NON E' NECESSARIO, NE' CONSIGLIABILE SVILUPPARE LA CHIAROVEGGENZA E LA CHIAROUDIENZA PRIMA DELLA TERZA INIZIAZIONE, MEGLIO SAREBBE DOPO LA QUARTA - EDIZIONI SCIENZE ASTRATTE E SPIRITUALI

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NON E' NECESSARIO, NE' CONSIGLIABILE SVILUPPARE LA CHIAROVEGGENZA E LA CHIAROUDIENZA PRIMA DELLA TERZA INIZIAZIONE, MEGLIO SAREBBE DOPO LA QUARTA

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NON E' NECESSARIO, NE' CONSIGLIABILE SVILUPPARE LA CHIAROVEGGENZA E LA CHIAROUDIENZA PRIMA DELLA TERZA INIZIAZIONE, MEGLIO SAREBBE DOPO LA QUARTA
di Andrea Fontana
26 ottobre 2014



Il Maestro Tibetano Djwhal Kool ha spiegato quando è il momento di sviluppare la chiaroveggenza e la chiaroudienza, ma non prima.

Prima di leggere il brano del Maestro Tibetano D.K. che segue, per evitare fraintendimenti, è necessario spiegare i seguenti punti a chi non conosce questi argomenti:
1) Le iniziazioni di cui parla il Maestro Tibetano D.K. sono apposite cerimonie spirituali ed esoteriche riservate ai discepoli della grande Loggia Bianca conferite per consolidare certe espansioni di coscienza, ma non hanno niente a che fare con le varie pseudo iniziazioni che vengono offerte da presunti maestri o da associazioni culturali di ogni genere, condotte in genere da aspiranti di buone o meno buone intenzioni, ma che non hanno nulla di veramente esoterico, se non il nome e l'apparenza dei termini usati imitando le fonti iniziatiche originali.
2) Gli "annali" citati sono gli "archivi dell'Akasha" situati su determinati livelli del Piano Astrale, in cui i grandi Iniziati possono trovare senza pericoli e distorsioni le fonti di tutto ciò che è stato fatto sul nostro pianeta. Questi archivi astrali sono anche chiamati "la biblioteca occulta".
3) Un Iniziato è colui che ha superato anche la prova successiva alla Terza Iniziazione, nella quale l'Iniziato resta solo senza più la sua Anima e senza nemmeno l'aiuto del suo Maestro, poichè deve dimostrare che è capace di essere completamente autonomo; questa è la prova più difficile, che alcuni grandi discepoli iniziati hanno fallito, come Rudolf Steiner, Krishnamurti, Sai Baba ed altri meno noti. Occorre notare che tutti questi iniziati hanno fallito tale grande prova perchè avevano sviluppato prematuramente la chiaroveggenza o la chiarudienza, invece grandi discepoli iniziati come Alice Bailey e Roberto Assagioli hanno superato questa grande prova perchè non avevano sviluppato la chiaroveggenza, nè la chiaroudienza, ed hanno osservato fedelmente la guida del loro Maestro.
4) Il Piano Astrale, definito anche Piano dell'Annebbiamento e dell'Illusione, è una Dimensione composta di sette livelli, che in realtà consiste in un luogo di passaggio alle Dimensioni superiori, ed è utile per acquisire vari tipi di esperienze ai discepoli, ma non è un luogo affidabile e sicuro; infatti i veri Maestri della Gerarchia Spirituale hanno dichiarato che non si trovano mai sul Piano Astrale, ma erano sul Piano Intuizionale, noto anche come Piano Buddhico ed oggi si trovano sul Piano Monadico.
5) Il grande Ierofante, il Signore del Mondo, chiamato anche l’Antico dei Giorni e l’ineffabile Reggitore, è Sanat Kumara, adombrato dal nostro Lògos planetario, che dalle varie religioni è chiamato Dio.




Ritratto del Maestro Tibetano Djwhal Khool, di Andrea Fontana



Da: “Iniziazione umana e solare” pag. 87, edizione inglese:

Dopo la seconda iniziazione l’insegnamento si eleva di un Piano. L’iniziato impara a dominare il corpo mentale; sviluppa la capacità di usare la materia del pensiero e impara le leggi della costruzione creativa del pensiero. Egli opera liberamente sui quattro sotto piani del Piano mentale e prima della terza iniziazione deve essere, coscientemente o no, completamente padrone dei quattro sottopiani inferiori dei tre mondi. La sua conoscenza del microcosmo diviene profonda ed egli è, in grande misura, teoricamente e praticamente padrone delle leggi della propria natura, ciò che gli conferisce, sperimentalmente, la facoltà di dominare i quattro sottopiani inferiori dei Piani Fisico, Astrale e Mentale.
Quest’ultimo fatto è interessante. Il dominio dei tre sottopiani superiori non è ancora completo e ciò spiega gli insuccessi e gli errori degli iniziati. Il loro dominio sulla sostanza dei tre sottopiani superiori non è ancora perfetta, e questi pure devono essere dominati.
Alla terza iniziazione, detta talvolta Trasfigurazione, l’intera personalità è inondata dalla luce che fluisce dall’alto. Solo da questo momento la Monade guida l’Ego in modo definitivo, riversando sempre maggiormente la sua vita divina nel canale preparato e purificato, così come nella terza catena, quella lunare, l’Ego individualizzò la personalità mediante il contatto diretto, metodo diverso dall’individualizzazione avvenuta nell’attuale quarta catena.
La legge di corrispondenza applicata qui può dimostrarsi rivelatrice e porre in evidenza un’interessante analogia fra i metodi di individualizzazione nelle varie catene e la espansione di coscienza che avviene alle diverse iniziazioni.
Di nuovo viene accordata una visione di ciò che ci attende; l’iniziato può in qualsiasi momento riconoscere gli altri membri della grande Loggia Bianca, e le sue facoltà psichiche sono stimolate dalla vivificazione dei centri della testa.
Non è necessario né consigliabile sviluppare la chiaroveggenza e la chiarudienza prima di quest’iniziazione. Meta di tutta l’evoluzione è il risveglio dell’intuizione spirituale; quando ciò sia avvenuto, quando il corpo fisico sia puro, l’astrale stabile e saldo, e il mentale sotto dominio, l’iniziato potrà in tutta sicurezza esercitare ed usare saggiamente le facoltà psichiche per aiutare l’umanità. Non solo potrà usare queste facoltà, ma sarà in grado di creare e vivificare forme pensiero chiare e ben definite, pulsanti con lo spirito di servizio e non dominate dalla mente inferiore o dal desiderio. Queste forme pensiero non saranno (come quelle create dalle moltitudini) sconnesse, slegate e discordi, ma raggiungeranno un buon grado di sintesi. È necessario un lavoro arduo e costante prima di giungere a tale risultato, ma quando la natura di desiderio è stata purificata, il dominio del corpo mentale diventa più facile. Perciò, sotto certi aspetti, il sentiero del devoto è più facile di quello dell’uomo intellettuale, perché ha imparato a purificare il desiderio e progredisce seguendo gli stadi richiesti.
La personalità ha ora vibrazioni molto elevate, la sostanza dei tre corpi è relativamente pura, la conoscenza del lavoro da compiere nel microcosmo e della sua partecipazione all’opera nel macrocosmo è molto avanzata.
È quindi evidente perché solo alla terza iniziazione officia il grande Ierofante, il Signore del Mondo. È il suo primo contatto con l’iniziato. Prima non sarebbe stato possibile. Per le prime due iniziazioni, lo Ierofante è il Cristo, l’Istruttore del Mondo, il primo fra molti fratelli, uno dei primi che conseguì l’iniziazione.
Ma quando l’iniziato ha fatto un ulteriore progresso ed ha conseguito due iniziazioni, avviene un cambiamento. La terza iniziazione è amministrata dal Signore del Mondo, l’Antico dei Giorni, l’ineffabile Reggitore. Perché ciò diventa possibile?
Perché ora il corpo fisico, completamente consacrato, può sostenere senza pericoli le vibrazioni degli altri due corpi quando tornano al loro rifugio dopo essere stati alla Presenza del RE; perché ora l’astrale purificato e il mentale dominato possono senza alcun pericolo stare al suo cospetto. Quando, purificati e dominati, essi sono ben saldi e per la prima volta vibrano coscientemente in risposta al raggio della Monade, la capacità di vedere e udire in tutti i piani può essere accordata e ottenuta, e la facoltà di leggere e comprendere gli annali usata in tutta sicurezza, poiché alla maggiore conoscenza si accompagna maggior potere. Il cuore è ora sufficientemente puro ed amorevole e l’intelletto abbastanza stabile per sostenere lo sforzo di conoscere.
Prima della quarta iniziazione la preparazione viene intensificata e la conoscenza viene accumulata in modo inconcepibilmente rapido. L’iniziato ha frequente accesso alla biblioteca occulta e dopo quest’iniziazione può mettersi in contatto non solo con il Maestro con il quale ha lavorato coscientemente per lungo tempo, ma anche (in una certa misura) con i Chohan, il Bodhisattva e il Manu, e cooperare con Loro.
Egli deve inoltre conoscere intellettualmente le leggi dei tre piani inferiori ed usarle nello svolgimento del piano evolutivo. Studia i piani cosmici e deve conoscerli perfettamente; diviene esperto nelle tecniche occulte e, se già non lo ha fatto, sviluppa la visione quadridimensionale. Impara a dirigere le attività dei deva costruttori e allo stesso tempo lavora continuamente allo sviluppo della propria natura spirituale. Coordina rapidamente il veicolo buddhico e con ciò sviluppa il potere della sintesi, dapprima in lieve misura e, gradatamente, sempre di più.
Alla quarta iniziazione l’iniziato ha il perfetto dominio del quinto sottopiano ed è perciò adepto, per usare un’espressione tecnica, sui cinque sottopiani inferiori dei piani fisico, astrale e mentale, ed è in procinto di dominare il sesto suo veicolo buddhico può operare sui due sottopiani inferiori del piano buddhico.
La vita dell’uomo che consegue la quarta iniziazione, o Crocifissione, è di solito di grande sacrificio e sofferenza. È la vita in cui l’uomo fa la Grande Rinuncia, ed anche exotericamente appare di strenua difficoltà, ardua e penosa. Sull’altare del sacrificio si è rinunciato perfino alla personalità perfezionata e si è privi di tutto. A tutto si è rinunciato: amici, denaro, reputazione, qualità personali, posizione nel mondo, famiglia e persino la vita stessa.






L'Aura di un Iniziato con i Chakra maggiori ed i sette Corpi Sottili. A lato, i sette Piani Planetari
I colori sono soltanto simbolici e corrispondono ai Piani Sottili planetari

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