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CHE COS’E’ STATA VERAMENTE LA LIBERAZIONE DEL 1945

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CHE COS’E’ STATA VERAMENTE LA LIBERAZIONE DEL 1945
GRAZIE ALLA GERARCHIA SPIRITUALE
di Andrea Fontana
25 Aprile 2013


Quando ero un ragazzo caddi anch'io nell'errore di credere che il 25 Aprile sia una festa esclusivamente comunista, perché infatti è stata volgarmente ed erroneamente definita anti-fascista da coloro che sono legati all'ideologia materialista dei partiti della sinistra.

La verità è molto più profonda e spirituale di quanto è stato raccontato in tanti modi e si continua a proclamare dopo tanti anni.
In verità, nei mesi prima del 25 Aprile accadde qualcosa di potentemente straordinario che andò molto oltre i confini dell’Italia e che pochi hanno conosciuto e compreso nella sua enorme portata.

Si dice che il 25 Aprile sia stato scelto in Italia dal 'Comitato di Liberazione Nazionale' come data convenzionale della "Festa di Liberazione" perché il 25 aprile 1945 è avvenuta la liberazione di Milano e Torino dall'oppressione nazista al termine della tremenda seconda guerra mondiale, che ha procurato all’Europa, e all’Italia in particolare, moltissimi morti e invalidi di ogni età e ceto sociale, politico e religioso, ma in altre città la liberazione accadde prima e dopo di tale data. Però, ciò di cui si parla poco è che il 25 Aprile 1945 è accaduto uno storico incontro dell'Armata Americana con l'Armata Russa avvenuto sul ponte del fiume Elba nella città tedesca di Torgau. Quel giorno fu chiaro che la Germania Nazista era stata finalmente sconfitta e che non sarebbe più stata in grado di riunire le forze per contrattaccare. Inoltre, quell'incontro significava che i Nazisti, le cui forze principali da allora in poi erano state divise, non avrebbero avuto altra scelta che arrendersi.

Apparentemente la Storia ricorda che la 'Liberazione' è avvenuta per merito degli alleati anglo-americani-russi e delle brigate partigiane, ma in realtà essa è stata il risultato sul Piano Fisico di una potentissima Guerra avvenuta sui Piani invisibili fra due antichissimi Gruppi, il più antico risalente agli albori della civiltà umana, circa 18 milioni di anni fa, composto dalla Gerarchia Spirituale dei più puri Maestri Spirituali del nostro Pianeta, Maestri di Saggezza e Maestri di Compassione, un Gruppo noto anche con altri nomi, fra cui quello di Grande Loggia Bianca, che segue e aiuta amorevolmente l’evoluzione del nostro pianeta;
il secondo Gruppo si formò in seguito per detenere il potere materiale e soggiogare l’Umanità ancora immatura, ed è composto da potenti personalità veicolate dalle Forze dell'Oscurità e del Male planetario, che per ottenere il potere materiale si ribellò al Gruppo più antico.

Questo pesante scontro avviene da alcuni milioni di anni, ed è provocato dalle potenti Forze involutive che cercano in ogni modo di bloccare l'evoluzione dell'Umanità.

Hitler e il Nazismo con l’alleanza del Giappone Oscuro sono stati usati dalle Forze involutive per soggiogare l’Umanità con ogni mezzo a loro disposizione, allo stesso modo in cui il Marxismo e il Comunismo hanno tentato di riempire le menti dell’umanità di false ideologie basate sull’ateismo e sul materialismo.
Benito Mussolini fece il fatale errore di unirsi ad Hitler nella sua folle corsa agli armamenti per il dominio dell'Europa e del mondo, e dal momento in cui il Fascismo si alleò con il Nazismo iniziò anche la disgregazione dell'ideologia fascista che era basata su solidi principi nazionali e spirituali, ma che alla fine perirono insieme al duce ed a tanti altri italiani.

Il Maestro Tibetano Djhwal Kool ha rivelato nel 1945 che la vera Liberazione dall’oppressione dittatoriale del Nazismo è avvenuta sul Piano Spirituale quando il Cristo si è unito alle tre potentissime Energie del Buddha (Luce), dello Spirito di Pace (Amore) e dell'Avatar di Sintesi (Potenza) in un terribile scontro fra la Gerarchia Spirituale e le Forze Oscure del nostro pianeta, che si è concluso più tardi sul Piano fisico con l’esplosione della bomba atomica proprio nei luoghi più oscuri del Giappone che resistevano ancora alla Liberazione.







Il Maestro Tibetano D.K. alla fine della Guerra mondiale ha rivelato ai suoi discepoli quanto era veramente accaduto, ma nessuno ne ha parlato nei libri di storia ed ancora oggi il merito della Liberazione viene fortemente rivendicato dai partiti della Sinistra, ai quali non interessa la verità e sono spesse volte soggiogati dalla Loggia Oscura più di quanto si creda proprio in virtù del fatto che si basano su ideologie atee che negano l’esistenza di Dio.

Il merito della Liberazione dal Nazismo in Italia lo ha rivendicato il cosiddetto Comitato di Liberazione Nazionale, ma in realtà il merito è principalmente della Gerarchia Spirituale planetaria, a cui però non interessa avere meriti, bensì aiutare tutti gli uomini e le donne a sviluppare la propria libertà.

Credo sia giusto che la verità si sappia, a qualunque costo.


Queste informazioni provengono dai libri che il Maestro D.K. dettò ad Alice Bailey subito dopo la fine della guerra; questo articolo è solo una piccola sintesi, ma ci sarebbe da pubblicare un libro su tale argomento.
A livello astrologico ne aveva già trattato con diverse previsioni uno dei discepoli della Loggia Bianca in un libro che è stato pubblicato da David Anrias nel 1932 e successivamente esteso ad una Terza Edizione nell’Agosto 1946, tradotto in italiano e scaricabile gratuitamente in PDF. "Attraverso gli occhi dei Maestri"

E’ giusto festeggiare il 25 Aprile come Festa della Gerarchia Spirituale ed anche come Festa di Liberazione in Memoria di tutti gli eccidi commessi da molti componenti delle brigate partigiane, che non guardavano in faccia a nessuno ed usavano come pretesto la lotta di liberazione per scaricare il loro odio personale contro chiunque gli capitava a tiro.

Cristo disse: "Date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio".
I partigiani italiani si sono presi il merito della Liberazione senza alcun ringraziamento per la Gerarchia Spirituale: dopo oltre 70 anni anni è ora che venga riconosciuta la straordinaria opera della Gerarchia di Dio.

FONTI E BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

"EXTERNALISATION OF THE HIERARCHY". Alice A. Bailey. Lucis Trust, New York, 1951. 'Esteriorizzazione della Gerarchia'. Alice A. Bailey; prima edizione italiana 1985, Editrice Nuova Era, Roma.

"GLAMOUR: A WORLD PROBLEM". Lucis Trust, New York. 'L'Illusione quale problema mondiale'. Prima edizione inglese 1950. Prima edizione italiana 1953.

'SOVRAMUNDANO'; volume I e II. 1938. Collana Agni Yoga. Prima edizione italiana 1995.

"L'altro volto della Storia". Francesco e Gabriella Varetto. Edizioni Synthesis, 2003.

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Si riporta una lettera scritta nel 1959 dal giornalista Alberto Giovannini a sua figlia Marzia, sul 25 Aprile.

Marzia carissima, domenica l’altra, al termine della puntata televisiva sui "Cinquant'anni di vita italiana", in cui si descrivevano in termini raccapriccianti le vicende della Repubblica Sociale Italiana, tu hai chiesto, un po’ incredula e un po’ preoccupata: "Ma papà eri con quelli?".
Sì Marzia, il tuo papà era con "quelli", con i cattivi e perché, nella tua mente bambina, non rimangano dubbi ti dice, ora, di essere orgoglioso di esserci stato, e ti assicura che, se dovesse tornare indietro nella Vita, e trovarsi, con l’esperienza d’oggi, nelle identiche situazioni di allora, ci tornerebbe.
I tuoi tredici anni scarsi ti permettono di afferrare e assorbire il succo velenoso di certe storie, ma ti impediscono di poter capire la Storia. Tuttavia voglio dirti, non tanto per oggi, ma per il tempo abbastanza prossimo in cui alla Storia, per forza di studi, dovrai avvicinarti, che ciò che la Televisione ha trasmesso (forse col recondito desiderio di far disprezzare centinaia di padri e di madri dai figli ignari) delle tragiche vicende Italiane tra il 1943 e il 1945, altro non è che il concentrato della vigliaccheria conformistica che impera nella nostra Patria.
Tu non sai, cara Marzia, che molti tra quanti vorrebbero condannare tuo padre, in quanto colpevole di un delitto che gli Italiani difficilmente perdonano, quello della coerenza, vi sono coloro che gli furono Maestri e, quindi, coi loro scritti lo spinsero sulla strada che doveva condurlo nella Repubblica Sociale Italiana: e vi sono a migliaia, a centinaia di migliaia, a milioni i suoi compagni di un tempo, quelli cioè che dopo aver militato con lui, nel Fascismo e "sotto" Mussolini, si squagliarono, stridendo alla maniera dei topi, non appena la barca incominciò a fare acqua.
In sostanza le storie che la Televisione ha, dapprima ipocritamente e poi maramaldescamente, raccontate alla tua fantasia di bambina sensibile, avevano due scopi ben precisi: il primo di giustificare la dittatura del "ventennio", il secondo di scaricarne tutte le responsabilità, morali prima ancora che politiche, sui vinti della Repubblica Sociale Italiana. Perché vedi, Marzia, se in Italia non ci fosse stata la Repubblica, e la storia si fosse fermata al 25 luglio 1943, i "responsabili" sarebbero parecchi. Nessuno o quasi si salverebbe. Oggi tu sai che Presidente dei Consiglio è l’Onorevole Segni, e se ascolterai la radio saprai ch’egli è un patriota e un antifascista, un sincero democratico. Appunto perché, per sua fortuna, c’è stato l’8 settembre 1943, che ha permesso a Segni di far dimenticare il giuramento di fedeltà al regime Fascista e, probabilmente, il distintivo Fascista portato all’occhiello, come professore Universitario. Ti dico Segni, perché è il nome del giorno, ma quando ascolterai altri nomi, e leggerai di altre benemerenze, di Fanfani o di Ingrao, di Taviani o di Lajolo, di Pella o di Achille Corona, di Tambroni o di Martino, di tutti o quasi gli uomini politici Italiani dispersi nei molti partiti, ricorda che la situazione è sempre la stessa.
Per questo le storie che ti hanno raccontate "visivamente" alla Televisione, nella prima parte erano rivolte a giustificare il Fascismo, e in certo qual modo, a farlo perdonare agli Italiani e agli stranieri. Le proteste dei comunisti e degli antifascisti professionali, durante le prime puntate del racconto, erano in parte giustificate, ma fiacche, forse anche perché i protestanti avevano ottenuto assicurazioni sul galoppo finale del programma. E d’altro canto, ad esempio, l’onorevole Arrigo Boldrini, presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani, come avrebbe potuto protestare contro il filofascismo della TV fino al 25 luglio, se fino a quell’epoca egli era Centurione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale?
Vedi, Marzia, quel che avvenne in Italia dopo l’8 Settembre ha rappresentato la più dolorosa tragedia della tua Patria, ma è servito anche a dare un falso passaporto di democrazia alla maggior parte dei vigliacconi che oggi comandano. Quante cose, potrei raccontarti, figlia mia, di quei tempi tragici. Basterebbe ti facessi storia, e potrei fartela, di molti che oggi vanno per la maggiore con l’aureola degli eroi, per farti ridere o per farti comprendere perché, in definitiva, tuo padre, ch’è un Uomo e non un topo, è stato con "quelli" e non con "questi".
Ti hanno fatto vedere tante cose tristi, tanti morti, tante distruzioni, ti hanno rattristata e forse, ti hanno fatto inorridire. Ma non è tutto. Sappi, bambina, che molti di quei lutti sono venuti "dopo", sono cioè scaturiti da una reazione; ma sappi, soprattutto, che la guerra civile scaturì dall’imbecillità e dalla pavidità di una classe dirigente che dopo aver servito (servito è il termine esatto) il Fascismo, e dopo essere stata complice dell’entrata in guerra, ha subito la pressione dell’antifascismo "resuscitato" dopo il 25 luglio per realizzare, nel più disastroso dei modi, il più criminoso rovesciamento di fronte che la storia ricordi.
Hai visto sui teleschermi, la strage di trecentotrenta italiani alle Fosse Ardeatine?
Ebbene, ricorda, bambina, che essa fu dovuta a rappresaglia perchè in Roma, dichiarata "città aperta", ventisei soldati tedeschi disarmati furono uccisi dallo scoppio d’una bomba posta a tradimento dai comunisti. E che gli autori dell’attentato, invitati a costituirsi per evitare la rappresaglia sui detenuti, si dettero alla macchia per poter essere in grado, poi, di entrare al Parlamento italiano come deputati del Pci e come eroi della "resistenza".
E’ una favola truce e turpe, quella che ti hanno presentata, figlia mia; ma incompleta. Lascia, perciò, che te la racconti anch’io, che te la completi.
C’era una volta un amico del tuo papà, aveva ventotto anni, era onesto, sincero, povero e disinteressato. Intendeva andare verso "il popolo" perchè al Popolo voleva bene: si chiamava Eugenio Facchini, e ai primi di ottobre dei 1943, quando Bologna era ancora tranquilla, fu nominato Segretario Federale della città. Tre mesi dopo fu massacrato a colpi di rivoltella (nella schiena) mentre stava andando a colazione alla mensa dello studente. Fu il primo morto della guerra civile a Bologna, e dalla sua ingiusta morte, che non dava gloria o vantaggio a nessuno, vennero le prime sanguinose reazioni.
C’era una volta un vecchio professore universitario che mai si era occupato di politica, che dal Fascismo non aveva ottenuto nè onori, nè cariche, nè guadagni, era un antico nazionalista che aveva sentito la necessità di "aderire" alla RSI e, quindi, di reagire alla resa incondizionata di Cassibile e al rovesciamento di fronte che avevano disonorato la sua Patria. Era un Uomo onesto, buono, che non aveva mai fatto dei male a nessuno e fatto dei bene a tutti, era uno studioso di fama mondiale. Si chiamava Pericle Ducati, e fu massacrato a revolverate mentre, con un libro sotto il braccio, tornava a casa.
C’era una volta, la favola è lunga, Marzia!, il più grande filosofo contemporaneo, come un giorno saprai; lo spirito forse più alto che abbia avuto l’Italia in questo secolo, e fu ucciso, mentre rientrava in famiglia, per la somma di tremila lire. Si chiamava, pensa, Giovanni Gentile.
C’era una volta un Poeta, cieco di guerra, cieco a ventisei anni, che quando tutto crollava aveva ritenuto suo dovere servire i Mutilati, cioè coloro i quali avevano offerto, come lui, i doni più preziosi dell’esistenza alla Patria. Fu ucciso come un cane, a revolverate, in mezzo alla strada, senza una ragione e senza pietà. Si chiamava Carlo Borsani.
Tra i tanti nomi che hai ascoltato alla Televisione, questi non li conosci; tra i tanti funerali che hai veduto questi sono mancati; tra i molti orrori questi non sono stati menzionati. Tu hai veduto tante bandiere tricolori che sventolavano, gioiose alla fine della guerra civile, ma non ti hanno fatto vedere, per tua fortuna, il carnaio approntato in una piazza di Milano, dove Colui che tutti avevano servito e riverito, e che non aveva voluto fuggire perchè, se lo avesse voluto, come i maramaldi della Televisione affermano, avrebbe sempre avuto un aereo sul quale imbarcarsi era appeso per i piedi, a ludibrio di una plebe imbestialita e a eterna vergogna dell’italia moderna. Non ti hanno fatto vedere, nè ti hanno detto, Marzia, che mentre quelle bandiere sventolavano e quelle "formazioni" venivano passate in rassegna dai "vittoriosi", migliaia e migliaia di uomini, donne, giovanotti, fanciulli venivano massacrati; che in una caserma di Vercelli settanta giovani disarmati venivano schiacciati vivi e ridotti poltiglia, per ordine e sotto gli occhi di un eroe della resistenza, il ragioniere Carlo Moranino, divenuto più tardi deputato al Parlamento Italiano per questa meritoria impresa.
Questo, figlia mia, è il completamento della favola che gli amanuensi della Televisione italiana hanno approntato, per falsare la storia, per meritare gli elogi delle classi dirigenti e per far sì che i figli, intimamente, disprezzassero i padri. Ho dovuto raccontartelo fino in fondo, e dirti che cosa fosse lo "spirito della resistenza" perché quella tua frase "Ma papà era con quelli?", mi ha dolorosamente colpito. Vedi bambina, io, in tanti anni e in tante vicende, non ho mai odiato nessuno; ma quando ho appreso di quella tua domanda ho sentito, per la prima volta, Dio mi perdoni, lo stimolo dell’odio.
D’ora in avanti, Marzia, ti farò io la storia: e ti dirò chi veramente era Mussolini, cosa fu il Fascismo e cosa fummo Noi, vinti, protagonisti dell’ultima e disperata avventura. Non credevo, dopo tanti anni, quando tutto doveva essere superato e dimenticato, di dover tornare a questo. Ma tu devi sapere, voglio che tu sappia; voglio che quando sarai grande possa insegnare ai tuoi figli le cose che ti dirà tuo padre, perchè "questi" l’hanno voluto, me l’hanno imposto.

Voglio dunque che tu possa essere orgogliosa di me, anche e principalmente se ero con "quelli". Sì, ero con "quelli": ero con Mussolini, con Giovanni Gentile, con Pericle Ducati, con Goffredo Coppola, con Francesco Ercole, con Giotto Dainelli, con Marinetti.
E un giorno saprai, bambina, chi erano costoro, e vedrai che erano qualcosa di più e qualcosa di meglio dei Pani, dei Cadorna, dei Moranino; potrai renderti conto che anche tuo Padre era un Italiano e per di più un Italiano coerente, che ha saputo subire fino in fondo la tragedia (che è Storia) della sua Patria, anche se questa colpa gli vieta oggi di poter "rettificare" le storie della Rai-Tv, compilate e realizzate dal suoi antichi camerati, trasformatisi in maramaldi.

Tuo padre, Alberto.


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