente concreta, ma che ha l'impulso a innalzarsi dalla massa in cui l'istinto lo trattiene ed a sviluppare l'Intuizione spirituale. Perché la sublimazione dell'istinto è l'Intuizione, da non confondere con l'intuito, che ne rappresenta l'aspetto inferiore. Il dottor Roberto Assagioli (grande esperto conoscitore della Psiche e fondatore della Psicosintesi) ha ben spiegato l'enorme differenza fra intuito e Intuizione: il primo consiste solamente in sensazioni istintive, impressioni psichiche e presentimenti che riguardano solo cose e persone, ed appartiene a persone molto semplici (legate ancora alla materia); invece l'Intuizione ha un'etimologia che significa "vedere internamente" ed è una comprensione supercosciente, collegata a visione, che percepisce una totalità direttamente nella sua essenza: la sua sede è la sfera Supercosciente e quando si amplifica in modo durevole diventa Illuminazione.
Come la Materia deve essere elevata al Cielo, così l'istinto deve essere elevato, e, dopo l'indispensabile sviluppo dell'intelletto nello stadio intermedio, esso deve essere trasceso e trasmutato, ed infine manifestarsi come Intuizione spirituale, simboleggiata dall'aspetto superiore della mitica Cerva.
Nella Quarta Fatica Ercole (l'Aspirante spirituale non ancora diventato un Iniziato) cerca la Cerva che era sacra ad Artemide, la Luna, ma che era anche reclamata da Diana, la cacciatrice dei cieli, e anche da Apollo, il dio Sole. Le parole istinto, intelletto, intuizione, non sono che vari aspetti della Coscienza e della risposta all'ambiente e al mondo in cui l'essere umano viene a trovarsi. L'Uomo è un animale evoluto, e al pari degli animali possiede la qualità dell'istinto e della risposta istintiva al suo ambiente.
Artemide, la Luna, simboleggia l'aspetto materiale umano e l'istinto, ovvero la coscienza del mondo degli stimoli fisici e delle condizioni emotive.
Diana, la fredda e austera cacciatrice, rappresenta l'intelletto, perchè l'Uomo, per diventare consapevole del mondo del pensiero e delle idee, deve diventare il grande ricercatore, o cacciatore di conoscenza. Ma il solo intelletto è freddo e austero.
Per questo la Cerva aveva un'altra forma ancora più elusiva ed elevata, ed era questa che Ercole, l'Aspirante spirituale, cercava e che egli cacciò per un'intera vita. Non era la cerva fisica, ovvero l'istinto, che egli cercava; non cercava la cerva quale intelletto; egli cercava l'Intuizione spirituale, che finalmente catturò e la portò nel Tempio, nel quale la reclamava il dio Sole.
La lotta fra Apollo, il dio Sole, che sa che la Cerva rappresenta l'Intuizione, fra Diana, la cacciatrice dei cieli, che la conosce come intelletto, e fra Artemide, la Luna, che pensa sia soltanto istinto, continua in ogni essere umano.
Anche entrambe le dee hanno ragione, perchè il problema di tutti è imparare ad usare correttamente l'istinto, nel luogo giusto e nel giusto modo, usare l'intelletto mettendosi così in rapporto col mondo delle idee umane e della ricerca, ed imparare a trasmutare queste capacità in Intuizione spirituale e diventare consapevoli di quelle realtà spirituali che né l'istinto, né l'intelletto possono rivelare.

Astronomia e Astrologia
Vi sono molte persone, in prevalenza femminili, che dedicano una reverente attenzione alla Luna, perché viene rivendicata come simbolo del "Principio femminile", ma si tratta di un'interpretazione distorta, poiché è stato ampiamente spiegato negli anni trenta del secolo scorso dal Maestro Tibetano D.K. - grande esperto di Cosmogonia - tramite i libri di Alice Bailey, che la Luna è un antichissimo Ex-pianeta morto, un'ostruzione nel cielo indesiderabile che non ha alcuna vita e che si sta lentamente disintegrando nello spazio.
Questo è stato confermato con precisione dai rilevamenti estremamente scientifici effettuati dagli astronauti americani sul suolo lunare nei loro innumerevoli allunaggi.
Le residue vibrazioni che provengono dal remotissimo passato della Luna si infiltrano nella sfera d'influenza della Terra creando una negatività incalcolabile, perché influenzano i centri istintivi (Chakra basale) e sessuali (Chakra sacrale) a livello inconscio.  
Nell'Astrologia Classica moderna la Luna è considerata impropriamente ed erroneamente come un simbolo del "Principio femminile umano", ma ritenere che un piccolo satellite della Terra, deserto e privo di vita come è la Luna, che rappresenta la parte oscura (l'ombra postulata da Jung) del Principio femminile, sia l'Archètipo di questo Principio significa degradare il vero Archètipo femminile, che invece è rappresentato dalla Terra, la Grande Madre, in cui viviamo e siamo, che è un pianeta vivo, dove nasce e prolifica la vita e che anticamente era rispettato e venerato nel suo significato più profondo, come ricordano le antiche sculture che la raffigurano sotto le sembianze di un'abbondante madre, che a volte allatta un bambino.
Molte donne sono estremamente diffidenti riguardo le influenze negative legate alla Luna e preferirebbero ritenerle positive, perché i meccanismi auto-difensivi inconsci e istintivi si collegano alla posizione della Luna nel proprio Tema di nascita, che indica anche dove la persona si sente insicura ed emotivamente priva di controllo sulla propria vita. Per tali motivi risulta molto più difficile per le donne riuscire a spezzare le catene della Luna e anche gli omosessuali hanno le stesse difficoltà perché la volontà del distacco dalla materia, in generale, è meno sviluppato in loro, e l'attaccamento al passato e al subconscio è molto più forte nelle donne che negli uomini.  
Una persona resta "incatenata" a questo passato fino a quando, consapevolmente, trasforma i suoi attaccamenti e utilizza le lezioni positive delle vite passate per realizzare le finalità della vita attuale.  
Sono poche le persone consapevoli di quanto la posizione della Luna abbia così potentemente influenzato le loro relazioni quotidiane.
Si tratta spesso di abitudini piccole e negative, provenienti dal passato, che creano i maggiori ostacoli e che emergono dall'inconscio ogni giorno, perché la Luna è il corpo celeste più rapido, che impiega solo due giorni e mezzo per passare da un Segno all'altro, e meno di un mese per transitare l'intero Zodiaco.
Gli attaccamenti non avvengono solo tra le famiglie di origine, ma anche tra le Organizzazioni spirituali, che possono legare e intrappolare i suoi devoti esattamente come accade per la figura materna.  
L'attaccamento del devoto all'immagine del guru è spesse volte una proiezione dell'attaccamento al vero padre o madre e diventano schiavi dell'influenza di questa immagine. L'immagine del guru è più ingannevole delle corrispettive immagini del "padre" o "madre" in quanto il suo influsso è molto più sottile e insinuoso.
La Luna governa il corpo fisico perché esso è il risultato di quello che è stato fatto dall'ego nelle vite precedenti.
Gli individui si adagiano alla Luna e al Nodo lunare Sud perchè questi indicano tutto ciò che è già stato sperimentato nelle vite precedenti, ma il ripetere le stesse cose già fatte non produce conflitti evolutivi, né vera armonia e amore.  
L'aspetto più positivo della Luna, inteso come Ex-Principio femminile, è la capacità di uomini e donne di essere disponibili come strumenti per il concepimento di figli spiritualmente evoluti.  Anche gli uomini possono fare nascere "figli" evoluti, come ad esempio con la creazione di opere letterarie o artistiche di carattere evolutivo, oppure nel servire e aiutare altre persone a evolvere.
Molte persone ritengono erroneamente che gli influssi dei Cicli lunari siano derivati dalla Luna, ma è esattamente il contrario, perché invece provengono dal Sole. Addirittura al Plenilunio la Luna è completamente annullata, in quanto essa riflette sulla Terra totalmente la Luce del Sole, ed essa è fuori azione, perché si trova in un punto dove non interferisce e lascia completamente libero il passaggio alle Energie Solari, permettendo un rapporto diretto e privo di ostacoli fra la Terra e il Sole (tranne nei rari casi delle eclissi, che sono periodi di pericolo).
Quindi il Plenilunio e le fasi lunari hanno un influsso solare riflesso, non lunare.
Tutta la poesia e il romanticismo che da secoli viene attribuita alla luce che emana dalla Luna, dovrebbero essere attribuiti alla Luce riflessa del Sole, che invece viene derubato dalla Luna dei suoi indiscutibili meriti, che la Scienza moderna continua a studiare e scoprire.
Esiste un'analogia fra le illusioni dei presunti meriti attribuiti alla Luna con le illusioni che la Personalità umana produce verso l'esterno e verso i suoi simili.

Andrea Fontana




TELLUS/la Madre Terra, Gèa/Gaia (1992)
Terracotta a mediorilievo di Andrea Fontana - cm. 35 x 45



TELLUS/la Madre Terra, Gèa/Gaia (1992)
Terracotta a mediorilievo di Andrea Fontana - cm. 35 x 45


Questo pannello raffigura un'allegoria della dèa Tellus, la Madre Terra, abbondante e generosa, che porta sul suo grembo una grande cesta ricolma di alcuni dei tanti frutti da lei prodotti. Da notare la rotondità concentrica di tutta la figura, che ha l'epicentro nel suo ventre ed accoglie a braccia aperte la cesta, sovrapposta al suo ventre e che accentua la rotondità della figura, richiamando quindi la rotondità sferica del pianeta Terra con i suoi colori predominanti: verde, blu e azzurro.
Sullo sfondo vi è una ghirlanda di foglie che scendono e che formano simbolicamente la lettera maiuscola M, iniziale di Madre, in latino Mater, ed in alto si vede il simbolo astronomico ed astrologico della Terra.

Mitologia
Tellus è l'antico nome latino di Tellure, la dea romana della Terra e protettrice della fecondità, dei morti e contro i terremoti. Il suo culto, più antico della religione ufficiale romana, è collegato a quello della Grande Madre e veniva celebrato il 15 aprile con la festa delle Fordicidia, ma col tempo fu associato a quello di Cerere sino a fondersi con esso. Tellus, insieme a Cerere, è citata da Ovidio come una delle "madri delle messi" (frugum matres).
Nella mitologia norrena, Jörð, la divinità della Terra era la madre di Thor e la figlia di Nótt e Annar.
Tellus corrisponde nella mitologia greca a Gea o Gaia,  il Titano femmina che impersonifica la Terra.
Esiodo ha raccontato nella sua Teogonia come, dopo il Caos, sorse l'immortale Gea, progenitrice degli dèi dell'Olimpo. Da sola e senza congiungersi con nessuno, Gea generò Urano (il cielo stellato), Ponto (le sterili profondità del mare) e le montagne. In seguito si unì ad Urano dando alla luce i Titani: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Teia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe e Teti. Dopo di loro nacque Crono (Saturno), il più giovane, furbo e terribile dei suoi figli, che prese ad odiare il suo potente padre.
Esiodo parla anche della successiva progenie di Gaia ed Urano, dapprima con i Ciclopi, giganti con un solo occhio: Bronte, Sterope ed Arge. Poi i tre terribili Ecatonchiri dalle cento braccia: Cotto, Briareo e Gige, ognuno dotato anche di cinquanta teste.
Urano rinchiuse i Ciclopi e gli Ecatonchiri nel Tartaro, in modo che non potessero vedere la luce, rallegrandosi di quest'azione malvagia. Questo fatto fece soffrire Gaia (il Tartaro si trovava infatti nelle sue viscere), che così creò un tipo di pietra focaia grigia (Adamantina) e con questa modellò una grande falce con cui radunò Crono (Saturno) e i suoi fratelli, chiedendo loro di obbedirle ed aiutarla. Soltanto Crono, il più giovane, ebbe il coraggio di prendere la falce di pietra che lei aveva fatto e servirsene per evirare il padre quando si avvicinò a Gaia per accoppiarsi con lei. Dalle gocce di sangue mischiato a sperma che la colpirono, Gaia generò le forti Erinni, i Giganti, tra cui Abseo, e le Ninfe del frassino dette Melie. Il membro reciso di Urano, gettato in mare, fecondò le acque dalla cui spuma sorse Afrodite (Venere). Urano venne quindi deposto da suo figlio Crono e, nel frattempo, i Titani liberarono i Ciclopi dal Tartaro: Crono (Saturno) divenne il loro re ed iniziò quella che fu chiamata l'Era dell'oro.
Dopo che Urano venne castrato, Gaia ebbe anche un figlio, Tifone dal Tartaro, mentre con Ponto generò le divinità marine Nereo, Taumante, Forcide, Ceto ed Euribia.
Crono, però, assunse ben presto il medesimo comportamento del padre Urano e nel timore di venire spodestato dai figli divorò man mano che nascevano i figli partoriti dalla moglie Rea, la quale, disperata per i continui abomini compiuti dal marito, si rivolse a Gea nel tentativo di salvare l'ultimo nascituro, Zeus (Giove).
Gea allora consigliò alla figlia di fare ingoiare a Crono, con l'inganno, una pietra avvolta in fasce e di nascondere il piccolo Zeus presso il monte Ida, in modo tale che, una volta cresciuto, il Cronide, avesse potuto spodestare il padre a sua volta. Divenuto adulto, Zeus liberò con un farmaco dal ventre di Crono i suoi fratelli e ingaggiò insieme a loro contro il padre una terribile battaglia che durò 10 anni, la Titanomachia.
Gea, per favorire Zeus ed ottenere la sua vendetta, gli consigliò di liberare gli Ecatonchiri ed i Ciclopi, ancora imprigionati nelle sue tetre viscere, per dare una svolta decisiva al combattimento. Vinta la battaglia ed assunto il potere, Zeus punì i Titani sconfitti, gettandoli tutti nel Tartaro, atto che fece adirare Gea, la quale, furibonda per il trattamento serbato ai suoi figli, aizzò i terribili e poderosi Giganti a punire Zeus e gli altri Olimpici, dando inizio alla guerra conosciuta come Gigantomachia. Grazie all'intervento di Heracle (Ercole) nello scontro gli Olimpici si assicurarono la vittoria e Gea, ancora risentita, chiamò in difesa il figlio Tifone, generato in unione con il Tartaro. Zeus affrontò anche il mostro Tifone, lo sconfisse e lo schiacciò sotto ad una montagna o al vulcano Etna.
Dopo la battaglia contro i Titani Zeus si spartì il mondo con i suoi due fratelli maggiori, sorteggiando i tre Regni: Zeus ebbe in sorte i Cieli e l'Aria, Poseidone (Nettuno) le Acque e ad Ade (Plutone) toccò il mondo dei morti. L'antica Terra, Gaia, non poté essere concessa ad alcuno, ma venne condivisa da tutti e tre a seconda delle loro capacità.

Astronomia
La Terra è il terzo pianeta visibile in ordine di distanza dal Sole ed è il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare, (insieme a Mercurio, Marte e Venere), sia per quanto riguarda la massa sia per il diametro e con la maggiore densità, la più alta gravità e il più forte campo magnetico. E' il pianeta su cui vivono tutte le specie viventi a noi conosciute, l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita fisica: sulla sua superficie infatti si trova acqua in tutti e tre gli stati (solido, liquido, gassoso) e un'atmosfera composta in prevalenza da azoto e ossigeno, che, insieme al suo campo magnetico, la protegge dai raggi cosmici.
La formazione della Terra è datata a circa 4,54 miliardi di anni fa e tale età fu determinata da Clair Patterson nel 1953, utilizzando metodi radiometrici legati al decadimento dell'uranio. Essa possiede un solo satellite naturale, la Luna.                                       
La Terra è l'unico pianeta del sistema solare in cui è nota la presenza di acqua alla stato liquido ed in grande quantità, tanto da farle attribuire l'appellativo di "pianeta blu".  
In passato si ritenne molto a lungo che la Terra fosse al centro dell'universo perché si aveva l'impressione che fossero tutti gli altri corpi celesti a girare intorno a essa. La teoria eliocentrica fu proposta per primo da Aristarco di Samo nel III secolo a.C., ma la teoria geocentrica rimase dominante fino alla fine del Medioevo, anche a causa della "precessione degli equinozi" usata per la misurazione astronomica.
Una nota personale: nel 1988 ho avuto l'intuizione che Leonardo Da Vinci fosse a conoscenza che il Sole è al centro del nostro Sistema solare e tutti i pianeti gli ruotano intorno, perché nel suo grande dipinto del Cenacolo egli situò la figura di Gesù Cristo con il capo esattamente al centro e sovrapposto ad un'ipotetica immagine del Sole al tramonto, intuibile al centro del cielo nel paesaggio retrostante. Per questo Leonardo anticipò di quasi 50 anni la scoperta che fu attribuita all'astronomo Niccolò Copernico.

Astrologia
Vi sono molte persone, in prevalenza femminili, che dedicano una reverente attenzione alla Luna, perché viene rivendicata come simbolo del "Principio femminile", ma si tratta di una interpretazione distorta, poiché è stato ampiamente spiegato negli anni trenta del secolo scorso dal Maestro Tibetano D.K. - grande esperto di Cosmogonia e Astrologia - tramite i libri di Alice Bailey, che la Luna è un antichissimo Ex-pianeta morto, un'ostruzione nel cielo indesiderabile che non ha alcuna vita e che si sta lentamente disintegrando nello spazio. Questo è stato confermato con precisione dai rilevamenti estremamente scientifici effettuati dagli astronauti americani sul suolo lunare nei loro innumerevoli allunaggi, che non hanno mai trovato alcuna forma di vita su tale satellite.
Le residue vibrazioni che provengono dal remotissimo passato della Luna si infiltrano nella sfera d'influenza della Terra creando una negatività incalcolabile, perché influenzano i centri istintivi (Chakra basale) e sessuali (Chakra sacrale) a livello inconscio.  
Nell'Astrologia Classica moderna la Luna è considerata impropriamente ed erroneamente come un simbolo del principio femminile, ma ritenere che un piccolo satellite della Terra, deserto e privo di vita come è la Luna, che rappresenta la parte oscura (l'ombra postulata da Jung) del Principio femminile umano, sia l'Archètipo di questo Principio significa degradare il vero Archètipo femminile, che invece è rappresentato dalla Terra, la Grande Madre, in cui viviamo e siamo, che è un pianeta vivo, dove nasce e prolifica la vita e che anticamente era rispettato e venerato nel suo significato più profondo, come ricordano le antiche sculture che la raffigurano sotto le sembianze di un'abbondante madre, che a volte allatta un bambino.

      


Il simbolo astronomico ed astrologico della Terra è un Cerchio con all'interno una Croce, ma non tutti sono a conoscenza che il Cerchio simboleggia il nostro Pianeta e la Croce rappresenta la simbolica Croce sulla quale è morto il Figlio di Dio per Amore verso l'Umanità, dalla quale emerge gloriosa e invisibile la figura del Cristo Risorto, Maestro dei Maestri e Maestro degli uomini e degli Angeli, che continua a irradiare silenziosamente la sua Potente Energia d'Amore su tutto il nostro Pianeta.

Andrea Fontana


MERCURIUS/Mercurio, Hèrmes/Ermete
GEMINI/Gemelli e VIRGO/Vergine (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50




MERCURIUS/Mercurio, Hèrmes/Ermete
GEMINI/Gemelli e VIRGO/Vergine (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50


Questo quadro-scultura a medio rilievo raffigura il Messaggero degli dèi, che gli antichi greci chiamavano Hèrmes e i latini Mercurius, dio del commercio, dell'Artigianato e dell'Arte, inventore delle lettere e delle cifre, di cui si vede in alto nel cielo il pianeta che porta questo nome, uno dei più piccoli pianeti del nostro Sistema Solare.
In primo piano si vede il Caducèo. In alcune immagini antiche del Caducèo si vedono i due serpenti di colore uno rosso e uno blu, oppure uno bianco e uno nero: in questo quadro-scultura sono stati ritratti questi ultimi, perché raffigurano simbolicamente la lotta fra la Luce e l'Ombra, fra il Bene e il Male. Il simbolismo del Caducèo è molto profondo e raffigura anche la colonna vertebrale con i sette grandi Chakra, in corrispondenza dei punti di intreccio dei serpenti, ma in questo quadro-scultura sono stati raffigurati solo quattro punti di intreccio, che corrispondono ai Chakra superiori al diaframma, dal Centro del Cuore fino al Centro alla sommità della Testa, qui raffigurato con un occhio a forma di sfera.
Fra le mani di Mercurio si vede l'arcano Libro di Thot, che cela la mitica tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto.
In terzo piano si vede il gallo, animale consacrato a Mercurio.
Nello sfondo si vedono le raffigurazioni mitologiche delle Costellazioni Gemini e Virgo, da cui derivano i Segni zodiacali dei Gemelli e della Vergine, domicilio di Mercurio nell'Astrologia Classica.

Mitologia
Il mito di Ermes-Mercurio è ricco di molti particolari simbolici e anagogici.
Nacque in una grotta e ancora neonato si tolse le fasce e uscì dalla caverna, dove incontrò una tartaruga a cui tolse il guscio e sulla parte cava tese sette corde ricavate dalle budella di un bue, fabbricando così una cetra dal suono dolcissimo e inventando così il primo strumento musicale con materiali che nessuno aveva mai pensato prima di usare. Più tardi suonò la sua cetra in presenza di Apollo e quella dolcissima musica conquistò il dio del Sole, che per ottenere quello strumento gli lasciò i cinquanta buoi che egli aveva appena rubato e inoltre gli regalò una verga magica d'oro, intorno alla quale si intrecciarono due serpenti che si fronteggiano, e con due piccole ali spiegate diventò il Caducèo.
Il Caduceo divenne attributo di Ermes come simbolo della pace e del commercio, e inoltre divenne il simbolo della Medicina perché nei tempi antichi l'arte di guarire era riservata ai pochi iniziati che erano in grado di guarire anche per mezzo di poteri spirituali acquisiti con dure prove iniziatiche.
Hermes indossava abiti semplici, da viaggiatore, lavoratore o pastore, ed essendo il messaggero degli dèi veniva raffigurato con ai piedi i talari, speciali calzari alati che gli permettevano di volare, e sulla testa un cappello da viaggio a larga tesa anch'esso alato, detto pètaso, che gli aveva regalato Plutone e che poteva renderlo invisibile. Hermes rivestiva anche il ruolo di Psicopompo, ovvero accompagnatore dello spirito dei morti che li aiuta a trovare la via per il mondo sotterraneo dell'Aldilà. Molte leggende lo ritraggono come l'unico dio, oltre ad Ade (Plutone) e Persefone (Proserpina), che avesse il potere di entrare ed uscire dagli Inferi senza problemi. Era devoto e fedele a suo padre Zeus. Nel Pantheon olimpico classico Hermes era figlio di Zeus e della Pleiade Maia, figlia del Titano Atlante.
I suoi simboli erano il gallo e la tartaruga ma era riconoscibile anche per il suo borsellino, i suoi sandali e cappello alati ed il bastone da messaggero, il 'kerykeion'. Hermes era il dio dell'eloquenza, degli scambi, del commercio, del profitto e anche dei ladri, perché era molto scaltro ed astuto ed inoltre era un ladro egli stesso, fin dalla notte in cui nacque, quando sfuggì a Maia ed andò a rubare la mandria di buoi del suo fratello maggiore Apollo.

Su un piano più filosofico e teologico, Ermes veniva identificato con una forza mediatrice tra il Cielo e la Terra, impersonata dalla figura di Ermete Trismegisto, corrispondente al dio egiziano Thot, che siede alla porta di Osiride, a cui è attribuito l'arcano libro di Thot o Tavola di Smeraldo, che in questo quadro-scultura si vede che Mercurio osserva fra le sue mani. Vista la sua abilità ad attraversare i confini, era anche "Hermes Psychopompos" (Ermes accompagnatore di anime) che conduceva gli spiriti di chi era appena morto nel regno sotterraneo dell'Ade. Nell'Inno omerico alla dea Demetra, Hermes riporta la "kore" (giovinetta vergine) Persefone (Proserpina) sana e salva da sua madre. Era anche noto per ispirare i sogni ai mortali mentre dormivano. Per gli antichi Greci in Hermes si incarnava lo spirito del passaggio e dell'attraversamento; ritenevano che il dio si manifestasse in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito, tutti concetti che rimandano in qualche modo ad un passaggio da un luogo, o da uno stato, all'altro. Questo spiega il suo essere messo in relazione con i cambiamenti della sorte dell'uomo, con lo scambio di beni, con i colloqui e lo scambio di informazioni consueti nel commercio nonché con il passaggio alle altre Dimensioni esistenti oltre la vita fisica. Hermes funge anche da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero da parte degli dèi presso gli uomini, un compito che divide con Iris. Da Hermes deriva la parola Ermeneutica, ovvero l'arte di interpretare i significati nascosti. In greco un uomo fortunato veniva chiamato "hermaion".
Nella mitologia romana il corrispondente di Hermes è Mercurio che, sebbene sia un dio di derivazione etrusca, possiede molte caratteristiche simili a lui.
Mercurio, in latino Mercurius, deriva probabilmente dal termine 'merx' (merce) da 'mercari' (commerciare) e da 'mercator' (mercante).

Astronomia
Fra i pianeti conosciuti del nostro Sistema solare, Mercurio è il pianeta più vicino al Sole ed è stato classificato come ottavo in ordine di dimensioni. Ha ricevuto questo nome probabilmente perché, come il dio Mercurio, si muove molto velocemente attraverso il cielo.

Astrologia
Mercurio possiede qualità sia superiori (spirituali) che inferiori (materiali) e svolge una quadruplice azione. Per l'Astrologia Classica, che riguarda la vita materiale e la personalità, Mercurio governa il Segno dei Gemelli e della Vergine, e svolge le funzioni collegate alla mente concreta e analitica, nota anche come mente inferiore. Per l'Astrologia dei Sette Raggi, che riguarda la vita spirituale e l'Anima, Mercurio governa il Segno dell'Ariete ed è il reggente del Quarto Raggio: "Armonia tramite conflitto. Unità e Bellezza".
Ad un livello superiore Mercurio governa la mente astratta o mente superiore, perchè illumina la mente ed è intermediario fra Anima e personalità, ed esprime l'aspetto duplice della mente, mediatrice fra il superiore e l'inferiore. Anche questa funzione mediatrice di Mercurio è doppia: la mente concreta, mediatrice all'interno della personalità, condiziona l'esistenza personale, analizzando e distinguendo fra il sé umano e il non-sé, accentrando la consapevolezza "dell'io e tu", della personalità stessa e del suo ambiente; in secondo aspetto, reca messaggi fra anima e cervello e stabilisce giusti rapporti fra ego inferiore e Sé superiore: nella vita spirituale è dunque la mente illuminata, che connette Anima e personalità. Un terzo aspetto di Mercurio comincia ad agire quando gli altri due sono ormai perfettamente sviluppati e in questo caso Mercurio è la Mente astratta, avulsa da ogni contatto con la materia, che pone in rapporto Anima e Spirito e rivela all'Anima la Triade Spirituale (atma-buddhi-manas, cioè volontà, amore e mente superiore spirituali). Il quarto livello rivela l'Aspetto Vita, la Monade, durante i processi spirituali superiori. Tutto ciò produce tensione, azione e reazione, e quello stato di grande lotta e difficoltà così caratteristica della vita umana, ma che finisce per destare l'Umanità a perfetta coscienza planetaria. In Gemini questo effetto è fortissimo, poiché Mercurio produce uno stato di costante tensione fra gli opposti; in Virgo invece determina la lotta interiore fra la natura materiale e il Sé spirituale, fra la coscienza materiale (planetaria, umana e subumana) e l'Anima.

Andrea Fontana



VULCANUS/Vulcano, Hephaistos/Efesto (2013)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50


VULCANUS/Vulcano, Hephaistos/Efesto (2013)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50


In questo quadro scultura è raffigurato Vulcano, il divino fabbro Signore del fuoco e della lavorazione dei metalli, mentre sta forgiando magicamente sull'incudine uno dei suoi celebri utensili di metallo dopo averlo arroventato nel braciere.
Questo è l'unico quadro scultura dei Miti greci e latini, ad eccezione della Madre Terra, in cui non si vede in cielo il pianeta collegato al mito rappresentato, infatti Vulcano è un pianeta ancora invisibile, che nessun astronomo è in grado di vedere poiché non si tratta di uno dei tanti pianeti sferoidali del nostro sistema solare, ma è collettivamente formato dai numerosissimi frammenti di materia spaziale (piccoli asteroidi, planetoidi e comete) che circolano in orbite situate tra Venere, Mercurio e il Sole, e si sta ancora formando.
Vulcano governa esotericamente il Segno del Toro e la seconda Casa astrologica, e sul piano concreto rappresenta il governatore del denaro e dei beni materiali.
La scena di questo quadro raffigura il dio del Fuoco all'esterno della sua officina per simboleggiare che l'esistenza del pianeta Vulcano è ormai stata rivelata agli astrologi del nostro pianeta e quindi non è più tenuta segreta, ossia celata all'interno, ma rimane invisibile agli astronomi, poiché il Maestro Tibetano D.K. ha precisato: "Vulcano non è mai reggente exoterico, e la sua azione è efficace solo per chi è sul Sentiero”.
Inoltre si deve notare che, fra tutti i protagonisti dei miei quadri scultura, soltanto due sono raffigurati di profilo, Mercurio e Vulcano, per sottolineare il sottile collegamento esoterico fra loro e la loro vicinanza astrologica, poiché Mercurio nasconde Vulcano, infatti il Maestro inglese Robert Browning ha rivelato al suo discepolo Douglas Baker il metodo per calcolare la posizione di Vulcano nel grafico astrologico, che è sempre distante tre gradi da Mercurio, fra questi e il Sole.





VENUS/Venere, Afrodite;
TAURUS/Toro, LIBRA/Bilancia. (2012)

Quadro-scultura ad altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 X 70


VENUS/Venere, Afrodite;
TAURUS/Toro, LIBRA/Bilancia. (2012)

Quadro-scultura ad altorilievo in terracotta di Andrea Fontana cm. 34 X 70


Il simbolismo di Venere è di una complessità enorme, di cui è stata finora rivelata solo una parte.

In questo quadro-scultura ho raffigurato Venere, Venus
per i latini ed Afrodite per gli antichi greci, la divinità dell'amore distinto in due tipi: cosmico e umano; nel tipo cosmico è riferito all'Amore inteso come attrazione tra loro delle varie parti dell'Universo per conservare e procreare, che simboleggia l'istinto naturale di generazione e di fecondazione, mentre nel tipo umano si riferisce all'amore di vari livelli evolutivi umani, che parte dai livelli più bassi dell'attrazione erotica, fino a giungere all'Amore spirituale dei grandi iniziati.
Infatti Platone distingueva l'esistenza di due tipi della dea: una nata da Urano (il Cielo) e detta perciò Venere Urania
, dea dell'Amore puro e spirituale, ideale della Bellezza e dell'Amore platonico, che personificava l'Amore nato dalla contemplazione del divino ed era raffigurata nuda, poiché simbolicamente la nudità rappresenta la purezza spirituale; l'altro tipo di Venere era nata da Dione ed era detta Venere Pandèmia, cioè "del popolo", dea dell'amore volgare, erotico e istintuale, che era vestita elegantemente e ricoperta di gioielli.

In questo quadro ho raffigurato Venere in modo che comprenda sia la Venere celeste spirituale, sia la Venere terrena materiale, per tali motivi l'ho raffigurata mezza nuda e mezza vestita, poichè raffigura un terzo tipo della dea, quello della Venere intermediaria
fra il Cielo e la Terra, fra lo Spirito e la Materia, fra l'Anima e la Personalità.
Il braccio destro è sollevato verso l'alto, per indicare il simbolismo celeste spirituale, ed il braccio sinistro è proteso verso il basso ed è appoggiato alla sua veste, per indicare il simbolismo terreno materiale.
Infatti ho considerato che alcune famose statue di Venere dell'antichità sono state raffigurate vestite solo a metà, ad esempio la magnifica e misteriosa Venere di Milo (II secolo a.C.) di cui non si conosce come era la posizione delle braccia, la Venere di Arles (I secolo a.C.), la Venere di Capua (II secolo d.C.), e in tempi più recenti la Venere italica scolpita nel 1812 da Antonio Canova, parzialmente nuda e in parte coperta da un drappo.
Occorre precisare che è stato scoperto, per mezzo di dettagliate analisi al microscopio, che tutte le statue dell'antichità arcaica erano colorate, ma gli artisti dal Rinascimento in poi, fra cui Michelangelo e Canova, hanno creduto che le antiche sculture fossero state lasciate al naturale, senza colorazione, e per tale motivo hanno scolpito tutte le loro opere senza colorarle.

Pitagora attribuì ad Afrodite il numero cinque
ed il pentagono come forma geometrica, infatti Venere è l'unico pianeta del nostro Sistema solare che può essere identificato con un movimento che forma nel cielo un pentagramma perfetto, derivato dal tracciamento dei suoi movimenti astronomici attraverso lo Zodiaco.
Per tale motivo nel mio quadro ho raffigurato 5 colombe
, animali sacri alla dea, di cui 4 si librano sopra di lei e una quinta è posata sulla sua mano, ad indicare che l'amore della dea non è ancora salito completamente al Cielo.
Poiché il 5 è il numero esoterico di Afrodite-Venere, il 7 è il numero collegato al Segno della Bilancia
, il settimo Segno dello Zodiaco, governato da Venere nel suo domicilio diurno per l'Astrologia Classica; ecco perchè in questo quadro ai piedi di Venere ho raffigurato 7 grandi rose, poiché la rosa è il fiore di Venere e 7 è il numero della Bilancia, di cui si vede la figura zodiacale librarsi nel cielo a destra, che richiama la Costellazione di Libra.
In basso a sinistra si vede la figura zodiacale del Toro
, da cui ha preso il nome la Costellazione di Taurus, domicilio notturno di Venere.
Il Segno del Toro ed il Segno della Bilancia sono entrambi governati da Venere per l'Astrologia Classica, che governa la Personalità, mentre invece per l'Astrologia dell'Anima, Venere governa il Segno e la Costellazione di Gemini, e rappresenta la Mente astratta.

Nel cielo in alto a destra si vede il pianeta Venere, a cui venne dato il nome della omonima dea della Mitologia romana.
In alto a sinistra si vede il glifo astrologico ed astronomico di Venere, composto da una croce sormontata da un cerchio, che racchiude diversi simbolismi, alcuni noti ed altri esoterici; nel significato classico e materiale questo glifo rappresenta lo specchio di Venere, sinonimo di bellezza ma anche vanità, che in questo quadro vediamo raffigurato ai piedi di Venere; invece il glifo nel suo significato spirituale simboleggia la Materia (la Croce) che viene purificata e governata dallo Spirito dei puri sentimenti (il Cerchio).

Sullo sfondo dell'orizzonte si staglia il mare
, per ricordare che Venere-Afrodite era nata dalla schiuma del mare ed era figlia della ninfa degli oceani Dione, pertanto era venerata dai naviganti; infatti uno degli appellattivi di Venere è 'Anadiomene', che significa "nata dalla spuma del mare".
Sul Piano Fisico il mare rappresenta il Piano Astrale-Emotivo, ed il simbolismo dell'Acqua è collegato al Corpo astrale-emotivo ed alle emozioni, le quali possono essere padroneggiate solo quando vengono raffinate e purificate dall'assenza di desiderio e con lo sviluppo di emozioni pure e sentimenti elevati, in modo che si possano rispecchiare nell'acqua limpida e calma come se fosse uno specchio.
In secondo piano dietro a Venere ho raffigurato un maestoso cigno
, che è uno degli animali sacri a Venere. Nel simbolismo esoterico il cigno rappresenta il Nirmānakāya, che, Helena Petrovna Blavatsky, ha spiegato che non è, come comunemente si crede, il corpo nel quale un Buddha o un Bodhisattva appaiono sulla Terra, ma è un grande Essere che durante la sua ultima incarnazione fisica, sia come Hutuktù che Khubilkhan, ossia un Adepto e un perfetto Yogi, è diventato un membro della Gerarchia Spirituale, quell’Esercito invisibile che, entro i limiti Karmici, protegge da milioni di anni l’Umanità e veglia su di essa. Scambiato spesso per uno “Spirito”, per un Deva o per lo stesso Dio, un Nirmānakāya è sempre un protettore, un Maestro di compassione e un potentissimo Angelo custode per chi diventa degno del suo aiuto.
Infatti Douglas Baker ha precisato che nel tema natale dei discepoli dopo la seconda Iniziazione, Venere indica anche il grado e la qualità dell'influenza del Nirmanakaya
, ossia l'accessibilità del fuoco spirituale e il punto in cui esso può manifestarsi nella loro vita.

Dopo un lungo studio condotto per molti anni sul mito di Venere sono giunto alla conclusione che la raffigurazione umana di questa dea, quando è ritratta completamente nuda
(poichè anticamente la nudità simboleggiava la purezza spirituale) sia l'indicatore esteriore del livello di spiritualità raggiunto dal tipo di individuo che la osserva, che è tanto meno evoluto quanto più egli resta turbato o in qualche modo eccitato alla vista della femminilità nuda, ed invece è tanto più evoluto quanto meno ne risente a livello emotivo, ma vede nella nudità di Venere soltanto un armonioso e atavico corpo femminile portatore di grazia, bellezza ed armonia.



MARS/Marte, Ares
ARIES/Ariete e SCORPIO/Scorpione (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

MARS/Marte, Ares
ARIES/Ariete e SCORPIO/Scorpione (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

In questo quadro-scultura ho raffigurato Marte, per i latini Mars e per i greci Ares, il terribile dio della guerra, comprendente alcuni fra i simboli che sono collegati a questo antico mito.

Faccio notare il tipo di cielo, cupo e minaccioso, in cui svolge la scena, dove si vede in alto a sinistra il glifo di Marte ed a destra il rosso pianeta a cui è stato dato il nome del dio della guerra, che è un pianeta di piccole dimensioni, la metà della Terra, e poco più grandi di quelle di Mercurio.
In realtà è stato rivelato dal Maestro Hilarion (La Natura della Realtà – Edizioni Crisalide, 1997) che il pianeta a cui è stato il nome di Marte, collegato al mitologico dio della guerra, è in realtà governato da una potente forma pensiero di nome Jmojer, carica di rabbia e odio, che in epoche remotissime fu intrappolata all'interno del pianeta, consentendole di entrare in contatto con la Terra solo nel momento di massimo avvicinamento fra i due pianeti, e tale influsso è riuscito a favorire l'odio, i dissidi e le guerre fra gli uomini nella storia del nostro pianeta, anche perché l'umanità ne ha rinvigorito la natura con le sue passioni, alimentando anche l'istinto collerico di certe persone. L'aggressività non è la stessa cosa dell'odio o della rabbia, ma la forma mentale creatasi è in grado di trasformare gli impulsi aggressivi in passioni distruttive, come l'odio, l'animosità e il disprezzo più profondo.
Vediamo nello sfondo a sinistra l'Ariete, domicilio diurno di Marte per l'Astrologia Classica, ed in primo piano in basso a destra si vede lo Scorpione, domicilio notturno di Marte, che governa il Segno dello Scorpione sia nell'Astrologia Classica che nell'Astrologia dell'Anima, ma lo Scorpione che governa la personalità ruota in senso orario, invece lo Scorpione dell'Anima ruota in senso antiorario, come si vede nella Costellazione raffigurata in alto nel cielo.
A fianco di Marte c'è un avvoltoio, che è uno degli animali consacrati al dio della guerra perché è voracissimo dei cadaveri e per questo motivo seguiva gli eserciti nei combattimenti, al punto che si credeva che egli sapesse, con un anticipo di alcuni giorni, dove si sarebbe svolta una battaglia e dove vi sarebbero state più vittime, per cui si spostava in anticipo in tali luoghi in attesa di nuovo cibo. In questo quadro si vede un avvoltoio mentre ha già ripulito l'ultima ossa di uno dei due scheletri scomposti e sparpagliati ai piedi di Marte, ma non si tratta degli scheletri di due vittime di Marte, come invece potrebbe sembrare, simboleggiano bensì il karma umano che risale a due o al massimo tre vite precedenti e che nell'Astrologia Esoterica è collegato a Marte, mentre il karma più antico è collegato a Saturno, come ha spiegato Douglas Baker.
Infatti l'arcaica etimologia di Marte, andata dispersa, in latino “Mars”, “martis”, significava 'morte' e deriva da “Smert” “Smerti”, da cui “Mors”, “mortis”, morte.
Marte indossa una scintillante armatura metallica, corredata di un mantello rosso; il mantello è il simbolo del corpo astrale-emotivo, collegato al plesso solare, che è la porta del Piano Astrale/emotivo, ed il rosso è il colore del corpo del desiderio e del chakra sessuale, collegati con la passione dei cinque sensi.
Marte stringe nella mano destra una possente spada; la spada è il simbolo della mente nel suo complesso, la mente concreta e la mente astratta. Il manico della spada è in analogia alla mente concreta e razionale, che deve essere ben sviluppata prima di aspirare a sviluppare la mente astratta e intuizionale, che, tramite lo sviluppo del discernimento, diventa affilata come la lama di una spada, per tagliare e separare l'utile dal superfluo ed il vero dal falso, ossia la spiritualità dal materialismo, fino ad arrivare alla punta della spada, che rappresenta l'aspetto più elevato della mente astratta, ossia l'intuizione spirituale, e permette al grande iniziato di connettersi al Sè superiore ed alla Monade. La dimensione della spada ed il rapporto proporzionale fra il manico e la lama raffigurate in questo quadro sono in analogia alla diversità dell'ampiezza della mente concreta e della mente astratta.




 


IUPPITER/Giove, Zeus.
      SAGITTARIUS/Sagittario e PISCES/Pesci (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

IUPPITER/Giove, Zeus
SAGITTARIUS/Sagittario e PISCES/Pesci (1988)
Terracotta a medio rilievo di Andrea Fontana - cm. 34 x 50


Questo quadro-scultura a medio rilievo raffigura Giove, in latino Iuppiter, padre di tutti gli dèi e re dell'Olimpo, che nella Mitologia greca corrisponde a Zeus. Qui è raffigurato seduto sul suo invisibile trono celeste, con i suoi attributi: la folgore, lo scettro e l'aquila, animale sacro a Zeus, e la magica Cornucopia, il mitico Corno dell'Abbondanza, sovrapposta alla figura di Pisces, uno dei due Segni governato da Giove per l'Astrologia Classica.
Sullo sfondo, alla destra di Giove, si vede la figura di Sagittarius, anch'esso un Segno governato da Giove per l'Astrologia Classica, ed in alto nel cielo si vede il pianeta che porta il nome del padre di tutti gli dèi, il pianeta più grande del nostro Sistema solare.                                       

Mitologia
Jupiter o Juppiter, da cui Jovis o Giove, deriva dal greco Dyus Pitar o "Padre della Luce" o Padre radioso. Il termine "Luce" indica lo Spirito e il termine "Padre" che ha un origine spirituale. La Mente é infatti detta "Padre del tutto".
Giove-Zeus corrisponde al dio Marduk degli antichi babilonesi, al dio Indra degli indù, al dio Amoun dell'antico Egitto, mentre per gli etruschi era il dio Tinia. Iuppiter, insieme con Dioniso aveva assorbito su di sé il ruolo del principale dio Frigio Sabazios dando vita alla divinità conosciuta nel sincretismo dell'antica Roma come Sabazio.
Inoltre presenta analogie con il norreno Odino e lo slavo Perun.
Zeus era figlio di Crono e di Rea. Il padre, avendo saputo che un figlio lo avrebbe spodestato, come aveva fatto egli stesso con suo padre Urano, divorava i figli appena nati. La madre Rea, vedendo i suoi bambini scomparire nel ventre del marito, decise di salvarne almeno uno: Zeus. Al suo posto diede da mangiare a Crono una pietra avvolta in fasce e portò il bambino appena nato nell'isola di Creta, dove lo affidò a due ninfe, Adrastea ed Io, figlie del re di Creta Melisseo, che lo allevarono facendolo allattare dalla capra Amaltea.
Divenuto signore dell'universo, Zeus dimostrò la sua gratitudine sia alla capretta Amaltea, immortalandola tra le stelle, sia alle due ninfe, donandogli in segno di benevolenza il corno che Amaltea si ruppe battendo contro un albero: da questo corno sarebbe apparso tutto quello che le ninfe avessero desiderato; il dono di Zeus divenne così il Corno dell'abbondanza o Cornucopia. Zeus per diventare re dell'Olimpo dovette combattere tutta la giovinezza, prima per spodestare il padre, poi combattere contro i Titani e contro Tifeo ed i Giganti, e solo quando sul mondo iniziò a regnare la pace decise di prendere moglie e fondare sull'Olimpo la sua dimora.
Dopo la battaglia contro i Titani Zeus si spartì il mondo con i suoi fratelli maggiori Poseidone ed Ade sorteggiando i tre Regni: Zeus ebbe in sorte i Cieli e l'Aria, Poseidone le Acque e ad Ade toccò il mondo dei morti. L'antica Terra, Gaia, non poté essere concessa ad alcuno, ma venne condivisa da tutti e tre a seconda delle loro capacità.
Zeus era spesso soggetto a violente passioni o ad impeti di collera alternati a gesti di generosità e ad atti di grande magnanimità.
Tra i moltissimi figli che Zeus aveva avuto, Heracle (Ercole) è stato spesso descritto come il suo preferito. Infatti Ercole fu spesso chiamato, sia dalla gente che da vari dèi, il figlio prediletto di Zeus.
Sebbene l'etimologia del nome indichi che Zeus originariamente era un dio del Cielo, in diverse città greche si adorava una versione locale di Zeus che viveva nel mondo sotterraneo.
Nell'antica Roma fu adorato con il nome di Giove, ed il flamen dialis era il sacerdote addetto al suo culto. Era la divinità dei fenomeni atmosferici e aveva parecchi soprannomi, come Pluvius (Pluvio), Tonans (Tonante) ecc.  A Iovi Optimo Maximo fu dedicato sul Campidoglio il più grande tempio di Roma.

Astronomia
Giove è il pianeta più grande del sistema solare con un volume pari a 1400 volte quello della Terra e possiede un enorme campo magnetico, molto più forte di quello terrestre.
Questo pianeta possiede un diametro che rappresenta il massimo raggiungibile dai pianeti gassosi del sistema solare.
Giove irraggia più energia di quanta ne riceva dal Sole. Le regioni più interne di Giove sono caldissime. Il calore è generato dalla lenta compressione gravitazionale del pianeta.
Giove non produce energia per fusione nucleare come fa il Sole, perchè questo pianeta è troppo piccolo ed il suo nucleo troppo freddo per poter innescare reazioni nucleari. Sotto questo aspetto Saturno e Nettuno sono simili a Giove, mentre stranamente Urano è diverso.  Le bande colorate visibili in superficie sono fasce di nubi gassose agitate da correnti e cicloni. Ha 63 satelliti.
Giove è il quarto oggetto più luminoso nel cielo, dopo il Sole, la Luna e Venere; qualche volta anche Marte è più luminoso.  
Di notte Giove è spesso la "stella" più luminosa del cielo ed è secondo solo a Venere, che è raramente visibile in piena notte.

Astrologia     
Giove possiede qualità sia inferiori (materiali) che superiori (spirituali).
Per l'Astrologia Classica, che riguarda la vita materiale e la personalità, Giove governa il Segno del Sagittario e dei Pesci, che in questo quadro si vedono raffigurati alla destra e alla sinistra di Giove. Nel suo aspetto inferiore Giove soddisfa il desiderio e le voglie, mentre nel suo massimo aspetto esprime l'Amore che attrae a sé magneticamente, ma stavolta per il bene comune.
Per l'Astrologia dell'Anima, che riguarda la vita spirituale, Giove governa il Segno dell'Acquario e per l'Astrologia dei Sette Raggi Giove è il reggente del Secondo Raggio: "Amore-Saggezza".
Nel suo aspetto più evoluto Giove governa la Mente astratta, nota anche come Mente superiore, perché esprime l'Amore-Saggezza.
Il Maestro di saggezza D.K. nei libri trasmessi ad Alice Bailey ha predetto che quando l'Umanità si sarà in gran parte ridestata alle sue possibilità spirituali, e non solo a quelle materiali, Giove intensificherà subito la propria azione e come benefico reggente la guiderà sulle vie della Pace e del Progresso, perché Giove conferisce quella tendenza innata alla fusione che nulla può arrestare. La sintesi finale è inevitabile, ed è opera di Giove, che governa e promuove l'Espansione.
Sagittarius regge o condiziona l'attività del corpo umano per mezzo dei pitri lunari. Pertanto, quando un uomo inizia un'attività spirituale concentrata in Sagittarius e si fa savio discepolo, gli è possibile governare la propria personalità e dirigerla in modo da trasformarla in un vettore dell'Anima, per diventare progressivamente un Salvatore in Pisces.

Andrea Fontana

SATURNUS/Saturno, Kronos/Crono
CAPRICORNUS/Capricorno e AQUARIUS/Acquario (2012)

Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana- cm. 34 X 50

SATURNUS/Saturno, Kronos/Crono
CAPRICORNUS/Capricorno e AQUARIUS/Acquario (2012)

Quadro-scultura ad altorilievo in terracotta di Andrea Fontana- cm. 34 X 50


Questo quadro-scultura raffigura Saturno, in latino Saturnus, che nella mitologia greca corrisponde a Kronos, (Crono) talvolta scambiato per la personificazione di Chrònos, il Tempo.
Saturno veniva anticamente raffigurato come un vecchio dalla barba lunga, talvolta con le ali.
Gli attributi di Saturno che tradizionalmente tiene in mano sono la clessidra e la falce: la prima, nella mano destra, misura il tempo, e la seconda, nella mano sinistra, che lo taglia inesorabilmente, così che anticamente la sua figura venne assimilata alla figura della Morte dalla falce in pugno.
Le più antiche rappresentazioni del Tempo mostrano un vecchio dalla barba lunga, che tiene in mano una clessidra e nell’altra mano una falce; la clessidra indica che il tempo è arrivato e la falce segnala che ora si raccoglierà ciò che si è seminato. Inoltre c’è un collegamento con la figura della Morte dalla falce in pugno, perché Saturno è il pianeta del Karma, che miete i frutti delle azioni.
Saturno indica il Tempo, ma non lo produce, poiché anch’egli soggiace al suo inesorabile influsso.

In Astrologia, Saturno è considerato il pianeta incaricato di dare ad ogni individuo la giusta retribuzione al momento opportuno, come conseguenza delle proprie azioni.
Ma il dio Saturno non è mai esistito, bensì, come ogni Mito, è un agglomerato di simbologie. In realtà i Maestri di Saggezza hanno rivelato che Saturno è precisamente l'Angelo Custode, lo Spirito Guida o Angelo Guida di ogni persona (da non confondere con l'Angelo Solare, ossia il Sè superiore), a cui viene affidato prima di nascere dalle Leggi del Karma, o se preferiamo da Dio, per controllare scrupolosamente che tutto sia correttamente eseguito e che ogni debito o credito sia saldato con sicurezza, sebbene accada in rare volte che tale Angelo non riesca a impedire i gesti estremi, come nel caso dei suicidi.
La primordiale figura di Saturno mostra le ali, che infatti è il più noto simbolo spirituale degli Angeli.

Ma c'è un'altra antica figura che rappresenta Saturno, ed è uno scheletro con la falce in pugno, che rappresenta la parte più evoluta ed avanzata del Karma simboleggiato dal pianeta che porta questo nome, poiché, solo quando tutto il karma è stato saldato, dopo migliaia di incarnazioni, la personalità scompare e sopravvive solo la Monade immortale, per cui il grande Iniziato raggiunge l'elevato livello di Maestro della Grande Loggia Bianca, che ha esaurito tutto il Karma e non ha più alcun obbligo di reincarnarsi.

Saturno governa il Segno del Capricorno e dell'Acquario per l’Astrologia Classica, ed il Segno del Capricorno per l’Astrologia dell’Anima, mentre per l’Astrologia della Monade governa la Costellazione di Libra.

Nel mio quadro-scultura ho situato in basso a sinistra la figura mitologica del Capricorno, la capra-pesce, ed a destra la figura dell'Acquario.
In primo piano si vede una tartaruga, animale sacro a Saturno, di cui riflette le caratteristiche, quali la lentezza e la robustissima corazza che protegge l'animale e lo isola dall’esterno, come ricorda il racconto di Esopo: «La tartaruga disse a Zeus: "Voglio una casa tutta per me, in modo che vi possa entrare solo chi dico io!". Zeus rispose: "Avrai una casa tutta tua, ma ci potrai entrare solo tu!"». Infatti le tartarughe sono dotate di un guscio protettivo molto resistente e simile ad una corazza, in cui la parte superiore prende il nome di "carapace" e la parte inferiore prende il nome di "piastrone"; le tessere del carapace e del piastrone sono chiamate scuti.
La tartaruga è stata, fin dai tempi remoti, il simbolo del lento processo creativo, della lunga evoluzione percorsa dallo Spirito, per questo è collegata al più basso dei tre Centri maggiori, il Chakra della gola, che rappresenta Brahma (Saturno) l’aspetto creativo, lo Spirito Santo, che vitalizza la materia, ossia il corpo, e nella Psicologia dei Sette Raggi è collegata al Terzo Raggio = Attività intelligente o Adattabilità.


URANUS/Urano, Ouranos
AQUARIUS/Acquario (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana, cm. 34 x 50

 


NEPTUNUS/Nettuno, Poseydon/Poseidone
PISCES/Pesci (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

 


PLUTO/Plutone, Hadès/Ade
SCORPIO/Scorpione (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana - cm. 34 x 50

 

DISCORDIA, Eris
SCORPIO/Scorpione (2012)
Altorilievo in terracotta di Andrea Fontana, cm. 34 x 50

 



MASCHERA DEL SOLE - MASCHERA DELLA LUNA
Altorilievi in ceramica. h. cm. 42 e cm. 35




IL TEMPO
Terracotta policroma ad altorilievo, con orologio a pila - cm. 80 x 80 (1987)


Questo vasto quadro-scultura raffigura Saturno, in latino Saturnus, che nella mitologia greca corrisponde a Kronos, (Crono) talvolta scambiato per la personificazione di Chrònos, il Tempo.
Saturno veniva raffigurato anticamente come un vecchio dalla lunga barba e alato. In questo pannello è raffigurato solo dalla vita in su e indica con la mano destra il Tempo (l'Orologio e lo Zodiaco con i simboli dei Pianeti). Saturno indica il Tempo, ma non lo produce, poiché anch'egli soggiace al suo inesorabile influsso. Gli attributi di Saturno, che tradizionalmente tiene in mano, sono la clessidra e la falce: la prima, nella mano destra, misura il tempo, e la seconda, nella mano sinistra, che lo taglia inesorabilmente, così che anticamente la sua figura veniva scambiata e assimilata alla figura della Morte, raffigurata come uno scheletro con la falce.
Lo Zodiaco raffigurato in alto alle spalle di Saturno, riporta la scala dodecacromica, con un colore relativo ad ogni Segno zodiacale.
Al suo interno sono incisi i simboli dei Pianeti che governano i Segni zodiacali per l'Astrologia Classica.
All'esterno dello Zodiaco sono incisi i simboli dei Pianeti che governano l'Astrologia dell'Anima.
Alla destra di Saturno è situata una pergamena aperta, su cui è incisa una quartina allegorica, che fa riferimento al mito di Cronos-Saturno, in cui egli venne detronizzato da suo figlio Zeus-Giove, esattamente come gli era stato predetto e nonostante la sua feroce opposizione ed il suo tenace dominio sul Tempo e sul Karma:

"Sovrano e spodestato
scandisci lento Ore, Mesi ed Anni.
E mostran gli Astri il Fato:
ricorda che di Lui anche Tu patisti i danni."

Andrea Fontana - 1986



                                  

IL CENACOLO RIVELATO



Quadro scultura in ceramica - cm. 43 X 24 (1989-2004)


La celebre composizione pittorica dell'Ultima Cena di Cristo fu realizzata da Leonardo fra il 1495 e il 1498, a Milano, in una parete del refettorio di Santa Maria delle Grazie, dopo lunghissimi studi e progetti.
Da allora è passato quasi mezzo millennio, nel quale l'opera è stata oggetto di sterminati studi e scritti: dopo la Gioconda è l 'opera d'arte più famosa del mondo.

      


Da destra a sinistra: Simone, Taddeo, Matteo, Filippo, Giacomo il maggiore, Tommaso, Tommaso, Gesù Cristo, Giovanni, Giuda, Pietro, Andrea, Giacomo il minore, Bartolomeo.


E' noto che il celebre capolavoro fu realizzato da Leonardo con particolari riferimenti astrologici, occultati per evitare di incorrere nelle tremende condanne religiose dell'epoca.

Nel Trattato completo di Astrologia del Sementovsky, fu presentata una prima ipotesi astrologica del Cenacolo, riproposta trent'anni dopo dal prof. Franco Berdini di Roma in un vasto studio pubblicato nel 1982 in pochi esemplari.

Nel 1988, Andrea Fontana, dopo approfonditi studi sul Cenacolo, ha scoperto che Leonardo, oltre a porre il suo Cristo al centro di tutta la prospettiva, identificò Cristo stesso con il Sole, in quanto sovrappose il volto del Redentore con il cerchio solare, nella fase del tramonto.
In tal modo fece corrispondere il centro di tutta la prospettiva con l'occhio destro di Cristo (in Astrologia, l'occhio del Sole) combaciando esattamente con il centro del Sole stesso.
Andrea Fontana ha inoltre scoperto che la posizione e il gesto di ogni Apostolo corrisponde ai colori e alle note musicali della tradizione esoterica, collegati ai Punti aurici del matematico Luca Pacioli, contemporaneo di Leonardo, che conobbe proprio a Milano durante la fase iniziale di realizzazione del Cenacolo.


Articolo pubblicato da Il Nuovo Diario-Messaggero il 15 Aprile 1989


Un'armonia di forme, colori e melodie di origine pitagorica, che il genio rinascimentale realizzò con la consulenza del Pacioli, creando un vero e proprio concerto musicale udibile soltanto agli Iniziati.                                   La composizione geometrica dell'opera fu lungamente studiata da Leonardo che realizzò con potenti emissioni microvibrazionali di Energie, irradianti all'interno del salone; il muro stesso fu rivestito di una malta a base di Argilla, voluta espressamente da Leonardo, per amplificare l'emissione dell'Energia, secondo antichissime Conoscenze esoteriche provenienti dall'antico Egitto.
Leggere questo articolo


Leonardo da Vinci era un Iniziato, studioso di Astrologia e di Dottrine esoteriche; condensò gran parte delle sue conoscenze nel suo capolavoro più grande: il Cenacolo.
Volle lasciare ai posteri un ricordo della sua immagine di quel particolare ed intenso periodo milanese, e si autoritrasse nei panni dell'Apostolo Taddeo, da lui posto sotto il Segno del Toro, cioè lo stesso Segno zodiacale nel quale si trovava il Sole al momento della sua nascita (3°grado).


Autoritratto di Leonardo all'epoca di realizzazione del Cenacolo, nelle vesti dell'Apostolo Taddeo


Andrea Fontana ha riprodotto in Argilla le corrispondenze fisiognomiche degli Apostoli con gli Archètipi zodiacali ed i Pianeti della plurimillenaria tradizione astrologica, a cui Leonardo si ispirò segretamente per la composizione del Cenacolo.
Questa composizione si presenta come un esclusivo quadro in Ceramica, realizzato in esemplari limitati.
Il quadro emette microvibrazioni benefiche, ed appeso al muro è un efficace neutralizzatore di energie inquinanti e negative.
Ogni esemplare è firmato e numerato progressivamente, con la data di realizzazione. Misura cm. 43 X 24.






CROCEFISSO RISORTO

Scultura in Ceramica e Legno: altezza cm. 49





CROCEFISSO RISORTO
Scultura in Ceramica e Legno: altezza cm. 49


Questa opera artistica è stata modellata da Andrea Fontana nella Pasqua 2004, dopo 12 anni di studio sugli elevati simbolismi racchiusi in una figura apparentemente semplice.

Si tratta di una Scultura realizzata in due distinti materiali, che sono in analogia a ciò che raffigurano:
= la figura del Cristo è in Ceramica, e raffigura il Maestro dei Maestri e Istruttore del Mondo nel momento glorioso della Resurrezione, con le braccia levate verso l’Alto e le palme delle mani entrambe aperte nell’atto del ricevere le immense Energie Spirituali, per irradiarle su di noi;
la Ceramica
è il risultato della trasformazione dell'argilla mediante la cottura ad alta temperatura, che ha trasformato un composto minerario inorganico poco evoluto in un materiale molto evoluto, poiché con la cottura sono avvenute delle reazioni e dei mutamenti strutturali che hanno modificato l'argilla in proporzione alla temperatura della cottura.
= alle spalle del Cristo risorto è posta una Croce in Legno
, che richiama la croce dove Gesù è stato crocefisso, ed è ormai vuota e priva di sangue, perché Gesù ha sconfitto la Morte nella Gloria della Luce Spirituale;
il Legno
è un materiale di natura organica ed è ricavato dal tronco degli alberi, che vengono abbattuti per ottenere tale materiale. Gli alberi sono fra gli esseri più evoluti del Regno Vegetale, ed in questa scultura la Croce in Legno evidenzia l'analogia esistente fra la morte degli alberi che sono sacrificati per ricavare il legno, con la morte di Gesù che è stato crocefisso su una Croce di legno e si è sacrificato per Amore verso l'Umanità.

Questa Scultura può essere letta in vari modi e su vari livelli:

1) per i fedeli Cristiani
di tutto il mondo, che hanno fede nella Morte e Resurrezione di Gesù-Cristo e lo pregano con devozione;
2) per gli Aspiranti spirituali
, che ancora usano la devozione per pregare il Cristo risorto, ma che intravedono un Cammino Spirituale più ampio e luminoso;
3) per i Discepoli Spirituali
di ogni livello, che riconoscono nella Croce il simbolo della Grande Rinuncia dì Gesù e della sua Quarta Iniziazione, che simboleggia l'Era dei Pesci, ovvero il Passato: infatti la Croce è posta alle spalle (il passato) della possente figura luminosa del Cristo Risorto, che emerge gloriosamente dalla Croce ormai vuota e senza sangue, perché Egli ha superato le Settima successive Iniziazioni e rappresenta l'Era dell'Acquario, ovvero l'imminente Futuro.
In Occidente Egli è conosciuto con il nome di Cristo, ma in Oriente con quello di Bodhisattva o Signore Maitreya. Dagli Ebrei è atteso come il Messia, mentre per i Mussulmani è Iman Madhi. E' il grande Signore d'Amore e di Compassione, Maestro dei Maestri e Istruttore degli Uomini e degli Angeli, che guiderà l'Umanità anche per i prossimi duemila anni.

Questa Scultura misura cm. 31 X 49 ed è realizzata in esemplari limitati e numerati, munita di un Certificato di Autenticità firmato dall'autore.

info@andrea-fontana.it         cell. 320.0321470

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