GRAFOLOGIA - SCIENZE ASTRATTE

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GRAFOLOGIA

CHIROLOGIA E GRAFOLOGIA

GRAFOLOGIA
di Andrea Fontana
2012

Questa premessa è fondamentale e molto importante.
Anche per l'analisi della scrittura, così come per ogni branca delle Scienze Astratte, occorre sempre individuare il Livello evolutivo del soggetto che si sta esaminando, altrimenti l’analisi e le conclusioni si rivelano distorte e fuorvianti.
Per esempio se si analizza la scrittura di una persona di medio livello evolutivo, alcune zone classificate come “negative” possono solo indicare carenze o eccessi che sono in fase di integrazione della personalità (non ancora integrata con l'Anima) e quindi indicano zone che sono ancora da sviluppare e migliorare; mentre invece nel caso di anime più evolute (che hanno superato il livello della Personalità integrata con l'Anima) certe linee che sarebbero classificate nello stesso modo “negativo” indicano precisi lati obsoleti e superati della personalità che l’Anima cerca di eliminare in quella incarnazione.
A questo riguardo si rimanda all’elenco dei LIVELLI EVOLUTIVI.

Il termine Grafologia è stato coniato attorno al 1870 in Francia dall’abate Jean Hippolyte Michon, e deriva dai termini greci "graphein" = scrivere, propriamente 'scalfire' e dal greco “logia” da "lògos", secondo elemento che in parole composte significa "discorso, espressione, ragionamento, teoria, trattazione".
Grafologia significa letteralmente: “discorso, ragionamento, studio della scrittura”.

Esiste un collegamento fra la Chirologia, la Grafologia e l’Astrologia.
Uno scritto, similmente al palmo della mano e al Tema astrologico individuale, costituisce anch'esso un unico e completo universo personale. Non esistono al mondo due persone la cui scrittura sia perfettamente uguale come non esistono due individui identici e due Temi astrologici identici. Ogni grafia ha un’impronta di energia unica, che è chiamata "aura grafica" ed è osservabile anche da chi non ha mai studiato la psicologia della scrittura e produce particolari sensazioni, quali simpatia, antipatia inconsce verso l'autore dello scritto.
Il significato psicologico delle lettere tracciate è frequentemente percepito da individui molto sensibili.
L'analisi grafologica, integrata con lo studio della mano e del Tema astrologico individuale, offre una globalità di informazioni che consentono di comprendere l'individuo in modo ancora più approfondito.

La Grafologia è ormai diventata parte integrante della Scienza Ufficiale, sebbene sia al confine fra le Scienze Concrete e le Scienze Astratte, infatti utilizza il mezzo concreto della scrittura, ma si collega all'Astrologia, all'Alchimia e alla Psicologia, e con quest'ultima condivide l'accettazione da parte della Scienza Ufficiale.

        



Storia della Grafologia
Da una raccolta di articoli di Danila Prinzio, pubblicati nel sito: http://astrologiaenonsolo.centerblog.net/rub-grafologia-.html

Le prime traccie pare provengano dall’India meridionale, dove lo studio della scrittura ebbe una grande diffusione.
In Cina, Confucio affermò: “La scrittura può mostrare in modo infallibile se proviene da una persona nobile di spirito o da una persona volgare”.
Aristotele sostenne che il discorso rivela le concezioni dell’anima e la scrittura rivela il discorso e la concezione; è nota la sua affermazione: “Così come gli uomini non hanno lo stesso suono della voce, così essi non hanno lo stessa scrittura”.
Demetrio di Falero (345 a.C. – circa 282 a.C) filosofo e oratore politico ateniese, affermò: "La lettera rende l'anima".
Quattro secoli dopo, nel 120 d.C. lo scrittore romano Gaio Svetonio Tranquillo, in latino, "Gaius Svetonius Tranquillus " (70–126) nel suo grande libro: "De vita Caesarum" , "Vite dei dodici Cesari” si è soffermato sulla scrittura dell'imperatore Augusto per descriverne alcune particolarità.

Durante il Medioevo la Grafologia è stata ritenuta scienza occulta e diabolica, per cui vennero perseguitati e condannati al rogo i grafologi e le loro opere. 

   


Solo dal 1600 si è iniziato a scrivere e pubblicare espressamente opere sulla Grafologia, ed il primo studio ufficiale è stato pubblicato nel 1622 da Camillo Baldi (1547–1634) professore di logica e metafisica dell’Università di Bologna e considerato il precursore della Grafologia, dal titolo: “Trattato Come Da Una Lettera Missiva Si Conoscano La Natura E Qualità Dello Scrittore. Raccolta Dagli Scritti Del Sig. Camillo Baldi Cittadino Bolognese, E Dato Alle Stampe Da Gio. Francesco Grillenzoni" . Tale trattato venne tradotto in francese nel 1664 e portato al 1° Congresso di Grafologia, che si è tenuto in Francia nel 1879 nel castello di Montasieur. Camillo Baldi ha anche scritto un libro sulla Fisiognomica di Aristotele, pubblicato a Bologna nel 1621.

Circa nello stesso periodo, Marco Aurelio Severino (1580-1656) dell’Università di Napoli, scriveva il “Vaticinator siva tracatatus de divinazione litterali” che però non venne pubblicato.
 
Altro autore importante, anche se poco menzionato, o censurato, è stato Vincenzo Maria Cimarelli (1585-1662) del quale nel 1655 venne pubblicato il suo testo: “Risoluzioni filosofiche politiche e morali". In questo libro nel capitolo 48 da pagina 387 a pagina 396 egli parla della scienza dei caratteri e parla degli umori e come questi vengano influenzati dal particolare momento della nascita: umore malinconico= terra Saturno; umore bilioso= Marte; umore sanguigno= Giove; umore flemmatico= acqua Luna; gli umori sono spesso mescolati in uno stesso individuo anche se uno può prevalere.
 
In seguito uno studio sistematico è stato fatto dal teologo svizzero Johann Kasper Lavater (1741-1802), il quale nella sua opera "Frammenti di fisiognomica”  ha dedicato un capitolo sulla scrittura.
 
Ma la Grafologia è stata sviluppata maggiormente in Francia, dove tutt’oggi si registra la diffusione più alta di questa tecnica.
Come detto all'inizio la coniazione del termine si deve ad un abate francese: Jean Hippolyte Michon (1806 -1881), il quale, insieme ad altri prelati ha fondato una scuola grafologica che dava già precise indicazioni in merito; tra i collaboratori quello che più ha influenzato il Michon è stato l’abate Flandrin (1804-1864) il quale ha trasmesso a Michon tutto un sistema con regole e segni. Famosa è l’analisi grafologica eseguita dall’abate Flandrin sulla grafia di Silvio Pellico.
Il 18 novembre 1871 l’abate Michon ha pubblicato il primo numero della rivista “Le Journal de l'Autographe”, in cui ha descritto l’analisi della scrittura, usando per la prima volta il termine "Grafologia” ed ha fondato anche la rivista “La Grafhologie”.
In seguito ha viaggiato in tutta la Francia ed in altre città europee, dove ha dato conferenze ed ha promosso le sue teorie scientifiche della Grafologia. Nel 1875 ha pubblicato il libro “Système de Graphologie, Methode pratique de graphologie", che introduce il sistema di segni della scrittura a mano, e nel 1878 il libro “Méthode pratique de Graphologie”, in cui ha spiegato i principi dell’analisi grafologica ed ha descritto i risultati di molti anni delle sue ricerche sui movimenti individuali della scrittura, ed è con lui che la Grafologia inizia a suscitare l’interesse pubblico ed il suo metodo diventa popolare per la sua semplicità.
All'abate Flandrin si è affiancato poi Adolphe Desbarrolles (1801–1886) che è stato un autore molto eclettico (infatti ha studiato la Chiromanzia, la Chironomia, la Frenologia) ed ha composto insieme al Michon la sua opera più famosa “Les mysteres de l’ecriture”  di cui ha curato l’avantropos (la prefazione) nonostante l'opposizione di Michon riguardo al suo punto di vista occultistico di analisi della scrittura, il libro è stato finalmente pubblicato nel 1872; inoltre Desbarrolles ha composto anche il ”Myster de la main” in linea con il tedesco Henze, che nel 1862 ha pubblicato “Chirogrammatomancie”.
 
La cosa più importante che ha introdotto l'abate Michon è il discorso dell’armonia e dell’importanza della spontaneità della scrittura, infatti ha scritto: “il segno segue il movimento dell’anima e cambia quando l’anima cambia. E’ così che il medesimo modello calligrafico appreso dagli alunni a poco a poco si differenzia; inoltre la grafia si evolve con l’evolversi dell’età e con il mutare delle situazioni della vita, per cui è sintomatico di tutto ciò.”
Tale variabilità grafica ha comunque dei limiti e il Michon parla di una “dominante d’ecriture" o scrittura dominante, che rivelerebbe lo stato permanente intellettuale o morale o ancora la forza dell’anima allo stato permanente. Egli, inoltre era d'accordo con Desbarroles,  secondo cui la grafia non sia sintomatica del sesso, in quanto l’anima umana non ha sesso, e la scrittura tanto meno.
 Dalla legge dell’armonia e della spontaneità il Michon ha tratto infine le seguenti regole:
“Scelta della scrittura spontanea; evitare quelle “appliqueés” artificiali o eccessivamente trascurate; scelta di più scritture del medesimo soggetto, riferitesi in tempi diversi; valore quantitativo dei segni determinato da intensità (il segno può essere semplicemente indicato, marcato o fortemente marcato); frequenza (molto raro o molto frequente)”.
L'abate Michon ha dato grande importanza al concetto di armonia (concetto che continua ad essere molto valido anche dall’attuale grafologia francese) in quanto secondo lui: “più la lettera si avvicina alla lettera normale o alla lettera tipografica, più essa è armonica ed esprime cioè la perfezione dell’essere intelligente e morale, mentre quando la lettera è disordinata, bizzarra, grossolana, ornata, essa è disarmonica e manifesta un disordine”. Quindi egli ha presentato tutte le lettere dell’alfabeto, per ognuna delle quali ha indicato diversi segni tipo o segni grafologici, in tutto 164 segni.
Le finali, a motivo della loro estrema spontaneità rivestono per Michon un’importanza capitale: ne ha presentate 7 tipi per indicare allo studioso il criterio d’interpretazione.
Egli poi ha trattato le scritture tipo, ad esempio Napoleone nei suoi vari momenti, e a dare  indicazioni per le caratteristiche.
Altro concetto interessante è quello relativo alla dicotomia curva o angolo, che sarà anche molto evidenziata dal Moretti, seppur in maniera autonoma. Egli infatti così si esprime: “La curva per la sua costituzione grafica è dolce allo sguardo..l’angolo, invece qualunque esso sia è secco e duro allo sguardo. L’angolo qualunque ha una sua rigidità costante ed è in forte contrasto con le sinuosità che possono variare all’infinito. Non è possibile che la scrittura, prodotto incosciente del cervello non rivesta le forme che possono rispondere meglio alle disposizioni intellettuali e morali di colui che maneggia le penna. Sarebbe strano che una natura dolce assimilasse la forma angolosa della lettera e che una natura rigida e dura e come si dice angolosa assimilasse il movimento arrotondato. Così una delle prime rivelazione della scrittura sull’intimo dell’anima dello scrivente è quello della predominanza dell’uno e dell’altro di questi elementi essenziali. Le scritture in cui domina la curva dicono dolcezza e presentano la serie dei movimento dolci: debolezza, snellezza, svogliatezza; le scritture in cui predomina l’angolo fino al più acuto che è l’espressione più forte del movimento rigido dicono rigidità, e presentano tutta la serie di questo movimento fermezza, rigidità, durezza, caparbietà, inflessibilità.”
 Nelle sue opere successive ha enunciato altri principi:
-principio della fissità dei segni grafici o principio dei segni fissi per cui un segno grafico non si applica mai alla qualità opposta a quella che rappresenta;
-principio del segno negativo: l’assenza di un segno implica al presenza della proprietà contraria.
 Dalla fase analitica Michon è passato poi alla fase sintetica menzionando un principio gerarchico delle proprietà, con il processo delle dominanti che consiste nell’identificazione di una, due o tre o al massimo quattro segni grafologici “nettamente accentuati e di una intensità assoluta” nel contesto della stessa scrittura rivelanti l’essere intimo, intellettuale e morale.
L’altro principio è quello dei segni complessi o del processo delle risultanti: complessi sono quei segni formati da 2 o più segni, mentre le risultanti dipendono dalla reciproca influenza di più segni semplici.
In linea di massima il sistema proposto da Michon agli albori della Grafologia è piuttosto analitico in quanto comprende molte suddivisioni che prendono spunto dalle caratteristiche legate a diversi fattori: facoltà, istinti, natura, carattere, spirito , attitudini, gusti, passioni, ma nello stesso tempo tale lavoro analitico è anche poi correlato alla fine da un lavoro di sintesi per ricostruire l’insieme della personalità, indicando l’azione reciproca delle facoltà, degli istinti, del carattere ecc..bisogna poi passare ad una seconda operazione di sintesi, che presenti l’uomo nella sua individualità distinta da altre individualità.
 
In conclusione diciamo che Michon ha definito formalmente alcuni elementi della scrittura quali “lettere”, “parole”, “linea di base”, “paragrafo”, “movimento libero”, “punteggiatura”, e così via.
E' stato criticato il suo metodo di associare ad un particolare movimento la rappresentazione di un aspetto del carattere, e soprattutto la sua affermazione che la mancanza di quel movimento indica la caratteristica opposta, e infatti oggi sono riconosciuti essere solo parzialmente veri. I suoi successori sono entrati in disaccordo con tali principi, così come con la pratica di attribuire a ciascun segno una rigida interpretazione
Si può dire che J.H. Michon ha suscitato intorno alla Grafologia un forte interesse, tanto da sensibilizzare personaggi come George Sand (1804 -1876 ) e Alexander Dumas (1824 – 1895). Inoltre, ciò per cui Michon si è sempre contraddistinto è stata la capacità di divulgare la Grafologia e di portarla alle masse, dato che non esitava a dare a chiunque prova della veridicità della stessa anche in modi che oggi suscitano perplessità, come ad esempio andare in Fiere, in mercati o in feste.
 
In seguito, il suo più prolifico allievo è stato Crepieux Jamin (1859-1940) che è diventato popolare per via del caso Dreyfus. 
Il Crepieux ha trascorso la vita a raggruppare e migliorare le osservazioni di Michon, diventando fondatore della "Societé Francais de Graphologie", e nella sua teoria definisce gli elementi della scrittura che ancora oggi costituiscono i principi base della scuola grafologica francese, e individua circa duecento segni o tratti grafici, raggruppandoli in sette categorie: Dimensione, Forma, Pressione, Velocità, Direzione, Impaginazione e Continuità, ed inoltre tratta anche di specie e di modi.
Ad ogni elemento grafologico egli attribuisce un numero molteplice di possibili significati: sua convinzione, infatti, è che il valore di un dato segno non è fisso ma che il suo significato e la sua interpretazione può dipendere fortemente da altre caratteristiche della scrittura. Letto diversamente, questo implica che la scrittura deve essere studiata come un tutt’uno, e non come tante caratteristiche scollegate. Sulla base di questa legge fondamentale, Crepieux-Jamin osserva anche come l'interazione dei segni vada a costituire l’armonia o la disarmonia dello scritto concludendo che "l'armonia della scrittura corrisponde a quella del carattere”. Questa teoria, attualmente, è condivisa da tutti i grafologi professionisti.
 
Il fondatore della Grafologia italiana e del metodo che la contraddistingue rispetto alle altre scuole di pensiero è stato il francescano conventuale Padre Girolamo Moretti (Recanati 1879 – Ancona 1963) che nel 1914 ha scritto un “Trattato di Grafologia” con lo pseudonimo di Umberto Koch.
Gli studi di Padre Moretti hanno una spiccata attitudine psicologica, che porta alla formulazione di un sistema grafologico in modo del tutto autonomo, privo com’era di specifici studi di psicologia. La sua opera è frutto della trasformazione delle sue intuizioni in affermazioni suscettibili di verifica scientifica, e in un metodo rigoroso, oggettivo e trasmissibile, basato su "segni" quantificabili oltre che qualificabili. Nel 1914, con lo pseudonimo di Umberto Koch, ha pubblicato la sua opera fondamentale "Trattato di grafologia Intelligenza sentimento". Le sue altre pubblicazioni sono: "Vizio. Psicologia e grafologia dei sette vizi capitali" (1937); "Trattato scientifico di perizie grafiche su base grafologica" (1942); "Grafologia somatica" (1945); "Grafologia pedagogica" (1947); "Grafologia delle attitudini umane" (1948); "I Santi dalla scrittura" (1952); "Scompensi, anomalie della psiche e grafologia" (1962); "La passione predominante" (1962). Come opere abbiamo: quattro volumi di "Analisi grafologiche" (1966, 1970, 1972, 1976); "I grandi dalla scrittura" (1966); "Grafologia e pedagogia nella scuola dell'obbligo" (1970); "Chi lo avrebbe mai pensato." e "Autobiografia" (1977).
Successivamente Marco Marchesan (1899 -1991), sulla base delle intuizioni del Moretti e gli studi sull’applicazione della sua Grafologia, ha tradotto la Grafologia in Psicologia della Scrittura elaborando un Sistema di interpretazione della dinamica grafica, ne ha scoperto le leggi esplicative, ha messo in relazione i segni riscontrabili in ogni scrittura, valutando con precisione quasi scientifica l’incidenza e l’intensità di ognuno, ed ha elaborato un sistema grafologico in cui sono individuati 226 segni e 3500 tendenze che si esprimono attraverso tali segni. Dato che la scrittura, dopo l’apprendimento (che dura 7-8 anni), segue un tracciato quasi del tutto automatizzato, le leggi devono essere ricercate nell’ambito inconscio, non in quello razionale-conscio.
La psicologia della scrittura utilizza un "sistema psichico", che spiega il meccanismo attraverso il quale un segno grafico proietta una tendenza psichica.

         


SIMBOLOGIA DELLO SPAZIO:       

CALIBRO

 
Ancora oggi la Grafologia si avvale del contributo di Max Pulver, grafologo svizzero, il quale nel 1931 ha pubblicato il libro “Simbologia delle scrittura”, nel quale il foglio viene visto attraverso il simbolismo: la sinistra del foglio diventa così sinonimo di passato, madre, passività, aspetti legati all’identità personale, la destra ha a che vedere con il futuro, il padre, l’attività, l’alto con il senso religioso, le tendenze letterarie, artistiche e culturali (che si sa tendono ad elevare l’uomo), il basso con gli aspetti legati alla materialità e agli istinti.
Attraverso questo simbolismo si possono interpretare sia i margini del foglio, ad esempio il margine in alto rappresenta anche il rispetto verso il superiore, che la stessa inclinazione assiale delle lettere: le lettere che tendono a inclinarsi verso sinistra rappresentano infatti una certa regressione o la paura del futuro, mentre le lettere che tendono ad inclinarsi a destra comunicano il desiderio dello scrivente di andare verso gli altri e ne esprimono  potenzialmente anche l’affettività.
 
La zona media della scrittura, quindi gli occhielli delle o, a , p , g insieme alle lettere basse, ha a che vedere con i bisogni più immediati della persona, con la sua affettività e con le cose che quotidianamente assorbono il soggetto, mentre attraverso la misurazione delle stesse si definisce il calibro della scrittura che sarà medio, se le lettere misurano dai 2 ai 3 millimetri, piccolo se inferiori a 2 e grande se superiori a 3 mm. Tale dimensione ha che vedere con l’immagine che lo scrivente ha di se stesso, quindi se è grande vuol dire che lo scrivente si rappresenta grande e ha anche bisogno di essere visibile (è nota la scrittura grande in genere dei personaggi di spettacolo) e può anche però avere bisogno dell’approvazione degli altri (se la grande è unita a segni di dipendenza) o se non ha tale bisogno è però sempre però molto sensibile all’adulazione altrui.
La scrittura piccola è di chi è tendenzialmente più umile e maggiormente in grado di astrazione e di distacco, soprattutto se nella scrittura vi sono anche spazi abbondanti; in casi estremi può manifestare però un senso di inferiorità o ritenersi soggetto di minor diritto. In compresenza invece di un buon ritmo e di un notevole largo di lettere (larghezza interna degli occhielli superiore alla metà dell’altezza) tale scrittura definita Minuta dal Moretti è indice di lungimiranza, capacità intellettuali e di organizzazione, tale scrittura, infatti è presente in molti manager.
 
L’andamento nel foglio grafico può procedere con un andamento rettilineo o sinuoso; inoltre la scrittura può evidenziare un rigo che tende a salire verso l’alto o a discendere, oppure che si mantiene parallelo ai bordi del foglio. Il primo caso indica entusiasmo, creatività se non è troppo accentuato altrimenti può evidenziare note di estraniazione dalla realtà e presunzione dello scrivente. Il rigo che scende, quando è occasionale è segno di stanchezza, quando è abituale dimostra passività, cedevolezza, se accompagnato da una scrittura comunque armoniosa e aggraziata, mentre ha un significato di  pigrizia e negligenza quando si accompagna a scritture rilasciate, tracciate ossia con noncuranza. Il rigo che si mantiene parallelo ai bordi del foglio esprime realismo, concretezza, spesso anche una certa volontà soprattutto quando è rettilineo (ossia che procede come una riga diritta), mentre il discorso è lievemente diverso quando procede come un serpente. Se tale cosa, infatti, è lieve, indica diplomazia, capacità anche un pò camaleontiche; quando invece è accentuata viene definita scrittura tortuosa dal Marchesan e indica che lo scrivente è tendenzialmente diffidente, che non si fida degli altri e che potrebbe in concomitanza di altri segni negativi anche essere incline a delinquere e quindi a danneggiare gli altri.
 
FORMA
 
La scrittura tendenzialmente può essere curva o angolosa; la scrittura curva ha un significato legato a dolcezza e a disponibilità; la seconda è indice di aggressività, rancore e risentimento.
Si può presentare poi legata o slegata sia tra le parole che tra le sillabe. La scrittura legata è sinonimo di efficienza, coerenza e continuità, la seconda di tendenza all’analisi, distacco, ma con buoni segni collaterali (ad es. una certa personalizzazione delle forme) anche di intuizione. Unita a scritture piccole è il segno degli intellettuali e dei ricercatori.
Può essere legata ad un modello scolastico o evoluta; nel primo caso è della persona che è rimasta dipendente dai dettami dell’educazione, la seconda è di chi ne ha personalizzato gli insegnamenti e risulta più autonoma e meno dipendente dalle influenze ambientali.
Poi può essere chiara o oscura, la prima dimostra chiarezza di intenti e di comportamenti, la seconda poca chiarezza, confusione nelle scelte o approssimazione.
 
La Grafologia spesso si avvale di tipologie per riuscire a definire le caratteristiche principali dei soggetti; le tipologie a cui più spesso fa riferimento sono quelle ippocratiche, junghiane e freudiane.
Hippocrate (4 sec. A.C ), il primo medico famoso della storia, identificò quattro temperamenti a seconda della prevalenza nell’essere umano di sangue (sanguigno), bile gialla (bilioso), flegma (flemma), bile nera (malinconico o nervoso). Questa teoria è stata poi rielaborata da diversi autori tra cui, ai primi del novecento, dal dottor Carton, psichiatria che si è occupato anche di grafologia.
Il sanguigno ama i contatti, la convivialità e si distingue per una scrittura piuttosto ampia e arrotondata, il bilioso ama intraprendere realizzare e si distingue per una scrittura piuttosto ferma e risoluta, il flemmatico è lento e pigro e la sua scrittura presenta segni di lentezza e di dipendenza, il nervoso è piuttosto instabile e curioso ed è caratterizzato da una scrittura tendenzialmente piccola e nervosa (ossia con scatti )   
 



Jung ha identificato due disposizioni o atteggiamenti: introversione o estroversione e quattro funzioni: pensiero, sentimento, sensazione e intuizione. Attraverso la loro combinazione si hanno otto tipi (es: l’intuizione può essere estroversa o introversa e così gli altri atteggiamenti).
Un’allieva di Jung, Ania Teillard, ha delineato le tendenze scrittorie di ogni tipo: partendo infatti dal presupposto che l’introversione si manifesta principalmente attraverso una scrittura piccola e l’estroversione attraverso una scrittura grande, Ania ha delineato le diverse tendenze: es. la scrittura del tipo “pensiero” oltre ad essere di converso piccola nell’introverso che può divenire media nell’estroverso, sarà anche dotata di larghi spazi nell’introverso, mentre nell’estroverso avrà un buon ritmo e una buona fluidità. Il tipo “sensazione”, essendo molto legato alla sensorialità, avrà una scrittura spesso assai premuta, mentre quella del tipo sentimento sarà tendenzialmente curva e legata tra le lettere. Il tipo “intuizione” avrà lettere originali e collegamenti ingegnosi.
Collegate alle teorie di Freud, alcuni autori riconoscono nelle scritture l’oralità, le tendenze anali o falliche. L’oralità rappresenta la fissazione allo stadio appunto cosiddetto orale (primo anno di vita) nel quale il bambino non fa altro che succhiare e vive rannicchiato su se stesso. Le scritture con tratti orali hanno forme gonfiate o di tipo fetale; le scritture con tratti anali presentano segni di ossessività (ad esempio, scrittura molto serrata nel foglio senza spazi bianchi) o di risentimento (angoli), le scritture con connotati fallici presentano segni di sopraelevazione soprattutto nelle maiuscole.
 
RITMO
 
La scrittura può essere secondo il Marchesan essenzialmente statica (quando appare ferma e le lettere sembrano vivere una vita a sé) o fluida (quando invece il flusso grafico fluisce in modo tranquillo e senza intoppi). Nel primo caso ci troviamo di fronte ad uno scrivente tendenzialmente statico e poco disposto all’adattamento, nel secondo ad uno scrivente dotato della giusta autostima e capacità di modularsi secondo le circostanze. Quando oltre che essere statica rivela inceppamenti, tremolii, ci troviamo di fronte ad uno scrivente insicuro o con problematiche neurologiche, o anche con problemi di etilismo.
La scrittura poi può presentarsi anche calma o rapida: la prima esprime capacità di resistere alle sollecitazioni, la seconda impulsività e sbrigatività, desiderio di finire in fretta.
 
Osservando lo scrivente e valutando la presenza di alcuni “items” riusciremo a capire se una scrittura è lenta, o veloce (ad esempio nella scrittura lenta spesso le lettere sono più staccate, o aggrovigliate su se stesse e il margine sinistro tende a restringersi; nella scrittura veloce le lettere sono tendenzialmente legate o inclinate verso destro e il margine sinistro si restringe); tali andamenti ci diranno della modalità di reazione e di comportamento dello scrivente sia a livello decisionale che affettivo e intellettivo.
 
PRESSIONE
 
La pressione indica fondamentalmente il modo con cui una persona vuole incidere nell’ambiente oltre a delinearne le tendenze verso la materialità (pressione forte) o verso sentimenti più delicati (pressione lieve – la filiforme del Moretti). La pressione poi dovrebbe differenziarsi in quanto nei tratti che scendono verso il basso dovrebbe intensificarsi, mentre dovrebbe alleggerirsi nei tratti che vanno verso l’alto; quando ciò non avviene si parla di pressione spostata e indica che lo scrivente non sa gestire al meglio le proprie energie e può tendere a volere dagli altri ciò che dovrebbe fare egli stesso. Quando, invece, la pressione tende ad ingrossarsi man mano che scende verso il basso (e quindi verso gli istinti) è segno di brutalità e di tendenze aggressive nei confronti degli altri (soprattutto se questo segno è accompagnato da una scrittura grande, angolosa e inclinata a destra – la scrittura di Stalin ad es. presenta queste caratteristiche); quando invece la scrittura tende a diminuire d’intensità ci troviamo di fronte ad uno scrivente timoroso, suscettibile e con un sentimento di inferiorità.
Le disuguaglianze di pressione sono in genere un segno di emotività e non a caso il Moretti le ha definite con il termine “Intozzata 2 modo”, scrittura che riguarda “intozzamenti”, ossia inchiostrazioni repentine e sparse qua e là.

Forma, ritmo, grandezza

Il termine ritmo deriva dal latino “rytmus”, che a sua volta deriva dal greco “rhytmos”, collegato a “rheo”, che scorre. Il ritmo è pulsazione, respiro; nella grafia si vede attraverso la distribuzione delle masse grafiche (respirazione della scrittura - da cui il termine scrittura ariosa); nel modo di formare le forme tramite il movimento nella scrittura; il ritmo si somiglia, ma non è mai identico a se stesso; pensiamo alle onde del mare, al ritmo della nostra respirazione, al nostro battito cardiaco. 
La forma è il prodotto finale data dal segno (traccia lasciata da ogni gesto, da ogni manifestazione grafica) con il tratto che è la sostanza rappresentata dalla colata d’inchiostro e dalla consistenza del segno, e può essere, per estensione, sinonimo di pressione. La forma obbedisce ad un codice linguistico e rappresenta l’elemento grafico più conscio. 
Il movimento della scrittura che può essere veloce o lento ci informa sulla velocità di comprensione e di ideazione della persona, sulla sua sicurezza, sul modo di interagire con gli altri.
Un grafologo tedesco Robert Heiss, ha ordinato i tre concetti e ci parla di tre tipi di ritmo: ritmo di forma, di movimento, di spazio.
Nel ritmo di forma “ipoevoluto” (dal greco “hypo” = sotto) le forme sono scolastiche, impersonali, maldestri, monotone. Se si tratta di soggetti con scarsa cultura ovviamente non si potrà interpretare in modo negativo questo tipo di scrittura, tuttavia, a volte, tale scrittura può essere anche di persone con una certa cultura e, quindi, denuncia un modo di pensare convenzionale, o mancanza di sicurezza in sé. Vi sono, poi, delle scritture che sono sì fedeli al modello, ma nello stesso tempo semplici, e mostrano comunque un gesto evoluto e appartengono, in genere, a persone affidabili e mature. Un ritmo di forma accentuato vede, invece, le lettere completamente sganciate dal modello scolastico con forme che tendono a individualizzarsi in modalità inventive; quando le forme risultano sciolte e ben strutturate insieme denunciano una personalità che interagisce con le sue pulsioni e ha bisogno di strutturare la sua vita. Se la forma inibisce il movimento: la personalità manca di spontaneità e scioltezza. Si può temere che, all’improvviso, il flusso del movimento represso rompa gli argini. Un ritmo di forma perturbato vede forme molto stereotipate o ossessive, con degli ornamenti particolari; si può presumere che il soggetto sia troppo rigido o che abbia messo in atto quasi un mondo alternativo per ovviare alle sue problematiche (sono note le scritture molto stereotipate ad es. dei pazienti schizofrenici). Nel ritmo di movimento poco evoluto i collegamenti sono maldestri, il ritmo è bloccato o debole; in tal caso, ovviamente, la persona, ovviamente manca di sicurezza. Nel ritmo di movimento accentuato, invece, il gesto è sciolto, spontaneo, e i collegamenti sono fluidi e sicuri. La personalità è aperta e esprime con libertà tutte le sue potenzialità. E’ in grado di assimilare, variare, valutare le esperienze e modulare il suo comportamento adeguandosi alla realtà. Nel  ritmo di movimento  perturbato la dinamica gestuale è agitata e non coordinata, vi è mancanza di controllo e omogeneità. Il tratto si può rivelare malfermo, troppo rigido o troppo rilasciato, tremolante o spezzettato, la pressione spasmodica, le forme possono essere sconvolte dal movimento. Può tradire una patologia in atto; e richiede uno studio approfondito e longitudinale. Per quanto riguarda lo spazio bisogna osservare come il gesto grafico si orienta nella pagina scritta e si osserverà lo spazio lasciato al bianco (bianco che rappresenta sia l’ambiente, sia l’inconscio, che il momento di riflessione, essendo non azione, e ci parla, quindi, sia della capacità di distacco del soggetto come della capacità di rielaborare le sue esperienze).  Un ritmo di spazio poco evoluto si contraddistingue dal fatto che lo spazio viene gestito secondo criteri casuali, passivi, convenzionali, senza scelta precisa. La distribuzione dei bianchi e dei neri è disordinata, le masse grafiche sono poco distinguibili, i margini sono trascurati. Questo ritmo ipoevoluto – che equivale ad una mancanza di ritmo spaziale – indica, spesso, secondo Heiss, la dipendenza dello scrivente rispetto all’ambiente, una scarsa autonomia. Quando, invece, lo spazio è molto personalizzato, attivo, ma evidenzia, comunque, nello stesso tempo, una scelta controllata dell’impaginazione, senza essere rigida, tale ritmo di spazio testimonia di un adattamento riuscito e di uno scambio adeguato tra lo scrivente e l’ambiente. Un ritmo di spazio perturbato si connota da un forte disordine nell’impaginazione: tale disordine può farci pensare sia ad una persona che ha difficoltà ad organizzarsi, instabile, confusionaria, o che può avere anche delle difficoltà a inserirsi nell’ambiente in modo che non sia conflittuale. A volte, comunque, un certo disordine, si ritrova anche nei soggetti creativi e tale disordine dimostra solo la capacità di plasmare l’ambiente che è caratteristica appunto di tali soggetti.
Tale visione riguardo alla nozione di forma e movimento è stata poi ripresa e fatta propria dal Marchesan, che ad esempio attraverso i segni “modello”, “antimodello” ci parla del concetto di forma della scrittura e attraverso i segni statica, fluida, calma e rapida del movimento. Egli sostiene ad esempio che una scrittura modello appartiene a persone tendenzialmente conformiste, con tendenze a risolvere problemi secondo schemi noti, attaccate alle tradizioni, pedanti nell’amministrazione; persone con scrittura antimodello hanno invece una certa inventiva, buona capacità di adattare la preparazione e l’esperienza alle nuove situazioni e ai nuovi problemi, desiderio di innovazioni e di novità per quanto riguarda il sentimento. Il segno fluida (immagine del fiume che scorre) ci indica una persona con grande fiducia nei propri mezzi mentali, velocità altissima dell’attenzione, dinamicità nelle decisioni, insofferenza verso i lavori monotoni, e per quelli che richiedono costante applicazione e la permanenza fissa a un tavolino o a uno sportello, forti capacità di recupero. Il segno statica, invece, indica mancanza di fiducia nei propri mezzi mentali, incapacità di seguire un ragionatore che non sia molto lento e che non si diffonda nei particolari e nelle chiarificazioni, senso di inferiorità rispetto alle persone più disinvolte, mancanza di avidità di godimento affettivo, ma, ciò malgrado, grande bisogno dell’affetto altrui e attaccamento a chiunque gliene dimostri in qualche modo, prevalente tristezza, mancanza di vivacità, difficoltà di recupero negli abbattimenti, gusti ricreativi orientati verso ambienti calmi e verso la contemplatività, azione ispirata a zelo e a senso del dovere.
La scrittura rapida (è quella che strapazza le lettere) connota soggetti caratterizzati da una certa impazienza, frequenti crisi di convivenza, eccessiva reattività sessuale, danneggiate attitudini educative, azione rapida, fretta, atteggiamento irritante nei confronti dei dipendenti, difetto di tatto, imprecisione. Al contrario calmaè della persona che è esente da impazienza e fretta, dall’azione pacifica, calma e serena.                               
                           
Introduzione al concetto della doppia valenza dei segni grafici

Il Klages, basandosi sulla contrapposizione tra la l’espansione della vita e dell’anima e la capacità di distacco dello spirito, ha introdotto il concetto della doppia valenza dei segni grafici (in quanto essi possono essere originati sia dall’attitudine positiva, che da quella negativa delle due forze in questione) e dà le seguenti indicazioni per quanto riguarda il calibro (altezza della zona media).
Grande(superiore ai 3ml) nei suoi significati positivi indica capacità di entusiasmarsi, tendenza all’ammirazione, esuberanza, bisogno d’azione, orgoglio; in negativo indica mancanza di senso della realtà, illusione, sovreccitazione, esaltazione, mancanza di capacità di concentrazione, superficialità, imprevidenza, leggerezza, presunzione, vanità, boria, arroganza, spacconeria, pretenzione, mania di grandezza.
Piccola (inferiore ai 2 ml) nei suoi significati positivi dà senso della realtà, realismo, profondità, obiettività, riflessione, prudenza, capacità di concentrazione, precisione, senso per un ristretto senso d’azione, spirito casalingo, umiltà, rispetto, modestia, mancanza di pretese, devozione, natura pacifica, frugalità, pietà, natura accomodante; al negativo può dare incapacità di entusiasmarsi, freddezza, secchezza, aridità, mancanza di slancio, rigidità, inflessibilità, svogliatezza, grettezza, ristrettezza, piccineria, pedanteria, irresolutezza, cortezza di vedute, mancanza di fiducia in sé, pusillanimità, ansietà, natura tormentata.

LA FORMA

La forma ha a che vedere con LE MODALITA’ di ESPRESSIONE dello scrivente.
 
Un primo approccio ci consente di vedere se la forma è ACCURATA o TRASCURATA; nel primo caso lo scrivente tende a dispiegarsi con desiderio di precisione e desidera presentarsi in modo corretto; nel secondo può essere negligente, impreciso e non dare importanza alla cura e alla presentazione personale.
La scrittura ha tendenzialmente due modalità di formazione in quanto può realizzarsi con un ANDAMENTO tendenzialmente più CURVO o più ANGOLOSO; nel primo caso si realizza meglio nello scrivente una sinergia di tipo neuromuscolare e il gesto avviene con minor tensione; nel secondo il gesto è più difficoltoso quasi come se lo scrivente incontrasse delle resistenze e delle sofferenze interne.
Tale segni sono stati molto studiati dai Morettiani i quali vedono nella scrittura CURVA nei giusti gradi ( che non deve superare i 6/10 nella donna e gli 8/10 nell’uomo) un atteggiamento sereno e calmo e una certa compostezza nell’agire; il comportamento nei confronti degli  altri è caratterizzato da disposizione alla benevolenza, da calore umano, da ambientamento piuttosto facile, da malleabilità, da spirito di adattamento. Chi ha curva, in rapporto alla gradazione del segno è un estroverso, non incline a sentimenti di invidia, di gelosia e di vendetta, né al non rispetto dei diritti altrui.
Al contrario l’ANGOLOSA, è un segno sostanziale della volontà, direttamente contrario al segno Curva ed è indice di egoismo, attaccamento esagerato a se stesso, lesione dei diritti altrui.
I Morettiani parlano anche di tre tipi di angoli: ANGOLI A quando gli angoli si trovano alla base delle lettere: tale segno è indice di risentimento o di permalosità, difesa del proprio Io, reazione contro gli attacchi, aggressività, facile irritabilità, scarsa disponibilità ad accettare suggerimenti o osservazioni, tendenza al sospetto.
Strettamente connesso all’angolo a è L’ANGOLO cosiddetto B, che si riscontra negli angoli appuntiti o smussati nelle lettere o a; tale angolo avverrà per lo più ai vertici delle lettere; tale segno è segno di resistenza, tenacia e testardaggine con tendenza a discutere con insistenza per far valere il proprio pensiero.
ANGOLI C angoli a e b smussati, risvolti curvi almeno inferiori di tutte le lettere, flessioni e intrecci artistici sparsi qua e là; angoli appuntiti, sparsi qua e là; fluidità in una grafia anche accurata.
Gli ANGOLI C sono un segno sostanziale della volontà e indicano intraprendenza, scaltrezza, discriminazione, avvedutezza, opportunità, organizzazione, liberalità vigile.
 
La scrittura può poi presentarsi tendenzialmente LEGATA o SLEGATA secondo il modello del Marchesan.
La scrittura LEGATA per il Marchesan è quella in cui ogni parola è tracciata senza staccare il mezzo scrivente dalla carta, realizzando in tal modo la legge di praticità che tende a raggiungere lo scopo con il minimo dispendio di tempo e forza.
Il Marchesan dà a questo segno il significato di collegamento logico tra tutti gli elementi della situazione presa in esame. Accentuata capacità della memoria di classificazione, conservazione e rievocazione. Grande capacità di logica e di sintesi. Massima coerenza nelle deliberazione e nelle decisioni. Conversazione logica e sintetica. Continuità e regolarità affettiva. Pronta disponibilità alla riconciliazione. Coerenza e consequenzialità nell’azione.
I morettiani parlano invece di ATTACCATA e LEGATA;
la prima è nei risvolti grafici simile alla legata marchesaniana e indica anche per loro continuità di pensiero e di azione.
Parlano invece di scrittura LEGATA quando al termine delle parole uno slancio orizzontale va a congiungersi o quasi con l’inizio della parola seguente. Secondo i Morettiani tale segno indica attitudine e abilità per la logica intellettiva e morale.
Chi ha questo segno è uno che sa andare progressivamente dalle premesse alle conclusioni, passare da un’idea all’altra senza rotture o deviazioni. Questo spirito logico si riflette anche nella sua attività psichica, affettiva e pratica. Se crede in qualche principio, vi rimane coerente fino alle ultime conseguenze e questo è valido anche quando è legato a qualche pregiudizio. Quando  parte per uno scopo, per un’iniziativa, sa sempre dove intende arrivare. Per lui l’attività è intimamente collegata con le idee e i programmi che l’ispirano. Non ama la prima persona che incontra, perché anche qui è sorretto dalla logica e il suo affetto deve essere corrispondere all’ideale che ha. Quando c’è questa corrispondenza, il suo amore è pieno e senza riserve. Parla pacatamente con qualche rarissimo scatto, lo sguardo è fisso nell’oggetto che occupa il suo pensiero, tanto da poter dare agli altri l’impressione di estraneità a ciò che avviene intorno a lui. Tale segno è positivo soprattutto in concomitanza di altri segni che indicano tendenza alla verifica (contorta, calibro non superiore al medio) altrimenti in contesti negativi (scrittura troppo veloce e gettata via) può indicare scarso controllo nel procedimento intellettivo o dell’attività operativa.

La scrittura SLEGATA

Secondo il Marchesan tale segno è indice di discontinuità, difetto di logica e di sintesi. Memoria eccessivamente analitica buona per la classificazione. Lieve incoerenza nelle deliberazioni e nelle decisioni. Tendenza a rompere il rapporto nelle crisi di convivenza e di collaborazione. Difetto di perseveranza nell’azione e nella difesa.
 
Anche secondo i Morettiani tale segno che definiscono STACCATA ha circa le stesse valenze in quanto anche per loro indica tendenza ad analisi particolareggiata e allo spezzettamento delle verità, mancanza di coesione, frazionamento, rottura del pensiero e dell’azione, pignoleria; è di chi non sa vedere i fatti nella globalità, ma si perde nella considerazione eccessiva dei diversi aspetti, delle particolarità, sprecando così energie. E’ più portato a vedere l’episodio che non l’evento; ha una forte memoria e quindi ricorda molto bene le date e le circostanza mentre non è capace di vedere la successione e la concatenazione degli avvenimenti. Difetta di vera logica soprattutto pratica e perciò anche la sua azione viene notevolmente spezzettata. Ovviamente tutto questo lo porta a ritardare le conclusioni, a discutere molto senza realizzare in proporzione all’impegno che mette. Sotto il profilo psichico risulta pignolo e pedante; ha il culto esagerato dell’ordine, della pulizia, ma sempre riguardo alla particolarità. E ‘ un tipo un po’ difficile nelle sue relazioni con gli altri, poco disposto a comunicare e ad accomodarsi, strano e complicato nei gusti. Tutto il suo comportamento è legato a schemi personali, vive di abitudini da cui non riesce a liberarsi, è unilaterale nel giudicare, nel valutare, nell’impostare. Normalmente questi tipi non sono facili a piegarsi, ma tendono ad imporre le proprie idee e i propri sistemi agli altri..
Tale scrittura viene chiamata GIUSTAPPOSTA dai grafologi francesi che ne danno valutazioni lievemente più positive soprattutto se si accompagna a scritture tipografiche o personalizzate, e con un gesto comunque sciolto dove diventa un segno di intuitività e di creatività (come già disse il Michon nel Mister de l’ecriture).

GRANDEZZA E INCLINAZIONE DELLA SCRITTURA
 
Si definisce grande una scrittura a partire dai 3 mm. calcolati sul corpo della scrittura (zona mediana nella quale sono presenti le vocali).
La scrittura grande esprime essenzialmente grandezza del sentimento di sé ed è espressiva di:
-        affermazione dell’Io
-        aspirazione al potere
-        forte sentimento di sé: caratteristica tipica del bambino, dell’artista, della donna
-        risposta dell’Io al Tu all’ambiente (estroversione)
-        espansione proiezione nello spazio
-        culto della personalità (forte amor proprio)
-        imitazione dei grandi (eroi, santi, campioni, divi)
-        presenza e partecipazione (sono consigliate le   attività a contatto col pubblico)
-        volontà di potenza (dovuta all’Io biologico)
-        complesso di superiorità o autoritarismo
La scrittura grande è dei soggetti capaci di entusiasmarsi, dotati spesso di fantasia, autonomia e senso dell’indipendenza, quando ci troviamo di fronte a scritture ben organizzate. Nel caso contrario, si riscontrerà, speso, un certo egocentrismo, prodotto da un complesso di inferiorità, a cui si accompagnano spesso presunzione, spacconeria, e nei casi più gravi, dispotismo.
 
Si definisce piccola la scrittura con un calibro inferiore ai 2 mm.
Le caratteristiche principali sono quelle del prevalere dell’oggettività sulla soggettività; dal punto di vista psicologico tendenzialmente di uno scarso sentimento di sé, che può essere compensarlo da forti capacita intellettive e critiche. In sintesi possiamo dire che chi ha la scrittura piccola è caratterizzato da:
-        un Io debole
-        apprensione
-        modestia
-        delusione
-        inferiorità
-        sconfitta delle aspirazioni
La scuola morettiana distingue tra “minuziosa” e “minuta”.
La prima vede un calibro piccolo all’interno però di una buona fluidità e armonia e rivela, oltre ad un atteggiamento introverso, che è facilmente tipico della scrittura piccola in generale, un’ attitudine alla ricerca , anche se la spontaneità con gli altri sarà mortificata dalla ponderazione e dalla prudenza, mentre il soggetto senz’altro potrà tendere ad ironizzare sia su se stesso che sugli altri. La minuziosa è di chi ha il calibro piccolo e un movimento poco sciolto. In questo caso vengono ad aumentare le insicurezze e le paure.
Il calibro piccolo può anche essere dovuto a miopia, deperimento, arteriosclerosi.
 
Si definisce medio, il calibro che va dai 2 ai 3 mm.
Tale calibro, se accompagnato da una scrittura armoniosa e organizzata, è indice di equilibrio, di un giusto sentimento di sé, di adattamento, di senso della misura, e senso della responsabilità.
Se è accostato, invece, a segni di disturbo emotivo (con disarmonie della pressione), a disarmonia, a scritture stesa, può essere il segnale di una certa debolezza dell’io, con reattività, mediocrità, scarsa ricettività intellettiva.
 
Aste rette (le aste, ossia i tratti discendenti della scrittura, sono perfettamente e rigidamente rettilinee, indipendentemente dalla loro inclinazione sul foglio): indicano prevalentemente razionalità e autocontrollo; se sono presenti in forte misura (cioè al disopra del 48%) sono indice di incapacità di piegarsi alle esigenze dell’ambiente, con tendenza a mantenere una posizione di inflessibilità e di rigetto istintivo e senza esame delle idee degli altri per la sensazione che esse mettano in pericolo il proprio orgoglio. Si rivela ostinato nei dissidi, serbare rancore a lungo e avere difficoltà nei rapporti affettivi. Per orgoglio, può difendere con fermezza le proprie idee, anche se sbagliate. Quando la scrittura, oltre ad avere molte aste rette è essenzialmente parallela, cioè con le aste che proseguono in modo parallelo, tra di loro, le caratteristiche sono ancora più accentuate e la persona, oltre a manifestare una rigidità inflessibile, e a non ammettere i propri errori, può manifestare un’indipendenza totale dagli altri, con il bisogno, però,contemporaneamente, di riferirsi a schemi e a teorie.
Spesso, questo segno si accompagna ad un’educazione troppo rigida, e nasconde profonde insicurezze.
 
Aste curve (aste con il concavo verso dx come il simbolo della parentesi chiusa) sono segno di cedevolezza; se presenti in forte misura (cioè anche qui al di sopra del 48%) indicano una remissività di fondo, un carattere compiacente, gentile, riguardoso, arrendevole, sottomesso, adattabile, obbediente, usa dolcezza di modi e di espressioni, riduce le manifestazioni di collera per paura di offendere, è pronto a concedere perdono agli offensori, è portato alla confidenza e all’altruismo, con tendenza a far da sé e a sobbarcarsi anche gli oneri altrui. Ha poca capacità di comando e difficoltà a portare avanti le proprie idee e i propri propositi.
 
Aste ritorte (aste con il concavo verso sinistra, come il simbolo della parentesi aperta ): in una scrittura non dovrebbero superare la proporzione del 4%; se sono in numero superiore sono indice di frustrazioni e rivelano la presenza di repulsione verso le idee degli altri. Chi ha questo segno è diffidente, e tende alla litigiosità rivelandosi anche eccessivamente geloso e vendicativo.
 
Grafia diritta: esprime autocontrollo, fermezza e solidità.
 
Grafia pendente (ossia con gli assi delle lettere che si inclinano verso destra): in senso generale, si riscontra uno slancio, verso la destra, e quindi verso il Tu; la persona contraddistinta da questo segno è calorosa e generosa; se però si trova in una scrittura molto angolosa e tesa ci sarà il desiderio di sopraffare l’altro (tale scrittura è tipica di molti gerarchi nazisti). Quando è molto pendente indica mancanza di equilibrio, un prevalere delle pulsioni e dell’affettività sulla ragione. In misura lieve, indica affabilità, cordialità e tendenza alla collaborazione, con tendenza ad interessarsi del prossimo. 
Grafia rovesciata (ossia con gli assi delle lettere che si inclinano verso sinistra): indica la tendenza ad allontanarsi dal prossimo e a difendersi, con tendenza ad ingigantire i problemi. Secondo alcuni autori, si tratta – in realtà- di una tendenza alla pendenza che non si è potuta realizzare. Con una scrittura curva, può indicare una forma di compensazione. Tale accostamento è spesso tipico di scritture adolescenziali, e rivela combattimento tra il desiderio partecipazione e paure, resistenze infantili a ciò.



IL RITMO DELLA SCRITTURA

Il ritmo è vita che palpita ed ogni vita ha una propria palpitazione. L’essenzialità della persona sta nella sua irripetibilità, che si manifesta attraverso la diversa intensità della vita fisica, psichica e spirituale, che costituiscono il nucleo della personalità. Il ritmo può essere definito il ritmo vitale, il ritmo cardiaco specifico dell’individualità, o il tono di vitalità di ogni soggetto. Tutto nell’uomo è ritmo: il ritmo della respirazione, il ritmo cardiaco, il ritmo sonno- veglia ecc; ed ogni ritmo è personale e irripetibile e connota fortemente l’espressione dell’individualità umana.
 
Il Moretti individua in un segno il “DISEGUALE METODICO” (variazione di altezza nelle lettere in modo armonioso ossia con lo stesso ritmo o sequenza ) l’estrinsecazione di questo ritmo.  
Il segno indica capacità di inventiva, di creatività e capacità di concisione nel pensiero – se accompagnato al segno “SCATTANTE”  indica ad esempio capacità per la musica (secondo il Marchesan indica ottima memoria anche se tendenza alla reattività).
Il “Diseguale Metodico” porta ad essere indipendenti nel giudizio, ed i possessori di tale segno possono arrivare anche all’evasione di certi leggi che toccano il senso comune degli uomini e possono anche diventare insinceri al massimo grado; conoscono l’arte dell’attrazione e non sono di facile contestabilità circa la scelta del compagno della propria vita. E’ un segno che se fa parte dell’individuo si manifesta già nella pubertà ed i soggetti possessori di questo segno devono quindi essere trattati fin dall’infanzia con molto rispetto e mai con la violenza, ma sempre con la persuasione. Quindi, il “Diseguale Metodico” è un segno che riguarda l’originalità, la creatività, l’intuizione e l’inventiva, ma sempre in modo piuttosto costruttivo e, accostato ad altri segni ad esempio lo “Scattante” indica il genio della musica (Verdi), con grandezza delle lettere (soprattutto in altezza) indica il genio per la poesia descrittiva, come D’annunzio, con “Elegante” è il segno della Pittura, come il Tintoretto, con “Solenne” è il segno della Scultura.
 
Abbiamo poi il segno “DISUGUALE NON METODICO” o “Scrittura disordinata”; anche questo segno è collegato all’arte secondo il Moretti, ma a sprazzi, senza continuità. Inoltre è un segno che può essere legato anche ad una certa amoralità del soggetto.
 
UGUALE
La scrittura “Uguale” è quella che mostra uguaglianza in tutto: nella formazione ed altezza delle lettere, nella direzione delle aste. E’ un segno sostanziale dell’intelletto ed è indice di copiatura senza traccia di personalità per cui l’individuo non viene ad essere tale (è come se si spersonalizzasse insomma). Indica altresì attitudine ad apprendere e a comunicare le cose apprese ed esecuzione inappuntabile di arte. Il tipo “Uguale” può diventare PEDANTE (cura dell’effetto grafico e dei chiaroscuri). Indica attitudine all’amministrazione, al computer e simili e tendenza a comunicare le stesse cose nel modo che le ha apprese, e dato che ha faticato molto per apprenderle, tende anche a riuscire a spezzettarle nel comunicarle e così ha la facoltà per l’insegnamento.
 
LA VELOCITA’ può essere intesa come le modalità che la persona ha nel comprendere e nell’agire (analogamente si può pensare che ogni persona ha una propria estrinsecazione riguardo ad esempio al camminare che può essere lento, a passo spedito o di corsa, nel parlare, eccetera).
 
La SCUOLA FRANCESE ci viene in aiuto identificando dei segni che riguardano la velocità o la lentezza e precisandone poi l’estrinsecazione.
 
SEGNI DI VELOCITA’
Disuguaglianza di ogni tipo, forme imprecise, scrittura progressiva, tratti lanciati, centrifughi, ghirlanda, semplificazione, sobrietà, scrittura legata, inclinata, pressione nitida, scrittura allargata, direzione costante,
tendenza ad aumentare le inclinazioni: sia quella di destra sia quella di sinistra, ascendente, pressione in rilievo,
attacchi diritti brevi, margine sinistro progressivo, scrittura ricombinata, filiforme, finali slanciate ascendenti,
puntini sulle i,accenti posti a destra della lettera.
 
SEGNI DI LENTEZZA
Scrittura regolare, molto corretta e scolastica con precisione nelle forme e nella punteggiatura, scrittura punteggiata (con punti non necessari), scrittura regressiva o accentuazione della tendenza a sinistra, tratti interrotti o centripeti, angolo e arcata, sovrastrutture, lacci, paraffi, scrittura rovesciata, o frequenti cambi di direzione, pressione pastosa, scrittura serrata o staccata, margine sinistro regressivo o verticale, tratti ripassati, arrotolamenti, finali ricurve, tremori, ammaccature, torsioni, impastamenti e identificazione delle Speci base della velocità misurabile: Lenta, Posata, Accelerata, Rapida, Precipitosa; Speci che influenzano lo slancio della velocità (Dinamogenica, Esplosiva, Lanciata, Movimentata), Speci che influenzano il controllo dello slancio della velocità (Inibita, Rallentata, Rilasciata, Trattenuta).
 
L’interpretazione è legata principalmente alla vivacità delle reazioni e al ritmo dell’attività.
 
LENTA (la scrittura non raggiunge 100 lettere al minuto; si può trovare nelle scritture regressive, punteggiate, ornate, molto angolose, molto grandi, frammentate, ecc); significato:
In livello positivo: auto dominio, riserva, riflessione. Spirito contemplativo e sereno. Stabilità d’umore.
In livello negativo: reazioni lente, mancanza di decisione, prudenza estrema.
Con scrittura rilasciata: noncuranza, indifferenza.
Se molto accurata: mancanza di spontaneità, calcolo, dissimulazione, diffidenza.
 
POSATA (tracciato calmo, accurato, senza tratti lanciati, circa 130 lettere al minuto)
Carattere riflessivo e prudente, moderazione, precisione. Auto - dominio.
Con tracciato rilasciato: volontà debole. Ideazione lenta. Sottomissione alle abitudini.
 
ACCELERATA (scrittura tra la posata e la rapida – circa 150 lettere al minuto)
In contesto positivo: buona facoltà d’adattamento, prontezza nelle reazioni, disciplina.
In un contesto disordinato: negligenza, scarso rendimento.
 
RAPIDA (tracciato disinvolto, progressivo e fermo – circa 180 lettere al minuto)
Dinamismo, vivacità, capacità d’astrazione, rapida associazione d’idee.
In contesto rilasciato, poco ordinato: superficialità, tendenza ad eludere i propri doveri.
 
PRECIPITOSA (Accentuazione di tutti i segni di velocità – circa 200 lettere al minuto)
Impulsività, precipitazione. Tendenza alla collera, all’irritabilità e all’instabilità.
Se armoniosa: creatività, vivacità mentale.
Non armoniosa: imprudenza, temerarietà, superficialità.
 
SPECIE CHE INFLUENZANO LA VELOCITA’
 

DINAMOGENICA (definita una delle più grandi specie da Crepieux Jamin, è caratterizzata da slancio, ampiezza, vigore di movimenti. Il tracciato nutrito è esente da inibizioni).
Energia realizzatrice. Amore per la vita. Entusiasmo. Forte impulso vitale. Facilità di adattamento.
Se molto accentuata: irrequietezza, eccitazione, poca perseveranza.
 
ESPLOSIVA (in tracciato fermo, i movimenti sono potenti, rapidi, violenti ed esplodono bruscamente).
Temperamento forte dall’inflessibile volontà. Carattere impaziente con reazioni spesso violente.
 
LANCIATA (tratti lanciati verso destra con vivacità)
In contesto positivo: carattere vivace, espansivo, forte spinta vitale.
Con scrittura molto disuguale, disordinata: impazienza, imprudenza, eccitazione, autocontrollo carente. Decisioni non ponderate.
Con scrittura ferma: forte volontà.
 
MOVIMENTATA (amplificazione dei tratti, mobilità del tracciato)
Vivacità, immaginazione. Facilità nei contatti. Desiderio di farsi notare.
Con forme personalizzate, armoniose: personalità innovatrice.
Con scrittura molto disuguale: agitazione.
 
SPECIE CHE INFLUENZANO IL CONTROLLO E INIBISCONO LA VELOCITA’
 
INIBITA (diminuzione o arresto più o meno brusco dei movimenti). Termine comune alle scritture esitanti, incompiute, sospese, ritoccate, rovesciate, a clava, punteggiate, eccetera.
Disturbi della funzione auto estimativa. Arresto della libera evoluzione dell’energia che porta a conflitti interiori e a generale nervosismo.
Sono presenti: irritabilità, timidezza, ansia, suscettibilità, inadattabilità.
Con ritocchi: desiderio ansioso di far bene.
Con sospensioni: debolezza di carattere.
Ma la scrittura Inibita non va vista solo sotto l’aspetto negativo, ma anche come capacità di auto dominio, di prudenza, di riserva.
 
RILASCIATA (il tracciato è lento senza vigore, né tensione. La direzione è incerta)
Passività, inerzia, indifferenza. Natura indolente che rifugge dalle responsabilità. Mancanza d’iniziativa.
 
TRATTENUTA (frenata nei movimenti, soprattutto nelle finali)
In contesto positivo: riflessione, prudenza, senso della responsabilità, autocontrollo.
Con scrittura angolosa, rigida, regressiva: eccessiva inibizione, poca spontaneità, scrupoli esagerati, tendenza all’avarizia.
MARCHESAN (caposcuola italiano e ideatore della "Psicologia della scrittura")
STATICA ( grafia che presenta un andamento verso destra più o meno lento e che dà un’impressione di staticità, di immobilità).
Motrice: immobilità psichica o interiore.
Intima mancanza di fiducia nei propri mezzi mentali, lento passaggio dell’attenzione da un oggetto all’altro. Imbarazzo e grave senso di inferiorità nei confronti delle persone più disinvolte, grande necessità dell’affetto e della considerazione altrui . Difficoltà di recupero quando si è in crisi. Azione ispirata al senso del dovere, se non altro come tendenza, attaccamento alla famiglia, difficoltà di conoscere gente nuova.
 
FLUIDA (grafia che può avere una valutazione solo estimativa; dà l’impressione di correre velocemente verso destra, senza intoppi, con fluidità ed evidente scorrevolezza).
Motrice: Impetuosità.
Grande fiducia nei propri mezzi mentali. Rapida rispondenza dell’attenzione, della memoria e ottimo funzionamento di tutti gli automatismi apprenditivi in genere. Risolutezza; fluidità di pensiero, impulsi di franchezza e di collera per impetuosità. Avidità di godimento effettivo sotto tutti i punti di vista, passionalità generale molto intensa, forti capacità di recupero negli abbattimenti; forte godimento delle opere.  Simpatia ispirata gli altri, ottime capacità generali nell’allacciare rapporti affettivi. Insofferenza per lavori monotoni e monotonie. Azione franca e risoluta.
Per il Moretti, la scrittura Fluida è quella che procede senza arresti di sorta. Tanto più la scrittura è fluida quanto più le lettere hanno la stessa direzione, mentre tutti i segni che indicano arresto, inceppamento, contorsione diminuiscono l’intensità di fluida. Questo segno è indice anche per il Moretti di spigliatezza e di spontaneità in tutte le cose; spigliatezza di pensiero  e quindi spigliatezza nella volontà e nell’affettività. Es: una cannella che nel dare acqua sibila non è spontanea, l’acqua che scende da un monte non è spontanea; un fiume che scorre per una pianura ecco il simbolo della spontaneità (vedasi immagine).
 
CALMA (grafia in cui le lettere sono rese con regolarità e uniformità) Motrice Calma.
Astrazione non vigorosa. Assenza di impazienza, fretta, irrequietezza e precipitazione. Facilità riguardo al sentimento religioso. Equilibrio; passionalità generale assai moderata e comando non irritante.
 
RAPIDA (grafia che presenta deformazione e strapazzo delle lettere) Motrice Rapidità.
Astrazione particolarmente vigorosa. Possibilità di qualche imprecisione. Una certa impazienza; freni nervosi periferici danneggiati da eccessiva reattività del sistema nervoso. Piacere di vivere in ambienti movimentati. Attività forte e impaziente, e, talora, un certo difetto di tatto.
 
TESA (grafia che presenta repentini passaggi, con angolazione acuta tra moto discendente e ascendente e viceversa quale proiezione di un’attività tesa e logorante) Motrice Ipertensione psiconervosa.
Eccesso di tensione nell’attenzione. Astrazione efficientissima. Irritabilità per eccesso di tensione psico- nervosa. Difficoltà educative. Autodisciplina piuttosto rigida. Difficoltà in campo religioso per eccesso di tensione difensiva. Predisposizione all’esaurimento nervoso; attività troppo tesa e comando a volte irritante.
 
ALLENTATA (grafia che nell’ambito della parola presenta un ampio intervallo  orizzontale tra lettera e lettera, per cui il raccordo è dato da uno specie di stiramento) Motrice: azione molle.
Astrazione e decisioni fiacche. Voce della coscienza danneggiata da faciloneria e lassismo. Criteri piuttosto approssimativi riguardo all’amministrazione. Scarsa risolutezza in senso lato.
 
SNERVATA (grafia che nel modo floscio e svigorito di tracciare le lettere denota un indebolimento dell’energia psico-motoria) Motrice : snervatezza.
Attenzione ed astrazioni fiacche; deliberazioni e decisioni anch’esse fiacche. Abulia. Sentimenti di tipo egoistico. Mancanza di sani criteri di tipo amministrativo.
 
STENTATA SUL POSTO ( grafia che presenta difficoltà nel tracciamento delle lettere in generale. Non si tratta però del risultato di sforzi nello scrivere, ma dell’aspetto stentato assunto dalla scrittura) Motrice: stento nell’ideazione.
Tristezza generale, paure di vario tipo, sensibile difficoltà nell’equilibrio tra emozioni, reazioni e razionalizzazione delle stesse. Azione scarsamente orientata.
 
STENTATA NEL PROCEDERE (grafia che nel tracciamento delle lettere mostra mancanza di dinamicità verso dx come se incontrasse ostacoli) Motrice: difficoltà nel procedere
Difetti dell’attenzione a causa della fatica nel procedere da un oggetto all’altro. Senso di inferiorità. Affettività scarsamente manifestata; stentatezza nelle opere.
 
TENTENNANTE (grafia che presenta nel corso del rigo tratti inclinati in avanti che si alternano con inclinati all’indietro; è caratterizzata anche da sbandamenti di aste allungate sopra e sotto il rigo). Motrice: tentennamento.
Tendenza del pensiero a volgersi in più direzioni in modo dispersivo. Indecisioni dovute allo spostamento della preferenza dall’una e dall’altra delle possibili azioni. Scrupolosità e senso di responsabilità eccessivi. Incertezze nell’amministrazione. Difesa piuttosto debole e incerta.
 
TITUBANTE (grafia che presenta una visibile, fortissima esitazione nel procedere verso destra nonché esitazioni nel moto discendente).
Esitazioni nella formazione delle idee e disturbi nell’attenzione. Acutissimo senso di responsabilità e grande timore nell’incorrere in errori; coscienza scrupolosa; docilità, capacità di dedizione e di sacrificio; animo introverso e grande necessità di sostegni affettivi. Grave senso di inferiorità; scarse capacità di recupero dagli abbattimenti. Forte propensione ad unirsi ai bambini nei loro giochi in quanto i bambini non incutono paura al soggetto. Difesa debole.
 
Il Moretti parla di TENTENNANTE  (scrittura in cui un gruppo di due o tre lettere piega a sinistra, un gruppo di due o tre lettere piega a destra e un gruppo è diritto) TITUBANTE (lettere che si ripiegano dolcemente e impercettibilmente su se stesse e vicendevolmente si abbassano per sostenersi).
 
Altro segno importante è la CONTORTA (segno di controllo e di bisogno di verifica che si associa secondo il Moretti a tendenza per la meccanica o per la matematica), definito “tiraiè” dalla grafologia francese.
   
Segno di rigidità e secondo il Moretti segno di superficie e quindi di persona che può essere dedita al pettegolezzo è la PARALLELA, mentre la SINUOSA (scrittura in cui le lettere si inclinano dolcemente l'una verso l'altra in una scrittura sciolta) dal Moretti è vista in positivo per le capacità psicologiche, mentre dal Marchesan tale priorità ce l’ha il segno OSCILLANTE (scrittura nella quale  l'asse delle lettere prima verticale sul rigo si inclina verso destra man mano che la scrittura si muove verso destra).

PRESSIONE
 
LA PRESSIONE può essere forte o lieve, ma bisogna anche distinguere tra pressione e qualità del TRATTO questo infatti secondo la scuola francese può essere:
 
NETTO (cioè sottile e inferiore al ½ millimetro, ma incisivo e ben distinto dal bianco dovuta ad una tenuta corta e verticale della penna) e ciò indica qualità intellettuali, indipendenza, riservatezza, autonomia, introversione, intransigenza, ma anche diffidenza e senso critico.
 
NUTRITO (cioè largo circa ½ millimetro, solido, con bordi difesi – l’impugnatura della penna è tenuta a circa 2 cm dalla punta e la penna è tenuta in posizione semiverticale). Indica interessi svariati sia pratici che teorici, coerenza nei comportamenti, disponibilità pur senza rinuncia alla sua autonomia, energia, affidabilità, generosità, sicurezza di sé. Senso realistico, carattere socievole.
Con scrittura movimentata: ardore, vigore.
 
SECCO (inferiore a ½ millimetro, ma fragile, grigio e non ben differenziato dal bianco): tale tratto indica sensibilità, nervosismo, malinconia, possibile suscettibilità, poca fiducia in se stessi, pessimismo, ma sono  possibili anche diffidenza e intransigenza.
 
PASTOSO (cioè più largo di ½ millimetro, con qualche spazio bianco, ma con la trama cmq abbastanza consistente; tale tratto indica:
Interessi artistici e senso estetico, sensualità, capacità di accoglienza, generosità, realismo, capacità di comunicazione, l’essere affettuosi, influenzabili, ma anche poca obiettività e amore per le comodità.
 
POROSO (a trama larga, leggero, con i contorni non ben definiti, in cui si insinua il bianco del foglio – la mano è tenuta lontana dalla punta, la penna è obliqua). Indica:
fragilità, influenzabilità, poca combattività, incostanza, ingenuità, eccessiva disponibilità, sensualità, tendenza a rimandare le decisioni.
Poca resistenza alle impressioni, alle emozioni.
 
FANGOSO (cioè denso, nero e ingorgato, con gli ovali delle lettere spesso riempiti d’inchiostro – possibile uso del pennarello a tratto grosso). Indica:
ansia, inquietudine, chiusura, affaticamento, turbamento degli istinti, difficoltà a mantenere il distacco nelle situazioni, mancanza di lucidità, improvvisi scatti di aggressività, senso di colpa.
 
[Scrittura FANGOSA –bouse - (tracciato ingorgato e stagnante. I bordi del tratto risultano sfrangiati e sbavati per eccesso d’inchiostro. Indica cattiva padronanza delle emozioni. Mancanza di chiarezza nei giudizi. Difficoltà di adattamento e forte ansietà.
Può essere anche dovuta a senilità, ipertensione o assunzione di farmaci].
 
NITIDA (nette) I contorni del tratto sono precisi, ben delineati.
Controllo delle emozioni. Individualismo. Autonomia. La razionalità predomina sull’affettività e istintualità.
Con scrittura regolare, flessibile: autodisciplina, obiettività, lucidità.
Con scrittura angolosa, rigida: severità, intransigenza, rigidità di convinzioni, puritanesimo.
 
IN RILIEVO (en rilief) ( differenza di pressione tra pieni e filetti in tracciato fermo) Vitalità psichica e fisica. Resistenza alle influenze esteriori. Forte individualismo.
Con forme originali: senso artistico, creatività.
Con scrittura non armoniosa: passionalità, focosità.
 
SPOSTATA (pressione invertita e che si appoggia più sui tratti orizzontali che verticali o anche più su quelli ascendenti che discendenti).
Questo tipo di pressione denuncia sempre una tensione spesso non risolta, sforzo per adattarsi agli altri o per risolvere un problema.
Ricerca di una vita più appagante, reazione all’inibizione che talvolta avviene a detrimento delle proprie risorse e energie vitali.
 
Con pressione eccessiva: affermazione di una volontà esigente che impone le proprie convinzioni anche con l’aggressività.
 
Con scrittura banale: personalità meno solida di quanto appaia e che si sforza per apparire efficiente e iperattiva. Rischio di stress.
 
A SOLCO (en sillon) Tratto appoggiato e teso. Pressione ugualmente pronunciata sia nei pieni che nei filetti.
Indica dispendio esagerato di energie. Tensione permanente.
 
TAGLIENTE (tranchante) Tratto incisivo e duro talvolta impulsivo.
Personalità imperiosa dalla volontà realizzatrice, ma poco rispettosa delle altrui esigenze.
 
SPASMODICA (improvvisi ed irregolari ispessimenti di pressione).
Difficoltà a dominare l’emotività. Irritabilità, impazienza, impulsività. Forte tensione nercosa. Attività discontinua.
In contesto ordinato: temperamento ardente ma in grado di padroneggiare le emozioni.
 
SCRITTURA IMPASTATA (pocheé) (Grafia dai tratti ispessiti ed ingorgati. Gli ovali sono riempiti d’inchiostro).
 Inquietudine, tensione ansiosa, difficoltà di espressione affettiva. Da non escludere strumento difettoso.
 
RIPASSATA (la penna ricopre d’inchiostro tratti già tracciati): autocontrollo, poca spontaneità. Dissimulazione. Egocentrismo. Timidezza.
 
RITOCCATA (correzioni a posteriori di alcune lettere): Necessità di chiarezza, di precisione.
Se eccessiva: indecisione, insicurezza, pignoleria, ansietà nevrotica. Perfezionismo esagerato
Ritocchi frequenti con movimento indisciplinato: impazienza, nervosismo.
 
Parlano anche di scrittura APPOGGIATA (dove il tratto penetra con intensità nel foglio lasciando un’impronta percettibile sul retro). Indica Personalità dalle forti convinzioni, amante della vita e dell’azione.
Con tracciato arioso fermo ed elastico: l’ostacolo viene visto nelle sue reali dimensioni e accettato come componente della realtà quotidiana.
 
LEGGERA (tracciato poco appoggiato) In livello superiore: ricettività, delicatezza, discrezione, sottigliezza, adattabilità. Predominanza della vita interiore.
In livello mediocre: mancanza di vitalità, debolezza degli istinti, impressionabilità, influenzabilità, fragilità.
Con scrittura filiforme: inconsistenza.
Con scrittura movimentata: eccitabilità.
Con scrittura progressiva, ricombinata, semplificata: creatività.
Se molto leggera: sensibilità estrema, timidezza.
 
MAGRA (maigre) Scrittura allungata, e stretta, senza peso, né spessore. Aspetto generale asciutto: L’interpretazione di questa scrittura è delicata. In senso generale indica un temperamento nervoso, un carattere difficile, poco socievole, suscettibile. La logica prevale sull’immaginazione. Difesa contro l’emotività. Difficoltà a padroneggiare la realtà. Da valutare con eventuali segni di compensazione.
 
FINE (tracciato leggero con pochissimo spessore, dalle forme più o meno minute) In senso generale: sensibilità, tatto, inquietudine, mancanza di senso pratico, cerebralità, introversione.
Con scrittura rilasciata: debolezza, strettezza di spirito.
Con scrittura ariosa, ricombinata: vivacità.
Con scrittura serrata: mancanza di calore e di immaginazione. Rigorosità di spirito.
 
BIANCA (blanche) senza rilievo, né vita.
Indica: semplicità, regolarità, modestia, timidezza, mancanza di personalità.
 
FERMA (tracciato deciso, fermo, dal tratto prevalentemente netto e appoggiato, con buon equilibrio tra forma e movimento. Indica buon equilibrio vitale , utilizzazione efficace dell’energia. Sicurezza nell’affrontare gli ostacoli e i problemi della vita. Con scrittura angolosa, chiusa: impermeabilità alle influenze esteriori.
In ambiente negativo: forti tensioni, reattività esagerata.
 
MORETTI ha parlato di SCRITTURA:
 
GROSSA che è stesa pesantemente tanto nell’ascendenza come nella discendenza e indica secondo il Moretti essenzialmente una certa durezza
 
GROSSOLONA è stesa marcatamente e in modo grossolano e indica sia rudezza sia una certa impassibilità
 che si contrappongono alla scrittura che definisce:
 
FILIFORME che è quella in cui le aste e le lettere sono fatte in modo che la penna si sia appena posata sulla carta (può avere anche una lieve marcatura nei tratti discendenti): Indica: sensibilità non comune, delicatezza di sentimento per cui il sentimento è pronto a ricevere tutte le impressioni.
 
Ha contrapposto inoltre:
 
INTOZZATA 1 MODO (pag. 76 Torbidoni): i tratti discendenti sono più marcati dei tratti ascendenti; se non c’è proporzione si ha scrittura grossa.
Indica: ambizione di comandare (quando è accompagnata da Austera e Parca) indipendenza. Se si accompagna a larghezza di lettere e tra lettere e disuguale metodico diventa auto indipendenza senza aspirazione al comando.
 
[AUSTERA per il Moretti è la scrittura rigida nel processo, nelle aste, nelle singole lettere, nelle finali con pressappoco le stesse distanze tra le lettere e le parole. E’ un segno composto di sue altri segni (Intozzata 1 modo e Parca) ed è il segno dei grandi condottieri dei popoli.
 
AUSTERA per il Marchesan aste grosse più aste rette, più Parca eventualmente Aste ritorte e Rovesciata).
Indica autoritarietà, persona imperiosa, fredda e inflessibile, autoritaria e poche parole].
 
INTOZZATA 2 MODO (pag. 78) si ha allorchè lo nello scritto si rilevano intozzature repentine qua e là, è un segno di emotività. Chi ha questo segno riceve come tanti piccoli colpi prodotti dalle impressioni, i quali si ripercuotono sulla grafia con quelle intozzatture repentine, per cui a causa della frequenza e della repentinità di tali colpi, non ha il tempo sufficiente per esaminare e sceverare. E’ quindi un segno di impressionabilità che può essere sia euforica sia depressiva.
 
MARCHESAN ha parlato di:
 
FILETTI SOTTILI (i filetti, ossia i tratti ascendenti della scrittura vergati con sottile pressione). Indicano:
Capacità intellettuale di distinguere le sfumature, mancanza di prevenzioni, delicata sensibilità per il proprio onore, ripugnanza per durezze di qualsiasi tipo, coscienza delicata, altruismo e gusti delicati.
 
FILETTI GROSSI
 
Indicano: durezza, scarsa sensibilità per le sfumature, insensibilità per i dolori altrui, ripugnanza per sentimenti e persone delicate, coscienza grossolana.
 
ASTE GROSSE
 
Imperiosità, tendenza a vedere la realtà non quale essa è ma quale si vorrebbe che fosse. Interpretazione molto soggettiva dei fatti, con giudizi talora sprezzanti o ironici. Sopravvalutazione dei propri diritti nelle deliberazioni e decisioni, con eccessivo sentire del proprio diritto a imporsi. Difetto di autocritica e di auto rettifica. Ira dura e pesante nel vedersi disobbediti. Pesantezza anche nelle manifestazioni affettive e passionali. Accentuazione dell’egoismo personale, tendenza a comando pesante e, nelle intensità elevate, alla violenza. Aspirazione a posti di prestigio e tendenza a dominare nelle compagnie e tra amici. Rifiuto di lavorare in posizione subalterna.
 
ASTE SOTTILI:
Antiviolenza, conversazione delicata e soprattutto riguardosa del valore personale dell’altro. Una certa ripugnanza per gli imperiosi e i violenti, considerati tali sia per violenze fisiche e morali, sia per espressioni dure, pesanti e ingiuriose. Affetti delicati, grande rispetto della volontà e libertà altrui. Difficoltà nel comando.
 
NITIDA (filetti sottili, aste sottili, tagli t sottili in gradazioni abbastanza elevate e deve essere esente da Arruffata, Costretta, Ricci soggettivi. Aste grosse, Aste assottigliate, Filetti grossi, linee orizzontali grosse, intrecci e grovigli di filetti con le parole).
Indica serenità per mancanza di prevenzioni con facile e felice attitudini ad apprendere. Nitidezza morale e particolare delicatezza di coscienza.
 
FINE (Elegante più Filetti sottili)
Raffinatezza, possibile vanità, finezza nell’azione nel comando e nella difesa, attenzione che può essere distratta da finezze formali ed estetiche.



L'indirizzo sulla busta, le cifre

I segni grafici scritti su una busta dipendono dalle considerazioni di opportunità esteriore al punto che si sarebbe tentati di negare loro qualsiasi significato caratteriologico.
Prevale l’idea più o meno inconsapevole, che le parole debbano essere perfettamente leggibili anche per le persone incolte, e che la lettera debba raggiungere infallibilmente il destinatario; quindi la chiarezza e l’evidenza sembrano costituire l’unica norma.
 
Anche qui saremo, invece, sorpresi dalla realtà dei fatti: gli indirizzi confusi, indistinti, e difficilmente leggibili sono assai più numerosi di quelli perfettamente chiari. Evidentemente la maggioranza degli uomini riesce a superare ben difficilmente le sue abitudini grafiche; mentre alcune persone si accorgono di questa carenza, e per rimediare scrivono a macchina almeno l’indirizzo; altri scrivono a stampatello; quindi le variazioni individuali sono insolitamente abbondanti e differenziate come lo sono i comportamenti degli uomini nella vita esteriore; in quanto l’indirizzo essendo sulla busta all’esterno si può analogicamente riferire al comportamento esteriore del soggetto.
A prima vista, quindi, l’indirizzo si presenta come una facciata; ora dobbiamo quindi porci delle domande : è soddisfacente nel modo che si presenta?
Qual è il rapporto di questa fisionomia esteriore con l’interiorità dello scrivente ? ( e quindi con il testo scritto all’interno).
Partiamo ad analizzare la seconda domanda: se tra l’indirizzo e il testo non esistono differenze significative vuol dire che la persona si pone all’esterno così come è all’interno, non c’è la tendenza ad apparire diversi da come si è veramente, a meno che anche il testo della scrittura risulti artificiale o stilizzata; comunque possiamo dire che in entrambi i casi il carattere resta dunque invariato, che si spontaneo o di maschera.
 
Se la scrittura nell’indirizzo è molto più grande si ha un’ostentazione di sé di primo acchito per poi assistere ad un ridimensionamento; il contrario nel caso opposto.
 
Se si tratta solo delle aste superiori più evidenti nell’indirizzo testimoniano di un interesse intellettuale esteriore e della sicurezza che ne deriva, atteggiamento peraltro che non dura a lungo.
 
La proporzione contraria, aste superiori che diminuiscono nell’indirizzo mentre sono elevate nel testo, sta sempre ad indicare una scarsa fiducia in sé: che scrive così si lascia intimidire in pubblico, tanto da non riuscire più a manifestare del tutto e liberamente le sue facoltà intellettuali, mentre può essere molto più sicuro nell’intimità.
La timidezza e la goffaggine naturale non sono solo i motivi possibili di questo comportamento, che può essere anche dettato dal calcolo.
 
Accade spesso che l’indirizzo sia scritto con più evidenza del testo, più lentamente e con maggior cautela, come se fosse disegnato. Se l’indirizzo ha abitualmente questi caratteri di lentezza e di accuratezza, esso esprime la tendenza ad attribuire più peso all’atteggiamento esterno dell’uomo che alla sostanza interna.
 
Essendo che spesso quando dobbiamo manifestare un comportamento esteriore riusciamo in parte a correggere alcune manifestazioni che magari possiamo avere con gli intimi, l’indirizzo può presentare un andamento più calmo e regolare. Per quanto riguarda lo stampatello, può essere visto come un tentativo di distacco e di uniformità.
Inoltre, proprio perché a volte di primo acchito desideriamo presentarci al meglio: nell’indirizzo possono apparire tratti finali verso dx (curve aperte ad es.) simbolo di una generosità che è solo esteriore ma non è radicato nel soggetto.
 
D’altra parte, nel caso di tratti finali sinistrorsi; lo scrivente può apparire più egocentrico, più egoista, anche materialmente avido di quanto si realmente.
 
Quando assistiamo ad una forte differenza tra indirizzo e testo si tratta sempre di una maschera che ha lo scopo di nascondere la sostanza autentica.
 
Accanto a queste differenze tra testo e indirizzo; nell’indirizzo c’è un altro fattore che ha importanza decisiva : la distribuzione nello spazio
 
Allora come tutti comunemente sappiamo, è d’uso ed anche spesso obbligatorio mettere il francobollo nel campo AD; eppure un’attività intensa e irriflessiva, un bisogno giovanile di indipendenza, o tendenze letterarie, scientifiche e artistiche seguite senza tenere conto della realtà, possono indurre a occupare anche questo campo al punto di lasciare a malapena posto per il francobollo.
 
La spinta ascensionale ha la stessa intensità della tendenza verso dx, con la tensione della sua attesa e della sua speranza nel futuro. Ma spesso si esprime così anche una certa indiscrezione e invadenza nei confronti di persone socialmente superiori, come per es. nelle richieste di aiuto. Questo modo di mangiare lo spazio che per giunta è anche in contrasto con una prescrizione si mantiene raramente tutta la vita; di solito scompare nella maturità.
 
Chi occupa prevalentemente il quarto AS avrà interessi spirituali o almeno intellettuali, ma il suo comportamento esterno rivela un’inibizione, anzi una passività apparente. Non osa avventurarsi a dx, teme il futuro, l’angoscia è più forte della speranza, il passato getta su di lui la sua ombra. Sono già necessari inibizioni acute o croniche notevoli per raccogliersi in questa maniera. Chi scrive così non osa entrare nella vita, resta attaccato al passato come a un muro. Le numerose malattie psichiche che sono dovute a traumi psichici subiti nell’infanzia mostrano spesso questa distribuzione nello spazio nell’indirizzo.
 
Il campo BD è usato da chi è attivo sul piano materiale, istintuale o fisico. Lo stile commerciale prescrive di lasciare il più possibili liberi i quarti superiori della busta, in parte per motivi pratici, affinché ci sia posto per l’affrancatura, e in parte per il rispetto dovuto al cliente, però non ci sono solo questi motivi quando si usa solo e sempre questo spazio e lo si porta anche molto in basso.
 
Il campo BS viene usato invece da coloro che un’inibizione materiale o istintiva costringe ad una docilità esteriore, ma nello stesso tempo deprime e si opprime interiormente, riducendosi ad uno stato di cupo pessimismo. E’ difficile che però l’indirizzo sia scritto interamente in un quarto della busta e quindi per l’interpretazione psicologica basterà dividere a metà la busta e così attraverso questa linea di bipartizione potremmo dedurre se nello scrivente prevale l’attitudine attiva (destra) o passiva (sinistra), iniziativa, oppure inibizione, eccetera.
 
Poi si può dividere anche in modo orizzontale.
 
Nell’uso prevalente della la zona superiore si ha ottimismo in quella inferiore pessimismo. Raramente prevale la zona superiore e diciamo che solo persone dotate di grande indipendenza spirituale, oppure gli sfacciati osano trattare lo spazio grafico in modo così anticonvenzionale, mentre d’altra parte un indirizzo che adopera solo al metà inferiore implica sempre un certo rispetto delle convinzioni, e quindi anche una soggezione che può arrivare facilmente all’imitazione o alla superficialità.
 
Quando in un indirizzo singole parole sono spinte visibilmente a sinistra quasi fossero incollate al bordo della busta, si tratta di impressioni del passato che sopravvivono sotto forma di ricordi attivi, come se il passato legasse o incatenasse certi elementi. Aruss ha visto in ciò l’espressione della solitudine spirituale della misantropia e di uno scoramento che può arrivare fino al suicidio (tale cosa è valida anche per la firma). Per il momento si può dire che l’interpretazione è lecita quando certe parole dell’indirizzo sono poste abitualmente a sinistra, ma non nel caso che ciò avvenga occasionalmente in quanto in questo caso si può supporre la presenza di una depressione acuta.
 
Scala da sinistra a destra: rivela atteggiamento di diffidenza, che si espone con titubanza al contatto altrui, e che preferisce percorrere il cammino dall’Io al Tu a poco a poco e per gradi.
 
Non di rado la disposizione dell’indirizzo è tale da lasciare vuota al parte centrale della superficie mentre sono coperte le parti superiori e inferiori.
 
Questa distribuzione spaziale corrisponde a un tipo umano che, nel suo comportamento esterno rivela interessi sia intellettuali sia materiali mentre cela i sentimenti.
 
CIFRE DEI NUMERI

Veniamo adesso alle cifre numeriche: se più grandi: si ha sopravvalutazione del valore pecuniario e ciò può avere anche un carattere ambivalente in quanto può essere sia di colui che sopravvaluta l’argomento ed è avido ma anche di chi è privo di senso pratico (il carattere grande è ad esempio tipico del bambino e racchiude anche un’astrazione, una fantasia) in quanto – secondo il Pulver - chi è ingenuo può ingrandire i numeri e rilevare il suo complesso inconscio.
Se c’è maggiore pressione vuol dire che il numero e ciò che significa crea tensione, sforzo, lavoro (e quindi in questo caso la pressione forte rappresenta una specie di inibizione); mentre può rappresentare anche il peso particolare dato a questo simbolo.
Un rimpicciolimento dei numeri può essere la conseguenza di una grande esperienza, abilità e concentrazione in campo finanziario, se sono anche tracciati in maniera particolare sicura e nitida; se invece le forme sono imprecise e trascurate significa negligenza sul piano pratico, o anche eventualmente meschinità nelle cose materiali: tutto ciò che ha che fare con numeri e i numeri viene allora trattato con eccessiva parsimonia.
Una speciale chiarezza o non chiarezza nella scrittura delle cifre rispetto alle altri parti dell’indirizzo concerne ugualmente l’atteggiamento esterno verso il denaro. Chi scrive le cifre chiaramente, e con una grandezza corrispondente a quelle del resto dell’indirizzo, non permette che il problema del denaro prenda il sopravvento nel suo atteggiamento generale.
Chi invece scrive cifre imprecise trascura per lo meno esteriormente questo problema. Solo l’esecuzione delle cifre nel testo della lettera oppure in conti, fatture, tabelle, ecc permetterà di stabilire se questa negligenza e indifferenza nei confronti del denaro e della proprietà è insita nella natura dello scrivente, o se invece, anch’egli come tanti, finge soltanto di non tenere in nessun conto il denaro, o di non capire nulla di cose finanziarie.
 
LEGENDA
 
immaginando di dividere la busta in 4 zone avremo:
 AD= alto e a destra
 AS= alto e a sinistra
 BD= basso e a destra
 BS= basso e a sinistra


Da Max Pulver “ La Simbologia della scrittura”


 
GRAFOLOGIA E ASTROLOGIA

Anche la Grafologia, come tante altre Scienze, è intimamente collegata all'Astrologia.
Iniziamo a scoprirlo attraverso l'analisi della grandezza della scrittura.

La  scrittura, infatti,  - come già detto precedentemente - può essere grande (ossia con le lettere poste nella zona media della scrittura superiori ai 3 millimetri), media (dai 2 ai 3 millimetri) o piccola (inferiore ai 2 millimetri). Dal momento che, in grafologia, il foglio rappresenta l’ambiente e le modalità con cui scriviamo come ci manifestiamo in esso, in una scrittura con il calibro grande vi sarà la tendenza a voler svolgere un’attività a contatto con gli altri, e questo sarà ancora più valido se la scrittura si muove verso destra (in quanto la destra in grafologia rappresenta il tu) ; senz’altro tale tendenza si potrà accompagnerà da un punto di vista astrologico ad influenze della Bilancia, a dominanze di Venere e di Giove nel tema di nascita.
Viceversa, nel caso di una scrittura piccola, con molti spazi tra le parole, e con inclinazione che va verso sinistra vi sarà la tendenza a svolgere un’attività di ricerca e di studio in ambiti più ristretti; astrologicamente troveremo correlazioni con il segno del Capricorno (che può essere di segno o di ascendente), e ad influenze di Saturno nel tema di nascita.
Nel primo caso, sono, quindi, consigliati tutti gli indirizzi di tipo umanistico e letterario, i quali astrologicamente sono affini anche al segno dei Gemelli, al segno del Cancro (in particolare per questo segno è consigliabile lo studio della storia, in quanto l’astro che lo governa è la Luna, che tra le altre cose rappresenta la memoria, il passato) ed al segno dei Pesci, che, avendo come punto forte sicuramente la fantasia e l’abilità poetica, non è indicato per quegli indirizzi dove sia più necessario l’intervento della ragione e la metodicità.
 
Se la scrittura, oltre ad avere un calibro tendente al grande, si presenta anche con una certa precisione nelle forme sono consigliati anche gli indirizzi di tipo artistico – figurativo , affini al segno del Toro (governato da Venere, le forme, e poi pensiamo alla stagione del Toro, la Primavera, dove la natura è in fase di espansione), al segno del Leone (lo governa il Sole, ed il Sole è la sorgente di tutte le forme viventi) e alla Bilancia (altro segno governato da Venere, il cui principio di armonia delle forme è fondamentale per ogni tipo di rappresentazione artistica, come la scultura, la pittura ecc); se oltre a questi fattori vi è anche una certa scioltezza nella scrittura sono consigliabili gli studi delle lingue straniere  molto favorevoli al segno dei Gemelli (il pianeta che li governa è Mercurio, dio della parola), soprattutto per quanto riguarda poi l’espressione della lingua parlata; al segno della Vergine soprattutto nelle applicazioni delle traduzioni scritte (anche questo segno è governato da Mercurio, e poi la concentrazione e la metodicità verginiana ben si coniugano con l’applicazione che ci vuole per imparare una lingua straniera), ed al segno del Sagittario (in quanto governato da Giove, ed anche tale pianeta governa il linguaggio, senza dimenticare l’attrazione che l’estero ha nei confronti di questo segno).
 
Nel secondo caso sono consigliabili indirizzi di tipo scientifico, affini, da un punto di vista astrologico, specialmente ai segni di terra Vergine e Capricorno, in quanto la mentalità stessa fuori da ogni astrazione presente in questi segni gli permette di applicarsi in tali materie; inoltre, Saturno e Mercurio devono giocare nel tema astrologico un ruolo rilevante, oppure devono essere possibilmente in buon aspetto tra di loro (Mercurio è la mente, Saturno è la concentrazione); nel caso che la scrittura si presenti anche piuttosto calma e chiara può essere indicato un percorso che privilegi la matematica; con la presenza di contorsioni negli assi delle lettere sia forti che lievi possono essere indicati studi di fisica e biologia (indirizzi molto indicati per il Toro, poiché coinvolgono la natura e per il Pesci, dato il suo anelito di fondersi con l’Universo, fa fede Einstein, nato appunto sotto tale segno).
Attitudini per la chimica, oltre che dalle caratteristiche sopraddette, si rivelano da lettere prevalentemente staccate e, da un punto di vista astrologico, valori verginiani – mercuriali e scorpionici – plutonici sono ugualmente adatti, poichè il Mercurio verginiano in quanto padrone della sintesi degli elementi contraddittori in funzione di un equilibrio, riflette anche la figura di Ermete Trismegisto, colui che trasformò il piombo in oro, generando la pietra filosofale mediante una trasmutazione chimica degli elementi, mentre lo Scorpione è il segno che riflette l’archetipo plutoniano di penetrazione nella materia, per scoprire ed analizzare le parti di cui è composta, ovvero gli elementi chimici.
 
Di fronte ad una scrittura di calibro medio possono essere indicati studi di tipo amministrativo e commerciale; nel primo caso la scrittura deve essere anche molto regolare, nel secondo caso la scrittura può anche tendere al grande ed avere una certa spigliatezza, meglio ancora se si presenta pendente (cioè inclinata verso destra), e tendenzialmente angolosa ; i segni più indicati per gli ambiti amministrativi e commerciali sono rispettivamente i due segni mercuriali, la Vergine e i Gemelli, oltreché, ad un livello minore, il Toro (collegato alle finanze, e quindi a tutto ciò che è collegato ad esse), il Cancro (per il suo senso organizzativo, ricordo che è dominato da Giove, colui che tutto ha ordinato) e il Capricorno (indicato per la scrupolosa precisione che lo contraddistingue).
Un calibro medio con scrittura tendenzialmente curvilinea e l’apporto di sinuosa (assi delle lettere che si muovono lievemente avanti e indietro, esempio già visto sopra) o di oscillante (scrittura che inizia con gli assi delle lettere perpendicolari e poi, nel corso del rigo tende sempre più ad inclinarsi verso destra ) dà la predisposizione per studi psicologici ; astrologicamente sono indicati per tutti i segni d’acqua, il Cancro, lo Scorpione e i Pesci, proprio perché l’acqua stessa come elemento simboleggia l’inconscio, e l’inconscio è il principale oggetto di studio in relazione ai comportamenti psicologici; attitudini pedagogiche si individuano anche da una da una quinta casa importante.
Inclinazioni per indirizzi di tipo sociale si rilevano, invece, da scritture piuttosto sciolte, con tratti curvilinei di abbellimento, con legamenti di tipo ingegnoso e con occhielli (cioè con gli ovali delle lettere poste nella zona media e le a e le o) tendenzialmente stretti nel loro interno; questi indirizzi sono molto indicati per i tre segni che tendono ad abbandonare il loro ego, per andare verso il collettivo, cioè il Sagittario (Giove, pianeta che lo governa, è frequente angolare nei politici), il Capricorno (Saturno è l’archetipo della struttura, quindi dell’organizzazione della società) e l’Acquario (mosso dalla vena umanitaria – idealistica dal pianeta che lo governa, Urano).
Inclinazioni per studi di tipo tecnico – pratico si rilevano in scritture che spesso presentano un’ansia di accuratezza in alcune lettere, all’interno però, di forme che si rivelano spesso un po’ maldestre; inclinazioni per la meccanica sono rivelate – oltre che dalle caratteristiche sopraddette – anche da una certa contorsione negli assi; generalmente i segni portati per attività tecnico , pratico , scientifiche sono quelli di terra (Toro, Vergine, Capricorno) ed in particolare per la meccanica i due governati da Marte (Ariete e Scorpione).
Inclinazioni per studi informatici sono date da scritture tendenzialmente chiare, con modello delle lettere in stampatello e slegate (cioè con lettere staccate tra di loro, senza collegamenti) ; in astrologia si deducono da una forte presenza acquariana o da Urano angolare o in aspetto con i luminari.
Inclinazioni verso il Conservatorio e lo studio della musica in particolare sono dati da una scrittura nella quale sia presente un certo ritmo all’interno delle lettere (le note sul pentagramma sbalzano in su e in giù), soprattutto per chi intende anche creare musica; da un punto di vista astrologico tutti i segni d’acqua sono favoriti (per le qualità che hanno particolarmente favorevoli allo studio e al talento musicale), insieme al Leone (ricordiamo il mito di Apollo, dio della musica e della poesia), e al Capricorno (anche Pan, dio importante del Capricorno era capace di produrre melodie incantevoli); i pianeti indicati sono Mercurio (Ermes fu l’inventore della lira), Urano (la genialità compositiva, pianeta ad es. angolare nel tema di Beethoven), Nettuno (pianeta della fantasia e dell’ispirazione). Inclinazioni verso il canto sono date da una scrittura tendenzialmente curvilinea, armoniosa e, da un punto di vista astrologico tutte le corrispondenze Toro – Venere – seconda casa, Bilancia, Gemelli – Mercurio sono da prendere in considerazione, come del resto quelle che vedono legato armoniosamente il pianeta Giove (il canto è espressione di gioia).
 
Ed infine, per le ragazze in particolare che non avessero più desiderio di studiare ma volessero intraprendere l’attività di estetista le attitudini nei confronti di tale professione sono date da una scrittura dal calibro alto (e quindi da scrittura grande e tendenzialmente più stretta che larga), piuttosto accurata e spigliata, mentre inclinazioni verso l’attività di pettinatrice sono date da una scrittura che presenta sempre una certa spigliatezza, ma che può essere anche piccola o media e lievemente angolosa; astrologicamente i segni adatti sono quelli dominati da Venere, archetipo della bellezza, il Toro e la Bilancia, soprattutto per quanto riguarda l'estetista, mentre per quanto riguarda la pettinatrice, importante può essere anche lo Scorpione e Marte (ci vuole infatti anche una certa abilità nel taglio e capacità di trasformazione).

Grafologia planetaria

La Grafologia planetaria, ideata nel 1937 dalla grafologa francese Helene Saint Morand, si basa sulle corrispondenze tra caratteristiche planetarie e scrittura dei soggetti. Essa si muove sulla corrispondenza che vi è in ognuno di noi, a livello profondo, tra gli archètipi che ci muovono e la proiezione inconscia di essi che avviene nella scrittura. Questo tipo di grafologia, quindi, è forse quella che più immediatamente e facilmente riesce a farci comprendere quali sono le dinamiche che ci muovono dall’interno
 
La tipologia planetaria è fondata sui 4 elementi: Acqua, Aria, Fuoco e Minerale (o Terra).
I 4 elementi corrispondono ai 4 temperamenti, ognuno dei quali è composto da 2 principi.
Ponendo i 4 elementi su una croce avremo:
Il Freddo, piazzato in basso, rappresenta il concreto, è un principio di immobilità. Esso simbolizza sia la materialità, sia la misura e l’interiorità
L’Umido, situato a destra della croce, rappresenta la conciliazione e la flessibilità
Il Caldo, situato alla sommità, rappresenta il principio liberatorio, che fa uscire l’essere dalla sua materialità e, nello stesso tempo, il principio utopico e idealista che per il suo ardore e la sua esaltazione può elevare l’equilibrio e la ponderazione
Il Secco, situato a sinistra della croce, dà un’idea di ritrazione, di discontinuità. La tendenza del secco è di individualizzarsi
 
Le otto tipologie planetarie, esaminate da un punto di vista morfopsicologico sono le seguenti:
- tipo Terra = forme quadrate, corpo massiccio;
- tipo Luna = forme indistinte, corpo e volto con forme rilasciate;
- tipo Mercurio = scrittura rapida e saltellante, corpo nervoso e scattante;
- tipo Sole = forme ben costruite e tipografiche, corpo eretto, incedere orgoglioso;
- tipo Venere = morbidezza e curve nella scrittura, corpo armonioso, volto ovale;
- tipo Giove= forme grandi, corpo maestoso;
- tipo Saturno = corpo alto, magro e rannicchiato su se stesso, scrittura stretta e tormentata.
La scoperta dei nuovi pianeti ha portato all’identificazione di nuove tipologie:
- tipo Urano = scrittura rapida che vede il concorso degli altri archetipi maschili;
- tipo Nettuno = scrittura molto grande e con tendenza ad espandersi;
- tipo Plutone = scrittura che tende a difendersi e a non scoprirsi e quindi tendenzialmente rigida e monotona.
                                                         
In dettaglio
 
La componente legata all’elemento Terra si contraddistingue per la concretezza e la staticità. Il tipo terra è calmo, costante, ha il senso dell’utile, onestà, buon senso. Ha inoltre, modestia, tenacia, corretela, capacità di organizzarsi, precisione, rispetto delle tradizioni, serietà. In negativo, manca di immaginazione e di vivacità, tiene alle gerarchie, è convenzionale, monotono nella conversazione, poco dinamico. Spesso si perde nei dettagli, ricorda a lungo le offese.
Il tipo Terra è caratterizzato da una scrittura tendenzialmente immobile ed inibita o comunque caratterizzata da una notevole staticità, tendenzialmente legata, con legamenti bassi, tagli t annodati all’indietro, tratti che affondano nella zona inferiore, forme semplici e senza alcuna ricerca. Spesso la scrittura di tale tipo presenta anche degli arrotolamenti, lettere particolarmente chiuse, e si nota un ritorno verso di sé con delle croci rivolte a sinistra. La scrittura può essere curata, è sempre leggibile e rispetta le forme insegnate (scrittura prevalentemente modello). La zona mediana è strutturata e di solito anche preponderante, anche se - come già accennato prima - vi possono essere anche dei forti allunghi inferiori quando la fisicità e la sensorialità è particolarmente presente. La scrittura è da media a piccola e può assumere anche un aspetto quasi strisciante. Si possono trovare delle arcate, ma le ghirlande sono più frequenti ed esse possono anche presentarsi come delle curve un po’ pesanti e con una base pressoché quadrata. Il gesto è sempre trattenuto, le finali sono corte, i legamenti sono bassi e le lettere risultano fortemente attaccate alla linea di terra.
 
Il Sole rappresenta l’archetipo del maschile per eccellenza, posto al centro del sistema solare corrisponde anche all’età della maturità dell’individuo. Il tipo dominato dall’influenza del Sole tenderà ad esser piuttosto individualista e a distinguersi dagli altri. Nei casi migliori sarà anche idealista e apportatore di calore e di energia benefica per l’ambiente circostante. Nei casi più negativi sarà invece troppo distaccato o indifferente nei confronti degli altri. Dal punto di vista morfopsicologico il suo volto risulta particolarmente armonioso, di tipo ovale e con la predominanza della fronte sul resto del volto (ad indicare appunto la preponderanza della funzione razionale e dei valori ideali in questo soggetto).
La scrittura risulta tendenzialmente piuttosto chiara, con forme ben delineate. A volte può sembrare anche particolarmente stilizzata o disegnata (ricordiamo che Apollo, importante archetipo del Sole, era anche il dio delle Muse). L’impaginamento spaziale è ben proporzionato, e i bianchi e i neri in genere sono armoniosi. Tendenzialmente assisteremo anche ad uno slanciamento verso l’alto della scrittura, sia a livello del rigo (che tenderà ad essere ascendente) sia nei tratti verticali delle aste delle lettere che risulteranno particolarmente pronunciati. Anche le barre delle t tenderanno ad essere poste al di sopra della norma. Il movimento, tende in genere, invece, ad essere abbastanza contenuto e la scrittura può essere anche di tipo tipografica.
 
Dal punto di vita morfopsicologico il tipo a dominanza Luna spesso presenta una corporatura di tipo infantile (la Luna è legata anche alla funzione materna e di converso all’infanzia) con una corporatura tendente alla dilatazione con forme ondulate, molli e tendenti all'afflosciamento. Il viso tenderà ad essere rotondo (cosiddetto a luna piena). La carnagione, in analogia con l’astro lunare, è spesso pallida, l’espressione si dimostra attonita, ingenua, assente e i gesti tendono ad essere piuttosto abbozzati ed evasivi
Nella Scrittura predominano le forme molli, incerte e di tipo infantile. La curva (quale elemento più facile da tracciarsi e sinonimo anche di cessione) è un elemento particolarmente caratterizzante e la scrittura può risultare anche aperta (non chiudersi cioè negli ovali). Vi potranno essere delle forme anche fortemente gonfiate con asole dilatate (espressione della fantasia e forte oralità). La messa in pagina è poco ricercata e piuttosto disordinata ed inoltre, in analogia con le varie fasi della Luna possiamo anche trovare notevoli variazioni da un documento all’altro. L’asse orizzontale tende sempre a predominare.
  
Mercurio era il dio più agile e astuto fra tutti gli dèi. Messaggero degli dèi, contraddistingue persone dotate di un’abile comunicativa. Piccolo e inafferrabile era fortemente dominato dall'intelletto e poneva l’utile prima di ogni cosa. Il tipo Mercurio ne ricalcherà fedelmente gli attributi e anche morfologicamente sarà tendenzialmente piccolo e magro con un volto triangolare.
La scrittura è tendenzialmente piccola e vibrante. Tendenzialmente anche piuttosto scattante (ricordiamo che una caratteristica del dio erano proprio i calzari che gli permettevano di saltare da luogo in luogo), può anche presentare forme un po’ eluse o ambigue (la a per o, la e per a, la f per g, ecc.) in quanto forte è in lui l’ambiguità. La presentazione nello spazio è particolarmente semplice e spontanea e la scrittura tende ad essere piuttosto rapida e veloce con delle forme appuntite.
  
Venere, dea dell’amore e pianeta particolarmente brillante, visibile alla sera o al mattino, è apportatrice di desiderio d’armonia, fascino ed eleganza. Il tipo conseguente si distingue per una fisionomia tendenzialmente armoniosa e arrotondata nella quale predomina la parte mediana sia del corpo che del volto proprio per sottolineare il predominio dell’affettività in tale individuo. Anche i suoi gesti e movimenti sono tendenzialmente dolci e tutto il viso sembra sorridere (ricordiamo che anche Omero ci presenta la dea sempre sorridente e con la scusa pronta). In negativo il tipo Venere può usare la sua bellezza ed il suo fascino solo per scopi venali o egocentrici. La Scrittura in genere si presenta piuttosto curata, con zona mediana (zona preposta al quotidiano e all’affettività) preponderante. La scrittura va verso la vita e l’avanzamento è svolto con facilità, senza urti e né sbalzi. La specificità di questa scrittura viene dalle molte curve e ghirlande e dalle lettere a forme di vasca (sia negli allunghi inferiori che nelle lettere basse), simbolo di ricettività e della capacità di accoglienza. I raccordi sono anch’essi curvi e la scrittura si presenta tendenzialmente legata (a volte anche con degli anelli).

Marte, dio legato alla guerra e pianeta rosso per eccellenza contraddistingue le persone energiche e vigorose. Il tipo Marte ha bisogno d’azione e difficilmente sopporta la vita sedentaria e monotona, o troppo intellettuale. Morfologicamente si presenta piuttosto muscoloso, con tendenza alla ritrazione e con un volto di forma esagonale o quadrata con angoli pronunciati e con le parti mediana e inferiori predominanti. Il profilo sarà particolarmente indicativo in quanto apparirà con la fronte inclinata e il mento pronunciato in avanti (avrà cioè una forma aereodinamica). La sua camminata è piuttosto rapida e di ritmo ineguale ed egli è tendenzialmente un tipo esuberante sia nei gesti che nelle parole ed anche la sua voce è spesso forte e chiassosa e può mostrare segni di imperiosità e volontà di comando.
La scrittura vede tendenzialmente forme piuttosto grandi e angolose spesso lanciate verso destra con un movimento piuttosto intenso. L’impaginazione non è mai curata e le forme possono anche intricarsi. Gli allunghi inferiori sono spesso fortemente marcati e vedono spesso forme a triangolo e la pressione della scrittura può essere particolarmente forte e calcata con gesti (finali o ricci verso l’alto ) a forma di mazza.
 
Giove, il pianeta più grande del sistema solare, coincide anche con il dio principale del pantheon greco ed ordinatore del cosmo. Per analogia i tipi gioviani sono caratterizzati da forme abbondanti e da una certa maestosità. Caratterialmente essi si rivelano piuttosto magnanimi, bonari e tolleranti ed amanti delle istituzioni. Tendenzialmente estroversi, saranno anche particolarmente orientati verso la vita concreta nella quale raggiungeranno spesso un’ottima posizione socio-economica.
La scrittura vede un taglio molto grande, con forme a volteggi e con degli ovali spesso gonfiati. Le forme spesso seguono dei vecchi modelli scrittori (il tipo Giove è particolarmente legato alla tradizione), la scrittura resta sempre piuttosto leggibile e chiara e pare irradiare un’impressione di vita e di forza. Il movimento si rivela ampio e morbido e sempre sicuro. La pressione è forte, l’impaginazione è regolare ed ordinata.
 
Saturno, pianeta dai molti anelli, è associato alla caratteristica di ritrazione e concentrazione. I tipi contraddistinti da esso tendono a concentrare le loro forze ed a essere particolarmente parchi ed adatti per la ricerca e l’osservazione. Da un punto di vista morfopsicologico il tipo Saturno si riconosce da forme particolarmente allungate, retratte e scarne e da un volto particolarmente allungato e con la fronte, che risulta preponderante, particolarmente stretta e allungata.
La scrittura vede un calibro piuttosto piccolo, con un movimento particolarmente difficoltoso in quanto è sempre statica, rigida, tesa e con finali particolarmente trattenute (anche se possono comparire dei ricci dell’ossessività). La scrittura vede la predominanza delle linee verticali, con forme spesso a bastone in quanto la scrittura è esente da qualsiasi amplificazione. L’unica cosa che può essere accentuata sono i segni di punteggiatura (ad espressione di una certa pignoleria). La scrittura si può presentare anche tormentata, rovesciata mentre quando è inclinata a destra lo è sempre in modo monotono (con aste parallele)
 
Urano, pianeta legato alle rivolte e anticonformiste per eccellenza ( la sua scoperta precedette la rivoluzione francese, nonché l’invenzione della luce e dell’elettricità) connota individui particolarmente anticonformisti ed originali. La scrittura tende ad essere molto personalizzata e libera di esprimersi.
 
Nettuno, dio del mare è il dio che non pone limiti e confini al suo operato. Gli individui Nettuno sanno essere particolarmente recettivi e aperti alle influenze esterne. Le scritture sono particolarmente grandi e morbide.

Plutone, dio dell’Ade non ama mostrarsi ai mortali. Gli individui plutoniani sono attratti da tutto ciò che è misterioso e inaccessibile. La loro scrittura tende spesso ad essere di tipo artificiale, avremo cioè la cosiddetta scrittura “maschera” in quanto la cosa principale per loro è celarsi agli occhi altrui.

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